Buon venerdì
lettori. Oggi torna Marina con le sue letture. Lascio quindi a lei la parola e vi auguro una meravigliosa giornata!
Autore: Carlos Del Amor
Traduzione: Patrizia Spinato
Titolo: L'anno senza Estate/El año sin verano
Casa editrice: Casa Editrice Nord
Pagine: 266
Genere: romanzo giallo
Anno Pubblicazione: 2016
Sinossi: Secondo i meteorologi, l'estate sarà fredda e piovosa. E una
Madrid silenziosa e soprattutto fresca è ciò che serve a un giornalista
per concentrarsi sulla stesura del suo romanzo. Peccato, però, che i
meteorologi si siano sbagliati e ad agosto la città diventi un deserto
d’asfalto infuocato. Il giornalista è stremato dal caldo e completamente
privo di idee. Ma tutto cambia quando, per caso, trova il mazzo di
chiavi della portinaia del suo condominio, anche lei partita per le
vacanze. La tentazione è troppo forte e il giornalista lo usa per
entrare negli appartamenti dei vicini. Comincia così uno strano
vagabondaggio alla scoperta dei mondi celati dietro le porte chiuse:
dall'attico spoglio dell'attore fallito, che mente alla famiglia dicendo
di essere diventato un divo, alla casa della signora Margarita, piena
dei ricordi che l'Alzheimer le ha portato via. Ma sono i segreti di
Simón, l'inquilino del quinto piano, ad attrarre maggiormente
l'attenzione del giornalista. Perché da trent'anni, ogni 20 settembre,
Simón fa pubblicare sul giornale una lettera per Ana, la moglie morta
troppo presto… e non per cause naturali. Ana è caduta dal balcone. È
stato un incidente? O forse qualcuno l'ha spinta? Per il giornalista,
capire che cosa sia accaduto ad Ana diventa quasi una missione. Come se
ricostruire quella vecchia storia fosse l'unico modo per ritrovare
l'ispirazione perduta. Inizia così a riannodare i fili di quel
matrimonio celebrato nell'amore e minato dalla gelosia; di quella donna
fragile e misteriosa; di quell'uomo devoto fino all'ossessione. Per poi
rendersi conto che, spesso, la realtà è più sorprendente di un romanzo…
Piccolo diversivo, per affrontare l’incombente fine settimana con quel tanto di curiosità e mistero, ma senza ansia … :)
RECENSIONE:
Sarebbe troppo semplice chiedervi: ma voi, l’avreste fatto? Il vostro condominio è vuoto… per un caso della sorte vi ritrovate ad avere le chiavi di tutti gli appartamenti… nessuno lo saprà mai… A meno che il proprietario non rientri prima dalle vacanze e non vi becchi inopinatamente ad uscire proprio dal suo appartamento. Ma non c’è nessuno, sono tutti in vacanza. Ci siete solo voi e gli appartamenti vuoti. Vi verrebbe mai in mente di aspettare la sera e di andare a curiosare in giro?
Beh, questo è quanto succede al nostro protagonista in un’estate, quella del 2013, che non dovrebbe nemmeno partire, dato che meteorologicamente dovrebbe essere molto fredda. Non pago dell’appena avvenuta morte del padre e dalla nascita del suo primogenito – dato che il secondo libro che deve scrivere non decolla, nonostante l’idea di fondo ci sia… - si fa prendere da questo prurito pericoloso. E non solo di sera entra nei diversi appartamenti, ma addirittura ci si addormenta all’interno!
E grazie a questo giornalista scrittore, anche noi penetriamo nei diversi appartamenti e iniziamo a conoscere i vicini, ciascuno con le proprie storie felici, tristi, dolorose, misteriose. L’appartamento che più incuriosisce il nostro giornalista è quello di Simon ed Ana. Marito e moglie devoti ed innamorati, fino all’improvvisa morte di lei, catalogata alla fine come suicidio, dato che il commissario Garrido non era riuscito a provare si trattasse di omicidio. Ed è proprio la storia dei giovani Simon ed Ana che diventerà il punto focale attorno a cui gireranno le vite degli altri condomini, in un susseguirsi di incredibili incroci di destino.
Le vicende del condominio si svolgono nel 1983, mentre l’estate in cui il giornalista ne verrà a conoscenza sarà nell’anno 2013. Anno in cui non tutti i protagonisti della vicenda abitano ancora lì. Ad incrociare questi destini, anche una stupenda Madrid, con i suoi giardini ed il personale del Comune che li cura, le magnifiche fontane e i “sentiers du desir”, i cosìdetti sentieri della disobbedienza, che vi invito a scoprire cosa sono, insieme ai protagonisti del romanzo. Come detto, gli incroci dei destini – dalla rocambolesca nascita di Simon, i suoi genitori, l’incontro al Museo del Prado con Ana – e tutto quel che ne segue, sono una stupenda melodia, al suono del Canone di Pachelbel, che scoprirete di conoscere anche voi una volta che l’avrete ascoltato. Simon, che ogni anno, a partire dalla morte di Ana, dedica alla sua amata una pagina di giornale, ogni anno alla ricorrenza, nonostante siano trascorsi oramai dieci, venti, trent’anni… “Quanto diventa sufficiente? Quanto tempo ci vuole perché sia abbastanza? Esiste una regola che determina la durata della nostalgia?” Così romanticamente demodè e tragico, che la commozione sboccia come un fiore di campo, spontanea quanto inopportuna.
Il giovane autore, giornalista televisivo, usa uno stile asciutto, con zampate di intrigante splendore e di commozione celestiale, nonostante il giallo di sottofondo, tanto che ad un certo punto – e siamo poco oltre l’inizio del romanzo – non ci interessa più lo scarno stile giornalistico usato, perché completamente immersi nelle storie dei vari proprietari degli appartamenti. Un’idea di base forse non originale, ma sviluppata su diversi temi e generi, che ne fanno un libro che si legge con rapito e sollecito entusiasmo.
Un ringraziamento a Roberta de La Libreria di Tessa, che ne ha parlato, incuriosendoci.
Un invito anche per Voi, a salire sulla mongolfiera con Letitia e Vincenzo Lunardi ed assaporare il viaggio al di fuori del Museo del Prado, per ricordare una volta ancora l’amore puro di Simon ed Ana.
La domanda che fai all'inizio non può ricevere risposta.
RispondiEliminaConosci la storia di Barbablù? Ecco.
Un libro molto intrigante che presto o tardi leggerò.
Un bacio da Lea
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
EliminaCiao!
RispondiEliminaEh si, domanda retorica...
Ma ti dirò, in condizioni particolari, tipo quelle proposte dal romanzo...
E ora viene il mio assunto preferito: "l'occasione fa l'uomo ladro"!
Anche qui un bacio, Marina
Ciao Marina! Questa sarà una delle mie prossime letture, non vedo l'ora!
RispondiEliminaCiao Stefania.
RispondiEliminaIntrigante...
Buon weekend!, Marina
Ciao Marina! sono contenta di aver destato la tua curiosità e che ti sia piaciuto! Io l'ho amato, proprio per le storie intime dei protagonisti e per l'atmosfera molto particolare. Però il coraggio di entrare nelle case dei coinquilini probabilmente non lo avrei trovato, sono curiosa, ma anche fin troppo rispettosa delle "regole"!
RispondiEliminaCiao Roberta,
RispondiEliminaProprio un bel libro in cui imbattersi.
Ma del resto non è il primo che leggo grazie a te e che poi mi piace ;-)
Mi sono piaciute le varie vite che il protagonista "invade", poliziotto che s'era occupato del caso compreso.
E la storia d'amore... basta, non si può dire di più...
Bello.
E ancora grazie!
Un a-risentirci a presto, Marina