Buonasera carissimi, come state?
Prima recensione post-natalizia e ne ho altre arretrate che spero di riuscire a pubblicare presto. Come sono iniziate le vostre letture del 2016? Io non mi posso lamentare, ho preso il via con un bel ritmo che spero di riuscire a mantenere! Mi sono anche iscritta a quatto challenge di lettura... avete capito bene, quattro, io che dicevo che più di una non sarei mai riuscita a portarne avanti; ho deciso di provarci, poi al limite ne abbandonerò qualcuna in corsa se proprio non riuscirò a starci dietro! ;)
Ma passiamo al post di oggi. Vi lascio la recensione del libro Cose che il buio mi dice di Jess-Cooke Carolyn edito da Tea, 404 pagine. Della stessa autrice I diari dell'angelo custode - recensione qui
Ma passiamo al post di oggi. Vi lascio la recensione del libro Cose che il buio mi dice di Jess-Cooke Carolyn edito da Tea, 404 pagine. Della stessa autrice I diari dell'angelo custode - recensione qui
Trama: Alex ha dieci anni e vive a Belfast in una
casa fredda e spoglia con la sua giovane madre, una donna precipitata da
tempo negli abissi di una grave depressione. Alex è un bambino solo ma
ha un amico speciale, Ruen, che nessun altro può vedere e che si
manifesta sotto forme diverse e quasi mai rassicuranti. Ruen spesso lo
aiuta, ma a volte gli chiede anche di fare cose cattive. Anya è una
psichiatra infantile. La sua è una professione molto dura, soprattutto
per chi come lei ha perso una figlia in circostanze oscure. Anya è
incaricata di occuparsi del caso di Alex. Perché Alex dice di parlare e
interagire con misteriose presenze che si manifestano soltanto a lui. E
perché dopo il tentato suicidio della madre il bambino è rimasto solo.
Sulla psichiatra e sul suo giovane paziente incombe lo stesso destino.
Ruen infatti ha chiesto ad Alex di fare qualcosa di sconvolgente.
Qualcosa che Alex, stavolta, non vuole fare...
Da tempo volevo leggere questo libro, da quando lo scorso anno lessi il libro d'esordio di questa autrice. Se nel primo libro ci trovavamo di fronte ad una storia di angeli, in questo secondo lavoro ci troviamo di fronte ad una storia di demoni. Evidentemente il paranormale è, per questa autrice, qualcosa da cui attingere per i suoi lavori.
Una trama interessante questa; Alex è un bambino di Belfast, segnato da una situazione familiare molto difficile. Una madre che tenta spesso il suicidio ed un padre assente, la cui storia si capirà unicamente andando avanti nella lettura. Alex è solo, abita in una casa fatiscente e con i suoi 10 anni si ritrova spesso a fare da padre a quella sua giovane e fragile mamma. Mangia unicamente cipolle a causa della mancanza di possibilità economiche, si veste con gli abiti che il vecchio proprietario dell'appartamento in cui abita ha lasciato negli armadi e soprattutto non ha amici. Nella sua solitudine si crea un mondo parallelo fatto di demoni tra i quali uno - Ruen - che diventa il suo amico speciale, quello che sa farlo ridere al momento giusto, quello che gli è vicino nel momento del bisogno, quello per il quale si farebbe qualsiasi cosa... forse!
La situazione tragica in cui Alex vive ed i suoi atteggiamenti portano il bambino ad essere seguito dagli assistenti sociali prima, e dagli specialisti dopo. Anya è la psichiatra infantile cui viene affidato il caso di Alex; proprio Anya, con alle spalle una grande perdita e la necessità di voltare pagina.
Lo stile dell'autrice è semplice e scorrevole. La scelta narrativa è stata quella di dare voce alle due figure principali della vicenda: Alex da una parte e Anya dall'altra.
Al bambino viene data voce attraverso un diario cui lui si rivolge e che ci permette di scoprire di più sulla sua vita, sulla sue emozioni e sul rapporto che ha con i demoni; Anya racconta invece la sua storia in prima persona, quasi rivolgendosi direttamente al lettore permettendogli di sentirsi da subito coinvolto - come lei - in quel caso tanto particolare fatto di visioni, déjà-vu, strane conversazioni tra umani e demoni.
Difficile per una psichiatra come Anya credere alla possibilità che il bambino sia mentalmente stabile, difficile riuscire a non paragonare quel caso a quello di sua figlia.
Un libro che mette in luce il rapporto madre figlio e che fa riflettere su quanto gli avvenimenti dell'infanzia incidano sulla stabilità di un bambino.
Spesso saremo portati a credere che Alex si stia inventando tutto e che le sue visioni siano solo frutto della visione distorta di un bambino malato; altre volte invece crederemo che ha ragione lui, che certi demoni possano esistere e che sia solo una nostra mancanza non essere in grado di vederli. In questo l'autrice è molto brava, come lo era stata nel libro precedente, e riesce a far porre al lettori molti interrogativi, facendo allo stesso tempo tentennare ogni certezza.
I personaggi, sia umani che demoni, sono caratterizzati in modo molto dettagliato sia a livello fisico che caratteriale e ad ognuno viene dato un ruolo preciso nella storia.
Una lettura che scorre come un treno grazie proprio alla composizione a due voci di cui parlavo prima e che perde solo un po' a causa di un finale un po' banale e prevedibile; forse l'autrice avrebbe potuto osare un po' di più creando qualche colpo di scena capace di spiazzare il lettore.
Un buonissimo lavoro che consiglio a chi ama questo genere di letture.
Lo stile dell'autrice è semplice e scorrevole. La scelta narrativa è stata quella di dare voce alle due figure principali della vicenda: Alex da una parte e Anya dall'altra.
Al bambino viene data voce attraverso un diario cui lui si rivolge e che ci permette di scoprire di più sulla sua vita, sulla sue emozioni e sul rapporto che ha con i demoni; Anya racconta invece la sua storia in prima persona, quasi rivolgendosi direttamente al lettore permettendogli di sentirsi da subito coinvolto - come lei - in quel caso tanto particolare fatto di visioni, déjà-vu, strane conversazioni tra umani e demoni.
Difficile per una psichiatra come Anya credere alla possibilità che il bambino sia mentalmente stabile, difficile riuscire a non paragonare quel caso a quello di sua figlia.
Un libro che mette in luce il rapporto madre figlio e che fa riflettere su quanto gli avvenimenti dell'infanzia incidano sulla stabilità di un bambino.
Spesso saremo portati a credere che Alex si stia inventando tutto e che le sue visioni siano solo frutto della visione distorta di un bambino malato; altre volte invece crederemo che ha ragione lui, che certi demoni possano esistere e che sia solo una nostra mancanza non essere in grado di vederli. In questo l'autrice è molto brava, come lo era stata nel libro precedente, e riesce a far porre al lettori molti interrogativi, facendo allo stesso tempo tentennare ogni certezza.
I personaggi, sia umani che demoni, sono caratterizzati in modo molto dettagliato sia a livello fisico che caratteriale e ad ognuno viene dato un ruolo preciso nella storia.
Una lettura che scorre come un treno grazie proprio alla composizione a due voci di cui parlavo prima e che perde solo un po' a causa di un finale un po' banale e prevedibile; forse l'autrice avrebbe potuto osare un po' di più creando qualche colpo di scena capace di spiazzare il lettore.
Un buonissimo lavoro che consiglio a chi ama questo genere di letture.
VOTO:
Letto tanti anni fa, ma mi era piaciuto parecchio, sì. :)
RispondiEliminaRicordo che dovevi leggere il precedente, lo hai letto?
EliminaSembra davvero un libro interessante :) Ultimamente sono molto propensa per questo genere di letture.. Un libro da annotare sicuramente ;)
RispondiEliminaSe lo leggerai fammi sapere!
EliminaLibro interessantissimo e recensione molto accattivante. me lo segno, anche se ste storie simil vere un po' m'inquietanto. Più dell'horror che so essere davvero finzione.
RispondiEliminaGrazie Dru. Concordo, questa storia mi ha spesso messo i brividi, molto più di un horror!
EliminaCavoli! Da una parte questa storia è angosciantissima, ma dall'altra mi attira come una calamita! Mi sa che se dovesse capitare l'occasione lo leggerò!
RispondiEliminaDiciamo che l'autrice ha saputo stemperare bene la questione, creando dei momenti molto toccanti ma sapendo lasciare il tutto su un piano non troppo angosciante! Fammi sapere se ti capita.
EliminaEcco, quello di cui parlavamo ieri sera o forse l altro ieri. Mette ansia eh??!!! Da una parte mi chiama ma forse vorrei leggere il precedente. Baci
RispondiEliminaSai che mi metteva più ansia il precedente? ;)
EliminaAnche a me è piaciuto un sacco.. e poi mi sono fiondata sull'altra! Belli entrambi!
RispondiEliminaCiao Danyyyy baciotti
Michyyyy ciaooooo <3
Eliminauna lettura particolare e che fa riflettere come madre, me la segno!
RispondiEliminaHai ragione, sia la situazione di Alex che quella della sua psichiatra fanno spesso riflettere sul rapporto madre figli! Fammi sapere se lo leggerai!
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