Buongiorno lettori, buon lunedì. Come state? Anche a voi stanno volando i mesi sotto gli occhi? siamo già a fine maggio e non riesco a capire come sia successo...
Ma torniamo al blog con una nuova recensione, quella del libro
Una vita come tante di
Hanya Yanagihara edito da
Sellerio, pag. 1094.
Trama: In una New York fervida e sontuosa vivono quattro ragazzi, ex compagni
di college, che da sempre sono stati vicini l'uno all'altro. Si sono
trasferiti nella metropoli da una cittadina del New England, e
all'inizio sono sostenuti solo dalla loro amicizia e dall'ambizione.
Willem, dall'animo gentile, vuole fare l'attore. JB, scaltro e a volte
crudele, insegue un accesso al mondo dell'arte. Malcolm è un architetto
frustrato in uno studio prestigioso. Jude, avvocato brillante e di
enigmatica riservatezza, è il loro centro di gravità. Nei suoi riguardi
l'affetto e la solidarietà prendono una piega differente, per lui i
ragazzi hanno una cura particolare, una sensibilità speciale e
tormentata, perché la sua vita sempre oscilla tra la luce del riscatto e
il baratro dell'autodistruzione. Intorno a Jude, al suo passato, alla
sua lotta per conquistarsi un futuro, si plasmano campi di forze e
tensioni, lealtà e tradimenti, sogni e disperazione. E la sua storia
diventa una disamina, magnifica e perturbante, della crudeltà umana e
del potere taumaturgico dell'amicizia.

Come si fa a parlare di un libro come questo? Come riuscire a rendere la profondità di quello che questo libro ci racconta? È giorni che me lo chiedo - perchè certi libri vanno "lasciati decantare come il vino" come dice la mia amica Baba, e questo è uno di quei libri.