giovedì 23 giugno 2016

Recensione #135 in anteprima - Il battito del sangue di Tess Gerritsen


Buongiorno lettori e buon giovedì. Come state? Cosa avete in programma di fare in questi giorni? Io se fossi in voi farei un saltino in libreria per non perdervi l’uscita - domani -  del libro di cui sto per parlarle!!
Si tratta de Il battito del sangue di Tess Gerritsen edito da Longanesi, che ringrazio per la copia, pag. 350, in libreria dal 24 giugno 2016


Sinossi: Durante un viaggio a Roma, la violinista americana Julia Ansdell incappa in uno strano manoscritto che contiene uno spartito. Si tratta di una musica inedita, un valzer dal titolo Incendio, composto da un autore misterioso. Una melodia che ha un ritmo unico e inconfondibile, come il battito del cuore. Quando Julia, tornata a casa, suona il valzer, iniziano a susseguirsi episodi sempre più inquietanti: Lily, la sua bambina di tre anni, uccide il gatto, aggredisce la madre con un pezzo di vetro facendola cadere dalle scale. Quella musica ha un potere demoniaco? Quando comprende che a rischio non c’è solo la sua sanità mentale, ma anche la sua stessa vita, Julia capisce che esiste un solo modo per salvarsi: andare alla radice del mistero. Torna in Italia e, viaggiando tra Venezia e Roma per le sue ricerche, scopre che l’autore è Lorenzo Todesco, un ebreo che ha vissuto un amore tanto potente quanto tormentato negli anni fra il 1938 e il 1944, in una Roma straziata dalla guerra e dalle leggi razziali del fascismo. Le due storie, quella di Julia e quella di Lorenzo, si intrecciano via via, trascinando con sé il lettore fino a una sconvolgente conclusione, da autentica maestra del thriller.

Adoro Tess Gerritsen. Non ho fatto la sua conoscenza da molto – e ancora mi chiedo perché sia poco conosciuta in Italia come scrittrice di thriller – ma non appena mi sono imbattuta in un suo libro ho avuto la certezza che avrei letto tutto di lei (con calma perché la serie che ho cominciato ha più di 10 volumi già pubblicati ahahaha!). Immaginate la mia felicità, circa un mesetto fa, quando su Il libraio vedo una sua prossima pubblicazione, autoconclusiva, ambientata in Italia. Ho chiesto una copia all’ufficio stampa Longanesi che è sempre tremendamente gentile ed ho potuto leggerlo in super anteprima ed in anteprima condivido il mio pensiero con voi.
Anche se conoscete già questa autrice non aspettatevi il suo solito thriller. Questo libro è totalmente differente da quello che sicuramente vi aspettate leggendo il suo nome in copertina. Sono abituata a pensare a questa autrice legata ai libri della serie Rizzoli – Isles in cui si sofferma spesso su particolari crudi e macabri, in cui l’azione è la parola d’ordine, e mi aspettavo qualcosa del genere. In questo nuovo lavoro invece, a parte gli eventi iniziali abbastanza cruenti che emergono anche nella trama – una bambina di tre anni apparentemente ossessionata da un brano musicale tanto da uccidere un gatto e ferire la madre – e quelli finali dove lo svolgimento prende una piega un po’ movimentata, tutto il resto della storia è sviluppata in ambito prettamente psicologico – per quanto riguarda le parti riferite al presente – e in ambito descrittivo/storico – per quanto riguarda le parti riferite al passato.
Un libro dove la musica sembra essere il fulcro di tutto e dove la parte storica emerge con forza, portando il lettore ai tempi della seconda guerra mondiale, un’epoca di cui tutti conoscono lo svolgimento ma che l’autrice ha saputo presentare da un punto di vista particolare, attraverso gli occhi di un ragazzo che sogna di diventare un musicista.
La narrazione si dipana attraverso due periodi storici: il presente, in cui Julia fa i conti con gli strani comportamenti della figlia Lily di tre anni ed il passato, in cui l’autrice ci riporta ai tempi delle prime leggi antisemite facendoci conoscere la storia di una famiglia italiana di ebrei in cui il nonno fa l’insegnante di musica, il padre fa il liutaio ed il nipote – Lorenzo - è un promettente violinista.
Presente e passato hanno due particolarità: nel primo la storia si svolge principalmente in America, con dei brevissimi passaggi iniziali e finali – essenziali per lo sviluppo della trama – a Roma e Venezia; nel secondo la storia è ambientata a Venezia.
Da subito la voglia di sapere come siano collegati il presente ed il passato si è impossessata di me facendomi leggere, leggere e ancora leggere.
Apparentemente ciò che mi è saltato all’occhio come collegamento sin da subito è che sia Lorenzo – protagonista del passato – che Julia – protagonista del presente - sono suonatori di violino; altro collegamento sembra essere l’Italia, dove Lorenzo viveva decenni prima e dove Julia ha tenuto un concerto comprando da un antiquario degli spartiti musicali antichi. Proprio attorno ad uno di quegli spartiti ruota la parte thriller del romanzo: non appena Julia prova a suonare Incendio – un brano manoscritto facente parte del suo acquisto italiano – in casa succedono cose inquietanti che la portano a vedere la sua piccola di tre anni con occhi diversi.
Come spiegare ad un marito matematico ed inquadrato che un brano musicale può incidere negativamente su una bambina fino a poco prima tranquilla? Come evitare di essere presa per pazza? L’unico modo è capire da dove proviene veramente quel manoscritto e dimostrare che ha qualcosa di diabolico!
La narrazione scorre veloce sotto i nostri occhi, con uno stile che ammalia ed una ricostruzione storica impeccabile. La Gerritsen è convincente anche in un ambito che non è prettamente quello per cui è conosciuta. Mi sono innamorata delle parti dedicate a Lorenzo, proprio io che quando ormai leggo olocausto nelle trame dei libri mi comincio a grattare; ma di questa autrice mi fido e con il senno di poi sono contenta di essermi fidata perché ha saputo ricostruire in modo preciso una Venezia degli anni ’40 in cui la deportazioni di ebrei è stata altissima ma di cui si parla veramente poco. E lo fa attraverso Lorenzo che con il suo violino era pronto per conquistare il mondo ma che a causa delle leggi razziali ha dovuto abbandonare il suo sogno: la musica, che spesso in vita lo ha salvato, almeno provvisoriamente, da un destino crudele. Meravigliose le parti in cui con Laura si preparano al concorso che potrà farli entrare nell’olimpo della musica, dolorose e particolarmente emozionanti i momenti del rastrellamento a tappeto delle SS e di quel viaggio verso l’ignoto che milioni di persone nel mondo hanno compiuto.
Per tutta la lettura sono stata risucchiata dalla storia, assaporandone ogni passaggio, adorandone anche la calma con cui tutto si è svolto - senza cercare da parte dell’autrice quella suspense che tutti si sarebbero aspettati da lei - fino a quando con un guizzo finale la narrazione si anima movimentando il tutto, creando una conclusione ad effetto, dando quel ritmo che è tipico della sua penna e facendomi pensare che – wow – mettere insieme due argomenti così diversi, farli dialogare fino a farli intrecciare in modo credibile, arrivare ad un epilogo che comunque sa stupire non è cosa da tutti. E che lei non fosse tutti lo sapevo già, ma ne ho avuto la conferma vedendola alle prese con una storia del genere.
Unico appunto che mi sento di fare è che forse la parte dedicata al presente viene un po’ annebbiata dalla parte riferita al passato perché i personaggi mi sono sembrati più forti, vividi, capaci di emozionare e conquistare il lettore ma nel complesso un bellissimo libro che, per quanto mi riguarda, merita di essere letto.
Cosa ne pensate? Avete letto qualcosa di questa autrice?



VOTO: 




10 commenti:

  1. Wooow!
    Ha scritto un libro ambientato in Italia?
    Non vedo l'ora di leggerlo!
    Ps tutta colpa tua! Sei tu che mi hai fatto conoscere questa autrice geniale! Grazie ancora!

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    1. È un libro molto diverso dagli altri ma secondo me comunque avvincente! Le autrici geniali vanno fatte conoscere altrimenti non c'è gusto! Hihihihi

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  2. non conosco l'autrice ma questo libro ha una trama veramente interessante. Le tue parole poi me lo fanno ancor più prendere in considerazione anche se è un genere che come sai leggo a piccole dosi

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    1. Tieni conto che rispetto al suo solito è molti poco thriller! ;)

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  3. Come sai aspettavo di leggere la tua opinione e devo ammettere che sono sempre più convinta di volerlo leggere anche se, in questo periodo, sento di dovermi discostare un po' dal thriller, non so bene perché ma recupererò questo titolo quanto prima! Un abbraccio :)

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    1. Come ho detto a Chiara questo è molto poco thriller (io non so neanche se lo metterei in questa categoria!)rispetto a quello che mi aspettavo.

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  4. Come sai questa scrittrice mi ispira davvero tanto e un suo romanzo autoconclusivo mi sembra l'occasione giusta per cominciare a conoscerla! (Visto? Commento anche in vacanza, eheh!)

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    1. Grande Nadia! La tua assidua presenza mi scalda il cuore! :*
      Come stanno andando le vacanze?

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    2. Tutto bene, grazie Dany! Qui a Cipro fa caldissimo e cerchiamo di godercela tutta! Un abbraccio!

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    3. Anche qui è arrivato il caldo... certo che con il mare è tutta un'altra cosa! Bravi, godetevela il più possibile! ;)

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