mercoledì 6 aprile 2016

Recensione #118 - Gli occhi neri di Susan di Julia Heaberlin

Buongiorno lettori, come state? Per me giornate nerissime! La macchina mi ha abbandonato ed ora attendo di sapere se dovrò vendermi un rene per sistemarla... Sigh!!!
Non voglio pensarci, vi lascio una nuova recensione, quella di Gli occhi neri di Susan di Julia Heaberlin, edito da Newton Compton - che ringrazio per la copia -, 335  pagine. 

Trama: Tessa Cartwright, sedici anni, viene ritrovata in un campo del Texas, sepolta da un mucchio di ossa, priva di memoria. La ragazza è sopravvissuta per miracolo a uno spietato serial killer che ha ucciso tutte le altre sue giovani vittime per poi lasciarle in una fossa comune su cui crescono delle margherite gialle. Grazie alla testimonianza di Tessa, però, il presunto colpevole finisce nel braccio della morte. A quasi vent’anni di distanza da quella terrificante esperienza, Tessa è diventata un’artista e una mamma single. Una fredda mattina di febbraio nota nel suo giardino, proprio davanti alla finestra della camera da letto, una margherita gialla, che sembra piantata di recente. Sconvolta da ciò che evoca quel fiore, Tessa si chiede come sia possibile che il suo torturatore, ancora in carcere in attesa di essere giustiziato, possa averle lasciato un indizio così esplicito. E se avesse fatto condannare un innocente? L’unico modo per scoprirlo è scavare nei suoi dolorosi ricordi e arrivare finalmente a mettere a fuoco le uniche immagini, nascoste per tanti anni nelle pieghe della memoria, che potranno riportare a galla la verità…


Ho ricevuto a sorpresa questo libro dalla casa editrice. Mi hanno subito colpito quelle margherite gialle in copertina, una trama che sembrava promettere adrenalina e tensione ed il fatto che presto questo libro diventerà un film.
Bene, immaginate di aprire un libro con promesse del genere e trovare noia per più di 250 pagine e a 50 pagine dalla fine, quando avete ormai perso ogni speranza trovare quel guizzo che cercavate dall’inizio, quella voglia di leggere per sapere, quella tensione che cresce ad ogni pagina, quel colpo di scena che non vi aspettavate. Questo è quello che è successo a me ed ora è veramente difficile dare un giudizio su questa lettura.
Ma partiamo dall’inizio, da una storia che per come appare potrebbe essere interessante.
Finalmente una sinossi in cui non c’è la banalità che ultimamente affolla i libri catalogati come thriller: niente detective con una vita peggiore di quella del serial killer, niente bambine scomparse, nessuna solita, classica banale serie legata ad un investigatore, solo una donna scampata ad un serial killer – Tessa – che lotta contro il terrore, i ricordi, le voci di giovani ragazze uccise, i propri errori, le proprie mancanze ed il proprio io di ragazzina che ancora non le permette di voltare pagina. Le premesse ci sono, c’erano: un’impostazione originale, schematica, suddivisa tra il passato – che dà voce alla Tessie adolescente – ed il presente – in cui la Tessa adulta cerca di mettere un punto. Ecco, forse è stata proprio questa schematizzazione troppo rigida che ha portato l’autrice a perdere quel guizzo, quella scioltezza, quel necessario brivido di cui un thriller deve necessariamente essere dotato.
Anche nella caratterizzazione dei personaggi mi è sembrato tutto un po’ troppo distaccato e poco emozionale. Non ne manca una descrizione fisica che ci fa immaginare le sembianze della protagonista, della sua amica del cuore, dell’avvocato, del medico legale, ma tutto resta su un piano iniziale, troncato, poco aperto alle sensazioni, alle caratteristiche più profonde dei personaggi.
Nel libro viene presentato un quadro del presente e del passato che si delinea sotto gli occhi del lettore in modo molto lento, che dà tutti gli elementi per capire il dramma che Tessa ha vissuto ma che purtroppo a me non ha dato quel qualcosa in più per bramare la fine, per leggere senza staccarmi mai, per scoprire se l’uomo nel braccio della morte fosse il vero serial killer o se invece il mostro fosse ancora libero e capace di uccidere. E se in un thriller non ho voglia di scoprire quello cosa mi resta?
Come dicevo tutto cambia nelle ultime 50 pagine; improvvisamente la narrazione prende di brio, diventa veloce, cambia tono, parte il colpo di scena – anche riuscito - ma per quanto mi riguarda è troppo tardi perché la noia delle pagine precedenti – 250 eh, non poche!!! – hanno preso il sopravvento. Se il libro avesse avuto lo stesso tono della fine anche nella parte precedente sarebbe di sicuro stato un thriller con il botto, ma ahimè non è stato così.
Il libro è autoconclusivo, alla fine si scopre tutto quello che c’è da sapere anche se l’autrice ha voluto lanciare un amo verso il futuro, dando una sensazione di finale aperto, quasi a voler lasciare una possibilità di seguito… chissà!
Non posso dire che sia scritto male, che abbia dei difetti specifici, che sia totalmente da bocciare; magari per chi non è avvezzo al genere l’impressione sarà diversa, ma io sono qui per darvi un mio giudizio e questo è quanto.
Devo comunque dire che sono curiosa di vederne il film e credo che quando uscirà proverò a dargli una possibilità perché la trama è ben congegnata e ciò che mi è mancato con la lettura potrebbe essere colmato invece sul grande schermo.
Un ultimo appunto su un personaggio in particolare: la vicina un po’ pazza ha rubato da subito il mio cuore!! Sarebbe una perfetta protagonista per un libro di narrativa!
Cosa ne pensate? Lo avete letto? Lo leggerete? Mi piacerebbe molto confrontarmi con qualcuno!


VOTO: 



32 commenti:

  1. Ciao Daniela, io non ho ancora letto questo romanzo che sta avendo una grande fama, è molto pubblicizzato ultimamente, infatti lo vedo ovunque xD
    Devo dire che la tua recensione è la prima che leggo e mi ha fatto pensare che forse non è il caso di interessarmi di più a questo libro. La cosa che più amo dei thriller è l'adrenalina, l'ansia, la suspence che ti prende, se manca tutto questo allora meglio leggere qualcos'altro ;) Grazie per la tua recensione :)

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    1. È veramente pubblicizzato tantissimo e proprio per questo resto un po' a bocca aperta perchè non capisco se sono io a non aver colto qualcosa...

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  2. ahhhhhhh aiuto, aiutissimo, sono bloccata proprio grazie a questo libro. io non so se arriverò ad un due e mezzo. Le mie mani sono nei capelli

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    1. Il mio era un due fino a prima delle ultime 50 pagine! Hai ancora speranza ahahahahah

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  3. Cavoli, hai proprio ragione, se in un thriller manca l'adrenalina, il pathos e la voglia di scoprire cosa succede non possono bastare le ultime 50 pagine per riscattarlo... mi sa che per il momento passo... intanto mi son fatta regalare Urla nel silenzio :-p

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    1. Uhhh sono curiosa di sapere se Urla nel silenzio ti piacerà!

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  4. No, non lo leggerò di sicuro. Mi accontento della tua bella recensione! Ciao e grazie
    Lea

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  5. Ok ho questo libro che mi guarda dal comodino e ora... No no, non so se lo leggerò, o almeno non tanto presto

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  6. Progenieeeeee, che faccio? Leggo le ultime 50 pagine?

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  7. io condivido il tuo pensiero, praticamente in tutto. Ho dato un rating più alto solo perchè mi ha stupito il finale, ma mi è dispiaciuto veder espressa male un'ottima idea

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  8. io ho cominciato da poco a leggerlo e sono contenta di non essere l'unica a pensare che è di una noia mortale !!! 250 pagine?!? andiamo bene !! vabbè, ormai l'ho preso e lo finirò :p

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  9. l' ho cominciato ieri pomeriggio, ma non mi sento di condividere questi giudizi negativi. trovo molto interessante l' idea di dividere i capitoli tra prima e dopo, trovo intrigante la protagonista e anche la storia. (io sono per nessuno tocchi caino da sempre) sicuramente arriverò alla fine, poi magari, cambierò idea.

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    1. Spero che per te sarà diverso. Anche a me l'alternanza tra passato e presente di solito piace ma in questo caso ho trovato che l'abbia gestita male. Il mio non è un giudizio totalmente negativo ma quando un thriller mi annoia non posso promuoverlo! 😉
      Mi farà piacere sapere il tuo pensiero alla fine se avrai voglia di tornare a dirmelo!

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    2. finito ieri notte, e come vedi, sono ripassata da queste parti. su amazon gli ho dato 5 stelline, qui gli darei cinque faccette... mi è proprio piaciuto, ecco solo il finale poteva essere tirato un po' di più. se manca qualcosa è sicuramente il movente (ma i serial killer hanno moventi? a parte le madri/matrigne?) dato che il mostro è... non voglio dire chi è, non sarebbe giusto per chi passerà di qui. odio il termine spoilerare. bon, intanto ho preso nota di alcuni consigli che dai, poi posso dartene uno io? hai letto niente di tullio avoledo? forse sei troppo giovane. a presto.

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    3. Grazie per essere ripassata! Mi piace moltissimo conoscere le vostre opinioni, soprattutto se sono diverse dalle mia! Non ho mai letto niente di Tullio Avoledo, andrò a cercare informazioni; mi consigli qualche titolo in particolare? Grazie per il giovane, alla soglia dei quarant'anni è difficile che qualcuno lo dica hihihihi

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    4. ho amato alla follia "l' anno dei dodici inverni" e, per motivi professionali "breve storia di lunghi tradimenti" ma anche tutti gli altri, a parte gli ultimi tre che sono pura fantascienza che io non amo alla follia. l' elenco telefonico di atlantide è il primo che ho letto. a dire la verità l' ho letto tre volte e tutte e tre le volte mi è piaciuto da morire. però l' anno dei dodici inverni è veramente dolcissimo, anche se un po' di fantascienza c' è anche lì.
      non ti dico quanti anni ho io, fidati, sei giovane.

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  10. Lo sto leggendo ora e sono arrivata alla PG.135...che dire, ottima idea ma sviluppata in modo noioso e confusionario. La scrittrice salta di palo in frasca, mescola passato e presente nella stessa frase, fa brevi riferimenti aa avvenimenti o personaggi fini a se stessi creando solo confusione nel lettore...e come dicevo sono solo alla PG.135! Potrei abbandonare ma voglio tener duro perché spero appunto nelle ultime 50 pagine! Ciao a tutti!

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    1. Ciao! Spero che non ti deludano anche le ultime 50 pagine! ;)
      Buon proseguimento!

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  11. Eccomi qua, un po' in ritardo...mmm...niente...neanche le ultime 50 pagine mi hanno convinta, sempre nello stesso stile confusionato e pretenzioso di una suspanse che non arriva mai...avevo capito chi era l'assassino parecchio prima della fine del libro e mi è sembrato un finale un po' stiracchiato...ciao a tutte��

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    1. Sono contenta che tu sia tornata a dirci il tuo pensiero! Peccato per questo libro ma ci rifaremo sicuramente con altre letture più meritevoli! ;)

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  12. A me è piaciuto molto. L' ho divorato. Diverso dai classici thriller. . Solitamente dalla 50esima pagina già sò chi è il colpevole ma questa volta no. Bello anche questo schema presente /futuro. Insomma mi è proprio piaciuto! Lo consiglio.

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    1. Sono contenta che a qualcuno sia piaciuto così tanto! Grazie per avermi lasciato il tuo pensiero! :)

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  13. Passato e presente... scusate l'errore ��

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  14. APPENA FINITO DI LEGGERE....LO ADORO!!! ALL'INIZIO ERO INFASTIDITA DAL PRESENTE POI PASSATO ECC...MA POI DEVO DIRE CHE è STUPENDO!!!!!

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    1. Sono contenta! In fondo è proprio questo il bello dei libri! ;)

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  15. Ciao! Ho letto questo libro per caso, non avevo sentito nulla al riguardo nonostante io sia una lettrice piuttosto attenta...che dire? Non mi ha annoiata per quanto concordi sulla lunghezza eccessiva che precede il "guizzo" delle ultime 50 pagine e tuttavia la risoluzione del caso è davvero confusa e incomprensibile, almeno per me. Forse mi sono persa o mi è sfuggito qualcosa...insomma avrei gradito che fosse spiegato come Tess è finita nelle grinfie del serial killer. Ok, immagino che mentre correva si sia imbattuta nel furgoncino con una delle vittime e che quindi sia stata presa anche lei per impedirle di spifferare tutto ma in effetti non si capisce bene. Doveva essere spiegato questo aspetto come accade in tutti i thriller e poi secondo me c'è troppa carne a cuocere: Effie per quanto simpatica non c'entra nulla con la storia, del ladro di vanghe si poteva anche fare a meno, ritroviamo Lydia nelle ultime pagine, improvvisamente e con una figlia ecc, ecc....l' idea di fondo è buona ma tutto si perde poi nel calderone. Il mio giudizio è NI. È da tantissimo tempo che non mi capita di leggere un thriller degno di questo nome. E comunque mi sono imbattuta in altri thriller editi da Newton Compton: tutti deludenti nonostante fossero magnificati in copertina come " grande thriller", " magistrale" ecc,ecc.

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    1. Se posso consigliarti un thriller degno di questo nome, anzi due, dico quelli di Chevy Stevens ovvero Scomparsa e Il passato di Sara, sempre che tu non li abbia già letti!

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