venerdì 9 settembre 2016

Chi ben comincia #112 - La stranezza che ho nella testa di Orhan Pamuk

Buongiorno lettori, finalmente è venerdì, ultimissimo giorno di questa settimana devastante. Riprendendo pian piano la normale organizzazione del blog - nonostante il pochissimo tempo disponibile - torno oggi con una nuova puntata della rubrica Chi ben comincia, ideata da Alessia del blog Il profumo dei libri e dedicata agli incipit dei libri.
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Per la puntata di oggi ho deciso di attingere dal libro in lettura che è un libro molto particolare che mi sta piacendo molto, nonostante la lettura stia andando a rilento per il pochissimo tempo e la troppa stanchezza. Si tratta di La stranezza che ho nella testa di Orhan Pamuk edito da Einaudi.

REGOLE:

- Prendete un libro qualsiasi contenuto nella vostra libreria
- Copiate le prime righe del libro (possono essere 10, 15, 20 righe)
- Scrivete titolo e autore per chi fosse interessato
- Aspettate i commenti


Questa è la storia della vita e dei sogni del bozaci Mevlut Karatas, venditore di boza e yogurt. Mevlut nacque nel 1957 in un villaggio molto povero dell'Anatolia Centrale, nei pressi di un lago nebbioso, nel paese più occidentale dell'Asia.
All'età di dodici anni si trasferì a Istanbul e da allora visse sempre qui, nella capitale del mondo. A venticinque rapì una ragazza del suo paese. Questo gesto condizionò tutta la sua vita. Tornò a Istanbul, si sposò ed ebbe due figlie. Lavorò senza sosta, facendo i lavori più diversi: dal venditore di yogurt, gelato, riso ai ceci, al cameriere, ma non smise mai di vendere boza, sera dopo sera, per le strade di Istanbul. E non smise mai di abbandonarsi a bizzarre fantasie.
Il nostro eroe era alto, di corporatura robusta ma elegante. Era un giovane di bell'aspetto: aveva una faccia pulita, innocente, che le donne trovavano attraente, i capelli castani, lo sguardo attento e pieno di intelligenza. E non solo in gioventù: anche dopo i quarant'anni conservò questo viso da bambino che piaceva alle donne. Di tanto in tanto ricorderò ai miei lettori tale elemento, fondamentale per la comprensione della nostra storia.
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In poche righe l'autore ci fa un riassunto di quello che succederà e ci presenta Mevlut fisicamente. Spesso, come avviene in questo incipit, Pamuk si rivolge direttamente al lettore dando la sensazione a chi legge di essere maggiormente coinvolto negli avvenimenti. 
Avete mai letto questo famosissimo autore turco? Io ne ho fatto la conoscenza con Il mio nome è rosso - recensione qui - in cui entrava nello specifico sulla vita dei miniaturisti turchi. Questo libro mi sta sembrando molto diverso: molto meno storico - nonostante faccia comunque moltissimo riferimento alla cultura araba - e più coinvolgente dal punto di vista della trama. Spero possa continuare così.
Lo avete letto? Vi piace l'incipit?

4 commenti:

  1. Io ho a casa Neve di questo autore ma, forse presa da una sorta di timore reverenziale, non l'ho ancora letto. Chissà che non venga presto anche il suo turno, così potrò dirti cosa ne penso! p.s.: dai che la settimana è finita!

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    1. Ciao Nadia! Mamma mia, finalmente è venerdì anche se il week end sarà impegnato a fare acquisti scolastici visto che lunedì si inizia la scuola elementare!!! Se deciderai di leggere Neve fammi sapere il tuo pensiero! ;)

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  2. Io ho letto recentemente per la seconda volta "Il museo dell'innocenza" di Pamuk.. Il suo stile lo trovo molto accattivante, ma ti dirò.. La prima volta, anni fa, mi aveva commossa fino alle lacrime. Rileggerlo non mi ha fatto lo stesso effetto, e a breve posterò le mie impressioni sul mio blog. Di suo in libreria ho anche "Il castello bianco" che mi è stato regalato e non ho mai aperto. Il suo stile mi piace, magari gli darò un'altra occasione e leggerò anche "la stranezza che ho nella testa"
    Ps. Complimenti per il blog!

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    1. Purtroppo o per fortuna l'idea su un libro può molto cambiare cambiando il momento di lettura; io anche per quello evito di rileggere i libri! Lasciami il link che appena le scrivi vengo a sbirciare!
      Grazie per i complimenti e benvenuta!

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