venerdì 5 aprile 2019

Letture con Marina #61 - Recensione del libro Quality Street di James Matthew Barrie

Buongiorno lettori, come va? Io tutto ok anche se riesco più a leggere di quanto poi riesca a mettermi al PC per parlarvi di quello che leggo ma so che mi perdonerete per la mia latitanza a tratti. Oggi però torna come sempre Marina con la sua rubrica e con una nuova recensione!

Se qualcuno a bruciapelo Vi dicesse: Quality Street!, Voi, a cosa pensereste come prima cosa?
Vi confesso che a me è venuta in mente un’unica immagine:
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Sufficientemente chiaro? A qualcun altro sono venute in mente queste caramelle/cioccolatini d’antan
Ed invece no!!, visto il blog – si tratta di un libro e l’autore è il papà di Peter Pan.


Titolo: Quality Street
Autore: James Matthew Barrie
Traduzione: Riccardo Mainetti
Casa editrice: Flower-ed, coll. Five Yards - Febbraio 2019
Pagine: 129
Illustrazioni: Hugh Thomson

Descrizione: "Quality Street" è una commedia in quattro atti ambientata in età napoleonica, scritta dal creatore del celebre Peter Pan, lo scozzese James Matthew Barrie. Messa in scena la prima volta nel 1901, narra di Miss Phoebe e del giovane medico Valentine Brown, di un grande amore, del tempo che passa inesorabile e di un dolce inganno... Questa rappresenta la prima traduzione italiana dell’opera.




RECENSIONE:


Quattro atti per una commedia frizzante e rivelatrice dei tempi di cui si narra: tutto inizia e si conclude nella “stanza blu e bianca” dove le Signorine Susan e Phoebe Throssel vivono la maggior parte della loro esistenza. Siamo in un piccolo villaggio di campagna e attraverso la finestra e bovindo, tipicamente inglese, si gode di uno scorcio della via ampia ed erbosa dove le sorelle abitano, Quality Street, appunto.

Il primo atto si apre proprio in questa stanza prettamente femminile, dove Susan è in compagnia di amiche gentili e raffinate. Sta attendendo la deliziosa sorella Phoebe, con la speranza che il giovane medico Valentine Brown le si sia dichiarato, chiedendola in moglie. Nel frattempo l’investimento finanziario che questo giovane ha consigliato loro per rimpinguare le loro sostanze, risulta essere stato un cattivo affare, facendo perdere alle giovini dame quasi tutto quanto serve loro come sostentamento per una vita dignitosa di dame del tempo.

Purtroppo il giovane, non solo non si dichiara, ma passa a salutarle informandole che si è appena arruolato insieme ad altri giovani del paese, per dare battaglia all’odiato Corso, insieme a tantissimi altri soldati inglesi.

Le sorelle Throssel non faranno cenno al giovane dell’errato consiglio che ha decretato la loro povertà futura, né tantomeno faranno cenno all’amore che Phoebe prova nei suoi confronti.

Atto secondo: la scuola. Dieci anni sono trascorsi da quel gioioso ed innocente periodo in cui erano delle giovani, tranquille e tutto sommato allegre ragazze. Nel frattempo per poter sopravvivere degnamente come si conviene a delle dame, Susan e Phoebe hanno dovuto trasformare la loro casa in una scuola, con tutte le difficoltà del caso, sia sotto l’aspetto economico che dal punto di vista gestionale e dell’insegnamento stesso. Non ultimo intuiamo la vendita di alcune della belle cose possedute, a favore di arredi scolastici. E finalmente ritorna il Capitano Valentine Brown, il cui pedaggio a questa guerra è la perdita del braccio sinistro. Il vecchio amico, introdotto in casa, non riconosce nemmeno Phoebe, tanto le privazioni e l’impegno nella conduzione della scuola l’hanno sciupata. Ed è a questo punto che accade l’impensabile. Confessando alla sorella Susan lo struggimento rabbioso che la dilania ogni volta che smette i panni della maestra e si guarda allo specchio in camera, a comprova che in realtà lei non è l’irriconoscibile oramai trentenne Miss Phoebe che Valentine non riconosce nemmeno più, ma è ancora la gioiosa e bella Miss Phoebe che dieci anni prima il giovane ha abbandonato, si veste come un tempo e con un atteggiamento meno serioso e vecchio si ripresenta nella stanza blu e bianca, dove il giovane, inaspettatamente presente, la vede. Da qui a fingere di essere Livvy, una nipote delle due sorelle e farsi accompagnare da lui al ballo…

Atto terzo: Il ballo. In questa terza parte, il ballo per festeggiare la vittoria nella Battaglia di Waterloo, tutto si fa nuovamente meraviglioso. I dieci anno trascorsi non sembrano essere esistiti e Phoebe ritrova tutta la spensieratezza di un tempo. Ma ahimè, l’eccitazione del momento risveglia i cuori di molti degli uomini presenti, Valentine compreso, che sembrano rimanere incantati da Livvy. La stessa Livvy si rende conto del pericolo di questa messinscena che deve portare avanti, nonostante il triangolo amoroso Phoebe-Valentine-Livvy, e la certezza che presto qualcuno del villaggio la smascheri. Ed anche il comportamento che la stessa Livvy-Phoebe sta portando avanti, nonostante si renda conto sia indegno ed odioso al contempo, non è sufficiente a farla fermare. Sarà proprio una conversazione con il Capitano Valentine che la farà ritornare in sé, pure se quanto le rivelerà il vecchio amico non potrà che farla disperare per l’inizialmente innocente travestimento, che oramai l’ha rovinata per sempre.

Il quarto ed ultimo atto, che come detto si svolgerà nuovamente nella stanza blu e bianca, lo lasciamo alla Vostra immaginazione o alla curiosità di lettori, dicendovi solamente che una volta tanto, il genere maschile si riscatta.

“E a questo punto – con dispiacere - diciamo loro addio e li lasciamo alle loro faccende”.

E come molti lettori prima di me, ringrazio sentitamente Michela Alessandroni e la Flower-ed per la cura e la traduzione italiana di molti testi classici della letteratura anglosassone.

A presto,




4 commenti:

  1. Wow Marina. Ho "conosciuto" questa casa editrice grazie ad Instagram e mi sono innamorata delle loro edizioni. Contenta di aver letto questa tua bella recensione

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    1. Ciao Baba, tengo d'occhio perchè mi piace moltissimo!!
      Buona serata e buon fine settimana!

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  2. Grazie infinite per questa splendida recensione! Buon venerdì e buon fine settimana! 🤓📖🌹

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    1. Sig. Mainetti, grazie a Lei e alla Sig.ra Michela, perchè ci date la possibilità di leggere queste meraviglie.
      Grazie e buon fine settimana, Marina

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