venerdì 25 settembre 2020

Letture con Marina #104 - Recensione di Cinder. Cronache lunari di Marissa Meyer

Buongiorno lettori, avrei voluto pubblicare qualcosa questa settimana ma niente, non sono riuscita per svariati motivi. Vi lascio a Marina, che lei è sul pezzo!!!

Ah fantascienza, mon amour! Sarà il periodo particolare, forse il desiderio di scomparire o quantomeno nascondersi… Fatto sta che sto rivivendo una seconda adolescenza quando, dopo essere passata attraverso i rosa ed i gialli, sono stata preda consenziente della fantascienza e del fantasy. E quindi ecco a voi:
Titolo: Cinder. Cronache lunari
Autore: Marissa Meyer
Casa editrice: Mondadori, 2012
Pagine: 394

Trama: Nato dal fuoco, scolpito dal ghiaccio, rifinito dal vento, dall'acqua e dalla neve: il massiccio dei monti Cairngorm, nella Scozia nordorientale, chiamato anche «l'Artico della Gran Bretagna», è il protagonista di questo capolavoro della letteratura di alpinismo. L'autrice, la scrittrice scozzese Nan Shepherd, lo ha esplorato per tutta la vita, percorrendolo in lungo e in largo in un eterno ritornare, scoprire, ricordare. «Eterno» perché muoversi negli spazi di queste montagne, vibranti delle energie che operano da milioni di anni nell'universo, significa per lei entrare in contatto con la vera essenza della natura e di se stessi. In quel moto che è al tempo stesso contemplazione, i sensi si acuiscono per percepire suoni, colori, profumi e consistenze e la mente li accompagna, dapprima rapita e poi forte di una nuova consapevolezza. Chi ha dimestichezza con la montagna conosce questa pienezza nella rarefazione, questa vertigine così vicina al filosofare nel suo senso più originario; ma Nan Shepherd ha trovato meglio di chiunque le parole per descriverla. Ognuno di noi ha un luogo - una montagna, ma anche un bosco, un sentiero, un fiume, una vallata - nei confronti del quale prova un intimo senso di appartenenza. "La montagna vivente" è il libro da portare con sé per compiere ancora una volta quell'escursione prediletta.
 


 
 
RECENSIONE: 


“Cronache lunari è una serie di romanzi young adult fantascientifica scritta dall'americana Marissa Meyer. Ogni libro contiene una reinterpretazione di una vecchia fiaba, tra cui Cenerentola, Cappuccetto Rosso, Raperonzolo e Biancaneve. La serie è ambientata in un mondo futuribile dove coesistono terrestri, cyborg, androidi e una razza di coloni lunari”.

Rivisitazione in chiave fantascientifica della favola classica di Cenerentola, questa nuova favola ci fa accostare ad un’eroina meno passiva e sicuramente più padrona del proprio destino, pur se completamente inconsapevole del proprio passato. Potrebbe benissimo essere un incipit per fiabe femministe, come va di moda in questi ultimi anni. Però… però non è sicuramente tutto qui.

Bella la caratterizzazione dei personaggi. Ad iniziare da Cinder, moderna Cenerentola, che è stata adottata a 11 anni e che non ricorda nulla del prima. Sfortunata fino in fondo perché anche il padre adottivo che l’ha voluta muore quasi subito, lasciandola in mano alla moglie, che non ha mai voluto questa figlia, di cui un buon quarto è costituito da componenti cyborg. Il romanzo si apre a noi quando Cinder ha circa sedici anni e vive a Nuova Pechino, nel Commonwealth orientale, insieme alla matrigna e alle due sorellastre, Pearl che è il clone della cattiva matrigna e la sorella minore Peony, molto più affettuosa. Cinder è un bravo meccanico e sostituisce alla vecchia sé stessa tutta camino e cenere questa abilità tecnica, che le consente di mantenere tutta la famiglia. Altra figura centrale, pur se di impatto minore rispetto alla protagonista femminile, è quella del principe Kay, futuro imperatore del Commonwealth orientale, che nonostante sia molto giovane ed inesperto, viene tratteggiato come un giovane che cerca di fare del suo meglio in una situazione più grande delle sue capacità ed esperienze. Intelligentemente l’autrice non ne ha fatto una macchietta o un eterno incapace al soldo della protagonista femminile, riuscendo a ritagliare per lui un ruolo che va oltre la figura del principe semplicemente belloccio. E poi c’è la figura ben delineata della cattiva assoluta di questo romanzo, che è la regina lunare Levana, con particolari e peculiari doti che la rendono meravigliosa e spaventosa allo stesso tempo e che fa della politica e del potere il suo veleno preferito. Una cattivissima universale che non esita ad eliminare la propria stessa famiglia, se solo pensa sia di una qualche utilità. E ancora che dire della strage di biblica rimembranza, quando ci fu l’eccidio in Egitto dei bimbi cristiani e che l’autrice riporta alla memoria grazie all’eccidio che la regina Levana compie sul suo satellite e che fa subire come sorte atroce sia a maschi che femmine – se mancanti del potere tipico dei lunari.

Siamo a 126 anni dalla fine della Quarta Guerra Mondiale, che ha distrutto quasi interamente la popolazione terrestre e ha riconfigurato l’aspetto geografico, che a seguito di questi eventi nefasti si è raggruppata in alcuni regni o federazioni: la Repubblica Americana, l'Unione Africana, la Federazione Europea (curioso che l’autrice abbia dato nome e caratteristiche fisiche tedesche al supremo rappresentante della Federazione europea!), il Regno Unito (slegato rispetto all’Europa ed ancora saldamente in mano ad una regina!) e il Commonwealth Orientale. Qui il Paese protagonista assoluto è il Commonwealth orientale, con solo apparizioni fugaci degli altri stati, ma confido che nei successivi romanzi le protagoniste vivranno in qualche altro regno, se non altro per par condicio!

Particolarmente affascinante ed efficace l’idea di contrapporre alla Terra e ai terrestri la Luna ed i suoi abitanti, ai quali l’autrice regala facoltà particolari e che mettono sempre ed in costante pericolo gli abitanti della terra. Per la volontà di predominare e assoggettare la terra tutta e perché alcuni lunari, per sfuggire al controllo malefico della loro violenta e sterminatrice regina, i fuggitivi portano la peste blu sulla Terra, piaga che imperversa da diversi anni sul nostro pianeta e di cui alcuni scienziati stanno ancora strenuamente tentando di trovare un vaccino. (e siamo nel 2012: precognizione? Paese orientale – pandemia…) E questo ci dà il destro per un’altra figura di rilievo, il dottor Erland, che per lungo tempo rimane una figura nebulosa e che non farà capire le sue intenzioni, nonostante il ruolo che gli viene disegnato addosso e che sicuramente – spero! - troveremo nei prossimi romanzi.

Nonostante si legga d’un fiato e crei dipendenza, non mi sentirei di paragonarlo a mostri sacri come i romanzi di Tolkien con la sua cosmogonia, alla serie dei “Masters” di Tanith Lee o ai romanzi della nostrana De Mari. Però questa serie di Marissa Meyer nasconde sotto la superficie molti argomenti che possono diventare banco di interessanti dibattiti, oltre alle tematiche già accennate qui sopra. Penso ad esempio alla creazione di eroine che siano artefici del proprio destino, a differenza delle omonime creature disneyane (senza demonizzare queste ultime, che hanno avuto sicuramente la loro utilità, negli anni in cui sono “uscite”). Penso ad esempio ai problemi razziali e alla paura del “diverso”, qui problematiche che deflagrano nei confronti dei cyborg e della popolazione dei lunari. E ancora il tema dell’ambiente, e soprattutto dell’etica sanitaria e dell’oramai svisceratissimo problema delle macchine robot create dagli uomini.

Insomma, libro più che piacevole da leggere, dove la parte romantica accompagna la parte fantascientifica senza soffocarla, ma permettendo di caratterizzare in modo diverso due figure complementari, il giovane e bel principe e la ragazza del popolo, orfana sfortunata cui però il destino ha in serbo una sorte diversa e dove la classica scarpetta perduta si trasformerà in un piede cyborg che non le permetterà la fuga dalla scalinata, come invece potè fare la sua consorella disneyana.

Ben congegnato, ottima trama che non rimane fedele a se stessa ma che cambia e che porta novità e cambi di scena che se pur vengono indovinati dal lettore, non perdono nulla della loro efficacia e del fascino che porterà il lettore, una volta terminato questo romanzo, a voler leggere un’altra fiaba futuristica di questa serie.
Buona lettura! - A presto,




2 commenti:

  1. Io ho amato questa saga. È davvero davvero molto carina e originale ☺️☺️

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  2. Ciao Gresi, sta piacendo parecchio anche a me, tanto che ho già preso, sempre in e-book, il 2° romanzo! Ciao, Marina

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