venerdì 28 maggio 2021

Letture con Marina #136 - Unfit Vol.1: Amori di tre ragazze impresentabili. Rachel

Buongiorno lettori, è venerdì quindi torna il consueto appuntamento con Marina e una delle sue recensioni.


Stupenda e fortuita occasione, che presta il destro ad una sorta di palleggio, come fosse una discussione a distanza con altri Blog sul tema dei romanzi rosa, o romance, come vengono definiti da un po’ di tempo a questa parte, assurgendo ad una connotazione meno casereccia e più elegante. Mi riferisco alla rubrica “5 blogger per un Autore”, condivisa da Un Libro per Amico, Desperate Bookswife, Ombre di Carta, La Lettrice sulle nuvole e Librintavola. Loro hanno scelto di comune accordo Rebecca Quasi, cui io contrappongo Miss Black. Argomento: Romance e Romance Storici. E ne vedrete… opppsss, ne leggerete delle belle, perché c’è sostanzialmente un punto sul quale io non concordo…


Ti
tolo: Unfit Vol.1: Amori di tre ragazze impresentabili. Rachel
Autore: Miss Black
Casa editrice: StreetLib, 2021
Pagine: 400

Trama: Le sorelle Vassemer sono cresciute in una grande, antica casa nel Lincolnshire con il padre, Sir Henry. In paese i Vassemer hanno una solida fama di eccentricità e non si può negare che sia ben meritata: Sir Henry è un astronomo e la figlia maggiore, Rachel, a trentatré anni è convinta di essere a sua volta un’astronoma – come se una donna potesse capire le complessità del cosmo. Ovviamente è destinata a restare zitella. Le figlie minori, invece di preoccuparsi di debuttare in società come qualunque signorina assennata, intendono dedicarsi una alla scrittura e una al suffragio femminile – come se ci fosse un singolo motivo per cui alle donne dovrebbe essere permesso di votare. Per fortuna la loro casa crolla, Sir Henry muore e le ragazze vengono smistate tra tre diversi tutori. Rachel finisce nella grande tenuta di Lord Julian Acton, Marchese di Northdall e parecchi altri titoli, un vedovo con due figli appena usciti dall’adolescenza, un imperscrutabile domestico indiano e un’unica passione nella vita: i cavalli. Ma Lord Northdall non è un aguzzino e con miss Rachel raggiunge subito un accordo basato sul buonsenso. Miss Rachel può continuare a essere impresentabile finché vuole, ma in pubblico si comporterà da perfetta gentildonna. Miss Rachel accetta. No, sul serio, accetta. Purtroppo essere normali non è così semplice, quando sei una Vassemer, e Lord Northdall se ne accorgerà presto a sue spese.
 

RECENSIONE:   

E allora, vista la recensione sui generis che mi accingo ad architettare, perché non partire dalla fine?, che poi è anche un ulteriore tassello che ci lega alla rubrica delle 5 bloggers, qui sopra menzionata. E quindi: “Ringraziamenti e Notazioni”, nei quali Miss Black ci spiega che diversamente a quanto fanno di solito gli autori, per lei la scrittura è un’attività solitaria e quindi non ha l’abitudine a far leggere in anteprima i suoi libri. Ma questa volta, trattandosi per lei di un’anomala incursione nel genere “romance storico”, ha chiesto a Rebecca Quasi (!) e ad Amalia Frontali di prestarsi a fare da “proof readers” per questo suo primo romanzo, che oltre ad abbracciare il genere storico, è anche più lungo dei suoi consueti romanzi. Il secondo punto su cui l’autrice si sofferma è duplice e al contempo stuzzicante e ci fornisce l’occasione di “spiare”, seppur da lontano, il flusso creativo di un’autrice. Da un lato quindi si perita di specificare che a monte ci sono dettagli storici molto accurati. Così ci dà conto dell’esattezza dei nomi dei clubs londinesi, delle linee ferroviarie, dei monumenti, dei vari mezzi di trasporto, dei nomi dell’abbigliamento, di quanto legato al mondo dei cavalli, con digressioni interessanti sull’India e su alcuni episodi cruenti in giro per il mondo. Dall’altro lato ci precisa che il suo intento non è stato quello di produrre un saggio sul periodo vittoriano, andando alla ricerca anche di particolari che avrebbero minato in parte la bellezza dell’edificio romance in costruzione, vedi ad esempio dettagli di cui tutti oramai siamo al corrente, tipo lo stato di salute dell’apparato del cavo orale, la generale mancanza di pulizia corporale e/o stradale (anche se di questo fa invero un accenno) e via discorrendo. Altra cosa che si svincola un po’ da questi due primi punti, è la volontà dell’autrice di dar conto della società in cui fa vivere i suoi personaggi e naturalmente il luogo, che era un po’ il centro dell’allora mondo: fine del diciannovesimo secolo e Londra o la zona rurale inglese, dove la nobiltà aveva i suoi castelli.

E proprio quest’ultimo punto dà il là a questa storia, visto che ci introduce nella vita di queste tre sorelle un po’ sui generis, se pensiamo proprio al periodo storico ed il luogo in qui vivono. Appartengono ad una società rigida, in cui le convenzioni e le regole avevano un’importanza fondamentale, beninteso per la classe nobile, non certo per il volgo. Ma come in ogni epoca e in ogni stato che si rispetti (e in senso più ampio, Italia docet – sempre!), non possiamo non credere ed immaginare che tutti – sempre – si uniformassero al sentire comune, proprio perché imposto. E quindi, e qui ritorna il mio poc’anzi fatto commento sull’Italia, sicuramente ci sono state persone più o meno fortunate nel tentativo, che nel corso dei diversi periodi storici hanno dissentito, anche in modo creativo, all’ipocrisia imperante in quel dato momento. E naturalmente, chi meglio delle donne, così a lungo vilipese nel corso dei corsi e ricorsi storici, potevano a buon diritto cercare di alzare la testa dal giogo imposto loro dall’altra metà della specie umana?

Il romanzo parte come nella migliore delle tradizioni teatrali, ma anche dei romanzi gialli, elencando i personaggi coinvolti, anche perché Miss Black non solo ci presenta la prima delle tre sorelle di cui parlerà in questa sua prima prova, Rachel (che è la maggiore), ma ci introduce già piuttosto bene anche nella nuova vita delle due sorelle minori, sia nel collocarle nelle nuove famiglie di adozione, sia intrecciandone le vicende con quella principale, rendendo quindi impossibile resistere alla curiosità di attendere con ansia i successivi due romanzi, che costituiranno la trilogia di questo suo primo esperimento di romance storico. Che intelligentemente si può leggere come romanzo a sé stante.

A voler essere concisi, per non allungare eccessivamente questo ragionamento, la storia si può riassumere così, supposto che non abbiate già letto l’esaustiva sinossi: un padre muore, le tre nobili figlie allevate ahimè senza una madre e lasciate un po’ allo stato brado dal punto di vista delle regole e da che cosa ci si aspetta da tre nobildonne, per testamento del genitore vengono affidate a tre diversi tutori, che in precedenza il patriarca stesso aveva selezionato con fine occhio da intenditore. In questo primo romanzo, non mi è dispiaciuto affatto che la protagonista abbia 33 anni e che il suo tutore ne abbia 41. Trovo che poi tutto il resto studiato da Miss Black per loro come coppia sia di una logica lineare e di una possibile veritiera realtà, senza la necessità per noi lettori di dover ricorrere allo sforzo titanico della sospensione della realtà che qui, a ben vedere, non dovrebbe essere esercitata, visto che non siamo in presenza di un fantasy o genere similare. Unico piccolo appunto che avrei voluto muovere all’autrice è che ha mancato di dar seguito alla grande ed unica passione della protagonista, Rachel, che come il padre era appassionata astronoma, per cui mi sarebbe piaciuto leggere a tratti di costellazioni, volta stellata ed argomenti simili.

Tutto quanto riportato dall’autrice, la fantomatica mistress Miss Black, contrariamente a quanto mi sarei aspettata dal genere, è una gioia per gli occhi: come detto dettagli storici accurati e reali (anche per chi non fosse appassionato del periodo storico preso in esame e della Gran Bretagna in particolare), storia non ottusamente melensa e sdolcinata, blande ma fantasiose parolacce del nostro uso comune che rendono le battute più vivide e vicine al nostro sentire, battibecchi a volte anche divertenti e soprattutto, grazie a Dio, una trama! Perché se è vero che dalla sinossi se ne ricava un già sentito, già sicuramente letto, in realtà l’autrice, nella prosecuzione delle vicende collegate, ma soprattutto nella storia principale, incatena degli avvenimenti che permettono di farci riflettere su tematiche importanti e sopra citate ma al contempo non costruiscono la solita storia del Lui, Lei, si incontrano, amore a prima vista, bisticcio per incomprensione e happy ending. E se è vero che di volta in volta, scoperte le carte in tavola, noi lettori possiamo sussurrare “ah, sì, ecco…”, è anche vero che lo facciamo solo dopo che l’autrice ci ha portato per mano dove voleva lei, mai prima!, costruendo una storia che come detto ha del reale, del possibile che accada.

Mi è particolarmente piaciuto, a tal proposito, che alcune vicissitudini venissero solo accennate, lasciando all’immaginazione guidata del lettore cosa potesse essere effettivamente accaduto, un po’ come accade nelle pellicole cinematografiche, dove ad un certo punto c’è la dissolvenza, lo spettatore/lettore fa suo l’avvenimento colmando il non detto – e si riparte con la vicenda, diventandone più partecipi che se fossimo dei semplici spettatori/lettori. Altro fattore piacevole: il sesso è presente ma non è preponderante, facendosi protagonista assoluto della storia. Ulteriore aspetto che mi ha fatto accogliere favorevolmente questo romanzo è la constatazione che seppur il periodo storico, l’educazione, la classe sociale ed un mucchio di altri fattori siano lontani anni luce dalla nostra epoca, ciò nonostante ciò che la protagonista Rachel prova e vive è descritto e fatto procedere con un filo logico che possiamo non solo comprendere, ma soprattutto percorrere senza trovare incongruenze fastidiose. Cosa non da poco. Ed è quindi con interesse, curiosità e piacere che potremo seguire in tutto il percorso questa nuova eroina, anche arrivati al momento in cui, a causa di un evento di cui qui non possiamo per ovvie ragioni che tacere, la storia prenderà il corso che il romance prevede per sua natura, con un deus ex machina poco piacevole per la protagonista ma vero punto focale dello stravolgimento della vita di Rachel.

“Spero che da ‘Unfit’ traspaia l’epoca presa in esame, periodo di grandi mutamenti sociali e tecnologici, di grandi contraddizioni e di grande vivacità intellettuale. Il resto non mi importa”. Ed eccoci al punto in cui dissento dalla considerazioni fatte dai blog Un libro per amico, Desperate Bookswife e Ombre di Carta (non gli altri due blog, nelle cui recensioni ho letto soddisfazione per il romance letto), cui non è molto piaciuto il romanzo “La Governante”. Perchè: è vero che uno stesso romanzo può non piacere a tutti (vuoi per il periodo in cui lo si legge, per la forma mentis, per le preferenze, etc…), ma se dietro ad un fantomatico romanzo dichiaratamente storico non c’è costrutto e ricerca del periodo preso in esame, allora non è questione di non piacere. Ci dovrebbe essere l’onestà da parte di autore e soprattutto della casa editrice di dichiarare, nell’esempio del romanzo di Rebecca Quasi “La Governante”, che è semplicemente un romanzo rosa. E qui potremmo parlare del mondo delle fascette, delle frasi pubblicitarie e di tutto il mondo che circonda l’uscita di un libro. E qui partirebbe anche da parte mia, che sono completamente ignorante su queste questioni, la richiesta alle case editrici di curare un po’ di più la qualità degli scritti che pubblicano. Troppi scrittori che cavalcano un genere di moda, persone che non sono nemmeno ascrivibili al genere degli artigiani, che si improvvisano scrittori perché sanno tenere in mano una penna, o digitare su una tastiera, solo perché magari non commettono errori grammaticali… Non si capisce se questa sovra-abbondanza di libri possa essere dovuta al fatto che i lettori sono aumentati in gran numero – ma non mi pare sia il caso, visto che almeno qui in Italia si grida ogni anno allo scandalo dei pochi lettori, fanalino di coda di qualsivoglia statistica sul numero dei lettori…

Mi sono sicuramente dilungata troppo, soprattutto perché il tempo a disposizione e l’attenzione che si rivolge agli scritti è sempre più risicata. Volevo solo aggiungere che non so come siano gli altri romanzi di questa misteriosa autrice, avendo letto solo questo – che da parte dell’autrice è dichiaratamente il primo romance storico. Probabilmente prima o poi ci sarà l’occasione di leggere altro, di suo. Dico solo che questo romanzo è sicuramente ciò che Miss Black voleva scrivere e che la lettura da parte mia è stata molto più che sorprendentemente piacevole.

A presto




 

3 commenti:

  1. Bellissima recensione come sempre :) E ovviamente titolo segnato! Buona domenica :)

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  2. Ciao Nicole, ti ringrazio! 🙃
    Sono rimasta sorpresa, perchè di solito quando cerco Romance, incappo in soft porno oppure in romanzi... stupidini.
    L'ho trovato interessante.
    Ma io dove ti trovo? The junk drawer?, oppure ilcassettodielocin.blogspot.com?
    Buona serata e buon inizio settimana, ciao

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    1. Eh quello è il rischio! xD E' difficile trovare un libro romance con una bella storia d'amore senza scadere nelle banalità! Mi trovi su The junk drawer che è il nome del blog ilcassettodielocin.blogspot.com :)
      Buon 2 giugno!

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