mercoledì 6 marzo 2013

La zia marchesa

Ricordate il pacco di libri comprati online di cui ho parlato in un post tempo fa? Dopo aver fnito Shantaram ho deciso di leggere proprio uno di quei libri. 
Il libro prescelto è stato La zia marchesa di Simonetta Agnello Hornby.
Riponevo molte speranze in questo romanzo, in quanto sia le recensioni che la trama mi facevano ben sperare. Non conoscevo l'autrice né il libro in questione, ma mi aveva molto colpito quando mi sono ritrovata a dover acquistare dei libri online.
La prima impressione dopo un centinaio di pagine lette non è stata così rosea come immaginavo.
Ho fatto una fatica tremenda ad entrare nella storia, una storia con una moltitudine di personaggi, tutti aristocratici e tutti imparentati, con nomi molto simili tra loro buttati là un po' tutti insieme nei vari capitoli. C'è stato un momento di disperazione dove ho addirittura pensato di scrivermi l'albero genealogico su un quaderno....ma vi sembra normale?? A me no, quindi mi sono rifiutata e con tanta fatica e buona volontà sono andata avanti, perché nonostante tutto la storia sembrava potenzialmente carina.
Arrivata a metà libro ho scoperto che alla fine del libro c'è un elenco dei personaggi - non vi dico il mio sgomento visto che ho scorso il libro fino alla fine quasi per caso - anche se è un elenco che non mi ha aiutata come dovrebbe.
Non c'è stato niente da fare, ho dovuto sfoderare la mia migliore concentrazione e tutta la mi memoria per tirare le fila di ciò che leggevo. Che dire, sicuramente non è un libro da leggere tra una cosa e l'altra!
La storia è ambientata in Sicilia nel 1800 e narra la vita della famiglia aristocratica Safamita, nel periodo storico a cavallo dell'unità di'Italia. Il personaggio focale di tutti gli avvenimenti è Costanza Safamita, nata con i capelli rossi e la carnagione bianchissima, diversa in ogni aspetto dai tratti caratteristici della famiglia e non accettata dalla madre alla nascita. Tanto disprezzata dalla madre, tanto amata dal padre, Costanza cresce con un carattere particolare e per alcuni tratti anticonformista.
Carino è il metodo di narrazione. Tutto comincia con Amalia, la balia di Costanza che, finito il suo lavoro a palazzo, torna a casa e va a vivere con la nipote in una grotta. Durante le loro umide giornate la balia racconta alla nipote i giorni della sua vita a palazzo e ci fa conoscere gli aneddoti relativi alla famiglia Safamita e di tutti quelli - a volte troppi - che gli ruotano intorno.
Ogni capitolo comincia con proverbio in siciliano che cerca di racchiudere il senso del capitolo che si andrà a leggere, e questo è anche piacevole, quello che invece non ho sopportato è che insieme al proverbio c'è sempre un breve riassunto - un paio di righe generalmente - che descrive il capitolo a volte rivelando particolari troppo importanti per essere svelati così.
Che dire, un libro che mi ha deluso, al cui interno non ho trovato niente di speciale, né nella narrazione né nel tipo di storia, per non parlare poi di un finale buttato lì in poche righe.
Non so se sono io che non ho capito qualcosa - e sarei grata se qualcuno mi spiegasse cosa non ho colto - visto che leggendo le recensioni online di chi l'ha letto si trovano perlopiù commenti entusiasti, innamorati del libro, della scrittrice e del suo modo di descrivere i luoghi. A me è apparso tutto troppo superficiale, e sono arrivata alla fine quasi sbuffando ma ovviamente questo rimane un mio parere! Non mi precludo di poter leggere in futuro altri libri di questa autrice e magari di cambiare idea.

4 commenti:

  1. Al capitolo quinto ho pensato anch'io di cercare di elaborare un albero genealogico. Ho cercato online e grazie al tuo post ho scoperto che alla fine del libro ce n'era già uno. lo studio e riparto con la lettura! Grazie!

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    1. Ciao! Grazie a te per avermi lasciato questo commento come segno del tuo passaggio. Sono contenta che uno dei miei primissimi post sia stato utile a qualcuno. Tornando al libro credo che la scelta di mettere quell'albero genealogico alla fine sia stata pessima! Spero possa aiutarti a questo punto della lettura!

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  2. Difficilmente mi capita di non riuscire a leggere un libro fino alla fine... E se capita mi sforzo di arrivare fino in fondo più per cocciutaggine che per reale interesse, ma mai nessun libro mi ha messo così tanto in difficoltà come questo. Ed ecco che, tentando di trovare un virtuale conforto che potesse aiutarmi a terminare la lettura, mi sono imbattuta nel tuo post. Non mi piace commentare negativamente, generalmente mi astengo, perché un libro per il solo fatto di essere stato scritto ha un valore indeterminabile... ma con questo è proprio dura. Resterà per me un'opera incompiuta!

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    1. Ciao, io generalmente non abbandono i Libri quindi sono andata avanti fino alla fine sperando in un miglioramento e niente... Non c'è stato! ;)

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