martedì 28 maggio 2019

Recensione #301 - Mariti, raccolta di racconti edita da Piemme

Buongiorno lettori, oggi vi parlerò di un libro speciale, che ho anche avuto l'onore di presentare al Festival Letterario Libri al Leu che, da due anni a questa parte, organizzo insieme a Baba del blog Desperate Bookswife quindi non mi dilungo e vi lascio al mio pensiero su Mariti raccolta di 26 racconti scritti da altrettante autrici edito da Piemme, pag. 290.

Sinossi: Coniugi, compagni di vita, grandi amori: "Mariti", la nuova raccolta delle autrici di "Cuori di pietra" e "Il bicchiere mezzo pieno" propone tante storie e tante scritture diverse per raccontare, in un caleidoscopio di personaggi e avventure, tutte le sfaccettature del rapporto a due. Un network di donne che si impegna a favore di altre donne, perché le parole diventino azioni e, in questo caso, buone azioni. Parlare di un argomento caro e noto a tutte, i mariti, per divertire, commuovere, far riflettere chi legge e per portare ancora qualche aiuto alle donne che, con o senza marito, ancora devono lottare per veder realizzato anche il desiderio più scontato. Dalla fuga romanzesca di Agatha Christie a una moglie seriale che viene ripetutamente abbandonata, dalla visione matrimoniale di Cleopatra alla passione di Frida Kahlo, dalla donna che visse due matrimoni opposti con il desiderio di fuggire da entrambi alla possibilità di trovare la felicità dove non ci saremmo mai aspettati, ventisei nuove storie ironiche, drammatiche, reali o di finzione per raccontare amore e disamore. Le Autrici: Paola Barbato, Alice Basso, Danila Bonito, Daniela Brancati, Annarita Briganti, Luisa Ciuni, Maria Corbi, Donatella Diamanti, Tiziana Ferrario, Barbara Garlaschelli, Laura Laurenzi, Dacia Maraini, Patrizia Sardo Marras, Elena Mora, Valeria Palumbo, Maria Rita Parsi, Bianca Pitzorno, Anna Premoli, Rosellina Salemi, Nicoletta Sipos, Simona Sparaco, Neliana Tersigni, Rosa Teruzzi, Annamaria Testa, Silvia Vaccarezza, Nicoletta Vallorani. Con la prefazione di Sveva Casati Modignani. Un libro di donne per le donne: i diritti d'autore di questa antologia sono interamente devoluti al nuovo centro di formazione aperto a Varanasi (India) dalla non profit indiana Samparc e dalla fondazione italiana Belladona. Il centro offre alle bambine l'istruzione necessaria per conquistare un'autonomia ed evitare così la piaga dei matrimoni precoci che espongono piccole di 10-12 anni a violenza domestica e abusi sessuali. In particolare, l'acquisto di questo volume contribuisce a creare un primo laboratorio di informatica.
Dopo Cuori di pietra e Il bicchiere mezzo pieno, Mariti è il terzo libro scritto da donne per le donne. Un progetto editoriale in cui tutti i proventi saranno devoluti in beneficienza per la costruzione di un centro di formazione a Varanasi (India) che possa offrire alle bambine l'istruzione necessaria per conquisare l'autonomia ed evitare la piaga dei matrimoni precoci che espongono piccole di 10-12 anni a violenza domestica e abusi sessuali.

Ho avuto, dicevo, l'onore di presentare questo libro e di chiacchierare sul progetto con Annarita Briganti, scrittrice culturale e autrice, che per questo nuovo libro ha scritto un racconto intitolato Affittasi.
Ci ha raccontato di come in questo caso delle donne siano capaci di fare gruppo per un fine importantissimo e di come loro stesse controllino costantemente come vengono spesi i soldi raccolti.
Ma non fatevi sviare dal titolo, Mariti non è un libro in cui donne frustrate si lamentano della loro vita coniugale - quelli sono preconcetti del pensiero comune - ma, anzi, è un libro in cui vengono raccontate le tante sfaccettature del rapporto a due visto dall'uno o dall'altro punto di vista.
Ogni autrice ha scelto ilproprio modo di trattare il tema: chi si è affidata a mariti celebri della storia - come ad esempio Stalin, il marito di Frida Kahlo, i mariti di Agatha Christie, i tanti mariti di Cleopatra - chi ha scelto di realizzare dei racconti autobiografici, chi ha utilizzato totalmente la fiction e chi, infine, prendendo spunto dalla realtà ha comunque realizzato dei racconti romanzati.
Insomma, un libro per tutti i gusti, per tutti i sessi, per tutte le età, che sa coniugare sapientemente lo stile differente di ventisei autrici diverse e che, proprio grazie a queste differenze riesce a conquistare il lettore.
Tra tutti mi soffermerò sul racconto di Annarita perchè, avendone parlato con lei, l'ho analizzato maggiormente.

Affittasi è appunto la storia di un marito in affitto.
Angela, per assecondare la pazzia dell'amica del cuore - per le amiche, si sa, si è disposte a fare qualsiasi cosa - acconsente a trovare, attraverso l'agenzia dell'amica, un marito in affitto.
Roberto, è questo il nome del malcapitato, deve da subito subire l'astio della donna che lo utilizza per fare la spesa, cambiare le lampadine e che non sopporta assolutamente la sua presenza.
Un marito part time, quello che forse abbiamo sognato tutte almeno una volta nella vita. Le regole dell'agenzia sono chiare: vietato toccarsi, vietato scambiarsi i numeri, vietato passare la notte insieme, vietato dargli le chiavi di casa, vietato dargli dei soldi. È però consentito presentarlo nelle occasioni importanti come il proprio marito.
È Angela a narrarci la storia, in prima persona, parlando di se stessa e raccontando al lettori i propri pensieri.
In poche pagine Annarita è riuscita a creare dei protagonisti convincenti, realistici, che evolvono sotto i nostri occhi. Piano piano la reticenza di Angela scompare e le comincia a porsi delle domande, a chiedersi chi sia veramente Roberto nella vita, quale sia il suo lavoro, quali siano le sue vere passioni e si rende conto di non sapere nulla di lui.
Molti i temi che l'autrice ha saputo trattare in queste pagine nonostante la brevità richiesta da un racconto: si parla di aborto, di attacchi di panico, di età che avanza, di perdita delle proprie certezze; tutti temi che aiutano il lettore a provare empatia con i personaggi, a rendere la storia più reale, a dare all'insieme una potenzialità che va oltre questa singola storia.
Già, perchè finite queste poche pagine si vorrebbe continuare a conoscere le storie dei personaggi, si vorrebbe vedergli dedicato un romanzo intero, ci si chiede cosa ne sarà di loro, come reagiranno alla vita e al tempo che scorre, insomma, mancano.
Anche nell'ambientazione Annarita riesce a portarci con se. Siamo a Barcellona ed è lì che i personaggi si muovono sicuri attraverso lo spazio.
Un racconto che convince, che arriva nonostante la brevità - e se arriva a me che normalmente ho bisogno di romanzi lunghi per affezionarmi ai personaggi... -, che sa colpire il lettore e farlo riflettere e in così poche facile non è mica scontato.

Insomma, un libro che vi consiglio di leggere e che vi consiglio di tenere sul comodino per rileggervi ogni tanto i racconti che più vi sono piaciuti, per ritrovare qua e là i personaggi che più avete amato! E po icomprandolo farete anche un'opera di bene che mica è poco!!!

VOTO:


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