Buon pomeriggio carissimi, passato bene il weekend? Finalmente il tempo grigio che ci ha infreddolito per tutto il fine settimana sembra essersene andato ed oggi pare essere tornata la primavera. Speriamo che duri!
Oggi torno con una recensione, quella del libro
Cante, spirito, canta di
Jesmyn Ward, edito da
NN Editore, di cui ringrazio l'ufficio stampa per la copia, pag. 268. Secondo volume della Trilogia di Bois Sauvage. Il primo libro, Salvare le ossa, l'ho recensito
qui.
Sinossi: Jojo ha tredici anni, e cerca di capire cosa vuol dire diventare un
uomo. Vive con la madre Leonie, la sorellina Kayla e il nonno Pop, che
si prende cura di loro e della nonna Mam, in fin di vita. Leonie è una
presenza incostante nella vita della sua famiglia. È una donna in
perenne conflitto con gli altri e con se stessa, vorrebbe essere una
madre migliore ma non riesce a mettere i figli al di sopra dei suoi
bisogni. Quando Michael, il padre di Jojo e Kayla, esce di prigione,
Leonie parte con i figli per andarlo a prendere. E così Jojo deve
staccarsi dai nonni, dalla loro presenza sicura e dai loro racconti, che
parlano di una natura animata di spiriti e di un passato di sangue. E
mentre Mam si spegne, gli spiriti attendono, aggrappati alla promessa di
una pace che solo la famiglia riunita può dare. Dopo "Salvare le ossa",
Jesmyn Ward torna nel suo Mississippi, una terra in cui il legame con
le origini, i vincoli di sangue e la natura sono fatti di amore e
violenza, colpa e speranza, umanità e riscatto.

"Preparatevi. Se deciderete di prendere in mano questo libro dovrete
farlo con la consapevolezza che vi ritroverete al cospetto di un libro
forte, crudo, duro, esageratamente crudele a volte ma anche
assolutamente ammaliante."
Cominciava così la recensione di Salvare le ossa, il primo libro di questa trilogia e, un anno dopo, questo è ancora il modo migliore per parlare di questo nuovo volume.