mercoledì 31 marzo 2021

Recensione #388 - Io e te di Niccolò Ammaniti

Buongiorno lettori, fine mese, le sfide si fanno calde, quindo torno oggi con una nuova recensione. Quella di Io e te, di Niccolò Ammaniti, edito da Einaudi, pag. 116.


Trama:
Barricato in cantina per trascorrere di nascosto da tutti la sua settimana bianca, Lorenzo, un quattordicenne introverso e un po' nevrotico, si prepara a vivere il suo sogno solipsistico di felicità: niente conflitti, niente fastidiosi compagni di scuola, niente commedie e finzioni. Il mondo con le sue regole incomprensibili fuori della porta e lui stravaccato su un divano, circondato di Coca-Cola, scatolette di tonno e romanzi horror. Sarà Olivia, che piomba all'improvviso nel bunker con la sua ruvida e cagionevole vitalità, a far varcare a Lorenzo la linea d'ombra, a fargli gettare la maschera di adolescente difficile e accettare il gioco caotico della vita là fuori. Con questo racconto di formazione Ammaniti aggiunge un nuovo, lancinante scorcio a quel paesaggio dell'adolescenza di cui è impareggiabile ritrattista. E ci dà con Olivia una figura femminile di fugace e struggente bellezza.

 
Ho letto questo libro per caso, cercavo qualcosa che potesse essere utile alla challenge che organizzo e a cui partecipo. Avevo un solo giorno per leggere quindi mi serviva qualcosa di breve ma che potesse rapire (perché mica è detto che i libri brevi siano veloci!).
Ho trovato questo libro e mi ci sono buttata a capofitto. Adoro Ammaniti da sempre, i suoi libri riesco a leggerli in pochissimo tempo perché le sue storie mi coinvolgono totalmente, da sempre! So che molti invece lo detestano e questo aspetto della lettura mi affascina sempre.
Ma torniamo al romanzo.

"La mosca era riuscita a fregare tutti, perfettamente integrata nella società di vespe. Credevano che fossi uno di loro. Uno giusto."
Io e te... Un romanzo breve? Un racconto lungo? Non saprei definirlo ma quello che posso dire è che l'autore in pochissime pagine riesce a raccontarci tutto quello che ci serve sapere per vivere a pieno la storia di Lorenzo e che lui stesso ci racconta.
Lorenzo è un ragazzo particolare. Vive a Roma, è benestante, ha tutto quello che si potrebbe desiderare ma non è felice.
Sin da quand'era bambino fa fatica a fare amicizia, preferisce essere un'ombra, vivere nella solitudine. Ma, si renderà conto presto,
più lui cerca di essere un'ombra e più gli altri lo vedono diverso e lo trattano male ma.lui reagisce, con una forza che non sa neanche da dove arrivi ma che lo fa spesso finire nei guai.
I genitori si accorgono da subito che qualcosa in lui non va: è troppo solitario, ha un carattere troppo irascibile e lo mandano da uno psicologo. Lorenzo impara a fare di necessità virtù e dice allo psicologo quello che capisce lui si voglia sentir dire. Così fa con tutti, imita i ragazzi più "fighi" per non dare nell'occhio e non fare capire di essere invece tutt'altro. Lorenzo riesce così per anni a cavarsela finché un giorno, esagerando nella sua farsa ed ascoltando alcuni compagni parlare di una settimana bianca a Cortina, dice alla madre di essere stato invitato e parte. O meglio, la madre pensa che lui parta, in realtà si rinchiude nella mega cantina che la sua famiglia possiede nel palazzo e che è ancora occupata da tutti i mobili della vecchia proprietaria e fa la sua "settimana bianca" in solitudine, mangiando cibo in scatola e giocando alla PlayStation.
Sembra tutto filare liscio finché qualcuno lo scopre. Per fortuna quel qualcuno è disperato tanto quanto lui: si tratta della sua sorellastra Olivia, nata dal precedente matrimonio del padre,  che lui non vede da molti anni e con cui non ha un rapporto.
Da subito i due sembrano due cani randagi, ringhiano annusandosi da lontano ma capendo presto di essere indispensabili l'uno per l'altra in quella situazione. Anche Olivia ha le sue cose da nascondere, delle cose importanti da cui Lorenzo non potrà fuggire, anzi.
Ho trovato questo libro veramente ben scritto. I personaggi si spogliano davanti al lettore di tutte le loro maschere e si mostrano con tutte le loro imperfezioni e fragilità. Non c'è niente che Ammaniti in queste poche pagine abbia lasciato in sospeso sul loro conto, niente che al lettore resti oscuro anzi, arrivano in modo prepotente, con le loro emozioni. Anche sulle loro famiglie capiremo di più grazie al confronto che i due avranno e arriveremo a tifare per loro, per quel rapporto tra fratelli che speriamo possa nascere dopo la reclusione forzata in quella cantina.
Se conoscete Ammaniti sapete che la disperazione e la crudezza delle sue storie emergono più di qualsiasi altro elemento. In questo libro, in aggiunta, c'è anche un grandissimo colpo di scena finale  che vi lascerà a bocca aperta. Una favola dolce amara - molto amara in effetti - che mi ha emozionato e mi ha fatto venire gli occhi lucidi, qualcosa che non mi sarei aspettata, che non so se sia il finale perfetto ma che sicuramente colpisce allo stomaco il lettore.
Nonostante l'atmosfera dolorosa che si percepisce man mano che si conoscono meglio i personaggi, ho trovato tra le righe un grande messaggio di speranza, la scoperta di un rapporto che forse potrebbe cambiare tutto, che potrebbe fare bene sia a Lorenzo che a Olivia. Potrebbe...
Sono felice di averlo letto, felice di aver ritrovato ancora una volta convincente questo autore. Non so cosa mi colpisca della sua scrittura, non so quale sia la ragione per cui i suoi libri io li sento tutti sulla pelle, non so, ma mi piace!
 



VOTO:










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