Buon pomeriggio lettori, come state? Io pronta per un weekend di relax e letture! Ho bisogno estremo di riposo. Ma non voglio annoiarvi quindi passiamo alle cose serie. Oggi sono qui per lasciarvi la recensione di un libro cui da poco ho dedicato un Gruppo di Lettura qui sul blog; si tratta de L'ombra del vento di Carlos Ruiz Zafon edito da Mondadori, pag. 444
Sinossi: A Barcellona una mattina d'estate del 1945 il proprietario di un negozio di libri usati conduce il figlio undicenne, Daniel, al Cimitero dei Libri Dimenticati, un luogo segreto dove vengono sottratti all'oblio migliaia di volumi di cui il tempo ha cancellato il ricordo. E qui Daniel entra in possesso di un libro "maledetto" che cambierà il corso della sua vita. Perché dal passato iniziano a emergere storie di passioni illecite, di amori impossibili, di amicizie e lealtà assolute, di follia omicida, e un macabro segreto custodito in una villa abbandonata. Una storia in cui Daniel ritrova a poco a poco inquietanti paralleli con la propria vita. Mystery, romanzo storico e tragedia amorosa, L'ombra del vento fa rivivere la grande tradizione del feuilleton ottocentesco con una sensibilità squisitamente contemporanea. Clamoroso caso editoriale, è il libro che ha imposto Zafón sulla scena internazionale, e da allora non ha smesso di stregare milioni di lettori in tutto il mondo.
Ho riletto questo libro per la terza volta - questa cosa mi spaventava un sacco - grazie al gruppo di lettura organizzato in collaborazione con il blog Desperate Bookswife, se ve lo siete persi trovate il banner nella colonna destra.
Difficilmente rileggo libri già letti ma essendo uscito l’ultimo volume della quadrilogia Il cimitero dei libri dimenticati ed avendo letto solo i primi due della serie un decennio fa ho voluto rispolverare la memoria per gustarmi a pieno la lettura ed anche per riuscire a cogliere nell’insieme i particolari dei vari volumi ed i collegamenti tra gli stessi.
Ogni volta che Daniel prendeva il tram blu che lo portava alla collina del Tibidabo
mi è sembrato di essere lì con lui, a cercare una casa dimenticata e ad
incontrare un amore travolgente.
VOTO: Ho riletto questo libro per la terza volta - questa cosa mi spaventava un sacco - grazie al gruppo di lettura organizzato in collaborazione con il blog Desperate Bookswife, se ve lo siete persi trovate il banner nella colonna destra.
Difficilmente rileggo libri già letti ma essendo uscito l’ultimo volume della quadrilogia Il cimitero dei libri dimenticati ed avendo letto solo i primi due della serie un decennio fa ho voluto rispolverare la memoria per gustarmi a pieno la lettura ed anche per riuscire a cogliere nell’insieme i particolari dei vari volumi ed i collegamenti tra gli stessi.
Come nelle volte precedenti sono
stata immediatamente conquistata dallo stile di Zafon, dalle atmosfere che con
i suoi libri sa ricreare e dalla storia ricca di mistero ma anche di avventura
ed amore. Un romanzo che abbraccia moltissimi generi – tanto che io non saprei
catalogarlo in modo netto – caratterizzato da una narrazione ricca di
particolari.
La storia è quella di un bambino
– Daniel Sempere – che all’età di dieci anni viene portato dal padre nel
Cimitero dei libri dimenticati, un luogo dove vengono conservati i libri senza
un padrone o i libri salvati dall’abbandono. Il padre dice a Daniel di
scegliere un libro e gli fa promettere che dovrà averne cura, senza mai
rivelare a nessuno l’esistenza di quel luogo magico. Nelle mani del bambino
finisce L’ombra del vento di un certo Julian Carax. Il libro conquista Daniel
tanto che lo legge avidamente, decidendo poi di scovare e leggere tutte le
opere di quell’autore. Ma da subito si rende conto che non è così semplice,
perché c’è un uomo, un certo Lain Coubert, che da anni cerca tutti i suoi libri
per bruciarli.
Noi, insieme a Daniel, partiamo
così per un viaggio in una Barcellona cupa e piovosa dove niente è come sembra
e dove il pericolo sembra celarsi dietro ogni angolo. Compagno di viaggio del
bambino è Fermin, un uomo all’apparenza un po’ pazzo che però racchiude un
animo nobile e che si rivelerà per Daniel un aiuto prezioso. Moltissimi i
personaggi comprimari le cui storie si intrecceranno con quella principale,
moltissimi animi inquieti che accompagneranno lo scorrere delle pagine e che
verranno svelati pian piano, come tirati fuori da minuscoli cassettini, come
burattini mossi dai fili invisibili del tempo. E quando ci sembrerà di aver
capito tutto Zafon saprà tirare fuori da quei cassetti qualcosa di inaspettato,
capace di farci rimanere attoniti davanti a tanta capacità.
Ho adorato la magia che si
respira durante la lettura, una magia fatta di libri introvabili, di librerie
impolverate, di case avvolte dal mistero, di vicoli bui ed umidi, di amori
impossibili e di morti inspiegabili. Le descrizioni di tutto questo sono
nitide, particolareggiate, profonde ma mai pesanti e noiose; necessarie per
portare il lettore a vivere quei tempi e quei luoghi come se fossero attuali.
Anche con i personaggi Zafon ha fatto un gran lavoro; sono tutti estremamente caratterizzati, tutti affascinanti, tutti
capaci di trovare un posto nella storia e anche nella mente del lettore,
catalizzandone l’attenzione.
Tra tutti ho sicuramente amato i
due principali – Daniel e Fermin – ma anche Jacinta, Miquel, Sempere padre. Ho
anche provato sentimenti negativi per altri di loro: ovviamente primo tra tutti
per l’ispettore Fumero ed i suoi scagnozzi, ma anche per Ricardo Aldaya, per
Clara e, tratti, per Nuria che non ho apprezzato fino in fondo.
Penelope – amore incondizionato
di Julian nel passato – e Bea – amore di Daniel nel presente - sono state
invece le due figure per cui forse ho più sofferto; due donne diverse ma, nello
stesso tempo, molto simili, che pagano per non essersi piegate al volere delle
proprie famiglie, che pagano per aver voluto amare senza riserve e per aver
creduto di essere libere di farlo.
Un libro che mi ha fatto
emozionare come la prima volta, che come la prima volta ha saputo stupirmi e
farmi sognare. Un libro che consiglio senza riserve e che rimarrà – per quanto
mi riguarda – nei libri che più amerò nella mia “carriera” di lettrice.
E voi, avete letto questo libro?
Lo avete amato così come è capitato a me o non vi è piaciuto? E in questo caso
vi va di raccontarmi come mai?
Uno dei miei preferiti. <3
RispondiEliminaAnche uno dei miei! 💙💙
EliminaLo sto rileggendo adesso per la challenge e sto riprovando tutte le emozioni che ho avuto la prima volta!!
RispondiEliminaSicuramente uno dei miei preferiti. ♥
Bellissimo!
EliminaUno dei miei preferiti in assoluto!
RispondiEliminaNuovo post sul mio blog!
Passa da me se ti va!
http://lamammadisophia2016.blogspot.it
Vedo che in tanti abbiamo questo pensiero! :)
EliminaLo sto rileggendo giusto in questi giorni per la challenge (mi sa che se vado avanti così mi buttate fuori per scarsa partecipazione ma ci sto provando!!!) e niente, è bellissimo! Non me lo ricordavo assolutamente ed è quasi come leggerlo per la prima volta *_*
RispondiEliminaDai, ci sono ancora due mesi! Puoi farcela! ;)
EliminaChe dire che non abbia già detto nel gdl? Un Libro con la L maiuscola, che tutti dovrebbero leggere almeno una volta nella vita! Daniel, Firmin e tutti gli altri rimarranno per sempre nel mio cuore di lettrice!
RispondiElimina💙💙💙
EliminaLibro bellissimo, amato un sacco! Io non ho ancora letto i seguiti però, tu li leggerai?
RispondiEliminaSì, ho organizzato un Gruppo di lettura qui sul Blog! ;)
Elimina