Buon pomeriggio carissimi, come state? Io a parte un raffreddore esagerato dovuto ai bruschi cambi di temperatura sto benone. La mia giornata lavorativa volge al termine e mi aspetta un week end di relax in camper sul Lago di Garda, complice il ponte ed il compleanno – il primo maggio – di mio figlio. Prima di immergermi nell’organizzazione dei viveri e del vestiario ma soprattutto prima di andare a nascondere libri in camper come se non ci fosse un domani vi lascio con una nuova recensione. Un libro da cui mi aspettavo moltissimo ma che mi ha un po’ deluso lasciandomi, come si suol dire, un po’ a bocca asciutta.
Si tratta di Un giorno perfetto di Melania G. Mazzucco edito da Rizzoli, pag. 411
Si tratta di Un giorno perfetto di Melania G. Mazzucco edito da Rizzoli, pag. 411
Sinossi: Dopo aver prediletto storie ambientate nel passato, Melania Mazzucco sceglie la Roma di oggi come scena per il suo romanzo. Il giorno perfetto - come nel titolo di una canzone di Lou Reed - è quello in cui Camilla compie sette anni, Zero fa esplodere la prima bomba in un McDonald's, Emma perde il lavoro, Kevin le mutande, Elio recita il discorso sbagliato al suo comizio elettorale, Valentina fa un piercing all'ombelico, Maja trova la casa dei suoi sogni, Sasha festeggia l'anniversario dei dieci anni con l'amante, Antonio vede la moglie per l'ultima volta e qualcuno carica con 7 colpi + 1 la sua pistola. Mentre le loro strade si incrociano sul grande palcoscenico di una Roma frenetica e sorprendente, e la tensione si accumula, le loro vite sembrano destinate a esplodere in mille pezzi. Romanzo corale, affresco sociale, foto di gruppo di una nazione, questa cronaca di un giorno apparentemente qualunque in una grande città di oggi è un'immersione totale nella realtà che ci circonda. Una storia d'amore e disincanto, di scuola e di lavoro, una notizia da prima pagina e uno straziante caso di nera. Ma soprattutto, l'anatomia di una famiglia: ragazze e bambini, uomini e donne, madri e padri, figli e figlie, scene da un matrimonio in cui ciascuno, nel bene e nel male, può riconoscersi.
Se mi seguite sapete che poco tempo fa sono rimasta affascinata da un libricino letto per caso: Il bassotto e la regina - recensione qui – scritto proprio da Melania G. Mazzucco. Quando poi ho trovato Un giorno perfetto nel famoso scatolone pieno di libri in cerca di una nuova casa, datomi da un’amica in pieno trasloco, l’ho subito messo da parte assaporando già una nuova chicca. Mi dicevo che se in cento pagine questa autrice aveva saputo raccontarmi un mondo intero, sicuramente in più di quattrocento mi avrebbe ammaliato. E invece no… purtroppo.
Un giorno perfetto racconta, in ventiquattro capitoli, le ventiquattro ore di diverse famiglie romane anche se poi, in realtà si concentra maggiormente su una. Ventiquattro ore tutt’altro che perfette!
Antonio è un poliziotto, capo scorta di un famoso politico della città, Emma è sua moglie e lo ha lasciato dopo l’ennesima lite e le ennesime botte, Valentina è la loro figlia adolescente e Kevin il loro bambino nato per salvare un matrimonio già allo sbando. L’uomo non vede i suoi figli da due anni, da quando la moglie, lasciato l’attico in cui vivevano, si è trasferita dalla madre Olimpia, nel quartiere popolare dove è cresciuto e da cui è scappata, giovanissima, appena ha potuto. Olimpia è ruvida, cruda, anche un po’ ignorante e – dico io – per fortuna che c’è, a dare un po’ di colore ad una storia altrimenti un po’ piatta.
Elio Fioravanti è il politico su cui Antonio vigila. Come tutte le “celebrità” è poco presente in famiglia. È sposato in seconde nozze con Maja con cui ha avuto una figlia, Carlotta, che per Kevin ha una simpatia speciale. Maja è molto più giovane del marito e, paradossalmente, è molto più in sintonia con Aris, il figlio che Elio ha avuto dalla sua precedente unione.
Di contorno a queste famiglie c'è Sasha – all’anagrafe Alessandro – insegnante di Valentina. È gay ed ha un compagno con cui è in procinto di festeggiare i dieci anni di amore. Peccato che questo compagno sia sposatissimo, famoso - conduce un programma televisivo – e con nessuna intenzione di lasciare la moglie.
In uno scorrere di pagine lento e macchinoso assistiamo allo scorrere del tempo, che poi dovrebbero essere ventiquattro ore ma a me sono sembrati secoli. L’idea poteva essere originale se solo fosse stata sviluppata in meno pagine e con un ritmo più veloce.
I personaggi sono ben caratterizzati anche se un po’ stereotipati e la scrittura è molto semplice, poco ricercata.
Ecco, se ne Il bassotto e la regina l’autrice mi aveva conquistato in poche pagine, inondandomi di emozioni, portandomi addirittura alle lacrime e ammaliandomi con una scrittura ricercata e ricca di citazioni filosofiche, qui mi ha invece un po’ annoiato, raccontandomi tante cose ma in modo distaccato e poco convincente. E se in una storia, che proprio felice non è, il lato emotivo non emerge allora per me c’è qualcosa che non va. Forse le troppe pagine hanno portato la scrittrice a concentrarsi sulla trama cercando di non perdere il filo, tralasciando un po’ il resto… ma queste sono congetture mie.
Avendo letto solamente questi due suoi libri non riesco ad avere un pensiero più completo e mi rimetto al futuro, quando leggerò altro di questa autrice. Però chiedo a voi, se conoscete questa penna e le sue storie: quello di Un giorno perfetto è stato solo uno scivolone? Cosa mi consigliate di leggere della Mazzucco che possa ancora conquistarmi?
Un ultima cosa… Ho scoperto che Ozpetek ha fatto un film tratto da questo libro. Adoro il regista e credo sia uno dei suoi pochi lavori che non conosco. Voi lo avete visto? Io adesso sono curiosissima di vedere come lo ha reso! Ecco il trailer:
Vi saluto e vi auguro un bellissimo week end lungo!
Se mi seguite sapete che poco tempo fa sono rimasta affascinata da un libricino letto per caso: Il bassotto e la regina - recensione qui – scritto proprio da Melania G. Mazzucco. Quando poi ho trovato Un giorno perfetto nel famoso scatolone pieno di libri in cerca di una nuova casa, datomi da un’amica in pieno trasloco, l’ho subito messo da parte assaporando già una nuova chicca. Mi dicevo che se in cento pagine questa autrice aveva saputo raccontarmi un mondo intero, sicuramente in più di quattrocento mi avrebbe ammaliato. E invece no… purtroppo.
Un giorno perfetto racconta, in ventiquattro capitoli, le ventiquattro ore di diverse famiglie romane anche se poi, in realtà si concentra maggiormente su una. Ventiquattro ore tutt’altro che perfette!
Antonio è un poliziotto, capo scorta di un famoso politico della città, Emma è sua moglie e lo ha lasciato dopo l’ennesima lite e le ennesime botte, Valentina è la loro figlia adolescente e Kevin il loro bambino nato per salvare un matrimonio già allo sbando. L’uomo non vede i suoi figli da due anni, da quando la moglie, lasciato l’attico in cui vivevano, si è trasferita dalla madre Olimpia, nel quartiere popolare dove è cresciuto e da cui è scappata, giovanissima, appena ha potuto. Olimpia è ruvida, cruda, anche un po’ ignorante e – dico io – per fortuna che c’è, a dare un po’ di colore ad una storia altrimenti un po’ piatta.
Elio Fioravanti è il politico su cui Antonio vigila. Come tutte le “celebrità” è poco presente in famiglia. È sposato in seconde nozze con Maja con cui ha avuto una figlia, Carlotta, che per Kevin ha una simpatia speciale. Maja è molto più giovane del marito e, paradossalmente, è molto più in sintonia con Aris, il figlio che Elio ha avuto dalla sua precedente unione.
Di contorno a queste famiglie c'è Sasha – all’anagrafe Alessandro – insegnante di Valentina. È gay ed ha un compagno con cui è in procinto di festeggiare i dieci anni di amore. Peccato che questo compagno sia sposatissimo, famoso - conduce un programma televisivo – e con nessuna intenzione di lasciare la moglie.
In uno scorrere di pagine lento e macchinoso assistiamo allo scorrere del tempo, che poi dovrebbero essere ventiquattro ore ma a me sono sembrati secoli. L’idea poteva essere originale se solo fosse stata sviluppata in meno pagine e con un ritmo più veloce.
I personaggi sono ben caratterizzati anche se un po’ stereotipati e la scrittura è molto semplice, poco ricercata.
Ecco, se ne Il bassotto e la regina l’autrice mi aveva conquistato in poche pagine, inondandomi di emozioni, portandomi addirittura alle lacrime e ammaliandomi con una scrittura ricercata e ricca di citazioni filosofiche, qui mi ha invece un po’ annoiato, raccontandomi tante cose ma in modo distaccato e poco convincente. E se in una storia, che proprio felice non è, il lato emotivo non emerge allora per me c’è qualcosa che non va. Forse le troppe pagine hanno portato la scrittrice a concentrarsi sulla trama cercando di non perdere il filo, tralasciando un po’ il resto… ma queste sono congetture mie.
Avendo letto solamente questi due suoi libri non riesco ad avere un pensiero più completo e mi rimetto al futuro, quando leggerò altro di questa autrice. Però chiedo a voi, se conoscete questa penna e le sue storie: quello di Un giorno perfetto è stato solo uno scivolone? Cosa mi consigliate di leggere della Mazzucco che possa ancora conquistarmi?
Un ultima cosa… Ho scoperto che Ozpetek ha fatto un film tratto da questo libro. Adoro il regista e credo sia uno dei suoi pochi lavori che non conosco. Voi lo avete visto? Io adesso sono curiosissima di vedere come lo ha reso! Ecco il trailer:
Vi saluto e vi auguro un bellissimo week end lungo!
VOTO:
Dell'autrice avevo adorato Sei come sei.
RispondiEliminaQuesto mi ispira moltissimo, anche se mi dispiace per la tua valutazione negativa. Il film l'ho visto, sì, e mi era piaciuto molto. Dolorosissimo, con un Ozpetek diverso - lontano com'è dai soliti temi - e una Mastrandea perfetto.
Ecco, magari proverò con quello che tu avevi adorato! Anche dopo questo voto negativo ho ancora l'impressione che questa autrice possa darmi molto e spero di non sbagliarmi. Magari non era il momento giusto per me, a volte capita...
EliminaIl film devo vederlo assolutamente visto che adoro Ozpetek!!!
Ho visto il film, parecchi anni fa, non ho un piacevole ricordo. Non credo proprio leggerò questo libro, ma comunque proverò con qualche altro titolo
RispondiEliminaDobbiamo trovare qualcosa all'altezza del bassotto! Per forza...
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