venerdì 4 maggio 2018

Letture con Marina #36

Buongiorno lettori, in questa settimana strana e brevissima - almeno per me - torna Marina con la sua rubrica Letture con Marina. Oggi ci parla di un libro che io adoro, che mi rimarrà nel cuore a vita, scritto da un autore da cui mi aspetto ancora grandi cose! Si tratta di Non avere paura dei libri di Christian Mascheroni edito da Hacca. Lo avevo recensito qui - link - se vi va di confrontare i nostri pensieri!


Vi ricordate quello che scrissi un paio di settimane orsono, in occasione della lettura de Il Diario di Jane Somers (Doris Lessing), in merito alla paura di leggere romanzi che riteniamo non adatti a noi, o
meglio, alla ns capacità di interpretarli, capirli, farli diventare una ns esperienza totalizzante? Ebbene, casualmente o forse no (lo deciderete Voi), mi sono imbattuta in questo libro … 

Titolo: Non avere paura dei libri
Autore: Christian Mascheroni
Casa editrice: Hacca, 2013
Genere: Narrativa contemporanea
Pagine: 253

Descrizione: "Sono qui per raccontarvi la storia della meravigliosa metamorfosi del libro che avete tra le mani. Questo è un libro speciale, per numerose ragioni. Inizio a dirvene tre. Perché al suo interno contiene innumerevoli libri. Perché è il memoir di un lettore incantato che, sogno dopo sogno, ferita dopo ferita, da bambino si trasforma in uomo adulto. Perché ha il potere di ricordarci - ridendo di gioia, piangendo di commozione, gridando con forza che noi non siamo solo ciò che mangiamo: siamo anche quello che leggiamo (e quindi bisognerebbe fare attenzione a ciò che si legge come si fa per il cibo che si mette in bocca). Siamo tutte le vite dei personaggi che abbiamo amato. Nel nostro sangue scorrono brani di libri." (Chicca Gagliardo)


RECENSIONE:
E’ con trepidazione che Vi lascio quelle che vorrei una volta tanto fossero poche righe, per unirmi a Chicca Gagliardo nel consigliarVi di leggere questo romanzo scritto in prosa e che si fa pura poesia in tutte le frasi che il lettore andrà ad assaporare. Sia che leggiate e pensiate a Vienna, la città della cultura per antonomasia, sia che cerchiate di immaginare Appiano Gentile, antico borgo della provincia di Como.
Ad Appiano, con puntate estive nella natia Vienna e nella balneare Lignano Pineta (UD), scorre la vita di tre persone: Christian, autore e protagonista del memoir, la madre viennese Eva ed il padre Gino, pompiere. Appassionati ed onnivori lettori. Frequentatori assidui tanto di biblioteche che di bancarelle e Librerie, sia italiane che austriache.
Cosa volete che Vi accenni, per muoverVi a curiosità? Volete forse che Vi racconti della ribelle Eva Cerny, la stupenda mamma di Christian, viennese innamorata della propria città, ma che al contempo sente di dover prendere le distanze da questa capitale e dalla sua stessa famiglia? Oppure di Gino, litografo e pompiere, che cerca di spegnere gli incendi fuori e dentro casa? O di Christian, il figlio che con questo memoir intenso rende omaggio ai genitori, in special modo alla madre che lo ha istigato sulla strada della lettura e tanti autori gli ha fatto conoscere? Figlio che fin da piccolo deve combattere dei nemici invincibili, che si annidano nelle lacrime della madre, nel suo respiro affannoso e liquefatto?
“C’erano giorni in cui mia madre era la luna tramontata, il buio oltre la siepe, bonjour tristesse…
Quei giorni i libri di mia madre (vorace lettrice che restava alzata fino alle quattro di mattina per leggere), restavano chiusi. Era allora che, dopo averla messa a letto e avvolta nelle coperte striate di cicatrici, sfogliavo il libro sul comodino per confortarlo, come a dire: non vi preoccupate, cari Konsalik e Greene, Eva domani tornerà a leggerVi. Oggi ha solo perso il segno e non sa da che capitolo della vita ricominciare”.
Chi se non lei poteva impregnare le copertine con Coca-Cola, maionese o salsa di cren e li sfiniva con improbabili segnalibri, come fermacapelli o lime per le unghie? Oppure ancora… “la cenere incandescente delle sigarette finiva per bruciare punti e virgole, annerire paragrafi e creare crateri profondi quanto interi capitoli”.
Questa è sicuramente la sfacciata libertà di chi i libri li assapora, oltre ad amarli intensamente. Questo
penso io, durante tutto l’arco del racconto amorevole di Christian.
Non posso e non voglio proseguire oltre nel raccontarVi questo denso, meraviglioso e al tempo stesso allegro e malinconico romanzo, che oltre a farci conoscere la vita di questa famiglia, ci può introdurre nella vita di numerosi altri amici, solo che noi lo vogliamo…
Jack London, Han Suyin, Potok, Thomas Mann, Steinbeck, Hammett, Bradbury, Lewis Carroll, Curzio Malaparte, Remarque, Buzzati, Yourcenar, Seberg, Duras, Beatrix Potter, Bruckner…
Questi non sono che un alito del vento che Christian fa spirare con dolcezza fino a far atterrare lievemente nelle nostre orecchie le astronavi che portano in sé il brusio dei molti autori che ci parlano, che si raccontano, che ci commuovono. Sta a noi cogliere l’occasione per lasciarci irretire dal suo racconto, così come dai suoi numerosi amici, molti dei quali presentatigli dalla madre – e che attendono solo il nostro timido bussare alla loro porta per aprire l’uscio e farci accomodare in un mondo di sogni…

A tal proposito, mi piace riportare qualche stralcio di un’intervista che Christian Mascheroni ha rilasciato a Il Club del Libro nell’Agosto del 2017, per farVi meglio comprendere alcune scelte compiute dall’autore.

È stata una precisa scelta quella di citare, lungo il romanzo, numerosissimi altri libri ma senza mai approfondire eargomentare?

Christian: È stato naturale. Sono davvero tantissimi i libri che hanno accompagnato nella vita mio padre, mia madre e me. Se avessi dovuto citarli tutti sarei arrivato ad oltre 5000 libri. Ho scelto quelli che erano legati agli episodi che racconto ed essendo tanti non ho approfondito trame, personaggi o altro. Citarli mi sembrava il giusto modo per incuriosire il lettore senza entrare nel merito e trasformare questo libro in una guida o in un saggio. O almeno spero di esserci riuscito. So solo che nella sua imperfezione, nel suo essere pieno di difetti, questo romanzo mi rappresenta totalmente ed è il libro più vero e autentico che potessi scrivere.
 
Cosa rispondi a chi lo ha ritenuto un libro eccessivamente autoreferenziale?
Christian: Ne sono consapevole e capisco che possa essere un punto focale. È un libro che tuttavia penso non poteva non passare attraverso me e la mia percezione delle cose. È nato come una sorta di diario e come tale il punto di vista parte sempre da me, per cui ha tutti gli eccessi di una biografia anche se non considero questo libro un racconto della mia vita, quanto di quello della mia famiglia e dei libri che ci hanno circondato. Se avessi usato uno stile diverso o fossi stato più distaccato e meno autoreferenziale non avrei potuto trattare di certi temi e non avrei potuto raccontare certi episodi. È inoltre un viaggio personale che mi è servito per comprendere cosa la mia famiglia mi abbia lasciato in eredità emotivamente.

Qual è il lettore ideale di Non avere paura dei libri?
Christian: Penso a lettori che abbiano voglia di trovare qualcuno che parli anche per loro, che non abbia paura di nascondere il dolore e si sia messo in prima linea per raccontare storie che spesso si tendono a nascondere. È un libro per chi ama anche prendersi nota di libri che non conosce e che ha letto e vuole condividere le emozioni che ha vissuto. È un libro per chi, in sintesi, non ha paura di ritrovare se stesso.
(Per l'intervista completa cliccate qui.)

Non posso far altro che appropriarmi di una frase di Chicca Gagliardo (non me ne voglia se mai dovesse sbirciare nel ns piccolo angolo), per incitarVi ad essere curiosi sperimentatori di generi, ad essere magici orologiai capaci di sovvertire l’ordine del tempo e creare sacche temporali che permettano al lettore più appassionato di perdersi nei meandri di centinaia di pagine, siano esse stampate o elettroniche.
Per quanto mi riguarda, le altre ragioni che rendono questo libro speciale le troverete Voi, leggendo…

Un arrivederci a presto,
                              

4 commenti:

  1. "Nel nostro sangue scorrono brani di libri": che frase meravigliosa, e quant'è vera per ognuno di noi lettori forti. Non ho ancora letto questo libro, ma me ne ricordavo dalla recensione di Dany e credo che prima o poi lo farò mio. Grfazie Marina di questo bel post, e buon weekend!

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  2. E meno male che volevo scrivere poco, Nadia! Sempre troppo prolissa, sigh!
    Però quando trovi questi libri meravigliosi, vorresti quasi riprodurli completamente 😉
    Tienilo presente come lettura, ti regalerà momenti intensi.
    Buon fine settimana anche a te, ciao!, Marina

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  3. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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  4. Mah... mai mi sarei aspettata un intervento del genere...
    Nemmeno in italiano.

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