Sinossi: Tra le remote montagne delle Highland, il corpo di Elaine Buxton sta
bruciando. Tutto quello che rimarrà per identificare la donna, un
brillante avvocato scozzese, sono i suoi denti e un frammento di
vestiario. Intanto, nella stanza segreta di una casa di Edimburgo, la
vera Elaine Buxton urla nel buio. L'ispettore Luc Callanach ha appena
messo piede nel suo nuovo ufficio che il caso di una donna scomparsa si
trasforma in un'indagine per omicidio. Dopo aver lasciato una
promettente carriera all'Interpol, Callanach è ansioso di mettersi alla
prova con la sua nuova squadra. Ma l'indagine che lo aspetta è molto
diversa da qualunque sfida abbia mai affrontato prima d'ora, perché
l'assassino di Elaine ha coperto le tracce con cura meticolosa. Quando
un'altra donna di successo viene rapita, è chiaro che si tratta di una
disperata corsa contro il tempo per impedire al gioco perverso di una
mente criminale di mietere altre vittime.
Ho cominciato a leggere questo libro con aspettative altissime visto i pareri entusiasti che avevo letto in rete. Come sapete amo tantissimo i thriller ma sono anche molto esigente verso questo che, per anni, è stato il mio genere letterario preferito. Ultimamente la mia passione è un po' scemata proprio perchè faccio fatica a trovare un thriller degno di questo nome.
Ma, direte voi, cosa cerchi tu in un thriller? Bè, ve lo spiego subito!
"Puntò il piede a metà dell'omero sinistro, con precisione chirurgica, e si abbandonò con tutto il peso sul braccio di lei, sentendo lo schianto delle ossa rotte vibrare dentro la gamba."In un thriller cerco adrenalina, colpi di scena, dei crimini efferati, pathos, un killer non banale ma, in un thriller, cerco soprattutto un intrigo capace di tenermi incollata alle pagine con lo scopo di svelare il mistero che per il lettore ci deve assolutamente essere. Sì, il mistero, lo ritengo necessario.
E in questa lettura, direte voi, hai trovato tutto questo? Ecco, ho trovato molto ma non tutto e soprattutto non ho trovato il mistero. Già, perchè l'autrice nelle prime pagine ci svela nome e cognome dell'assassino, raccontandoci le sue mosse, chi ucciderà, perchè ucciderà quella persona così, dove la porterà, e tutti i suoi singoli pensieri. Avete capito bene... E infatti, l'unica cosa che, per quanto mi riguarda, non funziona in questo libro è conoscere tutto dell'assassino.
Anche perchè mi sembra un po' furbetto da parte di un autore fare una mossa del genere, come dire... "Visto che non sono capace di creare suspance fino alla fine e mi faccio beccare dico già tutto al lettore così poi mi rilasso."
Eh no cara Helen, non si fa!!!
A volte capita ultimamente che alcuni utori dedichino dei capitoli al serial killer, facendolo interagire con il lettore, facendogli raccontare i suoi pensieri ma, quando questo accade, non viene svelato il nome del killer, al lettore è "regalata" la psicologia del personaggio ma comunque gli resta il compito di scoprire chi sia realmente.
Qui questo compito non mi è stato lasciato e purtroppo questo mi ha rovinato parzialmente la lettura, rendendomi un mero spettatore senza un compito preciso.
Peccato perchè invece tutte le altre caratteristiche questo thriller le aveva eccome.
La trama è abbastanza convincente e coinvolgente. Si affiancano due indagini, quella del serial killer capace di far scovare alle autorità quello che lui vuole, portata avanti dall''ispettore Luc Callanach, appena arrivato ad Edimburgo dall'Interpol con un passato con qualche ombra, e quella di una serie di bambini abbandonati e lasciati morire che viene invece seguita dalla sua collega, l'ispettrice Ava Turner, l'unica con cui Luc sembra riuscire ad avere un rapporto civile, quasi amichevole, in tutta la squadra. In realtà la seconda indagine mi è sembrata un po' slegata dal resto, inserita quasi più come pretesto per far conoscere al lettore il personaggio di Ava e la sua psicologia.
I personaggi sono caratterizzati in modo molto preciso, sappiamo tutto di Luc, ex modello, bellissimo, adorato dalle donne, tanto che proprio per la sua bellezza in passato ha avuto non pochi problemi; lo stesso possiamo dire di Ava, delle donne rapite, del killer e di ogni singolo personaggio che appare durante lo scorrere la lettura. Di certo l'autrice ha una capacità innata di descrivere perfettamente i personaggi tanto da farli sembrare reale e da farli immaginare precisamente dal lettore.
Anche l'ambientazione è molto precisa e affascinante. Edimburgo e le montagne non poco lontane, l'interno della casa dell'assassino, l'università dove questo lavora, il commissariato dove avvengono gli interrogatori sono tutti talmente dettagliati che al lettore sembra di viverci in quei luoghi.
Il ritmo resta sempre molto veloce, questo è sicuramente un pregio a parte in alcuni particolari che forse ha portato l'autrice ad essere un po' troppo sbrigativa, ma niente su cui non si possa sorvolare.
Quello che dovete avere bene in mente quando prenderete in mano queste pagine è la crudezza e il modo molto diretto - cosa che io amo ma molti in effetti no - con cui vengono descritte le torture che vengono impartite alle vittime. Se leggete la citazione che ho riportato sopra vi renderete conto dei toni e, vi assicuro, quella forse è anche una citazione abbastanza blanda rispetto ad altri dettagli che ci vengono forniti. Come dicevo io amo questo particolare ma sicuramente non è adatto per stomaci deboli o lettori facilmente impressionabili.
Il finale lascia apertissimo il futuro dei protagonisti, ma non mi aspettavo nulla di diverso visto che questo rappresenta il primo volume dedicato all'ispettore franco-scozzese Luc Callanach di cui, se non erro, sono gia stati pubblicati cinque volumi in lingua originale.
Di sicuro è una buona lettura e credo che proverò a continuare la serie anche se spero con tutto il cuore che la prossima volta l'autrice non faccia la furba - credo sia molto più facile non permettere al lettore di scoprire l'assassino - e ci regali un thriller vero, perfetto anche in quello che qui mi è mancato.
Lo avete letto? Avete voglia di dirmi la vostra?
Mmmmm non lo so, questa cosa del sapere subito chi è l'assassino mi ha fatto storcere parecchio il naso devo dire... al tempo stesso, personaggi ben caratterizzati e ambientazioni ben descritte sono punti di forza da non sottovalutare... mi sa che per ora lo tengo in stand by!
RispondiEliminaEh guarda... Ma tutto tutto tutto cindice! Nome, cognome, dove lavora, come è fatto. Proprio un peccato perché lo stile di scrittura è veramente molto interessante.
EliminaNiente suspance è brutto però
RispondiEliminaLa suspence e solo quella di scoprire quando e come scopriranno il killer...
EliminaEffettivamente un po'poca per i miei gusti!