venerdì 6 maggio 2016

Recensione #125 - I marmocchi di Agnes di Brendan O'Carroll

Buon pomeriggio carissimi, per fortuna è venerdì!!! Anche se non sarà per niente un week end all'insegna del relax questo rimane sempre il mio giorno preferito!
Ma torniamo al blog...
Ho finito ieri di leggere la saga completa di Agnes Browne quindi nei prossimi giorni vi toccheranno tutte le recensioni.
Comincio con quella de  I marmocchi di Agnes di Brendan O' Carroll edito da Neri Pozza, 186 pagine.

Trama: Sono passati tre anni dalla morte di Rosso, e Agnes Browne continua a fare da madre, padre e arbitro a sette figli scatenati, i suoi adorabili marmocchi. Il primogenito Mark la aiuta a far quadrare il bilancio, e il francese Pierre le ricorda di essere una donna, fatto che non manca di lusingare la nostra eroina.
Sembrerebbe tornato il sereno, in Larkin Court. Ma la vita non risparmia mai i colpi bassi, se ti chiami Agnes Browne: Frankie, la pecora nera della famiglia, la deruba di tutti i suoi averi e fugge in Inghilterra, dove rimarrà intrappolato nella rete della droga. Agnes dovrà lasciare l’amato Jarro, a seguito del piano di recupero del centro storico di Dublino e andrà a vivere nella periferica Finglas, una «terra selvaggia».
Nel frattempo, i figli crescono: Cathy, da bambina vivace e assetata di avventure, diventa donna e si fidanza con un poliziotto di Cork (anche se Agnes nutre più di una riserva sul mestiere del futuro genero); Mark, che ha fatto da padre ai fratelli, si sposa, dopo aver evitato il fallimento della Wise & Co.; il balbuziente e poco dotato Simon ottiene un posto da inserviente in ospedale grazie a un provvidenziale quanto esilarante colloquio di lavoro; Rory, il figlio gay, subisce le angherie di un gruppo di skinhead, ma riesce a trovare la propria strada dedicandosi con successo al lavoro di parrucchiere e conquistando l’amore di un collega; infine Trevor, il più piccolo e il più tardo di tutti, si rivela un bambino prodigio, un artista in erba, un «tesoro nazionale». E la resistenza di Agnes alla corte di Pierre si fa più debole… Agnes saprà affrontare tutto questo – drammi, tragedie, commedie – con lo spirito e l’ironia che contraddistinguono le donne dell’Isola di Smeraldo, sempre pronto a regalare una battuta o una replica sferzante. E il suo inventore, Brendan O’Carroll, ci intrattiene con questa nuova avvincente puntata della trilogia, senza mai far mancare al lettore un sorriso o una risata liberatoria, nel più puro stile dei grandi narratori irlandesi.

Sappiatelo, quando comincerete questa serie non potrete smettere di leggere finché non la avrete finita. Questo è quello che è successo a me, che ne ho interrotto la lettura solo per impegni presi precedentemente.
Anche in questo nuovo capitolo della vita di Agnes Browne, Brendan O’ Carroll è stato capace di creare un romanzo divertente – anche se più maturo rispetto al precedente – pur facendo comunque riflettere il lettore sui meccanismi di una famiglia così numerosa.
Questo libro – come appare evidente anche dal titolo – è infatti incentrato sui figli di Agnes, i suoi marmocchi ormai cresciuti.
Sono ormai passati tre lunghi anni dalla morte di Rosso ed Agnes si ritrova più che mai a fare i conti con la crescita dei figli, ognuno con le sue caratteristiche ed ognuno con un suo diverso bisogno. Perché, si sa, figli piccoli problemi piccoli, figli grandi problemi grandi.
Avevamo lasciato Mark apprendista falegname presso la fabbrica del signor Wise ed ora è in procinto di sostenere l’esame che lo farà diventare un falegname finito anche se – diciamocelo – Mark è un gran lavoratore, con una passione sfrenata per quello che ha imparato a fare e nessun esame potrà dimostrare più di quello che già ha saputo fare da solo in fabbrica. Ma spesso la dedizione non basta perché bisogna fare i conti con forze avverse esterne che in questo caso si personificano nel figlio del suo mentore che altri non è che un arrivista e spacciatore di cocaina.
Gli altri fratelli Browne studiano – o almeno ci provano anche se i risultati non sono proprio quelli che una mamma sogna – e per Agnes si prevede un periodo difficile. La testa calda della famiglia è Frankie, che facendosi trascinare da compagnie non proprio raccomandabili diventa uno skinhead neonazista, uno di quelli che in branco se la prendono spesso con i più deboli. A farne le spese è spesso Rory - apprendista parrucchiere – che paga la sua omosessualità con fughe notturne e rischi di pestaggi.
Anche i due gemelli non sono esenti da guai: Dermon arrotonda con piccoli furtarelli – aiutato dal suo degno compare di merende Bomba Brady - e Simon ha parecchie difficoltà scolastiche a causa del suo carattere chiuso e della sua balbuzie.
Cathy sta finendo i suoi studi dalle suore e coltiva la sua amicizia con l’altra Cathy ma inizia già ad attirare su di se gli sguardi dei ragazzi. Infine c’è Trevor, il più piccolino, che non eccelle a scuola ma che passa le sue giornate a disegnare.
E se oltre a 7 figli poco più che adolescenti il comune si inventa una ristrutturazione globale del quartiere popolare di Dublino dove la famiglia abita da generazioni allora il minestrone è fatto e, come in effetti avviene, il libro non può che preservare moltissime sorprese.
L’autore è bravissimo anche in questo nuovo capitolo a delineare con molta precisione i personaggi, facendoli diventare delle macchiette spesso divertenti, anche se devo confessare che il duo Agnes/Marion mi è mancato molto e questa mancanza credo sia percepibile in modo netto durante la lettura. C’è però una novità in questo secondo volume: le vicende non sono concentrate a Dublino ma si snodano tra la capitale irlandese e Londra aggiungendo, secondo me, corpo alla storia che si intreccia inesorabilmente e con maestria.
Anche il personaggio di Agnes evolve, pur rimanendo la donna un po’ “ignorantella” – passatemi il termine – dell’inizio e pur continuando ad adorare le sue interminabili partite a Bingo risulta più matura, forse grazie all’età e forse grazie anche al rapporto solido che è riuscita ad instaurare con Pierre.
Qualche colpo di scena riuscirà inoltre a dare un tocco in più alla storia.
Leggendoli tutti in fila si nota come l’autore inizi a seminare qualche dettaglio che gli servirà da aggancio nei libri successivi dando al lettore la possibilità di fantasticare sul futuro insieme ad Agnes.
Una saga familiare da non perdere!!!

Libri precedenti:
  • Agnes Browne mamma – Recensione qui

VOTO: 










14 commenti:

  1. Questa serie mi è piaciuta tantissimo. Tra tutti e quattro i libri, ho adorato il primo e l' ultimo.
    Un abbraccio

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  2. C'è la mia amica Sonia che me li consiglia da anni.
    Vi ascolterò? Senz'altro sì, ma la lista di recuperi è lunga :)

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    1. Sì Mik! Recuperaaaa! Questi sono 4 ma si leggono veramente in un soffio! ;)

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  3. Agnes Browne mamma si è rivelato davvero una piacevole sorpresa... credo proprio che continuerò la serie, anche se non subito!

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    1. Io ho preferito leggerli tutti subito! 😉

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    2. Anche a me piacerebbe leggerli subito, ma ho "qualche" challenge e "qualche" giveaway che incombe ahahahahah :-p

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    3. O'Carroll ha più di 60 anni eh! ;)
      A me serviva proprio leggere una serie intera per una challenge e ho colto l'attimo! Hihihihi

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  4. Ciao Dani, dopo che Salvia mi ha fatto conoscere questa serie, ho dovuto comprare tutti i libri perché Agnes è una vera forza della natura! Proprio oggi ho pubblicato anch'io la recensione di questo libro!

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    1. Io ora voglio i cartacei! Manie da Lettrici Ahahahaha

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    2. Sai che l'ho pensata anch'io! Sono quasi a 100 punti nella tessera della Giunti e quasi quasi mi prendo la serie in cartaceo

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  5. Nei prossimi giorni pubblicherò la recensione del primo, "Agnes Browne mamma", che proprio in questo momento mi fissa dallo scaffale, in attesa. Hai perfettamente ragione, queste serie crea dipendenza :)

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    1. Io ho pronte le altre ma non ho avuto tempo di lavorare al blog in questi giorni! Non vedo l' ora di leggere la tua!;)

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