venerdì 8 febbraio 2019

Letture con Marina #57 - Recensione del libro La via del male di Robert Galbraith

Buongiorno lettori, per rimanere in tema con il blogtour cui stiamo partecipando, oggi Marina ci lascia la recensione de La via del male di Robert Galbraith, terzo volume della saga noir dedicata a Cormoran Strike. In attesa del review party del quarto volume - previsto l'11 febbraio - ci ricorda dove la serie era arrivata!

Tre, Due, Uno… a tutto Cormoran!!

In attesa del prossimo Lunedì 11 Febbraio, giorno in cui i blog partecipanti al Blog Tour per l’uscita del nuovo romanzo di Robert Galbraith posteranno in contemporanea la recensione per questo 4° attesissimo romanzo, desideriamo qui proporVi la terza avventura, vista da un’angolazione un po’ diversa. Insomma, quattro chiacchiere per riscoprire…


Titolo: La via del male
Autore: Robert Galbraith
Traduzione: Francesco Bruno
Casa editrice: Salani - 2016
Pagine: 306

Descrizione:  Quando un misterioso pacco viene consegnato a Robin Ellacott, la ragazza rimane inorridita nello scoprire che contiene la gamba amputata di una donna. L'investigatore privato Cormoran Strike, il suo capo, è meno sorpreso, ma non per questo meno preoccupato. Solo quattro persone che fanno parte del suo passato potrebbero esserne responsabili - e Strike sa che ciascuno di loro sarebbe capace di questa e altre indicibili brutalità. La polizia concentra le indagini su un sospettato, ma Strike è sempre più convinto che lui sia innocente: non rimane che prendere in mano il caso insieme a Robin e immergersi nei mondi oscuri e contorti degli altri tre indiziati. Ma nuovi, disumani delitti stanno per essere compiuti, e non rimane molto tempo...


RECENSIONE:


Ho scelto di rubare quel che hai scelto di mostrare / e sai che non chiederò scusa… / mi appartieni di diritto. / Sto percorrendo la via del male, sto percorrendo la via del male…

E’ indubbio ritenere le serie “croce e delizia” di ogni lettore: da un lato l’onere di dover attendere talvolta troppo tempo tra l’uscita di un romanzo e l’altro, di contro la bellezza di non veder finire immediatamente una storia che piace. Particolarmente adatti alla serialità i gialli o noir o generi affini: uno o più protagonisti ben definiti e la possibilità di far inventare quante più storie la fantasia dell’autore è in grado di produrre.

Eccoci quindi a parlare della terza avventura di Cormoran Strike e Robin Ellacott, rispettivamente titolare lui dal 2010 e segretaria, collaboratrice ed oramai quasi socia lei, nell’agenzia investigativa in quel di Denmark Street, Londra. Di seguito un minimo di sinossi, per chi non la conosce ancora o non se la ricorda bene, essendo trascorsi ca. 2 anni dalla data della pubblicazione:

Quando un misterioso pacco viene consegnato a Robin Ellacott, la ragazza rimane inorridita nello scoprire che contiene la gamba amputata di una donna. L'investigatore privato Cormoran Strike, il suo capo, è meno sorpreso, ma non per questo meno preoccupato. Solo quattro persone che fanno parte del suo passato potrebbero esserne responsabili - e Strike sa che ciascuno di loro sarebbe capace di questa e altre indicibili brutalità. La polizia concentra le indagini su un sospettato, ma Strike è sempre più convinto che lui sia innocente: non rimane che prendere in mano il caso insieme a Robin e immergersi nei mondi oscuri e contorti degli altri tre indiziati. Ma nuovi, disumani delitti stanno per essere compiuti, e non rimane molto tempo...

Siamo nel 2011 e l’agenzia investigativa di Cormoran Strike va a tutta birra… è proprio il caso di usare questo modo di dire, dato che nei romanzi di Robert Galbraith, le birre bevute e le sigarette fumate sono in numero così considerevole che potremmo considerarle protagoniste insieme ai due investigatori! I due casi precedentemente risolti hanno portato notorietà a Cormoran e quindi in questo periodo la clientela non manca, pur se i guadagni sono sempre risicati. La collaboratrice e quasi socia, la ventiseienne Robin, che si sposerà di lì a qualche mese con il fidanzato di una vita , riceve in agenzia un pacco a suo nome. Non saranno le macchine fotografiche usa e getta da regalare al suo matrimonio, ciò che uscirà dalla scatola… Ma una gamba di donna, omaggio di un oscuro ammiratore… di Robin oppure di Cormoran?

Il romanzo, come facilmente intuibile, si dipana in un crescendo di tensione, mano a mano che si restringe il numero di possibili “ammiratori” che potrebbero aver pensato ad un siffatto regalo. Il pazzo omicida poi, è continuamente alla caccia della prossima vittima da fare a pezzi – e non disdegna di seguire la nostra Robin, senza fortunatamente avere la chance di poterla colpire. Ed è incredibile quanto si assomiglino i tre violenti figuri, unici possibili colpevoli, e che provengono tutti dal passato di Cormoran, che a ben vedere, sin dall’infanzia ha avuto a che fare con la parte “sporca” della società.

Ve li presentiamo:

  • Donald Laing: ex militare, violento. incontrato nel corso di un match di pugilato, durante il quale Laing aveva morso in faccia Cormoran; in seguito si erano re-incontrati nel corso di un'indagine e Strike aveva salvato sua moglie e suo figlio dagli abusi di Laing. Per questo Laing era stato condannato a 16 anni di reclusione. Nonostante la sua brutalità, Laing era in grado di affascinare chiunque.
  • Noel Brockbank: altro ex-commilitone di Strike, arrestato per pedofilia; in seguito alla sua resistenza all'arresto, Strike lo aveva picchiato causandogli apparentemente una commozione cerebrale. Durante il periodo degli abusi, aveva minacciato la figliastra di tagliarle la gamba, cosa che porta Strike a sospettare di lui.
  • Jeff Whittaker: ultimo compagno di Leda, madre di Strike, anche se in realtà è poco più vecchio di Cormoran. Cantante fallito, aveva sposato Leda nella vana speranza che gli portasse fama e ricchezza; quando questa era morta, aveva lasciato a lui i suoi pochi averi. Strike aveva testimoniato contro di lui poiché pensava che l'overdose che aveva ucciso sua madre fosse stata provocata da Jeff, ma questi era stato assolto per insufficienza di prove.
Naturalmente, come in ogni buon giallo che si rispetti, dopo appostamenti, pedinamenti, viaggi con la vecchia Land Rover dei genitori di Robin per cercare i familiari dei tre grossi e violenti sospettati, in modo da poterli rintracciare… il cerchio si restringerà e Robin e Cormoran scopriranno chi è l’assassino. Con Robin che rischierà la vita, perché l’assassino vuole colpire Cormoran proprio attraverso la sua socia.

Curioso il biglietto che Robin Ellacott trova nella scatola insieme alla gamba di donna: un verso di “Mistress of the salmon salt”, canzone dei Blue Oyster Cult – verso tatuato anche sull’inguine di Leda, la madre di Cormoran.

Ora, la cosa che trovo molto interessante nei romanzi di Robert Galbraith è che “dedica”, diciamo così, l’inizio di ogni capitolo ad un particolare autore oppure, come in questo caso, ad un gruppo musicale. Qui in La Via del Male, il cui titolo originale in inglese è “career of evil” (letteralmente “carriera del male”), siamo proprio in presenza di una canzone del gruppo appena citato, il cui testo è stato scritto nientemeno che da Patti Smith (che nel 1974 era l’amante del tastierista del gruppo). L’album “Secret Treaties” (trattati segreti), che contiene career of evil, divenne in poco tempo disco d’oro. Vale la pena ascoltare l’album mentre si legge il romanzo! Piccola curiosità: l’anagramma del nome del gruppo, Blue Oyster Cult (il culto dell’ostrica blu), sarebbe “Cully Stout Beer” (letteralmente “compagna birra nera”)… e si ritorna alla passione di Cormoran per la birra!

E mentre Galbraith/Rowling ammette di non essersi mai divertita così tanto a scrivere un libro come questo, nonostante il tema cruento…tra macabri trofei di cui lo Squartatore fa incetta, l’agenzia investigativa che verso metà romanzo inizia a colare a picco a causa della cattiva pubblicità dovuta proprio a questo violento e mastodontico pazzo scatenato, pedofili a piede libero, fidanzati che si rivelano diversi da come l’autore ce li aveva inizialmente presentati ed il licenziamento di Robin ad opera dello stesso Cormoran… ebbene, ascoltiamoci “One step ahead of the devil” e “Before the kiss”, in attesa di ritrovarci nuovamente il prossimo lunedì 11 febbraio e scoprire cosa succede nel nuovissimo “ Bianco Letale”.


 
 
 
E a proposito: nel 1896 Grazia Deledda pubblica il romanzo: La Via del Male. Coincidenze?... io non credo.


A presto,
 




2 commenti:

  1. Anche io fremo all'idea di avere tra le mani il quarto volume anche se La via del male mi era piaciuto un pelino meno rispetto ai primi due, forse perché c'era un po' troppa carne al fuoco nella trama.

    RispondiElimina
  2. Ciao!
    Decisamente Bianco Letale è più bello!
    E concordo con te sul fatto che La Via del Male fosse un po' sottotono rispetto agli altri. Ti dirò che i 3 cattivoni di turno a tratti lì confondevo l'uno con l'altro...
    Bene allora, a te il piacere della prossima lettura 😀

    RispondiElimina