Chi ben comincia #17

Bongiornooooooooo!!!

Come state miei cari amici? Io bene anche se ieri - in montagna ed ancora in vacanza - stavo decisamente meglio.

Ma ovviamente le vacanze sono belle perchè dopo un po' finiscono, altrimenti sarebbe soltanto ordinaria amministrazione.

Eccomi con una nuova puntata di Chi ben comincia, la rubrica ideata dalla mia amica Alessia del blog "Il profumo dei libri". Avete ragione, oggi non è venerdì ma ieri sera, tra il viaggio di ritorno da Sestriere e la corse al centro commerciale per riuscire a fare la migrazione del mio numero di telefono dopo che la bip mi aveva lasciato completamente senza linea, non ho proprio avuto la forza di mettermi al pc. Quindi per questa volta faccio uno strappo alla regola e vi posto la rubrica con un giorno di ritardo!

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Visto che le feste non sono ancora finite continuo a rimanere a tema condividendo con voi l'incipit di un libro che mio marito ed io abbiamo regalato ad un caro amico - nonché follower del blog ed amante della buona lettura - come pensiero natalizio. Non appena l'ho visto in libreria sono rimasta folgorata; la cover e il titolo mi hanno conquistato e visto che l'autore per quanto mi riguarda è una garanzia non ho avuto dubbi e l'ho acquistato d'impulso, anche se non ne conoscevo la trama. Sto parlando di Come fu che babbo natale sposò la befana di Andrea Vitali, edito da Mondadori.

REGOLE:

- Prendete un libro qualsiasi contenuto nella vostra libreria

- Copiate le prime righe del libro (possono essere 10, 15, 20 righe)

- Scrivete titolo e autore per chi fosse interessato

- Aspettate i commenti

Una risposta poco convincente

Tommaso aveva dieci anni e per mamma e papà era Tom. Il nome sarebbe cresciuto con lui: a quindici anno Tommi, a diciotto Tommaso. Per adesso, però, era Tom. Chiacchierone (in questo assomigliava tutto alla mamma, diceva il papà), non aveva mai fatto problemi col cibo (e in questo, ribatteva la mamma, assomigliava in tutto al papà). Insomma, aveva sempre mangiato di gusto quello che gli mettevano sotto il naso. Sempre roba buona, s'intende: sua madre era un'abile cuoca.

Quella sera però i ravioli al sugo, uno dei piatti preferiti del bambino e naturalmente anche di suo padre, rischiavano di finire in spazzatura. E Tom non aveva nemmeno dato avvio al quotidiano rapporto su ciò che era successo a scuola. Solitamente non c'era bisogno che gli chiedessero come fosse andata. Prendeva lui l'iniziativa come se dovesse fare la cronaca della mattina, senza dimenticare alcune particolare, e parlando anche con la bocca piena, cosa che sua madre cercava di impedirgli senza riuscire.

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Ho trascritto tutta la prima pagina e non vi nego che sarei andata avanti ancora per molto perchè la curiosità si sapere cosa renda il piccolo Tom così taciturno ed inappetente era tantissima.

Lo stile di Vitali credo sia inconfondibile anche in queste poche righe. La narrazione fluida e molto particolareggiata mi ricorda molto le sue opere precedenti ed anche quella capacità di creare degli inserti qua e là per far sorridere il lettore.

Come vi sembra? Avete già letto qualcosa di Vitali e come me ne siete sempre stati affascinati? Oppure non lo conoscete o addirittura il suo stile non vi piace proprio?

Mi piacerebbe conoscere le vostre opinioni quindi, come sempre, attenderò con ansia qualche vostro commento!