Buongiorno lettori! Come state? Io sono finalmente in ferieeeeee!!! Ancora un paio di giorni per preparare tutto e poi si parte, ma il blog non va in vacanza anzi, sarà un agosto ricchissimo! Per il momento vi lascio ad una nuova puntata della rubrica Letture con Marina.
Buona giornata in questo venerdì 10 Agosto, preludio della settimana di Ferragosto. Oggi San Lorenzo e quindi tutti con il naso in su per vedere la pioggia di stelle comete ed esprimere il proprio desiderio. Quanto a me, se tutto è andato come DEVE andare, sarò di ritorno dalla mia settimana londinese. E quindi il mio desiderio si sarà avverato, perché ritorno per la terza volta sul suolo di Albione.
Proprio per questo periodo e soprattutto per il mio viaggio, di cui accennerò più sotto, per una visita in particolare che farò, Vi lascio in compagnia di questo romanzo, che pare fatto apposta per invitare a fare viaggi letterari…
La scrittrice abita qui
Autori: Sandra Petrignani
Casa editrice: Neri Pozza, 2003
Pagine: 224
Descrizione: Un po' pellegrinaggio e un po' seduta spiritica, questo libro porta dalla Sardegna di Grazia Deledda all'America di Marguerite Yourcenar, dalla Francia di Colette all'Oriente di Alexandra David-Néel, dall'Africa alla Danimarca di Karen Blixen, all'Inghilterra di Virginia Woolf. Un lunghissimo viaggio in case-museo che, attraverso mobili e suppellettili, stanze e giardini raccontano la storia sentimentale delle più significative scrittrici del Novecento. Da Parigi alla Provenza, dal Kenya al Maine, da Copenhagen al Tibet, Sandra Petrignani le cerca nei loro oggetti, interroga i loro diari, la poltrona in cui si sedevano, il portafortuna da cui non si separavano, ma anche (in alcuni casi) le persone che ancora conservano un ricordo vivo di loro. Così il viaggio, concretissimo, diventa favoloso, un giro del mondo dove a ogni tappa è come se le protagoniste in persona aprissero la porta e svelassero sottovoce i segreti della vita coniugale e di passioni travolgenti, i nodi edipici e le fragilità che le hanno rese grandi scrittrici, ma anche donne tremendamente vulnerabili. E alle loro vicende s'intrecciano quelle dei loro uomini e delle loro amiche, in un caleidoscopio di presenze, da Vanessa Bell a Katherine Mansfield a Natalie Clifford Barney (l'"Amazzone") a Vita Sackville-West, che hanno contribuito a fare del Novecento un secolo leggendario.
Le mele nel tinello della Yourcenar e il suo cane ancora vivo, il tempio tibetano ricreato a Digne dalla David-Néel o la stanza chiusa che fu sua nel monastero del Sikkim dove si ritirò in meditazione, la Barbagia della Deledda con le fate e i folletti che influenzarono la sua fantasia, il grammofono della Blixen portato con sé dalla sua Africa in ricordo dell'uomo che aveva amato e perduto per sempre…Sandra Petrignani ascolta "la voce delle cose" e la traduce nelle affascinanti storie di questo libro.
RECENSIONE:
In attesa di poter nuovamente leggere questa scrittrice– mi riferisco al suo ultimo libro: La Corsara. Ritratto di Natalia Ginzburg, finalista al Premio Strega 2018 (la Ginzburg è altro personaggio di cui si sente spesso parlare e che mi incuriosisce) – mi sono riletta il suo interessante “La scrittrice abita qui”, per entrare nel “mood” giusto per intraprendere il mio viaggio.
“Attraverso la visita e la descrizione delle case, forte delle sensazioni provate, Sandra Petrignani ripercorre la vita di queste grandi scrittrici e le immagina, entrando in contatto con il loro ambiente e i loro oggetti, nell’intimo atto della creazione, della scrittura. L’idea del libro La scrittrice abita qui nasce a Charleston, nel 1986, quando l’autrice visitò la casa di Vanessa Bell, sorella di Virginia Woolf. Fu qui che Sandra Petrignani mise per la prima volta in relazione la vita sentimentale delle persone con la casa in cui abitano. Dopo aver citato le parole di Leonard Woolf che nella sua autobiografia scrive: «Sono convinto, e lo dico sulla base della mia esperienza, che a lasciare i segni più profondi nella vita di una persona siano le diverse case in cui abita, più ancora di ‘matrimonio, morte e separazione’» l’autrice aggiunge: «È sicuramente vero anche il contrario: che impressi nelle case restano i segni indelebili delle presenze che le hanno popolate […] I viaggi nelle case sono viaggi nelle vite. O forse è il contrario. Ma non importa. Una casa è un destino comunque». (Luoghi d’autore.com)
Ed ancora:
“un giro del mondo dove a ogni tappa è come se le protagoniste in persona aprissero la porta e svelassero sottovoce i segreti della vita coniugale e di passioni travolgenti, i nodi edipici e le fragilità che le hanno rese grandi scrittrici, ma anche donne tremendamente vulnerabili. E alle loro vicende s’intrecciano quelle dei loro uomini e delle loro amiche, in un caleidoscopio di presenze, da Vanessa Bell a Katherine Mansfield a Natalie Clifford Barney («Amazzone») a Vita Sackville-West, che hanno contribuito a fare del Novecento un secolo leggendario. Le mele nel tinello della Yourcenar e il suo cane ancora vivo, il tempio tibetano ricreato a Digne dalla David-Néel o la stanza chiusa che fu sua nel monastero del Sikkirn dove si ritirò in meditazione, la Barbagia della Deledda con le fate e i folletti che influenzarono la sua fantasia, il grammofono della Blixen portato con sé dalla sua Africa in ricordo dell’uomo che aveva amato e perduto per sempre… (Sandra Petrignani-Il blog)
Ed eccomi anch’io in viaggio verso Londra. Per andare anche e soprattutto a Rodmell a visitare Monk’s House, dove visse e lavorò Virginia Woolf insieme al marito Leonard. E se possibile a visitare anche Charleston Farmhouse, dove visse e lavorò la sorella Vanessa Bell. Case sicuramente ancora impregnate della personalità e degli oggetti e dei dipinti delle due sorelle, oltre ad un giardino meraviglioso, curato personalmente dalla coppia (soprattutto da Leonard). Se ne avete l’occasione, anche se come me non siete giardinieri professionisti, Vi consiglio l’acquisto del bel libro (in questo caso assolutamente cartaceo, per godere appieno delle immagini): Il Giardino di Virginia Woolf – La Storia del Giardino di Monk’s House (2013) – di Caroline Zoob.
Caroline Zoob ha vissuto 10 anni insieme al marito a Monk’s House, come affittuaria del National Trust, l’ente che possiede e gestisce la proprietà dal 1980. Per 10 anni ha curato il giardino, aperto la casa al pubblico e mantenuto quotidianamente l’identità immutata del luogo.
Caroline si tuffa allora nei diari di Virginia e Leonard e ricostituisce la storia della casa e del giardino di Monk’s House. Il suo racconto e le fotografie di Caroline Arber ci svelano un giardino intimo dall’atmosfera unica, curato con amore come fu ai tempi di Leonard e Virginia.
Avete avuto anche Voi l’opportunità ed il piacere di visitare la casa di uno scrittore o di una scrittrice? E secondo Voi: è importante conoscere anche la vita di un’autrice/autore, o l’opera dev’essere scevra da questo orpello?
E con questo piccolo omaggio alla letteratura in generale e con la speranza di poter visitare altre “Case”, Vi auguro buone stelle, buon Ferragosto e buone vacanze estive.
A presto
Ciao Marina, sembra veramente un bel libro. grazie per aver condiviso la recensione.
RispondiEliminaIo partirò il 16 per andare in Sicilia e ritrnare a fine mese.
Ti lascio il link del mio blog la sabbia nella clessidra magari, e spero, passerai a dare un'occhiata e magari ad iscriverti.
Un bacio, ale
Ciao Ale,
RispondiEliminaPasso molto volentieri a curiosare 😊
Io sono rientrata ieri dalla Gran Bretagna, dove ho potuto visitare nell'est Sussex le case delle 2 sorelle née Stephen. E aggirarmi x Londra x cercare le case in cui hanno vissuto Virginia e Leonard.
È sempre un'emozione!
Certo che anche in Sicilia, tra Camilleri, Pirandello, Verga, Sciascia... c'è solo l'imbarazzo della scelta!!
Fammi sapere se riuscirai ad abbinare la visita di un casa 😊
In ogni caso: Buone Vacanze!!!
Ciao, Marina