lunedì 16 gennaio 2017

Recensione #164 - Il profumo delle foglie di limone di Clara Sanchez

Buongiorno readers e buon lunedì! Eccomi finalmente con la mia prima recensione del 2017 - anche se ho in arretrato anche parecchie recensioni del 2016 ma ci sarà tempo - quella di un libro letto anni fa e ripreso in mano in questi primissimi giorni del nuovo anno in prospettiva di leggerne il seguito. Si tratta de Il profumo delle foglie di limone di Clara Sanchez edito da Garzanti, pag. 364

Sinossi: Spagna, Costa Blanca. Il sole è ancora caldo nonostante sia già settembre inoltrato. Per le strade non c’è nessuno, e l’aria è pervasa dal profumo di limoni che arriva fino al mare. È qui che Sandra, trentenne in crisi, ha cercato rifugio: non ha un lavoro, è in rotta con i genitori, è incinta di un uomo che non è sicura di amare. Si sente sola, ed è alla disperata ricerca di una bussola per la sua vita. Fino al giorno in cui non incontra occhi comprensivi e gentili: si tratta di Fredrik e Karin Christensen, una coppia di amabili vecchietti. Sono come i nonni che non ha mai avuto. Momento dopo momento, le regalano una tenera amicizia, le presentano persone affascinanti, come Alberto, e la accolgono nella grande villa circondata da splendidi fiori. Un paradiso. Ma in realtà si tratta dell’inferno.Perché Fredrik e Karin sono criminali nazisti. Si sono distinti per la loro ferocia e ora covano il sogno di ricominciare. Lo sa bene Julián, scampato al campo di concentramento di Mauthausen, che da giorni segue i loro movimenti. Sa bene che le loro mani rugose si sono macchiate del sangue degli innocenti. Ma ora, forse, può smascherarli e Sandra è l’unica in grado di aiutarlo. Non è facile convincerla della verità. Eppure, dopo un primo momento di incredulità, la donna comincia a guardarli con occhi diversi e a leggere dietro quella fragile apparenza. Adesso Sandra l’ha capito: lei e il suo piccolo rischiano molto. Ma non importa. Perché tutti devono sapere. Perché è impossibile restituire la vita alle vittime, ma si può almeno fare in modo tutto ciò che è successo non cada nell’oblio. E che il male non rimanga impunito. Un romanzo che ha sorpreso e ha scosso le coscienze, rivelandosi un caso editoriale unico. Uscito in sordina in Spagna, ben presto ha scalato le classifiche vendendo migliaia di copie grazie al passaparola del pubblico. Poi è venuta la consacrazione della critica: la vittoria del Nadal, il premio letterario spagnolo più antico e prestigioso. Il profumo delle foglie di limone racconta una storia di amore e di coraggio, di memoria e di colpa, di speranza e forza, una storia che rimane impressa nell’animo per sempre.
 

Da sempre dico che mi capita rarissime volte di dedicarmi alla lettura di romanzi già letti ma evidentemente quest’anno sarà un’eccezione, infatti dopo L’ombra del vento riletto per il Gruppo di Lettura della quadrilogia di Zafon ho riletto questo che avevo amato ad un primo approccio.
Fortunatamente si è rivelata ancora una volta una lettura coinvolgente nonostante io sapessi a grande linee – visto gli anni passati dalla prima volta – come si sarebbe evoluta la storia.
La narrazione si suddivide tra i due protagonisti: Julian, ex deportato nel campo di concentramento di Mauthausen, da sempre sulle tracce dei suoi carcerieri sopravvissuti, con lo scopo di attuare una propria vendetta e Sandra, una donna incinta, con tantissimi dubbi circa il suo futuro, che si rifugia nella casetta di proprietà della sorella per riflettere. I due si alternano nella narrazione, sempre in prima persona, narrandoci gli avvenimenti dal proprio punto di vista.
Le loro storie si intrecciano perché Sandra viene soccorsa una mattina in spiaggia da due vecchietti - Fredrik e Karin - all’apparenza innocui, diventando quasi parte della loro famiglia; mentre Julian è proprio sulle tracce di quei vecchietti - che in realtà sono dei sanguinari assassini nazisti – per fargliela pagare del male che gli hanno recato.
Il lettore si troverà così catapultato in una storia ricca di mistero - in cui i due diventeranno per forza di cose alleati – che gli farà anche ripercorrere la vita di Julian attraverso i suoi racconti legati ai ricordi tragici del passato.
L’autrice è molto brava ad intrecciare le vicende dei singoli personaggi ed è anche brava a far dialogare il presente, in cui la storia è ambientata, con il passato, le cui barbarie aleggiano sopra le teste dei protagonisti senza mai però prendere il sopravvento.
Questo non è uno dei classici libri sui campi di concentramento che da tempo spopolano nelle librerie; di quella parte di storia se ne parla, spesso anche in modo crudo, ma sempre come pretesto attorno cui far ruotare la storia.
Anche l’ambientazione è particolarmente interessante. Siamo in Costa Blanca, una cittadina chiamata Dianium e l’autrice gioca tantissimo sul contrasto tra questa cittadina di mare, con le sue ville ordinate e inoffensive e la vera natura degli abitanti che le abitano, dietro cui si nasconde una Confraternita nazista ancora convinta di poter essere immortale.
I momenti di suspance non mancano anche perché Julian e Sandra si ritrovano spesso a dover osare eccessivamente per raccogliere indizi sulle persone che stanno tenendo d’occhio; un gioco al massacro che rischia seriamente di metterli in pericolo di vita in diverse occasioni.
E se Sandra è assorbita dagli avvenimenti che la circondano, ha anche parallelamente la necessità di pensare a se stessa, a quel bambino che porta in grembo, al padre di quel bambino che continua a non vedere adatto ad una vita insieme a lei, ad una famiglia che spesso resta troppo defilata e non si preoccupa di quello che le accade, alla necessità di crescere.
Una storia che tocca tantissimi temi e lo fa senza risultare superficiale o, al contrario, eccessivamente pesante.
Un libro che per la seconda volta promuovo e di cui ora sono ancora più curiosa di leggere il seguito.
 
 VOTO: 






17 commenti:

  1. Ciao Dany! Anche io ho letto questo libro qualche anno fa e mi era piaciuto, ma ricordo che il finale mi aveva un po' delusa... dovrei leggere il seguito...

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  2. Ciao, ho letto il romanzo alcuni anni fa: la trama mi era piaciuta ma trovo lo stile dell'autrice troppo lento e questo per me ha penalizzato il romanzo, buona giornata :-)

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    1. Peccato! A me invece non ha dato questa impressione. Paradossalmente me la sta dando di più il seguito che sto leggendo in questi giorni! ;)
      Buona giornata anche a te.

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  3. Ciao,
    piacere di conoscere il tuo blog. Anche io amo molto i libri e mi sono unita con piacere ai tuoi lettori fissi, se ti va ti aspetto.

    http://vivereromance.blogspot.it/

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  4. Ciao Daniela,
    ho letto un solo libro di quest'autrice Entra nella mia vita e ho capito che quest'autrice non fa per me. Il suo stile l'ho trovato un pò noioso e ripetitivo. Dalla tua recensione però si vede che l'hai apprezzato e il bello dei libri è proprio questo, suscitano emozioni diverse da persona a persona

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    1. Io finora ho letto solo questo quindi non ho altri termini di paragone. Il seguito mi sta sembrando leggermente più lento ma ancora non posso pronunciarmi sul libro nella sua interezza.
      Comunque sono d'accordo con te, il bello della lettura sono proprio le emozioni totalmente differenti che possono suscitare sulle persone! *_*

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  5. purtroppo anche io non ho avuto una buona intesa con questa autrice e mi dispiace molto. come Susy ho trovato il suo modo di scrivere noioso e poco coinvolgente. Peccato, ma cosa vuoi farci :) non eravamo destinate a volerci bene io e la Sanchez

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    1. Eh sì, a volte è proprio destino!
      Ma hai letto questo libro o altri?

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    2. solo questo. non ho più provato a leggere altro di suo. forse sbaglio ma sento che per ora i tempi non sono maturi! chissà in seguito.

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    3. Se senti che non è cosa fai bene a girare al largo da questa autrice! Ci sono così tanti libri che è inutile insistere se si pensa che un autore non fa per noi! ;)

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  6. ciao Dani! ho letto spesso recensioni che definivano la scrittura della sanchez noiosa, lenta e ripetitiva (infatti come si legge dai commenti qui sopra..)e per questo l'ho sempre allontanata. la tua recensione invece mi ha incuriosito. La trama sembra fitta e interessante.. insomma mi hai messo voglia di saperne di più!;)

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    1. Ma sai, noiosa lenta e ripetitiva sono tutte caratteristiche soggettive! Io ad esempio amo moltissimo le descrizioni che molti detestano! In questo caso ho amato soprattutto la parte legata al mistero e non mi è pesato per niente leggere!

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    2. ed infatti nella lettura questa è la cosa più bella. ognuno di noi ha la possibilità di amare un libro a prescindere da quello che dicono gli altri. i nostri pareri sono assolutamente soggettivi ed è giusto che esprimiamo tutti i nostri giudizi buoni o cattivi che siano. non c'è giusto o sbagliato. c'è solo il modo in cui un libro ci fa sentire.

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  7. Ciao
    ho letto questo libro e mi è piaciuto. Però non mi ha colpito tantissimo. A differenza di altre persone ho preferito un altro libro di questa autrice....ora non ricordo il nome del libro.

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