lunedì 21 aprile 2014

Recensione #13/2014 - Anatomia di un incubo di James Carol

Ciao miei cari! Come state? Buona Pasquetta!!!! Cosa farete di bello oggi? Il classico pic nic fuori porta o chiusi in casa come me per colpa del brutto tempo?
Come è stata la vostra Pasqua? La mia impegnativa come tutte le feste comandate perchè invece che riposare si spignatta, si sta in famiglia e si hanno mille cose da fare. Sto aspettando con ansia di poter avere un po' di relax vero. Nei prossimi giorni dovrò finire dei lavori impegnativi che mi tengono occupato il tempo ma soprattutto la mente poi spero di poter staccare un po' la spina e di fare un viaggetto con mio marito ed il mio cucciolino, sempre che il tempo sia un po' meglio di quello che prevedono. Ho bisogno di non pensare a nulla per qualche giorno!!!
Ma torniamo ai nostri amati ed adorati libri!
Vorrei parlarvi di un libro che avevo comprato d'impeto in ebook grazie ad un'offerta lampo di Amazon: Anatomia di un incubo di James Carol edito da Giunti, 368 pagine.

TramaMentre su Londra si abbatte una violenta bufera di neve e tutti sono impegnati nei preparativi natalizi, un folle criminale rapisce le donne, le tortura per giorni, ma non le uccide: prova piacere nello spegnere in loro ogni scintilla di vita, prima di lasciarle andare. La polizia brancola nel buio e l'ispettore Hatcher sa che solo una persona è in grado di aiutarli: Jefferson Winter, il miglior profiler americano. Figlio di uno spietato serial killer, Winter è ossessionato dal suo passato, che però gli ha regalato un intuito infallibile: nessuno come lui riesce a penetrare la psicologia delle menti criminali. Ma questo caso è diverso: perché mutilare una donna imprigionandola nel suo corpo per sempre, rendendola insensibile al mondo esterno e totalmente dipendente dagli altri? Un destino più atroce della morte. Le vittime aumentano e il maniaco è sempre più assetato: tra poco toccherà alla numero cinque e non c'è un attimo da perdere. Con l'aiuto dell'affascinante Sophie Templeton, la caccia all'uomo ha inizio...

Ricordate l'incipit di questo libro? Lo avevo condiviso QUI.
Ecco, dimenticatevelo, cancellatelo dalla vostra mente, saltate o strappate le pagine del prologo - so che non lo farete, non lo farei neanch'io, non strapperei mai le pagine di un libro, fatelo metaforicamente, dategli fuoco nel camino che non avete ahahahahah - e poi cominciate a leggere. Ora so che la vostra faccia sarà sbigottita, perplessa e piena di punti interrogativi ma vi assicuro che se leggerete il prologo dopo che arriverete alla fine la vostra espressione sarà ancora più perplessa e piena di domande. 
Vorrei avere qui l'autore, conoscere l'inglese a menadito per urlargli in faccia tutto il mio sbigottimento. Ma dico, a cosa serviva quel prologo??? Perchè tutta quella parte sul nostro protagonista che assiste l'esecuzione del padre serial killer??? Perchè dico io...se poi quel particolare non serve assolutamente a nulla se non a spiegare il motivo per cui Jefferson Winter è diventato poliziotto e poi profiler di serial killer?
Se il padre di Winter fosse stato un postino, un insegnante, un operaio, un medico, un gelataio non sarebbe cambiato assolutamente nulla, perchè questo particolare non è stato per niente sviluppato dall'autore; niente di niente, nonostante alla fine del prologo, prima di morire, il padre lanci a Winter una provocazione che viene lasciata in sospeso, come un grande mistero che qualunque lettore avrebbe voluto veder sviscerato durante la narrazione. Niente, nulla, nothing... Inutile è l'aggettivo adatto per quel prologo.
Dopo questo mio sfogo che è il particolare che più mi ha urtato arrivando alla fine di questo libro passiamo al resto, e non saranno cose particolarmente positive purtroppo!
Cosa dire di questo thriller? 
Sicuramente è un thriller costruito nel più classico dei modi... ecco, troppo classico, troppo prevedibile, troppo monotono.
Un serial killer, delle donne rapite - ovviamente tutte simile tra loro - e mutilate che prima di essere rilasciate vengono lobotomizzate e quindi ridotte a vegetali - un Profiler - ma che dico un Profiler, IL Profiler, il migliore, il più figo, quello che non sbaglia un colpo - una detective che lo affianca - la donna poco esperta, bellissima da poter fare la modella ma non abbastanza in gamba da essere utile nell'indagine visto che è Winter l'unico ad avere delle idee - un seminterrato nel quale le vitteme vengono torturate nel più perfido dei modi. Cosa manca? Nulla... Per innervosire un lettore amante di thriller non manca proprio nulla. 
Diversa potrebbe invece essere la reazione di chi non ha letto molti libri di questo genere, perchè avendo utilizzato un ritmo veramente scorrevole, l'autore crea con il lettore un legame di dipendenza che lo porta a divorare le pagine una dopo l'altra.
L'idea di base poteva essere veramente ottima se solo James Carol si fosse un po' scostato della composizione classica del thriller ed avesse sfruttato in modo differente le sue idee. Anche la costruzione del personaggio principale, nonché voce narrante di quasi tutto il libro - il grande e richiestissimo Jefferson Winter  - credo sia del tutto sbagliata; sono arrivata alla fine e non lo sopportavo più... ogni che apriva bocca mi veniva da tirargli uno sberlone perchè è troppo, troppo saccente! Va bene essere bravi ma è impossibile che esista sulla faccia della terra un personaggio del genere altrimenti credo che il male non esisterebbe perchè lui avrebbe la capacità di scoprire un serial killer anche solo guardandolo negli occhi!
Non posso entrare nel dettaglio per non rovinare la lettura a chi volesse provare a dargli una possibilità ma potrei citare tantissimi momenti in cui ho pensato: "E no, anche questo no!"
Insomma, un libro da cui mi aspettavo un'infinità di cose che invece non ho trovato.
Gli darò un mezzo punto in più per la scrittura piacevole ma non mi sento di fare di più.

VOTO


17 commenti:

  1. ahaahhahaah bellissima recensione Daniela ^^ Direi che la sberlona è più che giustificata mi hai proprio convinta a non leggere questo libro ;-)

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  2. Il tuo incipit è sicuramente più veritiero rispetto a quello del romanzo ;) D'accordo con la tua recensione, sottoscrivo ogni parola. Ora possiamo capire il perchè di quella offerta vantaggiosa :D

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    1. Che delusione Nico...
      E il grande peccato rimane secondo me nel fatto che la scrittura è molto calamitante e l'idea c'era; purtroppo però non è stata sviluppata per niente! Sembrava un compitino di scrittura creativa a tema thriller dove gli stereotipi del genere sono stati utilizzati tutti! Mannaggia alle offerte!!! ;P

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  3. Oddio Dany non avevo afferrato fosse così disastroso... a me quel Winter sta già sulle bolle! Fly down mister Inverno!
    Bello il titolo, bella la cover... ma........ poi????? Ehhhh vabbè! Stai in guardia dalle super offertone! ;)

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    1. ahahahahahhahah in realtà nenache io Michy, fino a quando sono arrivata alla fine e ancora stavo aspettando il colpo di scena che, evidentemente, non c'è stato...peccato!!!
      No guarda, mister inverno è veramente antipatico...in puù per tutto il tempo a lamentarsi della neve, del freddo di Londra...a dire: "o mamma perchè ho accettato questo lavoro in questa città con questo tempaccio che avrei potuto essere al caldo e al sole" un nervosoooooooooooo!!!

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  4. Leggendo la trama sembrava intrigante, tanto che stavo per prendere nota. Poi la tua recensione mi ha fatto immediatamente depennare il titolo. Purtroppo, il rischio con i thriller è sempre questo: molti sembrano scritti col Copia&Incolla!

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  5. Accidenti che delusione...l'incipit prometteva bene...cmq è sempre più difficile trovare un bel thriller...bella recensione :) molto ironica! A presto Maria

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    1. Grazie mille! Non avrei saputo affrontare la recensione di questo libro in modo differente!!
      Concordo sulla difficoltà ultimamente di trovare bei thriller che possano lasciare il segno, soprattutto se si è amanti del genere!

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  6. Sto leggendo questo libro proprio in questo periodo, sono giunto quasi a metà e devo dire che mi sta piacendo e appassionando moltissimo. Odio i thriller con troppi personaggi e trame troppo complesse entro cui ti perdi, questo invece è costruito su una storia lineare, solida e ben definita. Concordo IN PIENO però con la sig.ra Daniela per quanto riguarda l'assoluta antipatia che emana dal personaggio protagonista, il profiler Jefferson Winter. Odioso in una parola....arrogante, pieno di sè, presuntuoso, indisponente. Offende pesantemente chi interroga senza avere un reale motivo per farlo, solo allo scopo di esternare la propria superiorità....però insomma, al di la di questo il romanzo mi piace parecchio.

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    1. Questo è sicuramente un thriller scorrevole e senza troppi personaggi o troppi avvenimenti.
      Possiamo darci del tu? Se ti va quando hai finito la lettura torna a dirmi se il tuo pensiero è ancora lo stesso! :)

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    2. assolutamente si, sarà un vero piacere!

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    3. Allora ti aspetto! E se hai voglia dimmi il tuo nome almeno non parlerò più con un anonimo!!! ;)

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  7. Giovanni (ex anonimo)26 maggio 2015 alle ore 20:26

    .....sono arrivato al punto in cui Templeton viene rapita, mamma mia, non me l'aspettavo, ma che Adam e Eve fossero la stessa persona questo si, c'ero arrivato molto prima di Winter!!! Forse dovrei fare il profiler pure io.....heheheehe!!!

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  8. Ho terminato il romanzo, beh, ho trovato anche la parte finale molto ben congegnata. Soprattutto mi è piaciuto che il libro non si sia concluso con un vero e proprio lieto fine, zuccheroso quanto fasullo....il lieto fine è implicitamente dato dalla cattura del serial killer, certo, ma questo è tutto. Le ultime pagine sono intrise di malinconia e consegnano al lettore un'immagine, volendo, più umana di Winter, che appare non più solo come infallibile "primo della classe", ma anche, tutto sommato, come uomo solo, forse addirittura quasi ostaggio del proprio lavoro e della propria intelligenza. Mi è piaciuto perchè tutto sommato la vita vera va così, gli "eroi", quand'anche esistano, pagano un prezzo enorme nell'esserlo, un prezzo che deriva dal far parte di una minoranza esigua, con tutti gli annessi e i connessi. Perciò, bene, sono contento di aver fatto una buona scelta, spero in futuro di trovare in libreria altri romanzi similari!

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