mercoledì 27 aprile 2016

Recensione #122 - Agnes Browne Mamma di Brendan O' Carroll

Buongiorno lettori e buon mercoledì! Per fortuna questa è una settimana corta perchè io sono già distrutta!!!
Sono rimasta un po' indietro con le recensioni visto che questo mese le mie letture stanno viaggiando velocissime, complici delle scelte fortunate! Oggi sono qui per lasciarvi quella di Agnes Browne Mamma di Brendan O' Carroll edito da Neri Pozza, 170 pagine.

Trama: Agnes Browne, trentaquattro anni, bella, proletaria, simpatia irresistibile, ha un banco di frutta e verdura al mercato del Jarro, turbolento quartiere popolare di Dublino, sette figli come sette gocce di mercurio e un'autentica venerazione per Cliff Richard. Purtroppo ha anche un marito che lascia i suoi guadagni agli allibratori, per poi rifarsi con lei a suon di ceffoni. Ogni mattina Agnes esce di casa alle cinque per incontrare l'amica Marion e iniziare insieme la giornata in allegria. Ogni venerdì gioca a bingo, per poi finire al pub di fronte a una pinta di birra e a un bicchiere di sidro. Non una gran vita, a parte le risate con Marion e le altre, al mercato. Finché, un bel giorno, Rosso Browne muore, lei rimane sola e comincia a godersi davvero l'esistenza. E l'inizio di un carosello di vicende esilaranti, in coppia con Marion, autentico genio comico, e alle prese con i figli che le propinano dilemmi adolescenziali, obbligandola a improvvisarsi consigliera (con grande spasso dei pargoli) o a vestire i panni dell'angelo vendicatore. Insomma, senza quel treppiede del marito attorno, la nostra Agnes pare tornata la ragazza dublinese che è stata - tanto che non manca uno spasimante, un affascinante bell'imbusto francese ignaro degli equivoci della lingua inglese. Intanto la vita continua, nella Dublino di fine anni settanta, tra gioie e dolori, un colpo basso della sorte e un girotondo di risate con Marion, i figli che crescono e, in testa, un sogno che sembra irrealizzabile.

Ho cominciato questo libro per superare uno scoglio di una challenge cui sto partecipando che mi richiede di leggere una serie completa.
È moltissimo tempo che vorrei leggere Agnes Browne quindi, nonostante i quattro volumi complessivi, ho deciso che sia arrivato il momento!
Sono partita in ordine di pubblicazione perché adoro vedere come lo stile di un autore evolva durante la scrittura e contemporaneamente come faccia evolvere i suoi personaggi.
Siamo a Dublino, negli anni ’60. Agnes è appena rimasta vedova a soli 34 anni e con 7 bambini da accudire. Per fortuna era lei il sostentamento per quella famiglia numerosa, con il suo banco di vendita al mercato del Jarro, cui si reca ogni mattina con la sua amica Marion.
Che coppia Agnes e Marion!!! Divertenti, complici, decisamente un duo perfetto! Con i loro discorsi e le loro confidenze mi hanno spesso fatto ridere di gusto. Con il loro linguaggio a volte sboccato ma mai eccessivo creano dei siparietti comici che difficilmente dimenticherò.
Un libro che parla di vita, di matrimonio, di famiglia, di amicizia. Agnes è principalmente una mamma, anche se dopo la morte di Rosso si ritroverà a dover essere anche padre oltre che nuovamente donna.
7 figli: 6 maschi e una femmina. Mark, 14 anni, il più grande, è quello che, come personaggio, emerge maggiormente tra le righe di questo primo volume; il vero appoggio alla madre sola, quello che fa diversi lavoretti per svolgere a pieno il suo nuovo ruolo di capofamiglia.
Un capofamiglia sui generis visto che si trova alle prese con la pubertà e con un “pipino” che si sta riempiendo di peli provocando non poco turbamento nel suo animo e anche in quello di Agnes che, coraggio alla mano, si trova a spiegargli la cosa più ovvia: i peli servono per tenerlo al caldo!!!
Non vi dico quanto ho riso!!!
Come non amare questa donna?
Oltre al suo lato divertente, di Agnes emerge il suo essere incondizionatamente mamma, facendo di tutto per la felicità di quei ragazzini e mettendo da parte ogni suo sogno.
La donna ha poche abitudini: le chiacchiere con Marion prima di cominciare a lavorare, il bingo del venerdì sera, una birra o un po’ di sidro al pub e una passione sfrenata per il cantante Cliff Richard. La morte di Rosso libera la sua vita dalle botte che è solito darle, dai debiti che è solito lasciare in giro, dal sesso senza delicatezza, quindi a conti fatti non è che Agnes ci abbia proprio smenato.
“[…]Che cavolo mi dovrebbe mancare, poi? La puzza di patatine fritte e di Guinnes che mi si appiccicava addosso… quella carta vetrata che aveva sul mento e che mi graffiava la spalla e il collo… e poi l’attesa e l’angoscia… sarò di nuovo incinta?”
“Ma fare l’amore Aggie?”
“Fare l’amore? Che diavolo dici. Fare figli, fare pensieri tristi, fare pannolini smerdati… farlo contento!”
“E far contenta anche te. Non venirmi a dire che non l’hai mai provato?”
“Marion, vuoi controllarti! Provato cosa?”
“Lo sai… l’organismo!”
Ci fu un momento di rispettoso silenzio al cospetto di quella moderna parola magica. Agnes bevve un sorso di brodo e Marion si guardò intorno imbarazzata, come se avesse appena rivelato un segreto di stato.
“Mai” dichiarò Agnes spavalda. “E non ci credo che esiste.”
Una visione del mondo di una volta, quella degli anni ’60 in cui alcuni discorsi erano tabù, in cui una parola come orgasmo veniva storpiata dalla poca conoscenza, in cui l’atto sessuale era principalmente visto come un semplice mezzo per avere dei figli, in cui la donna era principalmente un possedimento del marito.
Un passaggio mi ha fatto molto riflettere all’interno del romanzo: quando Agnes racconta del momento in cui lei e Rosso decisero di sposarsi. Non una vera dichiarazione d’amore o una vera proposta. Solo una donna che comunica all’uomo che frequenta da qualche tempo che è incinta e lui che dopo averci pensato le comunica che forse sarebbe il caso di sposarsi.
Ma il punto è che lui non l'aveva mai più invitata a uscire. L'aveva "portata" fuori, ma le donne sanno che c'è un'enorme differenza tra l'essere "invitata a uscire" e l'essere "portata fuori".
Una tristezza infinita…
Brendan O’ Carroll nonostante sia un uomo, ha scritto un libro tutto al femminile, creando due figure difficili da dimenticare e raccontandoci i loro pensieri più intimi, le loro confidenze più nascoste, rendendole credibili e vere. Agnes e Marion sono donne forti, capaci di avere - nonostante tutto - dei sogni; capaci di trovare in se stesse e nella loro amicizia la forza per vivere giorno per giorno e per credere ancora che, prima o poi, arriverà anche il loro momento.
Oltre a due protagoniste esilaranti ed uniche O’ Carrol ci regala uno stralcio di Dublino – quello del quartiere popolare del Jarro – capace di caratterizzare in modo molto profondo il romanzo, rendendone vividi i profumi, il vociare del mercato, i pericoli.
Lo stile dell’autore è molto scorrevole, le vicende sono narrate con ironia – anche quando sono vere e proprie tragedie – e questo permette di godersi la lettura con leggerezza, leggendo senza sosta e arrivando al finale in un soffio. Nonostante questa scelta narrativa abbastanza scanzonata, sono comunque presenti numerosi spunti di riflessione capaci di lasciare il segno.
Un libro che consiglio per i momenti in cui sentite il bisogno di sorridere, di staccare un po’, perché è una lettura che, pur mostrando le brutture della vita, porta con se un messaggio meraviglioso:
Talvolta questo mondo turbolento, tragico, triste e caotico si mette a testa in giù e si ferma di colpo per realizzare i sogni di qualcuno…
Continua a sognare, Agnes Browne! Per il bene di tutti, continua a sognare!

VOTO: 










14 commenti:

  1. Sto per leggerlo per la LGS TRIVIAL GIVEAWAY e so già che mi verrà voglia di scappare a Dublino! :-)

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  2. Bella recensione! Dopo aver letto il primo, non si riesce piú a smettere ;)
    Un forte abbraccio

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    1. Grazie mille! Hai ragione, io sono già al terzo della serie!
      Un abbraccio anche a te!

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  3. Ecco, dopo questa recensione non vedo l'ora di iniziarne la lettura :)

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  4. Ho già iniziato a leggerlo per la vostra LGS Trival Giveaway è già lo trovo molto carino ^^

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  5. Recensione bellissima. Complimenti.
    Lea

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  6. Come sono contenta che ti sia piaciuto!!! uno dei miei libri del cuore. Ps questa notte ho sognato che prestavo in giro un sacco di libri e non mi tornavano più indietro :-( e indovina quale libro ho prestato??? proprio questo, mamma mia che incubo

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    1. Nooooo sisterrrr, non prestare niente!! Ahahahahahah
      Sto adorando questa serie! Pensa che ho gli e-book e per due volte ho preso in mano questo volume da Libraccio a soli 5 euro e per due volte l'ho posato non sapendo se poi mi sarebbe piaciuto. Ora sono sicura che, visto che lo voglio, non lo troverò mai più ahahahahah

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  7. Divertente e leggero, nonostante alcuni fatti non lo siano, ma se un autore riesce a parlare di cose serie con leggerezza allora significa che e'in gamba!

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