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lunedì 27 gennaio 2020

Recensione #338 - L'innocente di Alison Weir

Buongiorno lettori, buon lunedì! Passato bene il week end? Per cominciare bene la settimana vi lascio la recensione di un libro bellissimo che ho acquistato come auto regalo natalizio. Non conoscevo l'autrice né il titolo in questione ma mi ha ammaliato in libreria con la sua cover elegante e non ho saputo resistergli. Per fortuna, direi, perché ho trovato un vero gioiellino! Si tratta de L'innocente, libro d'esordio di Alison Weir edito da Beat, pag. 457.

Sinossi: Inghilterra, 1554: Jane Grey, sovrana per appena nove giorni, si aggira nella dimora di Master Partridge, il carceriere della Torre di Londra. In quell’edificio che si affaccia sulla Tower Green, dove fu giustiziata anni prima Anna Bolena, è tenuta prigioniera insieme alle sue dame di compagnia, dopo essere stata giudica ta colpevole di alto tradimento e condannata, poco più che sedicenne, a esse re bruciata viva a Tower Hill, o decapitata, secondo il volere della regina Maria.
Ha un’unica possibilità per salvarsi, stando almeno alla promessa dell’anziano abate di Westminster: se abiurerà la fede riformata, Maria Tudor, da poco impossessatasi del trono con la ferma intenzione di restaurare nel regno la religione cattolica, le concederà la grazia. Lady Jane, tuttavia, è pronta a riconoscere le sue colpe – aver indossato una corona non sua e avere, così, permesso che il suo cuore e la sua volontà fossero influenzati dalle brame di potere altrui –, ma non può tradire il proprio credo e barattare la vita eterna con quella terrena.
Sono anni difficili quelli che precedono il tragico esito della giovane vita di Jane Grey. Tra la fine del regno di Enrico VIII e l’avvento di Elisabetta I le tensioni tra cattolici e protestanti, a lungo sopite, esplodono, e il loro scontro si consuma alla luce dei roghi degli eretici; la Corona è al centro di una fitta rete di intrighi, accordi sotterranei e inaspettati tradimenti. L’erede designato, il principe Edoardo, non ha l’età necessaria per assidersi al trono e sono in molti coloro che ambiscono a governare in sua vece o che desiderano entrare nelle sue grazie. Tra questi ultimi Henry Grey e sua moglie Frances, nobili vicini alla casata dei Tudor che sperano di riscattare la frustrazione e la delusione per la mancata venuta di un figlio maschio, facendo sposare la figlia maggiore, Jane, al futuro re. Ma Jane non ha intenzione di finire i suoi giorni a servire uno sposo-padrone: trascinarsi di ricevimento in ricevimento agghindata come un pavone e rischiare la vita a ogni gravidanza all’unico scopo di donargli una discendenza. Tutto ciò che desidera è poter seguire i propri interessi, dedicarsi allo studio e alla ricerca spirituale e mantenere intatta la propria indipendenza. Attraverso le voci e i punti di vista delle protagoniste femminili della corte di Edoardo, Alison Weir dà vita a un grandioso affresco corale in cui leggere e comprendere un’epoca oscura, le sue ingiustizie e le sue contraddizioni. Quella di Lady Jane Grey è una straordinaria storia di coraggio: il tentativo, tragico e appassionante, di liberarsi dal ruolo che famiglia e società le hanno imposto, per rimanere fedele a se stessa.


Amo i romanzi che sanno raccontare la storia in modo non pesante ma preciso. Amo immergermi nelle epoche passate, assaporarne le atmosfere, immaginarmi come si vivesse, amo scoprire mondi che non ci appartengono più. Non fatevi quindi spaventare dal fatto che questo sia un romanzo storico perché sarete catapultati alla corte di Enrico VIII, vivrete giorni da re, da regine, da manipolatori e vi sembrerà di esserci davvero, seduti in un angolo delle stanze in cui gli avvenimenti si svolgono a spiare quello che i comuni mortali non dovrebbero conoscere mai. Siete pronti per un viaggio entusiasmante? Allora questo è il libro che fa per voi ed ora cercherò di spiegarvi perché!