Ma torniamo al blog. Sono qui per parlarvi della mia ultima lettura, si tratta de La vita sociale delle sagome di cartone di Fulvio Gatti edito da Las Vegas - che ringrazio per la copia - pag. 213.
"La vita sociale delle sagome di cartone era una cagata pazzesca."
Io, con questa recensione che, lo so, risulterà non poco delirante, proverò a raccontarvi quale penso volesse essere il messaggio.
Ma andiamo con ordine.
Chi è il protagonista di questo libro? Paul Pavese? In parte... Samantha Neli? Ni. E allora chi è?
Credo che la protagonista assoluta di questo libro sia l'editoria e tutti i meccanismi che ruotano attorno ad essa.
Il pretesto da cui l'autore parte è, appunto, la scomparsa di Paul Pavese, autore di Best-seller e fondatore della piccola casa editrice torinese Fabula Nuova; ad accorgersi della scomparsa - durante i giorni del Salone del Libro di Torino - Samantha Neli, la responsabile marketing della casa editrice, nonchè grande ammiratrice di Paul da sempre. È proprio Samantha, trovando molto strana la scomparsa, a mettersi in viaggio da Torino verso Castelletto Tanaro, luogo di origine dello scrittore e della sua famiglia. Per ritrovarne le tracce la donna comincia a rileggere vecchi racconti di Pavese, sperando che all'interno si trovino degli indizi sul luogo dove possa essersi nascosto.
Grande mistero di tutta la faccenda una cartellina con Password nel computer di Paul che sembra contenere il suo nuovo romanzo: La vita sociale delle sagome di cartone.
Con il pretesto appunto di questa sparizione e del viaggio di Samantha, l'autore ci accompagna in realtà in un viaggio all'interno dell'editoria, all'interno del mondo dei lettori, all'interno del Salone del Libro di Torino e ci spinge a interrogarci su alcuni meccanismi che nel mondo reale esistono creando non pochi disagi al mondo editoriale come, ad esempio, la vendita dei libri anche al di fuori delle librerie. Quante volte da lettori abbiamo assistito a polemiche sulla vendita dei libri nei supermercati? In questo libro l'autore si spinge un po' più avanti e ipotizza la vendita dei libri - dai grandi classici ai contemporanei - nelle farmacie, venduti come bene primario, passati dalla mutua ma ridotti a sole 200 pagine per praticità di consumo. Azzardato, ma chi ci dice che non ci arriveremo?
Fulvio Gatti attraverso le pagine del suo romanzo ci parla di tutto e del contrario di tutto, ci abbaglia mischiando finzione e realtà, ci porta dove lui vuole per poi lasciarci attoniti, davanti ad un vuoto ed una verità cui stentiamo a credere.
Pensavo di avere per le mani un libro giallo e invece mi sono ritrovata all'interno di un grandissimo esercizio di stile, che l'autore ha saputo camuffare con grande maestria regalandoci in ogni caso un colpo di scena finale, capace di lasciare il lettore attonito con nella testa solo quell'ultima frase che ho inserito come citazione all'inizio.
Perchè parlo di un grande esercizio di stile? Perchè il romanzo è inframmentato da quelli che dovrebbero essere i racconti e gli scritti di Paul Pavese; storie nelle storie che non credo sia stato facile far collimare così perfettamente, con quella che era la storia principale di questo libro.
Ma chi sono le sagome di cartone? Io credo di essermi fatta un'idea che però non vi svelerò per lasciare a voi l'interpretazione di questo titolo.
Un libro adatto a chi sa andare oltre e leggere tra le righe!
Grande mistero di tutta la faccenda una cartellina con Password nel computer di Paul che sembra contenere il suo nuovo romanzo: La vita sociale delle sagome di cartone.
Con il pretesto appunto di questa sparizione e del viaggio di Samantha, l'autore ci accompagna in realtà in un viaggio all'interno dell'editoria, all'interno del mondo dei lettori, all'interno del Salone del Libro di Torino e ci spinge a interrogarci su alcuni meccanismi che nel mondo reale esistono creando non pochi disagi al mondo editoriale come, ad esempio, la vendita dei libri anche al di fuori delle librerie. Quante volte da lettori abbiamo assistito a polemiche sulla vendita dei libri nei supermercati? In questo libro l'autore si spinge un po' più avanti e ipotizza la vendita dei libri - dai grandi classici ai contemporanei - nelle farmacie, venduti come bene primario, passati dalla mutua ma ridotti a sole 200 pagine per praticità di consumo. Azzardato, ma chi ci dice che non ci arriveremo?
Fulvio Gatti attraverso le pagine del suo romanzo ci parla di tutto e del contrario di tutto, ci abbaglia mischiando finzione e realtà, ci porta dove lui vuole per poi lasciarci attoniti, davanti ad un vuoto ed una verità cui stentiamo a credere.
Pensavo di avere per le mani un libro giallo e invece mi sono ritrovata all'interno di un grandissimo esercizio di stile, che l'autore ha saputo camuffare con grande maestria regalandoci in ogni caso un colpo di scena finale, capace di lasciare il lettore attonito con nella testa solo quell'ultima frase che ho inserito come citazione all'inizio.
Perchè parlo di un grande esercizio di stile? Perchè il romanzo è inframmentato da quelli che dovrebbero essere i racconti e gli scritti di Paul Pavese; storie nelle storie che non credo sia stato facile far collimare così perfettamente, con quella che era la storia principale di questo libro.
Ma chi sono le sagome di cartone? Io credo di essermi fatta un'idea che però non vi svelerò per lasciare a voi l'interpretazione di questo titolo.
Un libro adatto a chi sa andare oltre e leggere tra le righe!
VOTO:
a me capita spessissimo scrivendo, ed è una cosa bellissima!
RispondiEliminail titolo di questo libro è figo, la trama di più..mi hai convinta! me lo segno da comprare!
Grazie per la fiducia!!! :)
Eliminami capita spesso e ogni tanto è un bene altre meno. Questo libro non sembra però adatto a me
RispondiEliminaOgni libro ha il suo tempo e il suo giusto pubblico. 😊😊
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