Buongiorno carissimi, buon primo settembre. Come cominciare per bene questo nuovo mese e affrontarlo con il sorriso sulle labbra? Ovviamente buttando uno sguardo alle novità editoriali, in particolar modo a quelle della Oscar Vault Mondadori che, come avete già potuto vedere con la recensione di ieri di Marina - se ve la siete persa cliccate qui - sono ricche di meraviglie che possono soddisfare gli amanti dei generi letterari più differenti.
Comincia oggi un blogtour + review tour un po' speciale che si protrarrà per sei giorni su altrettanti blog, come potete vedere nel banner, oggi cominciamo con la presentazione del blogtour su tutti blog partecipanti che, in più, vi regaleranno il loro pensiero su uno dei racconti che popolano questa succosa novità, per la cui anteprima ringrazio la casa editrice. Protagonista Poirot. Tutti i racconti in una nuovissima veste grafica ed editoriale a cura, appunto, della Oscar Vault Mondadori. Non perdetevi quindi tutti i post di oggi perchè avrete la possibilità di leggere sei pensieri su sei racconti differenti, che non è poco! Domani però tornate qui, perchè il mio compito sarà parlarvi di lei, la grande Agatha Christie.
Ma torniamo al libro...
Titolo: Poirot. Tutti i racconti
Autore: Agatha Christie
Genere: Giallo
Pubblicazione:01 settembre 2020 - Oscar Vault Mondadori - collana i Draghi
Pag.: 972
Costo: 25,00 € cartaceo - 9,99 ebook
Descrizione: Tutte le avvincenti indagini di Hercule Poirot, il piccolo detective belga dalle infallibili "celluline grigie", nato dalla fantasia di Agatha Christie sono qui raccolte in un unico volume nel quale la vocazione narrativa della Regina del Giallo si esprime al suo meglio: storie che coinvolgono il pubblico in un raffinatissimo gioco di intelligenza accompagnate da raffinate illustrazioni d'epoca in bianco e nero.
Com'era successo quando vi parlai del meravigioso volume dedicato alla Sorelle Bronte, non posso che annoverare il mio invito a provare, almeno una volta nella vita, a tenere tra le mani uno di questi splendidi volumi che la casa editrice cura con attenzione e in modo unico per regalare ai lettori non solo una bella lettura ma anche un'esperienza magica a trecentosessanta gradi.
Ed ora veniamo al racconto di cui ho deciso di parlarvi. Si tratta del primo racconto contenuto nel libro il cui titolo è:
Ed ora veniamo al racconto di cui ho deciso di parlarvi. Si tratta del primo racconto contenuto nel libro il cui titolo è:
Il furto di gioielli al Grand Metropolitan
“«Poirot,» dissi «un cambiamento d’aria vi farebbe bene.»
«Lo pensate, mon ami?»
«Ne sono sicuro.»
«Eh… eh?» disse il mio amico sorridendo. «Allora è tutto predisposto, vero?»
«Verrete?»
«Dove intendete portarmi?»
«A Brighton. Un mio amico della City mi ha dato un ottimo consiglio e… be’, ho denaro da spendere. Credo che un fine settimana al Grand Metropolitan farebbe a entrambi un mucchio di bene.»
«Grazie, accetto con molta riconoscenza. Siete buono a pensare a un vecchio
come me. E un buon cuore vale tanto quanto tutte le piccole cellule grigie. Sì, sì, io stesso a volte rischio di dimenticarmene.»”
Comincia così questo racconto - prima edizione nell'anno 1924 - con un botta e risposta tra Hercule Poirot e il suo fidato assistente, il capitano Arthur Hastings. Una sorta di Watson che, quasi a fare il verso alla famosissima coppia nata dalla penna di Artur Conan Doyle, non lascia mai da solo Poirot. È proprio Hastings che rivolgendosi al lettore, racconta le avventure che lui e l’investigatore baffuto si ritrovano a vivere.
In questo caso un weekend al lussuosissimo Grand Metropolitan di Brighton, proprio su consiglio di Hastings. Durante la prima cena consumanta in Hotel, i due si rendono subito conto di quanta ostentazione ci sia intorno a loro e di quanto quel luogo sia frequentato da gente ricchissima che non fa altro che mostrare i suoi tantissimi gioielli.
Proprio durante la cena fanno la conoscenza della signora Opalsen e di suo marito. Lui ricchissimo agente di Borsa che ha fatto fortuna con il boom petrolifero, lei con l'unico scopo di spendere quei soldi collezionando gioielli. Proprio uno di quei gioielli sparisce in modo molto misterioso dalla camera da letto della signora che, per scongiurare furti, lascia sempre la sua cameriera personale a fare la guardia alla stanza in sua assenza. Nessuno oltre lei e la cameriera dell'albergo sono entrate nella stanza, la seconda però, sempre sotto la supervisione della prima se non per pochissimi secondi.
Chi ha rubato i gioielli? Ovviamente sarà Poirot, con il suo intercedere tranquillo e analizzatore, a dover sbrogliare la matassa venendo in aiuto alla polizia che, ovviamente, tirerà le somme del caso in modo banale e sbagliato.
Da subito emerge lo stile dei gialli della Christie, quei tanti dialoghi che portano il lettore dentro le storie, dove le descrizioni sono pochissime e sono gli stessi personaggi a farci capire come sono le cose o le persone.
Accade in questo caso con la signora Opalsen di cui capiamo bene i lineamenti e il suo abbigliamento grazie ai botta e risposta di Poirot e Hastings, oppure con la stanza della signora la cui disposizione ci viene raccontata attraverso i dialoghi tra i personaggi e di cui, chicca, ci viene regalata la piantina, un po' come succedeva ad esempio con quella dell'Oriente Express.
Uno stile che amo, quello della Christie, e che grazie a questi racconti potrò tornare ogni tanto a rispolverare, magari tenendo il volume sul comodino e, ogni tanti, rileggere queste brevi chicche!
Per oggi vi saluto ma, mi raccomando, vi aspetto domani con la biografia di Agatha Christie.
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