lunedì 15 febbraio 2016

Recensione #108 - Terapia di coppia per amanti di Diego De Silva

Buongiorno lettori e buon lunedì. Come state? Io sono reduce da un week end chiusa in casa per malanni vari; oggi ho ancora una tosse allucinante e voglia zero ma mi è toccato comunque andare in ufficio. Stare chiusa in casa però mi è servito per finire la lettura che avevo in corso la scorsa settimana ed iniziare un nuovo libro.
Oggi vi lascio la recensione del libro concluso, si tratta di  Terapia di coppia per amanti di Diego De Silva edito da Einaudi, 288  pagine.


Trama: Terapia di coppia per amanti è un romanzo a due voci, maschile e femminile, che si alternano a raccontare la loro storia mentre la vivono, perché «ci sono fasi dell’amore in cui la realtà diventa un punto di vista, generalmente quello di chi lo impone». Due adulti sposati (non tra loro) che si ritrovano uniti da una passione incontrollabile e da un amore coriaceo, particolarmente resistente alle intemperie. Viviana è sexy, vitale e intrigante, e ha un notevole talento per i discorsi intorcinati. È combattuta fra restare amante e alleviare così le infelicità matrimoniali o sfasciarsi la vita per investire in un’altra. Modesto è meno chic, decisamente più sboccato e sbrigativo nella formulazione dei concetti, ma abilissimo nell’autoassoluzione. Spara battute a sproposito per svicolare, e fa pure ridere. Moderatamente vigliacco, aspirerebbe alla prosecuzione a tempo indeterminato della doppia vita piuttosto che a un secondo matrimonio, visto che già il suo non è che gli piaccia granché. È nella crucialità del dilemma che Viviana trascina Modesto dall’analista, cercando una possibilità di salvezza per il loro rapporto ormai esasperato da conflitti e lacerazioni continue. Il dottore è spiazzato nel trovarsi di fronte una coppia non ufficiale, libera da vincoli matrimoniali e familiari, che non ha nulla da perdere al di là del proprio amore. Accetterà l’incarico per questa ragione, trovandosi nel mezzo di una schermaglia drammatica e ridicola insieme, e rischiando di perdere la lucidità professionale. Tenero e cinico, divagante, vero, capace di usare la leggerezza come arma contundente, Terapia di coppia per amanti è un’immersione nelle complicazioni dei sentimenti, nei conflitti che apriamo continuamente per la paura (che tutti conosciamo per averla provata almeno una volta) di affidarci all’amore e dargli mandato a cambiarci la vita.


Una lettura molto particolare, questa. Sarebbe facile scagliarsi contro l’autore. Due amanti, infatti, sono i protagonisti di questo libro. Non due amanti passeggeri, quelli di una notte – non per questo più accettabili ma magari più capibili – ma due amanti da tre anni, persi uno nell’altra tanto da dimenticare le rispettive famiglie, i rispettivi figli, tanto da vivere in funzione del momento in cui si rivedranno per scopare – dice lui – per fare l’amore – dice lei. Una relazione clandestina di tre anni che, ovviamente, visto il tempo di durata diventa quasi un secondo matrimonio. Non più un momento di svago dalla routine quotidiana ma un’ulteriore situazione fatta di aspettative, paranoie e litigi. Perché se per Modesto Fracasso – questo il nome del lui in questione – tutto potrebbe continuare così, con incontri rubati in bed & breakfast, con scopate magistrali e nessun pensiero – uomo mi verrebbe da commentare – per Viviana tutto è più complicato e cerebrale; lei vorrebbe una svolta, vorrebbe capire, vedere la fine di una situazione che inizia a starle stretta, vorrebbe avere tutto sotto controllo – ed in questo caso commenterei… donna! – perché per Modesto lei prova amore vero e sarebbe disposta a lasciare la sua famiglia pur di averlo sempre accanto.
Inizia così un gioco fatto di analisi del mondo maschile e femminile, forse stereotipato ma molto, molto veritiero. Quante di voi - donne che hanno già letto questo libro - si sono sentite in linea con i ragionamenti di Viviana – quasi spaventandosi visto che questa donna è veramente una trituramaroni da manuale -? E quanti di voi – uomini – hanno pensato che il ragionamento di Modesto non faccia una piega, che non sia necessario parlare di amore ad ogni costo, che sia inutile cercare di dare un nome ad una storia così, che bisogna vivere alla giornata? Sono proprio questa tema e questi ragionamenti, se vogliamo banali, che rendono, secondo me, questa storia così azzeccata. Tanto azzeccata che i personaggi si evolvono sotto i nostri occhi, pagina dopo pagina, analizzando ognuno il ragionamento dell’altra.
De Silva, infatti, non si limita a farli arrivare al bivio dell’amore o non amore, storia seria o avventura, salto nel vuoto o no; De Silva fa di più, li manda in terapia.
Eh già, proprio in terapia di coppia, una coppia bislacca ma pur sempre una coppia! Ed è proprio durante la terapia che secondo me vengono fuori i veri caratteri dei personaggi. Perché Modesto non è solo un eterno bambino, capace di tirare fuori una battutaccia in qualsiasi situazione lasciando i suoi interlocutori basiti, e Viviana non è solo la rompiballe che fino a quel momento l’autore aveva voluto farci conoscere.
Durante tutta la lettura vorremmo scuotere ogni singolo personaggio che ci viene presentato; perché se Modesto e Viviana sono da subito ingiustificabili, a mio parere lo sono anche i rispettivi coniugi che assistono consapevoli e rassegnati ad una situazione del genere – ed anche in questo caso sarà pure uno stereotipo ma quanti nella realtà assistono consapevoli senza fare nulla?
La storia ci viene narrata in alternanza tra Modesto e Viviana in modo che da subito il lettore ha modo di conoscere a fondo il pensiero sia di uno che dell’altra. Dopo l’inizio della terapia alcuni capitoli vengono lasciati al terapista che, parliamone, forse è quello che più viene aiutato da questa situazione non proprio canonica ma non vi svelo di più per non farvi perdere il gusto della scoperta.
Credo che la prima cosa da fare per poter apprezzare questo libro sia evitare di fare i bacchettoni. Le corna non piacciono a nessuno, nessuno ammetterebbe mai di tradire e nessuno direbbe mai: ahhh sì io lo farei; io dico sempre mai dire mai e che la mano sul fuoco non la metterei per nessuno, nemmeno per me stessa, figuriamoci per gli altri. Questa storia va letta non pensando a quello che sia giusto o sbagliato perché nessuno promuoverebbe questa coppia; va letta provando a immedesimarsi e vedendola unicamente per quello che è: amore, bello o brutto, ignobile o meno, giusto o sbagliato, ma pur sempre amore.
Sono stata indecisa fino alla fine su quale fosse il voto giusto per questo libro, ci ho ragionato molto e alla fine gli ho dato mezzo punto in più per il tema scelto. De Silva da questo punto di vista ha tutto il mio appoggio, prendere un tema che, si sa, non andrà giù alla maggior parte delle persone e farne il fulcro del proprio libro, non pensando a far felici i lettori, non cercando una storia commerciale e politicamente corretta ma semplicemente raccontando una storia scomoda, ma realistica non è da tutti. Che poi, apriamo gli occhi, di storie così se ci guardiamo attorno ne è purtroppo pieno il mondo.
Un libro che mi è piaciuto e che ho divorato grazie anche ad uno stile scorrevole e ben equilibrato, l’autore si è infatti mantenuto neutrale e non ha mai parteggiato per uno o per l’altra. Primo approccio per me verso questo scrittore di cui, in futuro, andrò sicuramente a recuperare qualche altro lavoro!
E voi, lo avete letto? Vi è piaciuto? Se la risposta è no mi piacerebbe che ci confrontassimo perché è questo il bello dei libri.

VOTO: 


28 commenti:

  1. Bellissima recensione! Mi ispirava proprio per quella sua aria da storia fuori dagli schemi, e poi ho un debole per i personaggi 'perdenti', o forse solo molto umani...

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  2. Di questo autore ho letto solo "Voglio guardare" ma ho anche un altro romanzo che non vedo l'ora di leggere, perché il primo mi era piaciuto ^_^ segnerò anche questo qui che hai recensito in wishlist :D

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  3. Allora, l’ho finito anch’io ieri e, come ho scritto nella recensione, mi ha lasciata un po’ perplessa. L’idea è buona, e tutte le cose che hai sottolineato tu sono corrette, “ci stanno”. Però. Io i personaggi li ho amati poco, e soprattutto ho cominciato ad apprezzarli verso la fine, perché “trascorrendoci del tempo insieme” ho imparato ad amare anche i loro difetti, oppure perché anche loro si ammorbidiscono un po’ andando avanti nella storia. Ma all’inizio non li sopportavo granché, soprattutto Viviana: l'ho trovata piena di paranoie che neanche una quindicenne, e a stemperarle nemmeno un briciolo di ironia, che per fortuna non manca a Modesto. Il personaggio che più ho amato è il padre di Modesto, schietto fino alla brutalità ma divertente.

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    1. Capisco cosa intendi Nadia ma io non l'ho proprio vissuta questa repulsione verso Viviana. Sarà perché l'ho sempre presa come un'estremizzazione e forse anche perché di donne un po' così ne conosco eccome. Concordo sul padre di Modesto, un grande personaggio anche se di certo non quell'esempio di padre che uno vorrebbe! ;)

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  4. E' un assedio! Alla fine "state" vincendo le mie resistenze: dovrò leggerlo e magari Viviana mi starà pure simpatica.
    Ciao da lea

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    1. Sull'assedio o sulla "simpatia" di Viviana?
      Anche la biblioteca di Eliza lo ha appena recensito...che devo fare se non leggerlo?
      ciaooooo
      lea

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  5. Mi ispirava già per titolo - bellissimo - e copertina.
    Adesso sì che stalkero Libraccio. ;)

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    1. Secondo me potrebbe piacerti! Spero di non sbagliarmi ehehehe

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  6. Lo sto leggendo anche io, sono a poco meno della metà e mi sta piacendo abbastanza! Uno stile molto riflessivo e cerebrale, ma che non risulta noioso o pesante... A volte parteggio per Modesto e altre volte per Vivi, e fin da subito ho sospeso i giudizi morali su "corna sì o corna no", perché è evidente che non è questo il punto, dato che di relazioni simili ne è pieno il mondo, purtroppo!!

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    1. Anche io ho spesso cambiato parte durante la Lettura! Impossibile schierarsi totalmente con uno o con l'altra! ;)

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  7. Una coppia davvero fuori dagli schemi ma che continua a farci compagnia anche dopo averne terminato le lettura! Sono contenta sia piaciuto anche a te :)

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    1. Fuori dagli schemi da una parte e molto,molto banale e realistica dall'altra! Un nell'equilibrio creato dall'autore!

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  8. Bella recensione.Il romanzo mi intriga anche perché,quando si parla di amore,nulla è scontato.

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  9. Ciao :-)
    Non ho mai letto niente di questo autore e sì questo tema è decisamente scomodo, ma come dici tu, un plauso all'autore per aver affrontanto questo soggetto difficile ma che fa parte della nostra realtà e quotidianità.
    Ottimo consiglio!

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  10. Ciao!!! Sister, bella recensione, io ho apprezzato di più l'analista. Mi sono fatta grasse e grosse risate. Viviana l'avrei lanciata giù dall'idroscalo e a Modesto avrei rotto il sassofono sugli incisivi. Ma nonostante tutto, trombate e coitum a parte, (ops ho scritto una parolaccia, di nuovo) bello, bello, bello!!

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  11. Trovo il libro molto scorrevole, vivace e molto vero quasi l'autore ci sia passato dal personaggio di Modesto. Il mio giudizio sul libro è ottimo anche perchè ha dei risvolti comici imprevistiin certi dialoghi.

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  12. io vorrei ancora dirvi grazie perchè senza le LGS non avrei letto questo libro, che mi è piaciuto tantissimo per tutti i motivi che hai detto tu. Mi sono ritrovata sia in Viviana (pensando a quanto posso essere spacca...) sia in Modesto e ho amato questo non essere politicamente corretto dell'autore. L'ho amato perchè reale e perchè odio il buonismo, almeno quando leggo preferisco la sincerità. E' un libro che mi ha fatta riflettere molto, pur leggendolo con il sorriso e credo che leggerò altro di questo autore.
    Grazie

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    1. È così, ci sono libri con cui si entra subito in sintonia!
      Felice che ti sia piaciuto! :)

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  13. Questo è un sì grosso come una casa! Tema scomodo ma vero, che farà venire mille paranoie a leggerlo.. ahaha XD ma lo voooglio!

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