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mercoledì 31 maggio 2017

Recensione #188 - La felicità vuole essere vissuta di Loredana Limone


Buongiorno carissimi, come state? Io, come spesso accade in questo periodo dell’anno, ho moltissime cose da leggere e pochissimo tempo per farlo. Le mie letture vanno a rilento ma spero che con la prossima settimana, la fine della scuola e la riduzione degli allenamenti sportivi di mio figlio potrò essere meno stanca e potrò riprendere dei ritmi di lettura accettabili. Nel frattempo attendo il week end lungo per portarmi un po' avanti.
Oggi vi parlo del libro La felicità vuole essere vissuta di Loredana Limone, edito da Salani che ringrazio per la copia, pag. 468
Sinossi: Borgo Propizio: dopo il terribile sisma che li ha colpiti nella terra e nel cuore, gli abitanti si impegnano per tornare alla vita e alla serenità e le loro esistenze si incontrano, si scontrano, si intrecciano in maniera come sempre imprevedibile. Così aumentano i turisti stranieri, l’A.C. Propiziese scala la classifica, la boutique Amandissima conquista prestigiosi clienti; aprono negozi di economici e bravissimi parrucchieri cinesi, nascono nuovi amori e ne muoiono altri, mentre le coppie ‘storiche’ restano solide seppur turbate da qualche gelosia. Come se non bastasse, il borgo è in trepida attesa di una troupe cinematografica: un film a Borgo Propizio! O meglio, un film su Borgo Propizio, perché quella del leggendario fondatore Aldighiero il Cortese è una storia davvero intrigante e perché, aggiunge sibillino il regista, viene sempre il momento in cui bisogna rendere ciò che si è preso… Che cosa avrà voluto dire? Quale segreto aleggia tra le strade acciottolate del paese?
Al quarto romanzo, la saga di Borgo Propizio si conferma un luogo dell’anima dove rifugiarsi e sentirsi a casa, il posto migliore dove vivere.



Quarto libro questo si aggiunge ai tre precedenti – Borgo Propizio, E le stelle non stanno a guardare, Un terremoto a Borgo Propizio (cliccate sui titoli per le recensioni) – e chiude la serie dedicata al piccolo borgo ideato dalla bravissima Loredana Limone.
Tornare al Borgo è un po’ come tornare a casa dopo tanto tempo, si respira infatti quell’atmosfera di pace e serenità che si vive quando si sta lontani da un luogo caro per troppo tempo.
Dopo il terremoto che lo aveva colpito nel terzo volume della serie, in questo nuovo lavoro Borgo Propizio ritorna a vivere e ci si presenta, a tre anni dalla tragedia che distrusse parte del borgo e che uccise diverse vite, più vivo che mai, pronto a rifiorire.
L’inaugurazione della nuova scuola dedicata a Maria Montessori, l’apertura di nuovi spazi commerciali tra cui l’alternativa boutique Amandissima, e la scelta di Borgo Propizio come protagonista di un film riporta la speranza nei cittadini che si augurano un veloce ripopolamento con conseguente aumento delle vendite per le attività commerciali.
Cittadini che ci danno il bentornato nelle loro vite come se fossimo parte delle loro famiglie. Ritroviamo il sindaco, Felice Rondinella, che per Borgo Propizio ha grandi progetti ed in realtà, ne ha anche per se stesso. Ritroviamo le due formidabili sorelle – Marietta e Mariolina – che nei loro ruoli di mogli ne combinano sempre di tutti i colori. Ritroviamo Dora e la sua edicola, che fa da punto di partenza per tutti i pettegolezzi del borgo. Ritroviamo Belinda - con la sua latteria –, Francesco e la piccola Letizia. Ritroviamo Ruggero che, con il suoi non congiuntivi ed i suoi intercalari da uomo “ruvido”, mette sempre tanta allegria. E poi Ornella, alle prese con mille lavori per tirare a campare; Antonia, che ancora si strugge per quel Rocco Rubino che di certo non la merita; Bartolomero Saltalamacchia, con le sue due coppie di gemelle che nonostante non siano più delle ragazzine ancora gli danno da pensare.
Avendo amato moltissimo ogni singolo personaggio di questa serie, sono stata contenta di ritrovarli tutti – con l’aggiunta di qualche elemento per niente di poco conto come Amanda o il regista Joyce – ognuno con le proprie manie, i propri pregi ed i propri difetti.
Le loro vite si intrecciano con una maestria che solo una grande penna come quella della Limone può regalarci e le loro storie si complicano, si ampliano, si mostrano ai nostri occhi come storie di vita vera perché in ognuno di loro alberga un pezzettino di ognuno di noi.
Lo stile dell’autrice resta quello cui ci ha abituati: ricercato e dettagliato, capace di raccontare una storia divertente e scanzonata in maniera elegante e mai banale.
Un libro che non va letto nei ritagli di tempo - perché il suo ritmo accelera e rallenta come spesso accade nella vita - ma che va assaporato con il giusto tempo. Un libro che nasconde un messaggio meraviglioso che credo sia la degna conclusione della serie.
Ora, se non avete ancora letto Borgo Propizio vi consiglio di cominciare dal primo senza bruciare le tappe, in modo da poter assaporare la serie nella sua completezza; se invece avete già letto i tre volumi precedenti vi chiedo: cosa aspettate a correre a leggere il quarto? Non ne resterete delusi!!!

VOTO: 



giovedì 25 giugno 2015

Merenda a Bordo Propizio - Resoconto con giveaway


Carissimi buongiorno,
nonostante sia già trascorsa una settimana Salvia - del blog Desperate Bookswife - ed io siamo felici di raccontarvi il nostro pomeriggio a Borgo Propizio. Sì, avete letto bene, siamo state al Borgo, in compagnia dell'autrice Loredana Limone.
Sembra impossibile, ma a pochi passi dal centro di Milano si cela una vecchia cascina ristrutturata - Un Posto a Milano -, immersa nel verde, e oggi adibita a molteplici scopi: si può consumare un buon pasto, partecipare a della presentazioni, assistere a dei concerti.

 










Così noi ci siamo recate a questo incontro per blogger, organizzato dalla Casa Editrice Salani, con lo scopo di presentarci Loredana, il suo terzo romanzo "Un terremoto a Borgo Propizio" ( Qui la recensione di Dany e Qui quella di Salvia)e tutto lo staff.
Qui sotto ognuna di noi vi racconterà il suo punto di vista:

IL PENSIERO DI SALVIA:

Ho rischiato di imbattermi in Loredana Limone per ben due volte, ma purtroppo il fato non mi ha assistita, così ho deciso che non avrei perso questo incontro per nulla al mondo.
Libera da figlia e marito, salgo sul treno diretto per Milano e con il cuore gonfio di felicità comincio il mio cammino (devo ringraziare Dany per avermi prelevata alla stazione perché altrimenti sarei lì ancora adesso!!) verso la fashion city (mannaggia, mi sono anche vestita bene neh!!).
Come per incanto troviamo parcheggio a cinque metri dall'ingresso (dopo aver girato mezz'ora, ma ricordiamoci sempre di essere a Milano e non a Casalborgone), varchiamo un cancello e ci si apre un mondo: il cinguettio degli uccelli, un prato verde, tanti alberi, un bel pergolato e per finire un cascinale ristrutturato, meravigliosa visione.
Subito ci appare un tavolo apparecchiato di tutto punto, brocche di limonata fresca accompagnata da delle invitanti sfoglie di mela spolverate con un po' di cannella e, ciliegina sulla torta, tante copie dell'ultimo romanzo.
Dopo aver stretto la mano a Simona Scandellari e al resto dello staff, conosciuto Silvia Meucci (l'agente dell'autrice) e incontrato gli altri blogger...arriva Loredana Limone con il suo contagioso sorriso.
Superato il primo impatto, tante le domande rivolte e se prima adoravo questa serie di romanzi, adesso fanno parte di me, quei libri che porteresti con te nel caso finisse il mondo, insomma ci siamo capiti. Curiosità?? Adesso ne riporto qualcuna:
  • Non è Loredana ad inventare queste storie, ma sono i personaggi a dettarle le vicende, lei si limita a trascriverle.
  • Mariolina e Marietta esistono davvero, solo si chiamano in un altro modo!
  • L'autrice ha una vera passione per il GM, infatti una sua famosa canzone è proprio la suoneria del suo cellulare!
  • Francesco è anche il nome di suo figlio, al quale si è liberamente ispirata ( e al quale sbuccia la frutta per fargliela mangiare!!!!!).
  • Sicuramente l'autrice ha scritto un quarto episodio!! Speriamo che la Casa Editrice lo pubblichi presto!!
  • Il Borgo non esiste, ma ha preso vita grazie ad alcune gite di Loredana, che ha preso spunto a destra e a manca e ha creato un luogo su misura per tutti noi.
Ringrazio vivamente gli organizzatori per avermi invitata, mi sono sentita a casa, nonostante non avessi mai conosciuto nessuno prima. Tra un sorso di limonata e un pezzettino di dolce il pomeriggio è volato via, breve ma intenso.
Se posso permettermi una piccola riflessione, voglio dirvi che questa è stata una grande soddisfazione: io sono una semplice lit blogger, mi diletto a leggere libri e a scriverne un commento on-line. Spero di fare cosa gradita, a volte le mie impressioni purtroppo non sono positive, ma cerco sempre di comunicarle nel rispetto altrui. Poter incontrare una persona della quale si conosce solo la penna, dare un volto a coloro che lavorano dietro le quinte...non ha prezzo. GRAZIE

IL PENSIERO DI DANY:

Avevo già incontrato Loredana Limone lo scorso anno, durante una presentazione legata all'uscita del libro precedente "E le stelle non stanno a guardare" e nonostante non avessi ancora letto i suoi libri mi conquistò al primo sguardo. Ma essere invitata ad un evento organizzato dalla casa editrice e riservato ai blogger è tutta un'altra cosa ed andarci con la mia cara sister virtuale Salvia è la ciliegina sulla torta!
Sono milanese ed ho abitato a Milano fino al giorno delle mie nozze ma, devo ammetterlo, non conoscevo quel posto meraviglioso in cui l'incontro si è svolto. Quella cascina nel verde, con i suoi orti, i mattoni a vista, la limonata fresca, le sfogliatine alle mele e tutto il traffico cittadino fuori. E poi lei, Loredana, un vulcano di donna con una passione smodata per i suoi libri ed i personaggi che li affollano. Ha raccontato gli aneddoti salienti di questo libro e dei precedenti, ha letto delle parti con gli occhi luccicanti e ci ha abbracciato come se fossimo amiche da sempre; ma non lo faceva per dovere di autrice verso i suoi lettori, lo faceva perchè le veniva naturale, perchè l'umiltà che contraddistingue la sua persona si percepisce in ogni sua parola e in ogni suo atteggiamento!
Ed ora passo anche io ad alcuni aneddoti:
  • In ogni personaggio Loradana ha messo una parte di se ma in questo libro quello che più viene fuori è la se stessa mamma soprattutto nei pensieri di Virginia : 
Virginia crollò sulla sedia, chiuse gli occhi e lo rivide.
Il suo bambino.
Il suo bambino appena nato, le rughine sulla fronte, la boccuccia che gli aveva baciato tante volte, la risata sdentata, le manine a pugno che si mordeva quando aveva fame. Francesco che la seguiva a quattro zampe per tutta la casa, un cagnolino spelacchiato dietro di lei, e poi che le correva incontro traballante; Francesco che tendeva le manine per farsi prendere in braccio. [...] Pag. 282
  • Il borgo non lo ha mai vissuto ma ci vivrebbe;
  • Scrive generalmente la sera e rigorosamente a mano;
  • Borgo Propizio è nato come evasione per superare un momento difficile ed è stato per lei terapeutico
  • Loredana sta già scrivendo il quinto libro legato a Borgo Propizio
  • Ha confessato di non visualizzare i suoi personaggi e forse questo è il motivo per cui li sa descrivere in modo così preciso.
Come Salvia ringrazio Simona e la Casa editrice per aver organizzato questo incontro e per avermi invitato. Ringrazio Silvia Meucci per aver creduto in Loredana e in Borgo Propizio ma soprattutto ringrazio Loredana stessa per essere una scrittrice - ma soprattutto una persona - così meravigliosa! GRAZIE!

Ed ora passiamo ad una sorpresa per voi. Simona è stata così gentile da lasciarci una copia di Un terremoto a Borgo Propizio da regalare a voi e Loredana è stata così gentile da scriverci una dedica e firmarla quindi fate bene attenzione a quello che dovrete fare per provare a vincerla.
Poche regole per poter partecipare:
  • Essere follower di entrambi i blog 
  • Scrivere nei commenti qualche riga per continuare secondo la vostra fantasia questo passaggio del libro, un pensiero che disturba da settimane il sonno e la doccia quotidiana di Ruggero. Mariolina lo trascura, la prova inconfutabile è proprio lo spazzolino da denti troppo usurato: 
"Ecco perché Ruggero si sentiva trascurato: già da qualche settimana, anzi da più di un mese, in bagno, nel bicchiere sulla mensola del lavabo, il suo spazzolino appoggiava setole spampanate sopra il capo dell'angioletto dagli occhi socchiusi di una griffata ceramica altoatesina. E sua moglie non gliene aveva ancora fatto trovare uno nuovo. Nudo e bagnato, da dietro i cristalli della doccia rigati dall'acqua, continuava a fissare ipnotizzato quello spazzolino troppo usato, come se fosse lì la chiave. La chiave di che? Era una sciocchezza, se ne rendeva conto, e con tutti i vecchi e nuovi problemi, figuriamoci se doveva andare a fissarsi sullo spazzolino da denti. Lui, un imprenditore come lui!! (...) Gli sembrava di avere fin da ora la certezza delle parole che lo avrebbero rasserenato: "Ti sbagli, mio prezioso, ti sei suggestionato". E la certezza di vedere riaccendersi il sorriso amato. Per lui."
Quindi cosa aspettate? Fate volare la fantasia e provate ad aggiudicarvi questo libro meraviglioso.
Avete tempo fino al 10 luglio poi sarà Loredana stessa a decidere il pezzo che le piacerà di più! In bocca al lupo a tutti!

Salvia e Dany

lunedì 22 giugno 2015

Recensione #69 - Un terremoto a Borgo Propizio di Loredana Limone

Buaonasera lettori, buon inizio settimana. Ultimamente mi sembra di dire sempre le stesse cose ma vi chiedo scusa se non riesco ad essere più presente. Purtroppo ho dei seri problemi di connessione e questo mi crea dei disagi enormi nella gestione del blog. Spero di riuscire a tornare presto ai soliti ritmi. Ma comunque mi scuso se a volte mi toccherà saltare qualche rubrica, come è successo la settimana scorsa con Chi ben comincia.
Ma bando alle chiacchiere, devo ottimizzare questi momenti in cui posso scrivere o programmare quindi vi lascio con la recensione di un libro meraviglioso che ha saputo confermare le aspettative altissime che sono maturate in un anno di attesa!
Sto parlando di Un terremoto a Borgo Propizio di Loredana Limone edito da Salani - che ringrazio per la copia - pag. 387. Terzo capito dela storia del Borgo. Per leggere le recensioni dei libri precedenti "Borgo Propizio" e "E le stelle non stanno a guardare" cliccate qui e qui.

Trama: A Borgo Propizio va in scena la vita che, si sa, è fatta di cose belle e di cose brutte. Cose belle, il borgo ne ha tante da sfoggiare da quando è risorto a nuova vita, con il Castelluccio restaurato e le imbellettate case del contado, ora affacciate sull’elegante pavé a coda di pavone della piazza del Municipio, e con l’elettrizzante fermento culturale che si respira già fuori della cinta muraria e che sicuramente fa rodere il fegato a fior di città d’arte. Ma un giorno qualcosa di molto brutto, un violento sisma, arriva inclemente a distruggere ampia parte del centro storico, gettando nella disperazione i propiziesi che tanto amano il loro paese. La villa del Comune sembra una scatola con il coperchio sfondato; il pavé è sprofondato quasi agli inferi; i lampioni, ora ciechi e senza luce, con le bocce frantumate, appaiono piegati alla catastrofe; le botteghe e le abitazioni sono squarciate, orribilmente. Felice Rondinella, appassionato sindaco, vive l’immane disastro come un fallimento personale, e Padre Tobia si sente troppo stanco per portare il peso della croce. Perché non si tratta solo del terremoto: al borgo i peccati sono diventati incontenibili e le confessioni scandalo allo stato puro. Non si capisce più nulla, tutto è sottosopra. L’unico fatto certo è che il professor Tranquillo Conforti, trovato a terra nella Viottola Scura, non ha avuto un infarto mentre scappava, spaventato dalle scosse, ma è stato ucciso. Un assassino a Borgo Propizio? La faccenda si complica…

Avete mai provato la sensazione di quando per anni si va in vacanza sempre nello stesso luogo e, ogni volta, ci si ritorna ritrovando le stesse persone, gli stessi negozi, le stesse facce? Si trascorre l'anno di attesa tra un'estate e l'altra aspettando di poter tornare in quei luoghi tanto cari, che infondono sicurezza; lo si trascorre aspettando di ritrovare i vecchi amici, così preziosi proprio per il poco tempo che ogni volta ci è concesso di trascorrere con loro.
Ecco, questa è la sensazione che provo io ogni volta - e questa è la terza - che torno a Borgo Propizio: mi sento a casa, al sicuro, in un luogo che so saprà stupirmi, ma anche coccolarmi e Loredana è quell'amica che per un anno aspetto di ritrovare, perchè so che sarà quella di sempre ma so anche che avrà delle nuove e meravigliose storie da raccontarmi.
Bè, questa volta Loredana l'ha combinata proprio grossa: mi ha fatto tremare, anzi ha fatto tremare il Borgo distruggendolo in parte a causa di un terremoto devastante ed improvviso. Ed io ero proprio lì, in quei vicoli che ormai conosco bene e che amo come se fossero parte della mia quotidianità; stavo cercando di far via la polvere da quella casa chiusa per un anno intero, stavo ricominciando ad incontrare le persone di sempre ed ero pronta ad una vacanza da sogno. Invece eccolo lì, il terremoto.
Mezzo Borgo distrutto, 7 morti e 7 feriti anzi i morti sono 8. Alla tragedia del terremoto si aggiunge infatti un omicidio, un corpo inerme con dei segni evidenti di strangolamento: il corpo del Professor Tranquillo Conforti, Assessore alla Cultura del Comune, che tanto bene avevamo imparato a conoscere nel libro precedente.
Ma attenzione, questo romanzo non è un giallo. E' vero che alla fine scoprirete un assassino, è vero che per parte del libro il nostro amato Saltalamacchia investigherà sui cittadini del Borgo, ma vi assicuro che per tutta la lettura questo non sarà il vostro scopo principale. Perchè questo libro - come i precedenti - è più uno stralcio di vita, molto simile a quella di ciascuno di noi, e quello che più cercherete di capire per tutto il romanzo sono i meccanismi che porteranno i personaggi ad interagire tra loro amandosi, litigando, amandosi di nuovo.
Un terremoto - quello che Loredana Limone ha creato - che oltre a distruggere materialmente parte degli edifici del Borgo, intacca in modo molto profondo gli animi e le certezze di tutti coloro che si ritrovano a viverlo.
Ritroviamo i personaggi a noi cari come Belinda, Francesco, Virginia, Zia Letizia, Claudia, Cesare, Ruggero, Marietta e Mariolina, Felice Rondinella, il G.M. Assistiamo alla rivoluzione delle loro vite, proprio come avviene nel mondo reale: una latteria distrutta, un jukebox che continua a suonare quel motivetto tanto caro, una casa di famiglia abbandonata in fretta e furia, un ammasso di macerie, pareti sventrate, serramenti scardinati. Ogni pagina è una scoperta sia a livello di storia che a livello di stile, palpabile è infatti la crescita stilistica dell'autrice.
Molto interessante l'espediente utilizzato nell'incipit di far parlare proprio il Borgo a quei lettori che tanto lo avevano amato nei libri precedenti:
Borgo Propizio è anche questo: un balsamo per il cuore, un posto da favola dove vivere una fiaba, un luogo che ha il sapore delle ricette riuscite. Borgo Propizio è terapeutico.
Ehi, lo avete detto voi, adesso non vi rimangiate le parole, non è ora di pranzo né di colazione; è addirittura ancora buio.
Sappiate che, qualora ve le rimangiarste, io ci rimarrei male. Malissimo! Volete forse distruggere questo vecchio gentiluomo che non si è lasciato corrompere del tempo, continuando a sentirsi un giovanotto dall'ottimismo contagioso e dal carattere - lo so, lo so - non poco vanitoso?
Ah, confermate tutto? E io vi ringrazio di cuore dalla mia collina.
Un incipit capace di far immergere subito i lettori affezionati nelle sensazioni che già avevano provato con i volumi precedenti ed il resto del libro non è da meno. Per quanto mi riguarda sono stata totalmente rapita dalle vicende narrate e sono rimasta anche piacevolmente stupita per la piega che la storia ha preso e per i colpi di scena che Loredana ha saputo riservarci. Un libro adattissimo per questa estate pazzerella in cui siamo ufficialmente entrati, perchè il viaggio a Borgo Propizio difficilmente potrete dimenticarlo!!!

VOTO: