Oggi torno con una recensione, quella del libro Reykjavik Café di Solveig Jonsdottir edito da Sonzogno che ringrazio per avermi inviato una copia in ebook. Pag. 320. Questo libro è stato anche lo spunto per la nuova rubrica Vento del Nord che, se vi siete persi, potete trovare qui.
Trama: Per una donna i trent'anni sono un'età
meravigliosa, si comincia a fare sul serio e ad assaporare il bello
della vita. Peccato che non sia quasi mai veramente così. Hervör,
Karen, Silja e Mía, ad esempio, sono tutte alle prese con situazioni
sentimentali caotiche e insoddisfacenti. C'è quella che si accontenta
di saltuarie notti di sesso con l'ex professore di università, chi vive
dai nonni, trascorrendo i weekend in discoteca e svegliandosi ogni
volta in un letto diverso. Oppure quella che, essendo medico, è spesso
costretta a turni fuori casa e, guarda un po', la volta che rientra
senza avvisare sorprende il neo marito con una biondina. E poi c'è la
più scombinata di tutte: è stata lasciata dal fidanzato, un avvocato
benestante, e ora vive in una mansarda in mezzo agli scatoloni del
trasloco, faticando a trovare un lavoro e una direzione nella vita. Le
quattro giovani donne non si conoscono né sembrano avere molti punti
in comune. A unirle è la pausa obbligata al Reykjavík Café dove, nel
buio gennaio islandese, vanno a cercare un po' di calore e dove le
loro storie finiranno per intrecciarsi. Finché, fra un latte macchiato
e un cocktail di troppo, rovesci del destino e risate condite da
improbabili consigli, ognuna troverà il modo di raggiungere la propria
felicità, o qualcosa di molto vicino.
Un libro strano questo, con un titolo ed una trama che farebbe pensare che il protagonista di tutto sia il Cafè così come dalla trama sembrerebbe che il Cafè sia il collegamento tra le quattro protagoniste di questa storia.
In realtà non è proprio così.
E' vero che le quattro ragazze del libro non si conoscono, ed è vero che qualcuna di loro si incrocia inconsapevolmente al Cafè ma quest'ultimo non è per niente il centro di tutto quello che accade.
Ma andiamo con ordine.
Quattro donne, ognuna con una situazione sentimentale al limite del disastroso: c'è la barista laureata, che viene scaricata dal suo ex professore/amante; quella che lotta contro la sofferenza dandosi alle notti brave e risvegliandosi ogni mattina in un letto diverso; la commessa in un negozio per taglie forti, appena lasciata dal fidanzato avvocato per una collega e infine c'è la donna in carriera, medico, che rientrando da un turno di notte trova il marito a letto con un'altra.
Ognuna reagisce al dolore in modo diverso e ognuna dovrà trovare il proprio modo per risolleversi e ricominciare a vivere.
Sia le protagoniste che i personaggi di contorno risultano ben caratterizzati e conquistano ognuno il suo ruolo all'interno del romanzo; questo particolare rende ogni singolo personaggio necessario e non solo una comparsa aggiunta per creare pagine.
E' bello vedere come le storie di molti di loro si intreccino - anche se non al Cafè - in modo positivo o negativo, ed è bello il modo in cui l'autrice fa interagire personaggi così differenti e spesso bizzari.
Contorno di questa storia è l'inverno di Reykjavik, con le sue temperature gelide, la neve ed il buio che nei mesi invernali regna sovrano. Una Reykjavik che mi ha fatto incuriosire tanto da dedicarle un viaggio virtuale con la nuova rubrica!
Per una come me, abituata a leggere i nordici più in chiave thriller, quella di questo libro è stata una bella scoperta. Uno stile fresco ed ironico dell'autrice che, al suo primo romanzo, ha saputo trattare temi così difficili con una leggerezza piacevole e mai esagerata.
Quello che mi ha fatto trovare la lettura un po' pesante - oltre ai nomi impronunciabili difficili ricordare - è stato la lunghezza dei capitoli. Sarà un mio limite ma odio i capitoli interminabili e in questo caso - una decina di capitoli in 320 pagine - ho un po' sofferto di questo particolare che ha rallentato la mia lettura; ma resta un dettaglio cui, per fortuna, l'autrice sa porre rimedio con la scorrevolezza del suo modo di scrivere!
Che dire, esperienza positiva che mi porterà a leggere i futuri lavori di questa nuova autrice.
E voi cosa ne pensate? Lo avete letto? Vi è piaciuto?
VOTO:
Un libro strano questo, con un titolo ed una trama che farebbe pensare che il protagonista di tutto sia il Cafè così come dalla trama sembrerebbe che il Cafè sia il collegamento tra le quattro protagoniste di questa storia.
In realtà non è proprio così.
E' vero che le quattro ragazze del libro non si conoscono, ed è vero che qualcuna di loro si incrocia inconsapevolmente al Cafè ma quest'ultimo non è per niente il centro di tutto quello che accade.
Ma andiamo con ordine.
Quattro donne, ognuna con una situazione sentimentale al limite del disastroso: c'è la barista laureata, che viene scaricata dal suo ex professore/amante; quella che lotta contro la sofferenza dandosi alle notti brave e risvegliandosi ogni mattina in un letto diverso; la commessa in un negozio per taglie forti, appena lasciata dal fidanzato avvocato per una collega e infine c'è la donna in carriera, medico, che rientrando da un turno di notte trova il marito a letto con un'altra.
Ognuna reagisce al dolore in modo diverso e ognuna dovrà trovare il proprio modo per risolleversi e ricominciare a vivere.
Sia le protagoniste che i personaggi di contorno risultano ben caratterizzati e conquistano ognuno il suo ruolo all'interno del romanzo; questo particolare rende ogni singolo personaggio necessario e non solo una comparsa aggiunta per creare pagine.
E' bello vedere come le storie di molti di loro si intreccino - anche se non al Cafè - in modo positivo o negativo, ed è bello il modo in cui l'autrice fa interagire personaggi così differenti e spesso bizzari.
Contorno di questa storia è l'inverno di Reykjavik, con le sue temperature gelide, la neve ed il buio che nei mesi invernali regna sovrano. Una Reykjavik che mi ha fatto incuriosire tanto da dedicarle un viaggio virtuale con la nuova rubrica!
Per una come me, abituata a leggere i nordici più in chiave thriller, quella di questo libro è stata una bella scoperta. Uno stile fresco ed ironico dell'autrice che, al suo primo romanzo, ha saputo trattare temi così difficili con una leggerezza piacevole e mai esagerata.
Quello che mi ha fatto trovare la lettura un po' pesante - oltre ai nomi impronunciabili difficili ricordare - è stato la lunghezza dei capitoli. Sarà un mio limite ma odio i capitoli interminabili e in questo caso - una decina di capitoli in 320 pagine - ho un po' sofferto di questo particolare che ha rallentato la mia lettura; ma resta un dettaglio cui, per fortuna, l'autrice sa porre rimedio con la scorrevolezza del suo modo di scrivere!
Che dire, esperienza positiva che mi porterà a leggere i futuri lavori di questa nuova autrice.
E voi cosa ne pensate? Lo avete letto? Vi è piaciuto?
VOTO:
un libro piacevole e ben scritto, lo stile fresco dell'autrice non mi ha fatto pesare la lunghezza dei capitoli (leggendo non me ne sono accorta o.O)...concordo con te sul fatto che il café non ha la centralità preannunciata all'interno della storia, e credo che il grande protagonista, accanto alle ragazze, sia proprio l'inverno islandese :)
RispondiEliminaPerchè tu quando leggi sei una macchina da guerra!!! ahahahah
EliminaIo leggo magari cinque minuti per volta e il capitolo lungo in quei casi è troppo complicato!!!! :P
E' vero, l'inverno islandese, quanto mi piacerebbe viverlo una volta!!!! :)
ahahhahah esagerata xD anch'io in linea di massima preferisco quelli brevi :)
Eliminaahahahahahha
EliminaSei velocissima tu!!!! ;)
Uno dei tanti libri di recente uscita che vorrei leggerle *_* sono circondata xD
RispondiEliminaahahahahah quanto ti capisco!!!! ;)
EliminaCiao! Anche io ho avuto qualche difficoltà proprio a causa dei capitoli troppo lunghi :-) ma come hai scritto tu, lo stile ha aiutato. Mi è piaciuto, non mi sono strappata i capelli e non l'ho consigliato al mondo intero, ma è stata una lettura piacevole! Bacio
RispondiEliminaUguale uguale!!! ;)
Eliminaciao
RispondiEliminasono Giulia
ho scoperto il tuo blog per caso, mi piace molto, e mi sono unita ai tuoi lettori fissi
Grazie mille! Benvenuta nel mio mondo, spero tu possa sentirti a casa!!! :)))
EliminaAdoro proprio le ultime scelte editoriali della Sonzogno. Sto leggendo Piccola Dea e pure mi piace parecchio. Se mi capita tra le mani anche questo... :)
RispondiEliminaPiccola Dea ho intenzione di leggerlo presto!!! Non vedo l'ora di leggere anche la tua recensione! ;)
EliminaE niente...io faccio fatica a lasciarmi convincere per quanto riguarda questo libro. Lo guardo, leggo le vostre recensioni e...boh! Magari prima o poi lo leggerò anch'io.
RispondiEliminaEhhhh... ma tu hai il problema con i nordici quindi non so se te lo consiglierei!
Eliminami piacciono gli scrittori nordici, mi piace l'ambientazione e anche lo stile. Ho un blocco con i thriller, potrei buttarmi su altro come questo!
RispondiEliminaQuesto di certo scorre!!! ;)
EliminaAnch'io amo i capitoli corti!!! Come te spesso rubo dei cinque minuti alla volta nell'arco di una giornata e se il capitolo è corto lo finisco, se no partono i sensi di colpa per non averlo concluso. Le altre recensioni che ho letto non lasciavano trasparire così chiaramente storie tanto sfortunate...per ora accantono l'idea che avevo di leggerlo.
RispondiEliminaDi certo non è un libro allegro... Le storie delle protagoniste sono tragiche anche se, ti dico la verità, lo stile dell'autrice alleggerisce molto le situzioni! :)
EliminaPossiedo questo libro e ho intenzione di leggerlo a breve! Anche io non sopporto i capitoli lunghi quindi grazie dell'avvertimento! Fin ora ho letto solo pareri positivi che mi hanno confermato lo stile scorrevole dell'autrice! Bella recensione Dani! Un abbraccio Maria
RispondiEliminaLo stile è la cosa che più mi ha colpito in realtà!!! ;)
Elimina