Oggi commenteremo insieme le prime due parti del libro: Inghilterra e Francia.
Premetto che per me è la prima esperienza con questo autore e dopo aver sentito commenti entusiasti per Un giorno - il suo lavoro precedente - ho cominciato questo libro con aspettative molto alte, ma senza la possibilità di fare paragoni.
Lo stile dell'autore è riuscito a conquistami già dalle prime pagine - anzi, forse più nelle prime pagine che nelle altre - creando in me la curiosità di capire quale fosse il vero fulcro del romanzo. Devo dire che sono stata accontentata molto presto.
L'impostazione che Nicholls ha deciso di utilizzare per il romanzo diventa immediatamente chiaro dopo aver letto qualche pagina: ogni parte del libro rappresenta un luogo toccato nel Grand Tour, quello che la famiglia Petersen intraprenderà attraverso l'Europa.
Ma chi sono i protagonisti del viaggio e, quindi, del libro?
Douglas
" Mi chiamo Douglas Timothy Petesen e ho cinquantaquattro anni. Avete notato l'esotica "e" finale in Petersen? Dicono che sia segno di un retaggio scandinavo, un qualche bisnonno; non sono mai stato in Scandinavia e non ho storie interessanti da raccontare in proposito. Gli scandinavi in genere sono biondi, belli, cordiali e disinibiti, io no. Sono inglese. [...] ho una faccia gradevole, con occhi che saranno forse buoni ma di un marrone dei più insignificanti, un naso di proporzioni ragionevoli e un sorriso di quelli che ti fanno buttare via le fotografie. [...] Insomma, ho cinquantaquattro anni - l'avevo già detto? - e un figlio, Albert detto Albie, cui voglio un gran bene; a volte però mi scruta con un tale disprezzo, che quasi non riesco a parlare per la tristezza."Connie
"Aveva dei capelli bellissimi. Ben tagliati e lucenti, un nero quasi innaturale, le punte (si dice così?) sopra la fronte e le orecchie, a incorniciare un viso stupendo. Non sono bravo a descrivere le pettinature delle donne, mi mancano le parole, ma aveva qualcosa delle dive degli anni Cinquanta, una bella acconciatura avrebbe detto mia madre, però moderna, cioè alla moda... almeno credo. [...] Connie sapeva ascoltare. [...] Aveva una voce sensuale, bassa, leggermente rauca e con un marcato accento londinese. Col tempo è cambiata, ma allora si mangiava un po' le consonanti. [...] Beveva forte, riempiendosi il bicchiere prima che fosse vuoto, quasi temesse di rimanere senza vino. [...] Era molto fine. Non vestiva in modo costoso o appariscente, ma giusto."Albert
"Albert è moro, come sua madre, i capelli lunghi e arruffati gli penzolano davanti agli occhi sfiorando le cornee e devo sempre trattenermi per non liberargli la fronte. Ha gli occhi grandi, bruni e umidi - "espressivi" è l'aggettivo ricorrente . e la pelle che li circonda è scura come il caffè. Con il naso affilato e la bocca carnosa è, a detta di tutti, un bel ragazzo."
Tre personaggi apparentemente normali, una famiglia come tante altre se non fosse per l'avvenimento che Nicholls decide di presentarci già nella prima pagina: è estate, una notte qualsiasi quando, con una tranquillità che mi ha lasciata basita, Connie sveglia il marito per comunicargli che il loro matrimonio è al capolinea e che pensa che lo lascerà - beh credo di aver iniziato a detestare Connie proprio da quel momento, dalla prima pagina quindi - ma gli dice anche che non andrà via subito, lo farà in autunno, quando Albert lascerà la loro casa per andare al college. Da quel momento Douglas comincia un percorso interiore che credo sia normale per chiunque si possa trovare in una situazione simile non aspettandoselo minimamente: ripensa all'inizio della loro storia, a quando tutto sembrava possibile, ripensa al loro inesorabile invecchiare fianco a fianco, si pone domande per capire quando sua moglie si sia resa conto di non voler più vivere al suo fianco.
Diciamo che credo che Nicholls abbia avuto proprio la volontà di far emergere la superficialità di questa donna. Forse da uomo ha provato a descrivere il suo punto di vista cercando di portare il lettore a vedere Douglas come una vittima dell'evolversi degli eventi e credo ci sia riuscito alla perfezione.
In ogni pagina di queste due parti del libro ho avuto davanti ai miei occhi una donna superficiale, dura verso un marito che forse ha scelto per sbaglio, troppo complice di un figlio che avrebbe bisogno di crescere un po' e che - lasciatemelo dire - avrebbe bisogno anche di un paio di scapaccioni ogni tanto! Douglas dal canto suo si rivela spesso debole, incapace di reagire all'atteggiamento dei suoi familiari, troppo chiuso nella sua mente calcolatrice e poco artista - un po' sfigato insomma - ma tanto, tanto attaccato a quella famiglia sgangherata che ha costruito negli anni e che lo ritiene più un peso che altro.
E' proprio Douglas la voce narrante. Siamo con lui, in quella stanza, quando sente pronunciare da Connie quelle frasi che non si aspetta. Siamo nei suoi pensieri quando ci descrive il suo incontro con Connie, le loro prime uscite, la loro relazione. Non possiamo non essere tristi per lui, e non provare un po' di pena.
Ma, come avviene nella vita reale, dopo la botta iniziale la vita deve andare avanti e bisogna capire cosa fare.
E' estate e c'è un viaggio organizzato e già pagato che li attende. Mentre Douglas propone di farlo saltare Connie non ne vuole sapere, si partirà alla volta dell'Europa, per permettere ad Albie di conoscere il mondo, per farlo diventare adulto. Il Grand Tour si farà!
Quello che è chiaro fin da subito è che non si tratterà di un viaggio qualunque: rappresenterà l'ultima possibilità per rimettere a posto i cocci di un matrimonio allo sbando.
"Mi rendo conto di essere partito per la tangente, crogiolandomi nel ricordo dei giorni più felici. Forse sto esagerando con le tinte rosa. Del resto gli sposi tendono sempre a infiorare l'evento che li ha fatti conoscere, riempiendolo di dettagli significativi. Diamo forma a quel nostro primo incontro in chiave sentimentale, facendone un mito della creazione, quasi per confermare a noi stessi e alla progenie che "era destino". Allora, sarà meglio fermasi un momento, un quarto di secolo dopo, quando la stessa donna così sagace, spiritosa e attraente mi svegliò per dirmi che forse sarebbe stata più felice, con un futuro più pieno e ricco di possibilità, ovvero che tutto sommatosi sarebbe sentita più "viva" senza di me".E inizia a cercare delle soluzioni, ma Connie è inamovibile; la loro vita insieme senza Albert diventerà inutile, il loro lavoro di genitori è finito e lei ha bisogno di un nuovo inizio.
Diciamo che credo che Nicholls abbia avuto proprio la volontà di far emergere la superficialità di questa donna. Forse da uomo ha provato a descrivere il suo punto di vista cercando di portare il lettore a vedere Douglas come una vittima dell'evolversi degli eventi e credo ci sia riuscito alla perfezione.
In ogni pagina di queste due parti del libro ho avuto davanti ai miei occhi una donna superficiale, dura verso un marito che forse ha scelto per sbaglio, troppo complice di un figlio che avrebbe bisogno di crescere un po' e che - lasciatemelo dire - avrebbe bisogno anche di un paio di scapaccioni ogni tanto! Douglas dal canto suo si rivela spesso debole, incapace di reagire all'atteggiamento dei suoi familiari, troppo chiuso nella sua mente calcolatrice e poco artista - un po' sfigato insomma - ma tanto, tanto attaccato a quella famiglia sgangherata che ha costruito negli anni e che lo ritiene più un peso che altro.
E' proprio Douglas la voce narrante. Siamo con lui, in quella stanza, quando sente pronunciare da Connie quelle frasi che non si aspetta. Siamo nei suoi pensieri quando ci descrive il suo incontro con Connie, le loro prime uscite, la loro relazione. Non possiamo non essere tristi per lui, e non provare un po' di pena.
Ma, come avviene nella vita reale, dopo la botta iniziale la vita deve andare avanti e bisogna capire cosa fare.
E' estate e c'è un viaggio organizzato e già pagato che li attende. Mentre Douglas propone di farlo saltare Connie non ne vuole sapere, si partirà alla volta dell'Europa, per permettere ad Albie di conoscere il mondo, per farlo diventare adulto. Il Grand Tour si farà!
Quello che è chiaro fin da subito è che non si tratterà di un viaggio qualunque: rappresenterà l'ultima possibilità per rimettere a posto i cocci di un matrimonio allo sbando.
"Era come andare in giro con un'ascia piantata nel cranio."
"La vita senza di lei mi pareva inconcepibile, in senso letterale: non riuscivo a concepirla. Per questo decisi che non poteva finire così."
E' proprio così che finisce la prima parte e comincia la seconda parte del libro, con il nostro protagonista che parte con tutti i più buoni propositi per cercare di riconquistare sua moglie.
Con degli intermezzi ironici Nicholls fa emergere il lato super organizzatore di Douglass e ci rende partecipi del suo promemoria pre-partenza.
"Linee guida per la riuscita del Grand Tour:
1. Sii dinamico! Non mostrarti mai "troppo stanco" o "non dell'umore giusto".
2. Evita le discussioni con Albert. Accetta le canzonature e non reagire con astio o penose recriminazioni. Sii sempre allegro.
3. Non pretendere di avere ragione su tutto, anche se ce l'hai.
4. Sii disponibile e aperto a nuove esperienze, tipo cibi strani cucinati in precarie condizioni igieniche, arte sperimentale, punti di vista insoliti e così via.
5. Sii spiritoso. Ridi delle frecciatine di C e A.
6. Cerca di rilassarti. Non pensare al futuro. Per ora.
7. Sii organizzato ma...
8. Disponibile e pronto all'avventura.
9. Presta sempre attenzione a Connie. Ascoltala.
10. Cerca di non litigare con Albert."
Sicuramente tutti buonissimi propositi che per la riuscita hanno però bisogno dello stesso impegno dalle altre due parti coinvolte. E Connie non sembra proprio volerci provare. Albert poi, se può cerca pretesti per creare momenti di litigio.
Si parte! La prima tappa del viaggio è appunto la Francia, titolo della seconda parte del libro. Connie ovviamente è già stata in quasi tutti i posti che toccherà il loro viaggio - mi chiedo... c'è un posto del mondo in cui Connie non abbia vissuto e in cui non sia stata a letto con qualcuno? Douglas anche tu, non è che ti sei sposato proprio una santa eh!!!!! - e questo porta Douglas a ripensare alla loro gioventù, al suo incontro con quella donna così particolare, tanto diversa dal suo essere e tanto lontana dal suo mondo. Ed è così che ci racconta le loro vite: alternando nella narrazione qualche capitolo dedicato al presente e a quel giro per l'Europa tanto aspettato, ed altri capitoli dedicati al passato, alla loro vita precedente, a quando tutto sembrava scorrere normalmente come accade in tutte le famiglie.
Assistiamo inesorabilmente alla complicità tra Albie e la madre, spesso uniti nello scherno contro quel padre che non può capire la loro arte; succede nel treno che li porterà a Parigi, succede al museo in cui Douglas si sente un pesce fuor d'acqua e pur di compiacere la famiglia fa commenti che rasentano il ridicolo, succede al ristorante quando per una leggerezza Albert arriva addirittura a ferirlo davanti alle risate stupide e ridicole di Connie.
E le speranze di Douglas si affievoliscono.
Devo dire che fino ad ora lo stile mi piace molto perchè nonostante tutto l'autore riesce a stemperare la tristezza della situazioni con battute che riescono a far sorridere il lettore anche nei momenti più difficili.
E' giusto però che dica che la storia per ora non mi ha travolta, non mi ha rapito il cuore ma spero possa farlo andando avanti nel libro.
Punto negativo di queste due parti è quello dedicato alla famiglia al museo; ammetto che mi ha un po' annoiato - nonostante ami l'arte - perchè l'ho trovato un po' fine a se stesso, senza uno scopo preciso o una reale necessità ai fini della trama se non continuare, ancora una volta, a fare apparire Douglas come una povera vittima.
Ed ora ditemi, come vi sono sembrate le pagine che abbiamo letto? Chi tra i tre personaggi vi è piaciuto di più, quali sono le frasi che avete amato o odiato? Aspetto con curiosità i vostri commenti!!!
Prima di salutarvi vi ricordo che oggi parte la lettura per la seconda tappa.
Con degli intermezzi ironici Nicholls fa emergere il lato super organizzatore di Douglass e ci rende partecipi del suo promemoria pre-partenza.
"Linee guida per la riuscita del Grand Tour:
1. Sii dinamico! Non mostrarti mai "troppo stanco" o "non dell'umore giusto".
2. Evita le discussioni con Albert. Accetta le canzonature e non reagire con astio o penose recriminazioni. Sii sempre allegro.
3. Non pretendere di avere ragione su tutto, anche se ce l'hai.
4. Sii disponibile e aperto a nuove esperienze, tipo cibi strani cucinati in precarie condizioni igieniche, arte sperimentale, punti di vista insoliti e così via.
5. Sii spiritoso. Ridi delle frecciatine di C e A.
6. Cerca di rilassarti. Non pensare al futuro. Per ora.
7. Sii organizzato ma...
8. Disponibile e pronto all'avventura.
9. Presta sempre attenzione a Connie. Ascoltala.
10. Cerca di non litigare con Albert."
Sicuramente tutti buonissimi propositi che per la riuscita hanno però bisogno dello stesso impegno dalle altre due parti coinvolte. E Connie non sembra proprio volerci provare. Albert poi, se può cerca pretesti per creare momenti di litigio.
Si parte! La prima tappa del viaggio è appunto la Francia, titolo della seconda parte del libro. Connie ovviamente è già stata in quasi tutti i posti che toccherà il loro viaggio - mi chiedo... c'è un posto del mondo in cui Connie non abbia vissuto e in cui non sia stata a letto con qualcuno? Douglas anche tu, non è che ti sei sposato proprio una santa eh!!!!! - e questo porta Douglas a ripensare alla loro gioventù, al suo incontro con quella donna così particolare, tanto diversa dal suo essere e tanto lontana dal suo mondo. Ed è così che ci racconta le loro vite: alternando nella narrazione qualche capitolo dedicato al presente e a quel giro per l'Europa tanto aspettato, ed altri capitoli dedicati al passato, alla loro vita precedente, a quando tutto sembrava scorrere normalmente come accade in tutte le famiglie.
Assistiamo inesorabilmente alla complicità tra Albie e la madre, spesso uniti nello scherno contro quel padre che non può capire la loro arte; succede nel treno che li porterà a Parigi, succede al museo in cui Douglas si sente un pesce fuor d'acqua e pur di compiacere la famiglia fa commenti che rasentano il ridicolo, succede al ristorante quando per una leggerezza Albert arriva addirittura a ferirlo davanti alle risate stupide e ridicole di Connie.
E le speranze di Douglas si affievoliscono.
"Non volevo illudermi, ma ero partito con la speranza che quel viaggio potesse giovare al nostro matrimonio, forse avrebbe perfino indotto Connie a cambiare idea. Penso che ti lascerò, così aveva detto, dunque c'era ancora spazio per il dubbio, e magari sarei riuscita a dissuaderla... Forse la "novità" dei luoghi avrebbe ricordato i giorni quando anche noi eravamo "nuovi" l'uno per l'altra. Ma era assurdo credere che una città potesse fare la differenza, che dipinti a olio, statue di marmo e vetrate potessero cambiare le cose fra noi. Il posto non c'entrava nulla."E' in questa maniera che finisce quindi la seconda parte con la consapevolezza che non basta un luogo a fare la differenza ma anche con una speranza che contraddice assolutamente questo pensiero.
"L'indomani saremmo stati ad Amsterdam. Forse sarebbe stato diverso ad Amsterdam. Forse tutto si sarebbe aggiustato ad Amsterdam."Pensieri da uomo innamorato che mi hanno messo addosso una tristezza infinita e ancora più rabbia verso madre e figlio tanto crudeli e superficiali.
Devo dire che fino ad ora lo stile mi piace molto perchè nonostante tutto l'autore riesce a stemperare la tristezza della situazioni con battute che riescono a far sorridere il lettore anche nei momenti più difficili.
E' giusto però che dica che la storia per ora non mi ha travolta, non mi ha rapito il cuore ma spero possa farlo andando avanti nel libro.
Punto negativo di queste due parti è quello dedicato alla famiglia al museo; ammetto che mi ha un po' annoiato - nonostante ami l'arte - perchè l'ho trovato un po' fine a se stesso, senza uno scopo preciso o una reale necessità ai fini della trama se non continuare, ancora una volta, a fare apparire Douglas come una povera vittima.
Ed ora ditemi, come vi sono sembrate le pagine che abbiamo letto? Chi tra i tre personaggi vi è piaciuto di più, quali sono le frasi che avete amato o odiato? Aspetto con curiosità i vostri commenti!!!
Prima di salutarvi vi ricordo che oggi parte la lettura per la seconda tappa.
Dal 9 febbraio al 16 febbraio lettura Parte 3 e 4
Ciao Dany! Caspita che post, ci piace:-) . Posso dirti...la penso come te, su tutto. Connie è una persona davvero odiosa, e oltre ad esserlo, non si rende conto del suo egoismo. Io conosco una persona che è davvero così, quindi il mio senso di malessere aumenta. Lei ha semplicemente deciso che il matrimonio è finito perchè il "lavoro" di genitori è stato portato a termine. A me viene da dirti: ma brutta befana, il "lavoro"? Per te una famiglia è un lavoro? Non sapevo di avere il contratto a tempo determinato, magari se me lo avessi detto prima avrei cercato un altro impiego... e poi, la cattiveria con la quale prendono in giro quest'uomo? Lei e suo figlio sono un'associazione a delinquere. Lui sembra impotente, l'uomo senza midollo, una persona di mezz'età che si trascina su se stesso senza riuscire a far altro che ripensare al suo matrimonio che sta fallendo e a suo figlio che lo considera uno sfigato.
RispondiEliminaScritto questo, sembra che il libro mi faccia davvero schifo...invece mi piace, mi sta coinvolgendo parecchio. Una volta tanto non ho davanti al naso l'uomo bello e macho, il sogno erotico di ogni donna, il superman in grado di salvare ogni donzella, ma un uomo pieno di paure, come forse ce ne sono tanti, anzi forse sono la maggior parte, dietro a frasi non dette si nasconde un grande sentimento contornato da mille dubbi.
Se posso proprio esprimere il mio pensiero, io non so se sarei riuscita a farlo questo viaggio, dato che al figlio non importa, anzi sembra costantemente infastidito, e la quasi ex moglie lo fa solo per il figlio, il suo pupillo. Ma per fortuna io non sono Douglas, altrimenti Nicholls non avrebbe potuto scrivere un libro!
Curiosa di iniziare la seconda tappa, mi sono mangiata le mani per non continuare questa storia, appena finito di lavorare mi ci tuffo!!!
Baci a tutti,
Salvia
Grazie Salvia, non è stato per niente facile scrivere questo post!
EliminaNeanche io sarei riuscita a fare il viaggio, se non forse per vendicarmi e fare vedere a Connie i sorci verdi!!!! hihihihihihihihi
ahahha un'associazione a delinquere xD però è vero, a volte fanno rabbia!
EliminaEccomi! Devo dire che questo libro mi ha coinvolto subito tantissimo fin dall’inizio, per lo stile ironico e la scrittura scorrevole e leggera. Mi sono trovata subito a parteggiare per Douglas, e contro ogni evidenza (e forse anche contro quello che sarebbe il suo bene) mi ritrovo a sperare che in questo viaggio possa succedere qualcosa che riavvicini questa coppia, e che faccia capire a Connie che, nonostante la sua rigidità e la sua prevedibilità, Douglas è una persona intelligente e integra, dotata di un senso dell’umorismo un po’ particolare ma vivace, e che è fortunata ad averlo accanto. Sono quasi sicura però che non succederà… Magari a Connie servirebbe che Douglas avesse un’impennata di orgoglio e si allontanasse un po’, anziché continuare a compiacere sua moglie… Sono rimasta attonita nel vedere come manchi completamente la complicità fra i due soprattutto nell’educazione di Albert, a cui la madre concede tutto con il pretesto che deve fare le sue esperienze per diventare un uomo. Mi viene da chiedermi: Albert ha 17 anni: come si è arrivati a quel punto? Douglas e Connie si sono sempre trovati in disaccordo sulla sua educazione? E se sì, come ha fatto il rapporto a non deteriorarsi prima? Io non ho figli e non posso parlare, ma credo che tra genitori dovrebbe esserci una visione comune nel crescere un figlio. Qui la pignoleria forse eccessiva di Douglas si scontra con l’esagerato lassismo di Connie, e il risolutato è che Albert non sembra apprezzare nulla in suo padre, quasi incoraggiato da sua madre. C’è solo un momento finora in cui Connie redarguisce suo figlio che sta esagerando nel lamentarsi di Douglas, e proprio questa sua mancanza di sostegno verso il marito me la fa sentire lontana e un po’ antipatica. Però ho notato alcuni segnali che mi fanno sperare che non tutto sia perduto, ed è a quelli che mi aggrappo… sono segnali piuttosto fisici, come quando Connie prende la mano del marito sul treno, o quando gli appoggia la testa sullo stomaco durante il pic nic sull’erba… lo so che probabilmente sono solo gesti dettati dalla consuetudine, ma la parte di me che non si è ancora stancata del lieto fine e che “vive sperando” (tutta colpa del mio nome che significa speranza :-( ) conserva ancora un barlume di possibilità per questi due.
RispondiEliminaScusate per il papiro! :-)
Anche io sarei curiosa di sapere qualcosa di più su Albert bambino!
EliminaConcordo con te, tra due genitori ci deve essere coesione anche spesso non si riesce, ma arrivare ai livelli di questi due genitori è assurdo!
Io non so se spero nel lieto fine, come sapete sono un po' macabra e spero invece in un'evolversi di Douglas un po' sangunario ma so che non succederà mai! Mi piacerebbe però che fosse lui a dare il due di picche a Connie al ritorno dal viaggio! Chissà...lo scopriremo solo leggendo! :P
Ahahahahah fantastico... Douglas come Jack Nicholson in Shining :-p
Eliminahihihihihihihihi chiedo troppo eh??? ahahahhaahahhahah
EliminaAh ah ah!!! Sangue sangue!!!! Pensate che bello se davvero lui le dicesse: hai ragione tesoro, siamo arrivati al capolinea ah ah ah, che smacco
Eliminamuahahahahahahahahahah
EliminaInnanzitutto complimenti Dany, sei riuscita a rendere perfettamente il succo di queste pagine :)
RispondiEliminaVenendo alla nostra lettura comune, Noi mi ha catturato fin dai primi flash, lo stile di Nicholls è travolgente, ironico e sentimentale al punto giusto. Come ironico e sentimentale è il nostro protagonista, Douglas, con la sua incrollabile fiducia e il suo amore devoto verso Connie e Albert. Connie e Douglas non potrebbero essere più diversi. Lei artista stravagante, ribelle e libera per natura, refrattaria a qualunque schema. Lui, uomo di scienza, pacato, riflessivo, tranquillo. E ammetto che questo ossimoro amoroso mi ha affascinato, mi ha fatto pensare a due metà che si completano, a due opposti che si incastrano, anche se subito dopo mi sono detta: amori così, che si alimentano solo delle reciproche diversità non possono avere vita lunga. Perché Connie e Douglas sembrano non avere davvero nulla in comune, se non Albie, frutto del loro amore ma anche delle loro divergenze. Anch'io, come Nadia, ho notato quest'alleanza tra Albert e Connie che, come educatrice, si rivela proprio una frana. Connie è un'eterna ragazza, il ruolo di madre non le si addice, e di conseguenza Douglas risulta il "bacchettone" del gruppo. Proprio per questo anch'io mi sono ritrovata spesso a detestare Connie e l'ultima immagine di Douglas, smarrito in una Parigi ostile, dopo una serata che è l'emblema del suo isolamento, e che tuttavia si ostina a sperare, mi ha fatto un'indicibile tenerezza.
Grazie Stefy! Siete sempre troppo buone!
EliminaVeramente Stefy, l'immagine finale è stristissima!!! Povero Douglas! :(
noi siamo imparziali, sei tu che sei modesta *-*
EliminaNo, la verità è che io sono sempre insoddisfatta! :P
EliminaCiao!!!! premetto che di solito se un libro non mi piace dopo le prime 15/20 pagine lo chiudo e non ci penso più, ma questa volta non è stato cosi.
RispondiEliminaE' la prima volta che leggo un libro di questo autore, e devo dire che è scritto veramente bene, a volta addirittura riesco ad immaginare nei minimi particolari quello che sta accandendo.
Daglas, un romanticone, innamoratissimo di sua moglie anche se non passati un po' di anni come se fosse il primo giorno, Connie invece uno spirito libero, pieno di vita,( fin troppo direi), che pensa addirittura di aver terminato il contratto matrimoniale al compimento del 17 anno di suo figlio Albert. Non sapevo che si firmasse un contratto di lavoro pronunciando il fatidico SI.
Trovo il personaggio di Connie odioso, anche se con lo scorrere delle pagine forse comincio a pensare che non tutto è perduto, forse anche lei è ancora innamorata di Daglas,
Forse vuole essere solo distaccata ma non riesce a farlo, infatti a Parigi non solo ci sono momenti caldi e intimissimi, ma anche la sua tenerezza dei primi giorni torna ad affiorare in alcuni moneti,
Daglas dovrebbe credere molto di più in se stesso, lo vedo un po' come il brutto anatroccolo della situazione, spero che andando avanti a leggere si accorga e cominci ad aprire gli occhi.
Alblert sicuramente non migliora la situazione familiare, ragazzo di 17 anni, viziato, che non rispetta per niente il padre, anzi a volte in conbutta con la madre lo prendo in giro, trovano sempre qualcosa che non va bene, lo definiscono in alcuni momenti addirittura vecchio e riescono anche a renderlo ridicoloAlblert sicuramente non migliora la situazione familiare, ragazzo di 17 anni, viziato, che non rispetta per niente il padre, anzi a volte in conbutta con la madre lo prendo in giro, trovano sempre qualcosa che non va bene, lo definiscono in alcuni momenti addirittura vecchio e riescono anche a renderlo ridicolo. Arrivata a questo punto però mi chiedo, se io fossi al suo posto cosa fare? se mi svegliassi un mattino e mi ritrovassi completamente sola? Forse sarei persa anch'io, forse il mondo mi sarebbe crollato addosso subito, e forse non averei pensato ad organizzare un viaggio nonostante tutto..... Di una cosa sono sicura però, dopo 25 anni di matrimonio, anzi 26 quest'anno si capiscono molte cose, anche la complicità tra madre e figli viene spontanea, ma la cosa che ci fa andare avanti è la complicità che c'è tra noi, e la fiamma che arde da 25 anni, brucia ancora e continua ad unirci!!!!!
Sicuramente la complicità tra genitori e figli viene spontanea ma questo non a discapito dell'altro genitore. Complimenti per i 25 anni insieme, ieri ho festaggiato 9 anni di matrimonio e visto quello che vedo in giro mi sembra già un grandissimo traguardo!!!
EliminaConcordo con te, a volte Connie ha degli sprazzi di affetto, a volte pare cambiare ma questo se è possibile mi fa ancora di più arrabbiare perchè non la trovo coerente! Che sia un suo modo per dare uno scossone a Douglas? Ma cavoli sarebbe proprio perfidia!
Buongiorno a tuttiiiiii... Ho letto i vostri commenti e posso dire che bene o male siamo tutti sulla stessa linea..
RispondiEliminaQuesta prima parte del romanzo non mi ha entusiasmata, non mi piace questo continuo raccontare per poi non arrivare ad un punto in cui l'attenzione del lettore viene catturata.
Odio Albie con tutta me stessa, gli darei una testata nei denti chiedendogli contemporaneamente se per lui la carriera di fotografo equivalente a fotografarsi la suola delle scarpe!
Caro Douglas lascia tutti e torna ai tuoi cari moscerini della frutta, ti daranno più soddisfazioni di tuo figlio e di tua moglie, che nel frattempo non si è accorta di essere cresciuta...
...spero ci sia una svolta!
ahahahahaahha ecco è perfettamente quello che penso io! Sveglia Douglas!!!! Scappa visto che te ne è stata data l'occasione hihihihihi :)
Eliminaahahhahaha mai sottovalutare la compagnia dei moscerini della frutta xD
Eliminaahahahahahaha esattamente!!!! :)
EliminaEccomi!! ^^
RispondiEliminaCome ti avevo accennato su fb, lo stile di Nicholls che mi aveva già colpita in One Day non fa che confermare l'opinione ottima che avevo. Sin dall'incipit questo romanzo mi ha conquistata, ha uno stile fresco, divertente ed ironico, tutte qualità che si trovano anche in Douglas il nostro protagonista e fino ad ora l'unico personaggio che riesca a sopportare.
Connie e Albert sono davvero due persone antipatiche, lei è una donna strana che non si capisce davvero cosa provi per il marito, indecisa eambigua nei comportamenti e nelle parole, è sempre un'ottima alleata del figlio nelle situazioni più strane, di certo non è la classica mamma protettiva e che deve portare insegnamenti e buoni messaggi, forse perchè si sente ancora una ragazzina ma, come ha detto anche Stefania, non riesce ad essere una buona educatrice e di conseguenza Douglas fa la parte del genitore noioso e vecchio che non si vuole divertire ma in realtà è solo un classico genitore.
Albert è forse il personaggio che più mi irrita, un ragazzino immaturo che passa il tempo a dare battaglia al padre creando inutili litigi, sempre con la luna storta e a dir poco maleducato e irrispettoso. Gli avrei tirato quattro ceffoni in ben più di un'occasione.
La complicità madre e figlio è un'altra cosa che fa irritare il lettore perchè si capisce che non è un'aspetto normale, o meglio complicità va bene ma fino ad un certo punto...il genitore non deve fare l'amico ma deve crescere e insegnare, rendere il figlio consapevole, indipendente e maturo..cosa che Connie non sta facendo...la complicità anzi dovrebbe essere nella coppia, non dovrebbe mai mancare e dovrebbe aiutare moglie e marito ad andare avanti anche nelle situazioni non facile!
Detto tutto questo, ovviamente io tifo per Douglas (che ogni tanto però è troppo zerbino per i miei gusti)...quindi forza e coraggio!!
Nicholls ancora una volta sa descrivere in modo fantastico i rapporti umani, scavando anche a fondo...mi piace perchè questo libro sembra essere un viaggio nel passato ma anche nel presente di una coppia a dir poco instabile, un viaggio per l'Europa e un viaggio nell'arte (anche se non troppo approfondita ma meglio così), nelle città più suggestive e che vorrei visitare anche io!
Sono proprio curiosa di sapere come evolverà il libro, se Nicholls saprà farci cambiare idea su Connie! Vedo che per ora ha fatto lo stesso effetto più o meno a tutti!
Eliminaconcordo pienamente con te, Pila! la complicità tra madre e figlio risulta "stonata" perché stride con il rapporto di coppia dei genitori...spesso è Douglas a sembrare il padre di entrambi :/
EliminaSono d'accordo con voi!!Vediamo come andrà avanti.. ^^
Elimina(mi scuso per gli erroracci ma non ho riletto la pappardella e ho visto solo adesso di aver scritto "un'aspetto" >_<)
Tranquilla Pila! :)
EliminaUh, quanti bei commenti! mi accodo anche io, anche se il libro l'ho già letto (chiaramente commento solo la prima parte!); mi accodo e mi unisco al club "l'acidissima Connie"! ho provato fin da subito una profonda antipatia per Connie, una donna che annuncia la fine del proprio matrimonio dandogli una vera e propria scadenza (neanche fosse uno yogurt). Non: "ti lascio adesso" (per il motivo x, perchè mi hai fatto questo ed è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso...), ma "ti lascio a settembre" (che forse quest'estate non so cosa fare e vengo in vacanza con te)(grrrrrrrr). Questa dinamica mi è risultata davvero poco credibile e comunque tristissima.
RispondiEliminaMi è subito salita una certa angoscia pensando al povero Douglas che si trova a vivere ogni cosa come se fosse l'ultima insieme, con un misto di ineluttabilità e malinconia ma anche un pizzico di speranza (perchè in fondo la mogliettina proprio gelida e distaccata con lui non è).
Peraltro anche Douglas! animo ragazzo! sopporta davvero troppo, rischia di irritare anche lui comportandosi un po' troppo da zerbino.
Da fan di Nicholls devo dire che l'inizio di "Noi" non mi aveva entusiasmato; forse anche per l'incapacità di entrare in completa sintonia con i protagonisti; è un inizio in sordina....il resto ve lo lascio scoprire!
un bacio a tutte/i
Ciao Tessa! Sono contenta che nonostante tu lo abbia già letto, abbia comunque deciso di partecipare ai commenti! Ahahahahahahah fantastico il paragone con lo yogurt!!!!
EliminaAnche a me credo abbia inacidito quello di Connie, il voler buttare lì una decisione del genere senza però dare un taglio netto a tutto in quel momento e continuando comunque a cercare momenti di intimità con Douglas - dal libro si evince una particolare necessità di sesso da parte di Connie quindi non è che mi sono meravigliata più di tanto eh!!! ahahahahahha - e aspettarsi che lui ci sia, comunque. Evidentemente conosce i suoi polli. Sono curiosissima di sapere come andrà avanti infatti oggi pomeriggio mi butterò subito nella lettura! :)
Neanche io finora mi sono sentita molto coinvolta ma è un libro che mi fa riflettere molto.
RispondiEliminaSu quanto sia facile ferire gli altri ad esempio. Infatti Douglas viene presentato come una vittima ma L idea è resa benissimo.
Ma anche che bisogna sempre evitare di dare per scontato un rapporto.
Anche io non sopporto Connie e Douglas. Saranno artisti ma anche superficiali. Di sensibile non hanno nulla. Inutile dire che il mio favorito è Douglas. Mi ricorda un po' me. In balia degli eventi è troppo buona. Ma non do per scontato il mio uomo ed i miei figli. Anzi.
Quando un rapporto finisce è sempre colpa di tutti e due. In questo caso Connie ha tralasciato il problema e Douglas è sempre stato troppo mite e non ha mai tirato fuori ne artigli ne sentimenti,pensando andasse bene così.
Il bello è che poter essere una situazione comune. Oggi succede di tutto e può capitare a tutti qualcosa di simile
Eliminasicuramente un rapporto non finisce mai per colpa di uno solo! Questa è una delle poche certezze che ho nella vita! ;)
EliminaIntendevo che non sopporto connie ed albert
RispondiEliminaEccomi qui, la solita voce fuori dal coro! Innanzitutto devo dire che, forse abbagliata da "Un giorno", che mi aveva affascinata e coinvolta sin dalle prime righe, ho trovato questa prima parte di "Noi" un tantino noiosa, a tratti banale. Ok, il modo in cui Connie annuncia a Douglas la fine del loro matrimonio è davvero scioccante, ma pensavo che da lì, la storia sarebbe decollata. Invece, sino ad ora, nulla (speriamo nel proseguio!).
RispondiEliminaPer quanto riguarda i personaggi, personalmente, Connie non ha suscitato in me tutto questo livore che ho notato nei commenti precedenti. Ok, dire ad un marito che il rapporto si chiude perché il figlio è cresciuto, non è esattamente un atto di grande delicatezza. Dirgli che, oltrettutto, "mica vado via subito, prima godiamoci la vacanza" non è proprio un gesto di grande gentilezza. Ma mi sono anche chiesta: questa donna ha vissuto per vent'anni con un uomo con cui non aveva nulla in comune. Perché? Cosa porta una persona ad annullare completamente la propria personalità, le proprie ambizioni, il proprio estro, per stare con qualcuno che è esattamente l'opposto di lei? E, soprattutto, perché Douglas, pur essendo consapevole di questa loro diversità (non è che abbia conosciuto Connie ad una riunione di lavoro, no?!) non ha mai fatto nulla per cercare di avvicinarsi a lei? Doug l'ha vista cambiare, rinunciare, modificare la sua indole per far funzionare il loro rapporto; eppure, lui non è mai cambiato. Anche riguardo il rapporto padre-madre-figlio... Albie denigra il padre e la madre lo spalleggia. Ma questo padre perché non prende mai le redini della situazione? Perché non si ribella? Perché, per una volta tanto, non alza la testa e si impone nei confronti di una famiglia così?
Come in ogni storia entrambi hanno i loro torti (e le loro ragioni), penso che quello che fa indispettire di Connie non sia cosa fa (prendere atto che non ama più, che vuole andarsene) ma come lo fa, tenendo un piede in due staffe, lanciando un sasso, un macigno, e ritraendo la mano. Questo rende il suo personaggio ambiguo e Douglas la "vittima" (apparente) designata.
EliminaCome dice Mr Ink...proseguendo la lettura le cose diventeranno più chiare!
E' il modo che ha me ha fatto imbestialire! Nessuno credo pensi che Connie e Douglas debbano stare per forza insieme ma cara la mia Connie, nessuno ti ha puntato una pistola alla tempia per farti scegliere uno sfigato come tuo marito. Poteva benissimo attingere da uno dei tanti che ha conosciuto e che si è spupazzata se Douglas non era alla sua altezza invece ha fatto quello che le sembrava più semplice, scegliere la sicurezza! Spero che cambi e spero di poterla rivalutare! ;)
EliminaNon sono del tutto d'accordo con te. E' vero, subito mi è venuto da odiare Connie, daltronde Douglas è la vittima per eccellenza! Ma andando avanti nel libro ho capito che è proprio questo suo essere vittima passiva a non andare bene, mi spiego: Non hai un buon rapporto con tuo figlio (tra l'altro adolescente)? Cosa fai? Niente, recrimini su quanto hanno in comune madre e figlio e non fai nulla per avvicinarti. Ami tanto tua moglie e cosa fai per dimostrarlo? Niente, non lo dici,non fai nulla e poi ti stupisci se il mondo ti crolla addosso perchè lei non trova più nulla nel matrimonio. E' il dare per scontato che mi ha infastidito, e il voler essere vittima a tutti i costi. Detto questo alla fine della seconda parte ho odiato profondamente Connie e Albie e questo secondeo me è un motivo di pregio di questo libro. Mi fa cambiare idea praticamente ogni pagina, mi fa riflettere sul matrimonio, che non è mai così scontato e facile e soprattutto mi fa pensare che finchè non diventi genitore non capisci cosa vuol dire stare male per tuo figlio, per le parole. Per il momento mi sta piacendo e mi sta facendo riflettere tanto. Lo stile mi piace anche se in alcune parti (i musei è vero) è un po' noioso. Dolceamaro, mi ha fatto anche sorridere. Devo trattenermi per seguire le tappe, spero di riuscirci. Alla prossima
RispondiEliminaE' bello vedere come ad ognuno una così piccola parte del libro abbia dato pareri così differenti!!!! :)
EliminaAndando avanti, capirete meglio Connie.
RispondiEliminaEvidentemente, si arriva a un punto in cui si smette di essere felici e perché fingere? Per accontentare gli altri? Da uomo, da figlio, l'ho odiata. Da essere umano, l'ho capita.
Spero comprenderete, andando avanti :)
Senz’altro nella vita è giusto ambire alla felicità, ma all’età di Connie bisognerebbe aver acquisito la consapevolezza che la felicità non casca dal pero, non si trova dietro l’angolo ma si coltiva giorno dopo giorno, mettendoci impegno e forza di volontà. Spero davvero di capire meglio Connie più avanti, ma per il momento vedo solo una persona che non fa sforzi per migliorare il suo matrimonio, perché ormai lo considera solo come il “lavoro” di crescere un figlio (per quanto la riguarda male, peraltro :-).
EliminaSicuramente la visione totale del libro fa avere di un determinato personaggio una visione limitata e spesso assolutamente differente. Per quello nonostante la tentazione sia fortissima mi sto obbligando a seguire le tappe del gruppo di lettura!
EliminaTi dirò però che da donna, moglie e mamma ti dico che spesso i compromessi sono necessari, che se tutti scappassero in cerca della felicità non esisterebbero più matrimoni. Saremmo tutti in balia degli eventi e delle emozioni. Purtroppo spesso un matrimonio è anche rinunce ma l'equilibrio si trova andando oltre e cercando di tenere viva la vera ragione dell'unione. Dalla prima parte, per come ci viene raccontata, sembrerebbe che Connie una ragione non l'abbia mai avuta ma magari mi sbaglio.
Spero con tutto il cuore di poter cambiare idea!!
Dany sempre molto attente e curate le tue recensioni. Io per mancanza di tempo non mi sono unita al gruppo di lettura, ma a malincuore, non mi piace prendere impegni e non mantenerli!!!!Dalle tue parole mi hai fatto venire voglia di leggere il libro e sono curiosa di come andrà a finire!!!!!Baci Rosa
RispondiEliminaCiao Rosa grazie mille! Sono felice di trovarti qui anche se non hai avuto il tempo di dedicarti alla lettura di questo libro! Spero che il sapere troppo alla fine non ne rovini il tuo approccio!!! :)))
EliminaBuona sera a tutti! Finalmente a casa, non vedevo l'ora di scrivere il mio parere. Comincio col fare i complimenti a Dany, il post mi piace molto e rispecchia il mio pensiero.
RispondiEliminaAdoro lo stile di questo scrittore, che ho amato follemente in Un giorno, scorrevole, profondo e ironico, ti commuove e ti fa sorridere.
Trovo originale la suddivisione della storia in tappe, e i flashback in cui Douglas, la voce narrante, ci racconta del primo incontro con Connie, dell' interesse per il suo lavoro, il primo appuntamento e lo sbocciare del loro amore, diano alla storia un po' di romanticismo e tenerezza, in contrasto con il triste tema principale, la separazione.
Un'antipatia verso Connie e Albie mi ha pervasa sin dalle prime battute, la loro complicita' e' davvero bellissima, ma l'esclusione di Douglas che guarda la sua famiglia come uno spettatore mi ha davvero fatto arrabbiare: lo zittiscono, sospirano alle sue battute e lo deridono volontariamente.
Devo ammettere che Douglas e' un uomo davvero noioso, bacchettone e che non riesce mai a lasciarsi andare, tutto deve essere sempre perfettamente programmato e a lungo andare questo puo' stancare.
Ma non so dire se e' questo il motivo per cui Connie vuole lasciarlo, il dubbio di un amante mi ha sfiorata, ma non mi convince, come non credo che la ragione sia la partenza per il college di Albie.
Connie e Douglas sono due persone caratterialmente opposte, e mentre lei ha soffocato la sua personalita' assecondandolo, lui e' rimasto cio' che era, prendendosi cura della famiglia indubbiamente, ma senza sconvolgere il suo mondo di essere; questa potrebbe essere una valida ragione, forse Connie si vuole semplicemente ritrovare dopo essersi persa e per avere il futuro che desidera deve staccarsi dal presente.
Mi aspettavo molto di piu' da quest'autore sono sincera e per ora ha un po' deluso le mie aspettative, ho trovato questa prima parte un po' noiosa e scontata e il suo stile non perfettamente in evidenza, ma ho la netta sensazione che Douglas potrebbe sorprendere la sua famiglia e anche noi, quindi piena di speranze, mi rimetto a leggere!
Grazie per i complimenti!
EliminaConcordo con quello che dici Cuore!
A parte forse i cambiamenti che Connie avrebbe fatto per lui; perchè Douglas non glielo ha mai chiesto se non evitare di andare in giro a fare la donnina allegra, ad ubriacarsi e a drogarsi, ma questo è il minimo! Credo che l'errore di base stia nelle motivazioni per cui Connie ha sposato Douglas!
Anche io aspetto risvolti!
Anche per me è il mio esordio letterario con questo autore! Fin da subito Connie ha attirato tutta la mia antipatia, ma ancora non mi sono fatta un'idea precisa su di lei...anzi ho il sospetto che Douglas sia uno di quei tipi che si adagiano e iniziano a dare tutto per scontato... vedremo come si sviluppano le vicende domestiche e come andrà il Grand Tour! Ciò che mi sta piacendo molto è lo stile di Nicholls così ironico eppure profondo... Mi ha sorpeso molto la scelta dello scrittore di sudiividere il testo in tanti piccoli paragrafi... per ora la storia sta filando liscia quindi non mi lamento, anche se mi aspettavo qualcosina in più che spero arrivi nelle prossime pagine! Buona lettura a tutti e a presto! Maria
RispondiEliminaLo stile è veramente piacevole!
Eliminabuonasera a tutti
RispondiEliminaho letto con piacere il bel post di Daniela, ma non mi trovo d'accordo
finora il libro non mi ha trasmesso nulla anzi, mi ha annoiata
non ho mai letto nulla di Nicholls in precedenza, ma trovo che usi troppe parole per descrivere concetti semplici e che inserisca capitoli superflui per il proseguo del romanzo
per quanto riguarda la trama mi ricorda molti i libri di Catherine Dunne con i ruoli dei protagonisti invertiti,con la differenza pero' che in questo romanzo i sentimenti li trovo superficiali, sfido chiunque a non fare un gran casino se il proprio marito o moglie nel bel mezzo della notte ti dice che che ti lascia, anche se sei l'uomo o la donna piu' mite del mondo, e le dinamiche famigliari ambigue.
spero di trovare una motivazione in piu' per leggere le parti restanti, per ora ho fatto molta fatica a non mollare
buona serata a tutte le lettrici e i lettori
Ciao Elena, mi spiace che ti abbia annoiata e spero possa migliorare con la lettura!!!
EliminaEccomi qua!
RispondiEliminaDevo dire che questo libro mi ha stupita positivamente, non mi aspettavo di trovarmi a leggere una lettura così divertente. Per ora almeno "divertente" è la prima parola che mi salta in mente.
Douglas mi fa tanta tenerezza e mi piace molto.
Mi piace il modo in cui si racconta, lo trovo sarcastico e ironico, il tipo che, pur essendo una spanna sopra gli altri, non si prende mai troppo sul serio.
Il figlio, Albert, è insopportabile, detesto il suo comportamento e il modo sprezzate con cui ignora suo padre, che non mi sembra aver fatto nulla per meritare un trattamento simile.
Non concordo con chi dice che il padre non ha fatto nulla per coltivare il rapporto.
Secondo me il ragazzo rappresenta il tipico caso dell'adolescente straviziato e irriconoscente.
Per Connie ho provato un misto di amore/odio.
Mi è simpatica in alcuni (rari) momenti, ma non mi piace in alcuni (troppi) atteggiamenti, ad esempio nel modo in cui si rapporta a suo figlio.
Ad esempio, quando sono tutti a fare colazione con Cat (che personaggio assurdo XD) Albert dice una frase che mi ha colpito.
Stanno parlando del posto in cui vivono, e Albert esordisce con questa frase, rivolta a sua madre:
"E perché ti metti a difendere il posto in cui stiamo, mamma? Mi hai sempre detto che lo odi!"
Douglas a queste parole resta di stucco, come se non ne avesse il minimo sentore.
Questo mi ha fatto pensare ad una madre che preferisce confidarsi con il figlio piuttosto che con il suo compagno di vita, ed è una atteggiamento che avrei capito se Douglas fosse stato uno zotico insensibile e poco disposto al dialogo, ma lui non mi sembra affatto così.
Inoltre, da questa frase, capisco che parte della colpa del risentimento che Albert ha nei confronti di suo padre sia dovuta proprio a Connie.
Insomma è ovvio che una madre che si lamenta del proprio marito e della propria vita con suo figlio non fa che aumentare l'astio di questo nei confronti del "responsabile" delle sofferenze di cui la madre è "vittima".
Ed in questo ho trovato Connie davvero pessima, sia come madre che come moglie.
Per questo dissento vivamente con chi attribuisce a Douglas la responsabilità dei propri fallimenti.
E' da questa frase che si capisce che Connie non ha mai rivelato i propri malumori al marito, gli ha fatto semplicemente credere di essere felice e che tutto andasse per il meglio, perché lui avrebbe dovuto dubitarne?
Anche quando lei afferma di volerlo lasciare, si vede che lui è totalmente preso alla sprovvista.
Per quanto riguarda la sua decisione di lasciare il marito, mi sembra piuttosto strana, perché negli atteggiamenti che ha con lui mi sembra tutto tranne che una donna insoddisfatta e non innamorata.
All'inizio quando ho letto di Connie e della sua idea di mollare il marito dopo il tour, confesso di aver pensato a male "vedi questa bip, vuole approfittarsi di lui fino in fondo, spillargli i soldi per l'ultimo viaggio, prima di lasciarlo solo come un cane" XD
Ma è stato giusto il pensiero di una attimo. Però credo che un uomo un po' meno ingenuo di Douglas ci avrebbe pensato.
Esilarante e al contempo triste è il modo in cui abbiamo lasciato il povero Douglas T_T
Non vedo l'ora di scoprire come ce lo ritroveremo alla fine della prossima tappa. Spero meno ammaccato che in questa XD
Ciao Marzia, sono felice che ti abbia stupita!
EliminaPer quanto riguarda i personaggi concordo! :)
Io ho finito ieri la seconda tappa e devo dire che ho esultato per il risvolto che sta prendendo!
Ciao, anche se in ritardo , ci sono anche io!
RispondiEliminaPer essere il mio primo approccio con questo autore devo dire che il libro mi sta piacendo, trovo la scrittura molto scorrevole e mi piace che il libro sia suddiviso il bravi capitoli...
Come la maggior parte di voi, non sono ancora riuscita a farmi piacere Connie...da un certo punto di vista può essere comprensibile la sua insofferenza verso la vita di coppia ormai poco stimolante, soprattutto per lei che è uno spirito libero...mentre Douglas è sempre così ragionevole e pragmatico.
La cosa incomprensibile per il momento, è come possa essere arrivata a trovare la vita matrimoniale così soffocante senza aver fatto nulla per cambiare le cose...anzi sembra solo essere stata capace di influenzare il figlio a tal punto da fargli odiare il padre.
Douglas mi piace...forse perché un po mi rispecchio nella sua personalità, però è anche vero che questo suo continuo fare la vittima dopo un po' ti fa venire voglia di scuoterlo e spronarlo a reagire!
Che dire di Albie? Il classico adolescente viziato, che vuole fare il ribelle...e troppo complice della madre a discapito del padre...vedremo come andrà a finire questo rapporto!
Alla prossima tappa! ;)
Non è mai troppo tardi!!! :)))
EliminaLa seconda tappa è online sul blog La ragazza che annusava i libri! :)