Buongiorno a tutti e buon lunedì! Giornata importante, oggi, per me: il mio piccolino comincia la prima elementare ed io sono estremamente emozionata ma anche terrorizzata (si cominciano a fare i compiti!). Prima di andare a piangere guardandolo seduto al banco vi lascio la recensione di un libro che ho letteralmente divorato - nonostante le corposità - durante le vacanze: La 19a moglie di David Ebershoff edito da Giunti, pag. 736
Sinossi: Jordan ha vent'anni e vive liberamente la
propria omosessualità dopo essere stato cacciato dalla comunità
religiosa di Mesadale. Qui vivono i First, una setta che deriva dai
Mormoni e che pratica ancora la poligamia. Un giorno Jordan scopre dai
giornali che il padre è stato ucciso e che la madre è accusata di
omicidio. Convinto della sua innocenza, il ragazzo torna a Mesadale per
indagare: le numerose mogli del padre, esacerbate da invidie e gelosie,
sembrano avere molto da nascondere; per non parlare del "Profeta", il
capo della setta, che desidera tenere gli occhi indiscreti lontano dalla
comunità su cui regna sovrano. Parallelamente alla storia di Jordan, si
sviluppa l'autobiografia di Ann Eliza Young, diciannovesima moglie del
Profeta Brigham Young, che alla fine dell'Ottocento si ribellò al
marito, lasciò la comunità e iniziò una campagna di sensibilizzazione
contro la poligamia. È proprio in nome di Ann Eliza che un gruppo di
volontari fonderà un'associazione e aiuterà Jordan a indagare sui
misteri di Mesadale e a scoprire il vero assassino.
Avete presente The Danish Girl? Lo avevo recensito qui.
Ecco, l'autore di quel libro è anche l'autore del libro di cui vi sto per parlare.
Ho comprato questo libro spinta dall'istinto e grazie anche alla bella impressione che avevo avuto dell'autore al nostro primo incontro.
La 19a moglie è un romanzo veramente particolare, che sviscera un pensiero religioso in modo molto approfondito, inserendolo magnificamente nel contesto storico e dandone al lettore una visione a 360°.
Analizzando il pensiero del credo religioso dei Mormoni, i loro diversi esodi, il loro scisma interno, Ebershoff ha saputo mettere insieme diverse testimonianze storiche - tra cui un'autobiografia della fine del 1800 intitolata appunto la 19a moglie - romanzandole ed intrecciandole perfettamente con parti di propria invenzione. Nonostante le due parti occupino capitoli totalmente scollegati, risultando così facilmente distinguibili, gli avvenimenti riescono in più punti a sovrapporsi, dialogando in modo così perfetto da diventare una cosa sola.
L'autore mostra con questa opera una padronanza incredibile nella ricostruzione storica degli avvenimenti e nella capacità di adattare il suo stile alla storia che sceglie di raccontare risultando versatile, credibile ed estremamente capace di caratterizzare i personaggi che sceglie come protagonisti delle sue storie.
Se non lo avessi saputo non avrei mai creduto che questo libro e The Danish Girl fossero nati dalla stessa mano, tanto risulta diverso lo stile dell'autore!
Protagoniste indiscusso di questo romanzo sono due donne, entrambe diciannovesime mogli di qualcuno: una che alla fine del 1800, con la sua ribellione alla fede mormone ed alla sua incontrastata poligamia riuscì a far arrivare la sua denuncia al presidente americano Grant, portando all'abbandono della poligamia all'interno di quel credo religioso; l'altra, facente parte dei Primi - credo nato successivamente alla scissione dei Mormoni dopo l'abbandono della poligamia - accusata di aver ucciso suo marito ed arrestata per omicidio.
La parte dedicata ad Ann Eliza Young, moglie del profeta mormone Brigham Young è raccontata, per la maggior parte, attraverso documenti degli archivi ed attraverso le stesse parole che Ann Eliza utilizzò nella sua autobiografia. La parte dell'omicidio è invece quella romanzata ed il suo racconto viene lasciato a Jordan, figlio della donna accusata, cacciato dalla setta quando era ancora un bambino. Quello che l'autore riesce magistralmente a fare è raccontare la poligamia attraverso più punti di vista dandone un quadro preciso sia a livello prettamente storico che emozionale.
Riflettere su una pratica così diffusa, sulle sue abitudini, sul suo ruolo, sulle emozioni che lascia a chi la pratica - sia uomo che donna - diventa, andando avanti con la lettura, naturale. È molto semplice, man mano che le pagine scorrono, cominciare a mettersi nei panni dei protagonisti, cominciare a pensare come loro, immedesimarsi in quelle mogli catalogate con dei numeri, costrette a dividere la propria casa con altre - anche più di 50 a volte - donne e con centinaia di bambini non proprio; ma viene facile anche provare a capire - io però non ci sono riuscita ahahahha - il punto di vista dei mariti, venire a conoscenza di cosa li porti a prendere una moglie dopo l'altra - diciamo che il motivo è proprio banale... sì, quello che pensate voi! - ed anche il punto di vista di chi, da uomo, viene obbligato dal Profeta ad essere poligamo nonostante non vorrebbe. Non avevo mai letto nulla incentrato su un tema così importante e non conoscevo la religione mormone ed i suoi sviluppi; certo, mi è capitato di vedere film o trasmissioni televisive incentrati su quel genere di vita ma non mi ero mai soffermata a cercare realmente di capire cosa provassero quelle persone, perchè vivessero così, per quale motivo si isolassero dal mondo vivendo in ghetti.
Riflettere su una pratica così diffusa, sulle sue abitudini, sul suo ruolo, sulle emozioni che lascia a chi la pratica - sia uomo che donna - diventa, andando avanti con la lettura, naturale. È molto semplice, man mano che le pagine scorrono, cominciare a mettersi nei panni dei protagonisti, cominciare a pensare come loro, immedesimarsi in quelle mogli catalogate con dei numeri, costrette a dividere la propria casa con altre - anche più di 50 a volte - donne e con centinaia di bambini non proprio; ma viene facile anche provare a capire - io però non ci sono riuscita ahahahha - il punto di vista dei mariti, venire a conoscenza di cosa li porti a prendere una moglie dopo l'altra - diciamo che il motivo è proprio banale... sì, quello che pensate voi! - ed anche il punto di vista di chi, da uomo, viene obbligato dal Profeta ad essere poligamo nonostante non vorrebbe. Non avevo mai letto nulla incentrato su un tema così importante e non conoscevo la religione mormone ed i suoi sviluppi; certo, mi è capitato di vedere film o trasmissioni televisive incentrati su quel genere di vita ma non mi ero mai soffermata a cercare realmente di capire cosa provassero quelle persone, perchè vivessero così, per quale motivo si isolassero dal mondo vivendo in ghetti.
Un libro che consiglio a chi da un romanzo cerca anche di conoscere il passato e le sue realtà storiche. Un libro che non annoia ma che, anzi, affascina per la sua completezza.
Di questo libro mi incuriosiva proprio la possibilità di imparare qualcosa di nuovo, approfondendo un argomento di cui in Italia conosciamo ben poco. Poi, se mi dici che qui lo stile di Ebershoff è diverso da The danish girl... mi viene ancora più voglia di leggerlo!
RispondiEliminaSecondo me è proprio diverso... Poi mi dirai!
EliminaMe lo segno subito! Sembra una lettura interessante sia per il tema che per l'ambientazione. Lo aggiungo in WL! :)
RispondiEliminaPoi fammi sapere se ti è piaciuto! ;)
EliminaMi intriga. Lo terrò presente ^_^
RispondiEliminaP.S.: Auguri per la nuova avventura di tuo figlio. ^_^
Grazieee!
Eliminami ispira molto dalla trama e anche dalla cover, ma mi spaventa un po' il periodo storico (che non amo particolarmente) e il fatto che spiega molto. Lo tengo lì nel limbo ancora un po'
RispondiEliminaBuona prima elementare! E a me hanno mandato via le maestre, quinti ti capisco
Non potrebbe trattare un argomento simile senza spiegare in modo approfondito, non si capirebbe nulla.
EliminaCome hanno mandato via le maestre? O.o
ho letto adesso cosa ti ho scritto, scusa sono veramente stordita! Le maestre mi hanno gentilmente chiesto di andarmene perché lo agitavo troppo! Che figura.
EliminaPer il libro capisco che sia necessario ma mi spaventa lo stesso
Ahahahaha hanno mandato via te allora! ;)
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