Buongiorno
lettori, buon sabato! Normalmente non pubblico durante il week end ma per oggi ho voluto programmare la recensione di un libro che ho letto voracemente in due giorni e che ho amato moltissimo. Dovevo parlarvene al più presto!
Si tratta di La tristezza ha il sonno leggero di Lorenzo Marone, edito da Longanesi - che ringrazio per la copia - 384 pagine.
Si tratta di La tristezza ha il sonno leggero di Lorenzo Marone, edito da Longanesi - che ringrazio per la copia - 384 pagine.
Trama: Erri Gargiulo ha due padri, una madre e mezzo e svariati fratelli. È uno di quei figli cresciuti un po’ qua e un po’ là, in bilico tra due famiglie e ancora in cerca di se stesso. Sulla soglia dei quarant’anni è un uomo fragile e ironico, arguto ma incapace di scegliere e di imporsi, così trattenuto che nella sua vita, attraversata in punta di piedi, Erri non esprime mai le sue emozioni ma le ricaccia nel¬lo stomaco, somatizzando tutto.
Finché un giorno la moglie Matilde, con cui ha cer¬cato per anni di avere un bambino, lo lascia.
Da quel momento Erri non avrà più scuse per rimandare l’appuntamento con il suo destino.
Circondato da un carosello di personaggi mai banali, Erri deciderà di affrontare, una per una, le piccole e grandi sfide a cui si è sempre sottratto. Imparerà così che per essere felici dobbiamo essere pronti a liberarci del nostro passato, capire che noi non siamo quello che abbiamo vissuto e che, se non vogliamo vivere una vita che non ci appartiene, a volte è indispensabile ribel¬larci. Anche a chi ci ama.
Sarà pronto, ora, a prendere la decisio¬ne più difficile della sua esistenza?
Finché un giorno la moglie Matilde, con cui ha cer¬cato per anni di avere un bambino, lo lascia.
Da quel momento Erri non avrà più scuse per rimandare l’appuntamento con il suo destino.
Circondato da un carosello di personaggi mai banali, Erri deciderà di affrontare, una per una, le piccole e grandi sfide a cui si è sempre sottratto. Imparerà così che per essere felici dobbiamo essere pronti a liberarci del nostro passato, capire che noi non siamo quello che abbiamo vissuto e che, se non vogliamo vivere una vita che non ci appartiene, a volte è indispensabile ribel¬larci. Anche a chi ci ama.
Sarà pronto, ora, a prendere la decisio¬ne più difficile della sua esistenza?
Ho cominciato a leggere questo
libro con aspettative enormi ma anche con una paura folle. Cesare, protagonista
del libro d’esordio di Lorenzo Marone – recensione qui – mi aveva conquistato
poco più di un anno fa con i suoi modi burberi e per niente accondiscendenti.
Bravura? Fortuna? In un libro d’esordio non si riesce mai a capirlo fino in
fondo. Questa era la prova del nove.
È con queste titubanze che ho
fatto la conoscenza di Erri, quarantenne, primogenito di tre diverse famiglie,
scomposte e ricomposte in un susseguirsi di errori, rotture, ricongiungimenti.
Erri è figlio, lacerato dal
divorzio di due genitori così diversi che negli anni hanno saputo rifarsi una
vita con nuovi compagni e con nuova prole, una vita di cui Erri sembra essere
solo un testimone di contorno. Un padre assente amante dei libri e totalmente
inadatto al ruolo genitoriale, una madre più capace di fare il generale che di
dare una carezza a quel bambino, ormai adulto, cresciuto senza certezze.
Difficile per un uomo con
un’infanzia simile reagire all’abbandono anche della moglie, alla perdita delle
certezze domestiche, lavorative, emozionali. Una storia che si ripete,
all’infinito. Qualcuno che tradisce, fa le valigie e se ne va… un teatrino con
il copione già scritto. Ma forse quel copione può essere riscritto, prendendo
per una volta la situazione come un’opportunità per scrivere una commedia
totalmente differente da quelle già recitate.
Ed è proprio questo che mi ha
ricordato questo libro, una commedia alla Totò e Peppino in una Napoli che fa
da contorno – ma anche da protagonista – dove il primo attore è uno – Erri - ma
sono anche tanti, tenuti insieme da una sceneggiatura perfetta, in cui l’autore
spazia dal presente al passato senza mai perdere il filo del discorso, senza
mai lasciare che il lettore si distragga. Il sipario si apre già alla prima
pagina, con una faro puntato su questa grande famiglia allargata, tanto strana,
difficile, imperfetta, bugiarda, piena di casini ma pur sempre famiglia. Quelle
famiglie tanto poco mulino bianco che, io l’ho sempre detto, per me non
esistono; quelle famiglie sgangherate che riescono, pur con i loro giganteschi
casini e difetti, ad andare avanti, giorno per giorno.
Ma chi sono i componenti di
questa commedia?
Erri Gargiulo: protagonista e
voce narrante.
Matilde: moglie di Erri, alla
ricerca di un figlio ad ogni costo.
Raffaele e Renata: i genitori di
sangue di Erri.
Rosalinda: la nuova moglie
spagnola di Raffaele, bellissima e con un occhio attento a quel figlioccio così
solitario.
Mario: capostipite della famiglia
Ferrara; nuovo marito di Renata, colui che per Erri più di tutto ha
rappresentato la figura paterna, colui che oltre a sopportare la madre ha
sempre un consiglio pronto per lui. Colui che non ha mai fatto distinzioni tra
figli di sangue e figli acquisiti.
Flor: la nuova sorella Gargiulo, figlia
di Raffaele e Rosalinda; una pazza scatenata che tanto rispecchia la solarità e
lo spirito libero di quella madre giovane e spagnola, e che così poco ha di
quel padre silenzioso e chiuso; una figura questa che mi ha conquistata e che
mi ha spesso fatto ridere di gusto.
Valerio: figlio primogenito di
Renata e Mario, ma fratello minore per Erri, la testa calda della famiglia,
donnaiolo senza sosta e poco incline alle regole.
Giovanni – per tutti Giovannino:
figlio minore di Renata e Mario, quello che ha seguito le orme paterne, il
preferito di mamma, quello che la famiglia del Mulino Bianco sembra essersela
costruita.
Clara: moglie perfetta del figlio
perfetto.
Arianna: figlia nata dal
precedente matrimonio di Mario, un’altra macchietta del romanzo, colei che al
primo sguardo ha saputo conquistare il cuore di Erri – ed anche il mio, devo
ammetterlo - ribelle, autonoma, schietta, divertente. Rappresenta per il
protagonista una sorella, un’amica, la donna ideale. Compagna di giochi,
avventure, confidenze, carezze.
E poi ci sono quelle comparse,
presenti ed importanti ma mai veramente attori come il famigerato Ghezzi “palle
mosce”, Clarinda, il dott. Inzeolla, zio Vittorio; tutti personaggi presenti ma
assenti con un ruolo fondamentale per lo scorrere della vicenda.
L’autore ha saputo rappresentare
nei dettagli ogni attore, descrivendolo sia fisicamente che caratterialmente,
creandogli un passato e delle aspettative per il futuro, intrecciandone le azioni
con il resto della famiglia ma sempre lasciandone al primo posto l’autonomia,
la particolarità.
Di sicuro un Lorenzo Marone
cresciuto questo, che mi è sembrato più a suo agio forse perché questa volta
come si dice “giocava in casa” con protagonisti più vicini a quella che è la
sua vera vita, in una Napoli che, emerge in modo preponderante, lui ama e
ovviamente conosce.
Leggendo questo libro ho provato
un’infinità di emozioni differenti, dovute al taglio sì riflessivo che Lorenzo
ha dato alla storia ma anche a quegli sprazzi divertenti, siparietti simbolo
della nostra Italia, delle nostre famiglie numerose, di quel sud da cui quasi
tutti, alla vicina o alla lontana ormai proveniamo.
Un ruolo predominante è dato alla
donna in questo romanzo donna come moglie, madre, amica, sorella; quelle donne
che, ognuna a modo suo, cercano di emergere nel mondo e che ci riescono
perfettamente in questo libro.
Quindi che dire se non leggetelo,
consigliatelo, cercate all’interno di questo romanzo il personaggio più affine
a voi ed amatelo, senza riserve, anche se – ne sono sicura – non riuscirete ad
avere una figura preferita perché in ognuno di quegli attori c’è un pezzettino
di noi, ognuno di essi rapresenta quello che vorremmo o non vorremmo essere,
quello che ricerchiamo ogni giorno nella vita di tutti i giorni: noi ed il
contrario di noi!
Ecco, in questi giorni ho letto molte recensioni a riguardo di questo romanzo. Ognuna analizza un diverso aspetto del romanzo, ognuna prende in riferimento quella che è l'ottica, la prospettiva del lettore che tiene tra le mani il libro. La tua recensione mi è piaciuta davvero tanto, io che amo il suono provocato dalle parole nere su bianco, e posso dirti che quel suono io l'ho percepito attraverso l'analisi puntuale e precisa che fai dei personaggi. Mi piace molto immaginare il romanzo come un palcoscenico calcato da attori, perché alla fine credo che ogni libro rappresenti ciò. Una bella lettura in questo sabato mattina piovoso, almeno da me! A presto ;)
RispondiEliminaGrazie! Sono felice di essere riuscita a trasmetterti quello che ho provato leggendo il romanzo. Mai come questa volta ho adorato ogni sfaccettatura nascosta tra le righe! Qui a Milano c'è un timido sole! ;)
EliminaSai che concordiamo pienamente! :-D
RispondiElimina:)
EliminaCiao! La tua è la prima recensione che leggo su questo romanzo, dopo averci girato attorno per una volta non con diffidenza, ma con curiosità. Mi sembra, ora, un romanzo profondo, in cui potersi ritrovare e probabilmente da rileggere. Sicuramente lo leggerò, ma vorrei un consiglio: mi conviene dare la precedenza a La tentazione di essere felici? Grazie, buon weekend :)
RispondiEliminaCiao! Bella domanda la tua... Questi due libri sono così diversi che mi sento di consigliarti di iniziare da quello che a pelle ti ispira di più e poi, ne sono sicura, recupererai l'altro.
EliminaPosso sboronare, progenie? Posso dire che sono fiera di aver letto questa recensione in anteprima? Vabbè, l'ho detto! Quindi il mio pensiero lo conosci già: adoro questa tua recensione, scritta magistralmente e, soprattutto, scritta senza che io abbia dovuto minacciarti!
RispondiEliminaBrava!!
Sai che minacciandomi avresti probabilmente ottenuto l'effetto contrario! ;)
EliminaChe bellissima recensione!!!! Ha reso perfettamente il libro e a leggerla ho rivissuto le emozioni che ha suscitato in me. Flor è stata la mia preferita, insieme a Mario. Questo è un libro da regalare e promuovere perché vale tantissimo.
RispondiEliminaComplimenti da lea
Grazie Lea!!!
EliminaChe bella recensione! Avevo già adocchiato questo libro e sono sempre più curiosa di leggerlo :)
RispondiEliminaGrazie mille! Ti consiglio di leggerlo.
EliminaDavvero bella e attenta ai particolari la tua recensione :) Questo libro sarà tra le prossime letture.. Ho grandi aspettative e sono molto fiduciosa ❤
RispondiEliminaGrazie! Quando un libro è così ricco di emozioni è facile parlarne! :)
EliminaSisterrrrr recensione magnifica :-) Ho finito il libro questa notte. Indimenticabile
RispondiEliminaGrazie! Eh gia, Lorenzo è riuscito a fare un altro capolavoro!
Elimina:*
e dopo tutto questo lo voglio leggere. Ma conviene iniziare dall'altro prima?
RispondiEliminaSecondo me è indifferente, tanto devi leggerli tutti e due! hihihihi
EliminaDevo dire che mi hai intrigato!!!! Appena potrò proverò :-)
RispondiEliminaProva, non ti deluderà! ;)
EliminaBella recensione.
RispondiEliminaquesto libro mi è piaciuto più del precendente, l ho trovato più vero, alcune pagine sono dei pugni nello stomaco talmente sono emozionanti. E poi è scritto veramente bene!
Mi piace leggerti perchè i tuoi giudizi e le tue scelte sono in linea con i miei gusti di solito.
Sara
Anche io ho preferito questo... forse è una storia più incline alla mia età! Grazie Sara, a me fa sempre piacere trovarti tra i commenti! :)
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