martedì 7 luglio 2015

Recensione #72 - Mistero a Villa del Lieto Tramonto di Minna Lindgren

Ciao amici miei! sfidando la caldazza del nord Italia sono qui davanti a questo PC che manda fuori un caldo infernale per lasciarvi la recensione di un libro uscito la settimana scorsa e che ho avuto il piacere di leggere in anteprima. Sto parlando del libro Mistero a Villa del Lieto Tramonto di Minna Lindgren edito da Sonzogno - che ringrazio per la copia - pag. 288.

Trama: «Tic tac, tic tac, tic tac.» A Villa del Lieto Tramonto, ridente casa di riposo immersa nella foresta vicino a Helsinki, è l’ora del caffè e, come al solito, Irma e Siiri, due vivaci novantenni ospiti della residenza, amano trascorrere quel momento in perfetto relax. Dopo le partite a canasta, le lezioni di ginnastica dolce, il whiskino prescritto dal medico o le riunioni del gruppo per la memoria, un’oretta di svago ci vuole per scambiarsi ricordi di giovinezza o spettegolare sul funerale del giorno, che è pur sempre una festa e un avvenimento per curare il proprio look. Ma soprattutto, l’ora del caffè dà l’occasione per criticare il regolamento e l’incuria del personale specializzato, quello che figli e nipoti, per guarire i sensi di colpa, chiamano “servizi di eccellenza”. Per fortuna dalla Villa si può anche uscire, andare in giro in tram per rifarsi l’occhio con le bellezze della capitale finlandese, e così a Siiri, Irma e alla loro terza compagna, Anna-Liisa, capita di osservare, con bonario sarcasmo, le stranezze del mondo moderno che le circonda. A turbare la routine delle tre amiche è però un fatto terribile: la morte, in circostanze misteriose, del giovane cuoco, sempre gentile e pieno di allegria, accompagnata da una serie di episodi inquietanti che rivelano il lato sinistro di quel rifugio, ora non più così accogliente. Provette Miss Marple, Siiri, Irma e Anna-Liisa si trasformano in intraprendenti investigatrici per venire a capo degli enigmi nascosti tra le mura dell’amena residenza in un mistery arguto che tocca sapientemente le corde del giallo e della commedia, con un pizzico di suspense e molto, irresistibile, dark humor finlandese.
 
Quando ho ricevuto dalla casa editrice Sonzogno la scheda di questo libro in uscita, non ci ho pensato due volte a chiedere se fosse possibile averne una copia per recensirlo. Da sempre adoro gli autori nordici - come sapete ho anche una rubrica qui sul blog inaugurata da non molto in collaborazione con la mia sister virtuale Salvia del blog Desperate Housewife intitolata Vento del Nord - e da sempre sono una divoratrice di gialli, quindi quale connubio perfetto?
Non appena mi sono trovata a Villa del Lieto Tramonto - una residenza per anziani alle porte di Helsinki dove ogni ospite alloggia in appartamenti autonomi - sono stata immediatamente rapita dalle vecchine che ho trovato sedute nelle zone comuni della Residenza.
Siiri, simpatica novantaquattrenne con un amore, forse eccessivo, per i giri in tram; Irma la sua vicina di appartamento con cui condivide dei rituali giornalieri di amicizia e chiacchiere, Anna-Liisa, professoressa in pensione con due matrimoni alle spalle, un girello che non le servirebbe ma che - come dice lei - previene le eventuali cadute ed una fissazione per le declinazioni dei verbi e la grammatica finlandese. Come non amare i loro caffè all'insegna del pettegolezzo sugli altri ospiti della residenza, le loro partite a canasta con gli uomini, le loro battute sulla loro condizione di anziane in attesa che arrivi - finalmente dicono loro - il giorno del trapasso?
Sempre uguale la vita al Lieto Tramonto, qualche chiacchiera, poche visite da parte di parenti troppo impegnati e bizzarri corsi organizzati dalla direzione forse più per spillare soldi che per dare agli ospiti delle possibilità di svago. Sempre uguale fino a che non muore qualcuno. Normale - penseranno le tre arzille novantenni - ogni giorno, in quel luogo, gente viene ma soprattutto va; direzione quel luogo di non ritorno in cui aspettano anche loro, ardentemente, di essere chiamate.
Ma questa volta non è la morte di un anziano ad essere oggetto di chiacchiere: Tero, giovane cuoco adorato sopratutto da Siiri, ha perso la vita misteriosamente, a quanto pare a causa di un suicidio. Ma sarà vero? Cosa potrebbe portare un giovane nel fiore degli anni e sempre disponibile e gentile a compiere un gesto simile?
Come se non bastasse avvengono sempre più spesso strani ricoveri nel reparto isolamento: vispi anziani nella totalità delle loro capacità mentali vengono improvvisamente dichiarati dementi ed allontanati dalla normale attività giornaliera della Residenza. Questo non scappa all'occhio delle arzille vecchine che iniziando ad improvvisarsi detective attirano su di se le ire della caporeparto e degli inservienti del Lieto Tramono.
Sospetti, pensieri, misteriose pillole aggiunte alle prescrizioni usuali, pedinamenti strani, strani mancamenti e perdite di lucidità... ecco quello con cui le nostre protagonistre dovranno fare i conti.
Nelle prime centinaia di pagine l'autrice ha saputo creare dei personaggi esilaranti capaci di non aver neanche bisogno di una storia per essere amati, poi è cominciato il "giallo" - anche se mi sembra quasi esagerato chiamarlo così - e qualcosa si è rotto.
Se all'inizio la storia appariva briosa e calamitante, dopo la metà ha cambiato tono e si è trasformata in una storia di carattere sociale, quasi a voler fare a tutti i costi del libro un mezzo di denuncia; questo a me ha rovinato un po' il tutto, rendendomi un po' pesante la lettura e lasciandomi con la sensazione che l'autrice abbia voluto esagerare. Verso la fine la narrazione si rianima, tornando ai toni scanzonati dell'inizio e questo ha sicuramente aumentato il giudizio che mi ero fatta del romanzo fino a quel momento.
Ci sono inoltre delle parti che raccontano interminabili giri in tram con la spiegazione nel dettaglio dell'architettura e delle strade di Helsinki, parti che risultano poco fluide e occupano - secondo me - troppo spazi nel libro; chi come me non ha mai visto la città verrà oberato di indicazioni stradali e di nomi di monumenti difficili da comprendere ed inquadrare e questo alla storia non fa per niente bene.
Anche nella parte del giallo credo che la costruzione narrativa si perda un po'. Ci sono cose ripetute più e più volte che non aggiungono però nulla a quella che è la vicenda losca e anche potenzialmente interessante su cui si dovrebbe articolare la narrazione.
Certo, è un libro che fa riflettere sulla condizione degli anziani, su parenti fantasma che abbandonano i familiari in luoghi come il Lieto Tramonto per lavarsi un po' la coscienza, ma non è questo che la storia prometteva e non è questo che io volevo trovare. Sulla cover si parla di un'Agata Christie del Nord ed il lettore credo sia quello che voglia trovare acquistando un libro con una promessa del genere.
In conclusione, avrei diminuto in maniera importante la parte sociale del libro ed avrei accentuato la vita di questi fantastici personaggi che l'immaginazione dell'autrice ha sapientemente creato.
Un buonissimo esordio con un alto potenziale ma che forse si è perso un po' per strada.
A questo punto sono curiosissima di leggere il seguito per vedere se e come lo stile dell'autrice si evolverà. E voi che ne pensate? Avete letto questo libro? Lo leggerete? Come sempre sarò felice se vorrete farmi sapere la vostra opinione in merito!

VOTO: 


6 commenti:

  1. Ricevuto ieri, sarà la mia prossima la lettura. Sono un po' titubante per la parte dei tram...vediamo se mi verrà voglia di gettarlo dalla finestra!

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  2. Ciao Sister!!! Io l'ho amato tanto tanto tanto e lo sai!! E' scattata qualche cosa, un amore cieco forse, ma le vecchine mi sono entrate dentro. non vedo l'ora di leggere il seguito.
    una bella recensione sorella!!!

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    1. Lo so, probabilmente con te ha toccato le corde giuste! In ogni caso è un libro che mi è piaciuto e che comunque consiglierei anche se non gli ho dato il massimo dei voti come te!!! ;)

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  3. Concordo con tutto ciò che hai scritto: carine le vecchine, meno la parte di denuncia, inesistente il giallo!

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