martedì 27 febbraio 2018

Recensione #229 - Uomini che restano di Sara Rattaro

Buonasera carissimi, torno dopo qualche giorno di latitanza. Ho avuto dei giorni molto frenetici al lavoro dovuti a delle consegne imminenti e questo ha, per forza di cose, ridotto ancora di più la mia voglia di accendere il PC una volta arrivata a casa. Nel frattempo però ho letto quindi eccomi qui con una nuova recensione, quella del libro Uomini che restano di Sara Rattaro, edito da Sperling & Kupfer - che ringrazio per la copia - 264 pagine.

Sinossi: All’inizio non si accorgono nemmeno l’una dell’altra, ognuna rapita dal panorama di Genova. Fosca e Valeria s’incontrano per caso, sul tetto di un palazzo dove entrambe si sono rifugiate nel tentativo di sfuggire al senso di abbandono che a volte la vita ti consegna a sorpresa, senza chiederti se ti senti pronta. Fosca è scappata da Milano e dalla confessione scioccante con cui suo marito ha messo fine in un istante alla loro storia, una verità che per anni ha taciuto a lei, a tutti, persino a se stesso. Valeria nasconde sotto un caschetto perfetto e un sorriso solare i segni di una malattia che sta affrontando senza il conforto dell’uomo che amava, perché lui non è disposto a condividere con lei anche la cattiva sorte. Quel vuoto le avvicina, ma a unirle più profondamente sarà ben presto un’amicizia vera, di quelle che fanno sentire a casa. Perché la stessa vita che, senza preavviso, ti strappa ciò a cui tieni, non esita a stupirti con tutto il buono che può nascondersi dietro una fine.

Eccomi nuovamente qui a parlare di un libro di Sara Rattaro, l'ultimo scritto per la precisione. Ormai è diventato un appuntamento fisso, quando uno dei suoi libri arriva sugli scaffali delle librerie.
Sara è una dei miei punti fissi, i suoi libri sono una garanzia. Ogni volta inizio a leggere e so che fino a quando non leggerò l'ultima parola non riuscirò a staccarmene. Questo è il potere che Sara ha su di me, la capacità di rapirmi con le sue storie.
Anche questa volta non affronta un tema semplice. Due donne, due abbandoni, due storie molto simili ma anche assolutamente diverse.
Fosca e Lorenzo sono sposati, stanno insieme dall'università ed il loro futuro sembra, già da allora, segnato, destinati a stare insieme. Una coppia normale in cui però uno dei due vive nella menzogna: Lorenzo ha un segreto che non può più mantenere, un segreto che decide di rivelare a Fosca nel momento sbagliato, spiazzandola e gettandola nella disperazione più assoluta.
Anche Valeria e Sergio sono una coppia, anche Sergio ha un segreto e anche il suo segreto viene fuori nel momento sbagliato, complice l'intuito femminile che, anche nei libri, la sa lunga. Lui coglie l'attimo, scappa via da una situazione difficile che comprende una moglie malata, capelli che cadono e terapie che annientano. Lo fa da codardo, impossibile giustificarlo.
Fosca e Valeria sono due donne sole, accomunate da un tradimento ma, soprattutto, dalla necessità di conforto. È il destino a volerle amiche, lasciando ad ognuna il compito di mettere da parte un po' se stessa per l'altra, permettendo ad ognuna di riflettere sulla propria vita, sulle proprie mancanze, sul proprio futuro. Sono Fosca e Valeria ad alternare le loro voci raccontando al lettore, in prima persona, la loro storia.
Sono le donne le protagoniste di questo romanzo, ma lo sono anche gli uomini, lo è l'amicizia, lo è l'amore, lo è la malattia. Come sempre Sara ci regala storie comuni, storie che potrebbero capitare a chiunque, protagonisti in cui chiunque può immedesimarsi. E lo fa con semplicità, quella che di chi con le parole ci sa fare, quella di chi attraverso le parole sa far riflettere.
I suoi personaggi non sono mai buttati lì a caso, ognuno di loro ha sempre un ruolo preciso ed essenziale, ognuno con i suoi difetti ed i suoi pregi.
È paradossale come quelli che dovrebbero essere i personaggi da odiare diventino, nei libri di questa autrice, i personaggi che più fanno breccia dentro al cuore. Mi è successo nei libri passati e mi è successo anche in questo. Come non amare Lorenzo, il suo trambusto interiore, il suo cercare di essere l'uomo perfetto per l'unica donna possibile? Come non entrare in empatia con lui e con il suo difficile ruolo di uomo, marito, figlio? Non sono molti gli autori capaci di fare questo.
Di Sara ritroviamo anche le parti in corsivo che focalizzano l'attenzione del lettore; parti in corsivo che, come negli altri libri, rappresentano i pensieri dei protagonisti ma che, in questo caso, rappresentano anche una novità dando voce alla città in cui la storia è ambientata: Genova, la città dell'autrice. Elementi che contraddistinguono uno stile e che mi permettono ogni volta di sentirmi a casa, al sicuro, proprio come i capitoli finali in cui l'autrice cambia registro e lascia spazio al pensiero degli uomini - in questo caso Ale, il medico amico di Valeria, e a Lorenzo - regalandoci un altro punto di vista, piccoli tasselli che aiutano a dar un senso di completo alla storia.
Allora, direte voi, come mai questo libro non prende il massimo dei voti? Semplice, purtroppo questa volta, a differenza di quanto accaduto con i libri precedenti, il mio coinvolgimento emotivo è stato inferiore; non ho pianto, non ho sofferto, non mi si è lacerato il cuore come sempre invece mi succedeva con questa autrice. Nonostante io abbia letto avidamente, nonostante le parole scorressero come treni sotto i miei occhi e la voglia di arrivare alla fine non mi sia mai mancata sono rimasta una spettatrice e non sono riuscita a diventare protagonista. 
Una storia che comunque consiglio perchè, si sa, le emozioni dipendono tantissimo anche dal vissuto, dal momento in cui un libro viene letto, dal periodo in cui ci si trova; insomma, sono tropppo soggettive per essere universali. La storia invece, quella c'è, regge, è ben costruita e aiuta a riflettere!

VOTO:


2 commenti:

  1. Bellissima recensione sister. Sentita, vera, coinvolgente. Ne abbiamo parlato tanto, questa volta tu sei stata meno protagonista del solito, ma come sempre l'autrice ha la capacità di rapire il lettore, che esso poi diventi protagonista o spettatore...lei ti porta con se per qualche tempo e non ti fa tornare, fino a quando non arriva la parola fine.

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