lunedì 19 maggio 2014

Recensione #17/2014 - L'imprevedibile viaggio di Harold Fry di Rachel Joyce

Buongiorno miei cari, finalmente sono riuscita a finire questo libro...non ne potevo più!!! Me lo sono trascinato per troppo tempo ma fortunatamente ce l'ho fatta!! Orgogliosa di me!!!
Il libro in questione è L'imprevedibile viaggio di Harold Fry di Rachel Joyce edito da Sperling & Kupfer, 310 pagine.


Trama: Quando viene a sapere che una sua vecchia amica sta morendo in un paesino ai confini con la Scozia, Harold Fry, tranquillo pensionato inglese, esce di casa per spedirle una lettera. E invece, arrivato alla prima buca, spinto da un impulso improvviso, comincia a camminare. Forse perché ha con la sua amica un antico debito di riconoscenza, forse perché ultimamente la vita non è stata gentile con lui e con sua moglie Maureen, Harold cammina e cammina, incurante della stanchezza e delle scarpe troppo leggere. Ha deciso: finché lui camminerà, la sua amica continuerà a vivere. Inizia così per Harold un imprevedibile viaggio dal sud al nord dell'Inghilterra, ma anche dentro se stesso: mille chilometri di cammino e di incontri con tante persone, che Harold illuminerà con la sua saggezza e la forza del suo ottimismo. Harold Fry è - a suo modo - un eroe inconsapevole, proprio come Forrest Gump: un uomo speciale capace di insegnarci a credere che tutto è possibile, se lo vogliamo davvero.


Vediamo, vediamo, vediamo...da che cosa comincio???
Forse la prima cosa da dire è che avevo delle aspettative enormi perchè la trama mi sembrava potesse essere veramente promettente e soprattutto perchè ho letto pensieri di persone estasiate dalla lettura di questo libro. Bè...io credo di essere una voce un po' fuori dal coro ma, se ormai un po' mi conoscete, sapete che cerco sempre, nella maniera più educata possibile, di dire il mio pensiero su una lettura anche quando questa proprio non mi ha entusiasmata.
Prendete un vecchio pensionato che una mattina, mentre fa colazione nel suo giardino in giacca e cravatta - fatemi capire qual è il senso di questo abbigliamento - riceve una lettera di una certa Queenie - che lui sembra ricordare appena - che lo avvisa che si trova in una clinica, in fin di vita a causa di un tumore.
Fin qui ci può stare, magari Queenie ha da sempre il ricordo di Harold - anche se lui non sembra proprio ricambiare - e decide di dirgli addio prima di morire.
A questo punto Harold che fa? Decide, se non altro per educazione, di rispondere alla lettera e di andare ad imbucarla immediatamente. E qui comincia il viaggio... Sì, perchè alla prima buca delle lettere Harold decide di andare alla successiva, poi alla successiva ed ancora alla successiva - quanto sale in zucca può avere un uomo del genere??? - finchè ad una stazione di servizio parla con una ragazza che lo convince che bisogna avere fede affinchè una cosa sia possibile ed in quel momento - sbam, illuminazione - il vecchietto decide che Queenie non morirà se lui attraverserà l'Inghilterra a piedi per andare a trovarla. A piedi??? E perchè mai??? Da quale mente sana di mente può venire fuori un'idea simile?
Harold telefona alla clinica dicendo di avvisare Queenie che lui sta arrivando, quindi di aspettarlo, poi chiama la moglie Maureen per dirgli che non tornerà a casa perchè farà la cosa più idiota che un uomo può pensare di fare il viaggio.
E parte, in giacca e cravatta, senza soldi, con delle scarpe da vela e nessuna preparazione fisica per percorrere 1000 km a piedi.  
Da qui un susseguirsi di giornate una più noiosa dell'altra e di incontri improbabili e improponibili.
Partiamo dalla cose che ritengo più assurde. 
Prima fra tutte la moglie. Fino al giorno della partenza Harold e Maureen praticamente non si sopportano, dormono in stanze separate e lei ritiene il marito un uomo sostanzialmente inutile. Ecco, provate voi a pensarla così di vostro marito, questo vi chiama, vi dice che starà via un tempo indeterminato, che per mantenersi durante il viaggio farà fuori tutti i risparmi che avete accumulato nel tempo e che lo sta facendo per un'altra donna voi cosa fareste????? Credo che prima di andare dall'avvocato per il divorzio immediato provereste come minimo a farlo dichiarare incapace di intendere e di volere, metterste fuori casa le bandiere a festa perchè finalmente si è tolto dai piedi e gli augurereste le più grandi vesciche piene di pus che un viaggio simile potrà regalare ai suoi piedi! O sbaglio???
Invece no, la nostra Maureen riflette, pensa che Harold gli manca e torna a dormire nel loro letto, rimettendo tutti i suoi vestiti nell'armadio! Sì avete capito bene, fa proprio questo!!!!
Seconda cosa: tutto si basa sul viaggio e sulla fede, sul concetto che una persona malata di cancro se avrà qualcuno che crede in lei e se ritroverà la fiducia in se stessa potrà guarire. No, vogliamo parlarneeee???? E davvero leggere un libretto simile dovrebbe convincermi di una cosa del genere...mahhhh....io non avrei mai puntato tutto su questa cosa.
E poi il viaggio: noioso, banale, senza la minima avventura, con un elenco di incontri insulsi su cui alla fine si trova ad essere basato tutto il libro, pieno di luoghi comuni; uno tra tutti la donna dell'est che gli offre ospitalità che in Inghilterra fa le pulizie perchè non trova di meglio ed al suo paese invece faceva il medico.
E infine i pensieri di Harold: tutti rivolti al figlio per cui è stato un padre insulso, un figlio con cui non ha rapporto, con cui non parla ma che è il suo chido fisso mentre con le vesciche ai piedi cammina ai bordi delle strade.
Non so, mi sembra proprio che un'idea carina sia stata strutturata in modo troppo banale e poco interessante. Sarà che mi aspettavo qualcos'altro. Perchè se è vero che un viaggio debba essere riflessione, un viaggio è anche avventura e qui questo lato non esiste per niente! Se Harold avesse fatto lo stesso viaggio in macchina o in treno sarebbe stato identico se non per le vesciche ai piedi - che ci vengono riproposte più volte - e la puzza che Harold emana - da qui ribattezzato da me L'imprevedibile viaggio del vecchio puzzone! -  quando la gente gli si avvicina. Purtroppo anche gli incontri che, vista l'impostazione del romanzo, dovrebbero essere il centro focale della storia non aggiungono nè tolgono niente a quello che si sta leggendo, non hanno un senso reale, una caratterizzazione speciale; appaiono più che altro come un espediente per riempire il libro. 
Non vi dico la mia faccia quando a un centinaio di pagine dalla fine iniziano ad aggiungersi a lui le persone più assurde tra cui uno vestito da gorilla - si avete capito bene, vestito da gorilla -, a quel punto ho iniziato a credere di avere letto male, di essere io a non aver capito che quel libro in realtà era uno scherzo, che a un certo punto Rachel mi avrebbe preso da parte, in una paginetta apposta, per dirmi che in realtà era tutto finto, che Harold stava sognando e il suo viaggio non era mai esistito! Credo che almeno mi avrebbe fatto ridere e l'avrei ritenuta un'idea geniale invece no...Queenie esiste eccome e la sua salute migliora giorno per giorno... O.o
La cosa che devo comunque dire è che è scritto in maniera piacevole - per fortuna - e comunque la lettura scorre nonostante questi mille difetti che ho riscontrato e che sono assolutamente personali.
Non so, sarà che sono io che non credo in queste cose perchè la vita mi ha messo davanti alle situazioni più crude - se una persona deve morire di tumore purtroppo muore, nonostante tu possa volere con tutto te stesso il contrario e nonostante qualsiasi cosa tu possa fare per provare ad evitarlo - quindi questo taglio troppo da "ehi devi avere fede", "ehi amo di nuovo mia moglie", "ehi non ho mai camminato per più di un isolato ma se voglio posso fare 1000 km senza preparazione" mi ha veramente dato i nervi!!!
Chi tra di voi ha letto questo libro e lo ha trovato splendido, meraviglioso, vi prego... mi dia la chiave di lettura perchè non capisco se ho sbagliato io in qualcosa, se sono senza cuore... perchè dando un'occhiata alle recensioni online io sono proprio controcorrente.

VOTO


14 commenti:

  1. Bisogna avere fede.... mi astengo dal commentare... che è meglio '-.-
    Già questo libro non era mai entrato nelle mie speranzose grazie, dopo tutte le idiozie che mi hai riferito e che mi trovano perfettamente d'accordo con te e dopo quell'estratto sul gorilla (ahahahahahahahahahahah!!), direi che non ci entrerà mai! Ci sono storie molto più meritevoli a cui dedicarsi ;)
    Voto 10+ per questa recensione!

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    1. ahahahahha Michy...ho scritto la recensione riprendendo i commenti che man mano ti facevo su whatsapp! Ho risparmiato di riportare qui l'estratto del gorilla perchè l'ho trovato davvero assurdo!!!
      Poi ripeto, magari sono io a non aver capito niente altrimenti i tantissimi 5 che ci sono per questo libro non me li spiego!

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    2. ..a volte capita di essere inspiegabilmente una voce fuori dal coro O.O

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  2. Mi dispiace che, alla fine, non ti abbia preso, come già mi avevi anticipato :/

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  3. Cavoli, avevo una mezza idea di prenotare questo libro in biblioteca, ma leggendo la tua recensione credo proprio che per il momento mi asterrò... in effetti ci sono diverse cose quantomeno "fastidiose" ora che me lo fai notare...

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    1. Non so Nadia, in realtà in rete ci sono perlopiù recensioni entusiaste, quindi magari sono io che non ho capito qualcosa o che sono troppo arrabbiata con il mondo!!!! :P

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  4. Una stroncatura a regola d'arte ironica e profonda proprio come piace a me! Mi hai fatto riflettere su come alcuni autori affrontino in maniera superficiale tematiche così delicate come la malattia o la fede...bella recensione!

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    1. Grazie! Non so se è a regola d'arte...so solo che questo è il mio pensiero e non credo di offendere nessuno dicendolo anche perchè non sarà sicuramente il mio 2 a non far leggere questo libro! ;)

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  5. Quando io e te stronchiamo un libro che è stato tanto acclamato ed amato, mi chiedo sempre se non siamo noi ad essere strane! Poi mi fermo un attimo a riflettere e a cercare di capire. Quando si tratta di libri di autori esordienti, ho capito dove sta il "trucco": spesso vengono proposti dall'autore stesso che ne fa omaggio ai blogger per ottenere visibilità. E, spesso, purtroppo, i blogger stessi non se la sentono di dire chiaro e tondo come la pensano, così elogiano, promuovono... a discapito dei lettori che si fanno un'idea sbagliata, ma, soprattutto, a discapito dello scrittore stesso che, più che offendersi per una cattiva recensione, dovrebbe far tesoro delle critiche per cercare di migliorarsi!
    In casi come quello di questo libro, dove certamente non si tratta di un esordiente, le risposte che mi sono data sono due: io e te non capiamo un tubo! Nel qual caso, sono felice di condividere con te la mia inettutidine!! Altrimenti, chi lo ha elogiato (escludendo, ovviamente chi lo ha amato sul serio) lo ha fatto per non andare controcorrente. Insomma, un po' un "se lo hanno amato tutti, allora deve essere bello. Chi sono io per dire il contrario?"
    Detto questo, rimanendo sempre ferma sul fatto che se a me un libro non piace, lo dirò tranquillamente, ti ringrazio per aver eliminato, con la tua recensione, un libro dalla pila infinita di quelli che aspettano di essere da me letti!
    Ti abbraccio forte!

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    1. ahahahahah Laura....sono felice anche io di condividere l'inettitudine con una come te!!!!!!! :)))))))
      Ricambio l'abbraccio!

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  6. AHAHAHAHAHAHAHAHHAHAHAHAHAHAHA IL VECCHIO PUZZONE XD

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    1. ahahahahahahahahahahahahahah sarebbe stato un titolo perfetto! O no???? ;)

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