venerdì 18 giugno 2021

Letture con Marina #139 - Recensione de Storia Meravigliosa dei viaggi in treno di Per J. Anderson

Buongiorno lettori, è venerdì quindi torna il consueto appuntamento con Marina e una delle sue recensioni. Avrei avuto diverse recensioni da pubblicare ma tra lavoro e vita reale è stato un periodo particolarmente impegnativo. Per fortuna Marina mi salva e, come un orologio svizzero, ecco la sua recensione settimanale.


Sarà il colore finalmente tenue delle nostre Regioni, sarà l’estate che alfine si fa viva: fatto sta che le vacanze ed i viaggi sembrano alle porte ed anch’io mi sono fatta nuovamente affascinare dal mitico viaggio sull’Orient Express!





Ti
tolo: Storia Meravigliosa dei viaggi in treno
Autore: Per J. Anderson
Casa editrice: UTET, 2020
Pagine: 352

Trama: «Quando Watt e Stephenson costruirono la prima locomotiva, si può dire che così facendo inventarono il tempo.» Era il 1936 e Aldous Huxley rifletteva sulla portata rivoluzionaria del treno a vapore; già da un secolo la terra si stava coprendo di uno scintillante reticolo di binari, su cui correvano, puntuali come l'orologio di Greenwich, le icone della velocità e del progresso. Oggi, invece, ai lunghi viaggi su rotaia associamo un sentimento diverso. Un desiderio di fuga nel passato, la fantasia dell'attesa prima di raggiungere la meta, la volontà di perdersi e confondersi tra i passeggeri. Sembra quasi che il treno risvegli non più la speranza in un futuro migliore, ma la nostalgia per un mondo quasi scomparso. Queste due sensibilità, apparentemente così distanti, animano entrambe lo spirito girovago di Per J. Andersson e del suo libro, che è sia una storia delle ferrovie dalle origini ai giorni nostri, sia un invito a mettersi in viaggio alla riscoperta dello slow travel. Il reporter svedese guida il nostro sguardo fuori dal finestrino e racconta i segreti nascosti sotto la ruggine: dai sanguinosi delitti letterari tra gli scompartimenti dell'Orient Express alla vera e tragica fine del primo finanziatore dell'impresa ferroviaria, travolto sui binari dalla locomotiva Rocket all'arrivo inaugurale in stazione; dalle grandi rapine ai vagoni in corsa sulle praterie nel West più selvaggio al cuore della giungla indiana, dove un treno azzurro arrampicandosi sulle cime del Nilgiri all'incontrario va... E a ritroso sembriamo andare anche noi, trasportati magicamente da un paese all'altro oltre i confini di quella che crederemmo essere solo immaginazione e invece è la Storia che, secondo Andersson, possiamo continuare a scrivere: la Storia meravigliosa dei viaggi in treno.
 

RECENSIONE:   


Viaggi, rispetto per l’ambiente e al contempo comodità, storia e cultura a tutto tondo, nostalgia per il passato e visione d’insieme per il futuro. Può un libro racchiudere tutto questo?

Vi risparmio il titolo originale in svedese, anche se qualcuno potrebbe restarne affascinato. Incomprensibile. Simpaticamente. Così come allegro e scritto come fosse un romanzo è questo libro dall’accattivante copertina. E complimenti all’autore ed evidentemente anche alla traduttrice, perchè il libro si legge veramente con piacere e curiosità crescenti. Come qualche altro lettore ha tenuto a specificare, leggendo la trama non avevo capito che molte parti fossero appannaggio dell’estremo nord Europa, e con questo intendo i paesi scandinavi. Però non è affatto vero che riporta solo le esperienze, la storia e la “ferrovia” dell’estremo nord. Che poi, nonostante l’autore sia un esperto viaggiatore, sembra comunque naturale che si soffermi soprattutto sulla Svezia e sui paesi limitrofi, che chiaramente conosce come le sue tasche.

Suddiviso in una ventina di capitoli dai titoli evocativi, Andersson ci racconta la storia del treno, ma anche la sua infanzia come nipote di nonni che proprio grazie alla ferrovia hanno potuto abbandonare le fattorie dei luoghi natii per trasferirsi in una cittadina e snodo ferroviario, ottenere un impiego statale sicuro e così svincolarsi dal pesante e poco remunerativo destino di contadini. In breve, almeno per la sua famiglia svedese, benessere, fiducia, possibilità di una vita migliore rispetto anche solo alla generazione precedente, e possibilità di poter avere quattro figli e riuscire a mantenerli più che dignitosamente.

Abbandoniamo la storia della famiglia di questo giramondo stipendiato e facciamo nostre le argomentazioni sull’ambiente che sembrano essere diventate punto focale di discussione di tutti i Paesi. Sarebbe qui troppo lungo riuscire a riportare anche solo una parte delle considerazioni di cui Andersson ci fa partecipi. Però… Non avevo mai riflettuto sul diverso inquinamento che porta il mondo ferroviario, rispetto al mondo degli aerei. I numeri che riporta l’autore sono impressionanti. Se da un lato ad un certo punto il viaggio in aereo ha consentito viaggi molto più rapidi e con l’avvento delle compagnie aeree low-cost lo ha reso alla portata di tutti, è anche vero che l’inquinamento ha raggiunto valori assurdi. Il treno, che aveva anch’esso consentito alle persone “normali” di poter viaggiare e trasportare merci più velocemente ed agilmente, ad un certo punto, un po’ alla volta, è stato pressochè abbandonato a favore dell’aereo, più veloce e molto più inquinante. Il discorso del più veloce tra l’altro, per quanto riguarda le tratte coperte dall’alta velocità, non è nemmeno più veritiero.

Come puntualizza ogni tanto l’autore con tono speranzoso ed incitante, il treno negli ultimissimi anni sta tornando un po’ in auge, perché a differenza dell’aereo, ad esempio, consente anche la visione dei paesi e delle città che attraversa. Per non parlare dei panorami. Eppure… Eppure, come ci racconta rattristato Andersson, proprio nel 2009 quando c’era a Copenhagen il vertice sul clima delle Nazioni Unite, in Svezia, con il parere contrario di molti, è stato deliberato il via libera alla costruzione di un altro aeroporto nel Dalarna settentrionale. Per attirare turisti da Gran Bretagna, Germania e Russia, Cina e Giappone sui loro bassi rilievi, per una sciata su piste veramente insignificanti. Quando poco distante da queste modeste cime, ci sono massici montuosi molto più maestosi e con piste sciistiche molto più lunghe e belle. A che pro, quindi? “La progettazione dell’aeroporto è stata molto strana. Non tutte le parti hanno avuto voce in capitolo. Sospettiamo che ci siano stati degli imbrogli”… A chi dare ragione? Ai verdi, ai naturalisti? Alle persone apartitiche e lungimiranti, impegnate nella salvaguardia del nostro pianeta? Oppure agli imprenditori ? E’ un punto questo che va attentamente considerato, avendo ben presente tutti gli aspetti, non solo quello puramente economico.

Ma in questo libro c’è tanto altro, oltre ai molteplici viaggi ferroviari intrapresi sin dall’adolescenza da quest’uomo che ha fatto della sua passione un lavoro. Lo dice chiaramente Andersson che – anche – con questo libro sta cercando di sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema ambiente, cercando di essere di esempio non solo a parole - e al contempo dando informazioni puntuali sulla rete ferroviaria europea, per invogliare i futuri viaggiatori a considerare per gli spostamenti mezzi alternativi, quando possibile.

Non dispiace poi per i lettori leggere e nello stesso tempo farsi incuriosire dai vari capitoli, leggendoli anche in ordine sparso… e perché no? Ad esempio imperdibile il capitolo “La nuova via della seta”, con digressioni su Cina, America, Africa e India… E altrettanto stupefacente, ricco di aneddoti e storia il capitolo successivo “Con la locomotiva a vapore sopra le nuvole”, dove si viaggia su logori e anciens treni, un po’ ovunque nel mondo per essere sinceri, non solo sul mitico Orient Express, del quale non Vi parlerò volutamente, per stimolarvi a cercare, curiosare, sognare… Ma anche in un titolo apparentemente meno nobile, come “Alte montagne e valli profonde”, tornando in Europa fra gli alti picchi, ci sono più che soddisfacenti pagine da “percorrere”, come dei provetti scalatori che affrontano le amate Alpi. Ci fermiamo un po’ a Poschiavo, all’Hotel Albrici à la Poste, che nel 1862 era addirittura la residenza del sindaco e dove qualche anno fa è venuto alla luce un dipinto di 350 anni fa, raffigurante il dio del mare, Nettuno. Ci si ferma anche per gustare una cucina che ha fatte sue le specialità di diverse culture, essendo una zona di confine e di transito.

Ve lo sareste aspettato Thomas Cook?, o se per questo anche The Grest Exhibition of the Works of Industry of all Nations di Londra del 1851? E allora perchè non ingolosirsi anche con alcuni intellettuali europei che non disdegnavano di viaggiare in treno o di soggiornare a Zurigo? Come ad esempio Kandinskij, Paul Klee, Max Ernst, James Joyce – o anche figuri più… come dire?, grigi – come Mussolini e Lenin! Oppure, sempre per persone a la page o comunque famose e/o danarose, scendere con il treno da Zurigo fino a Landquart, proseguire con il treno a scartamento ridotto fino a Davos Platz, dove una ripida funicolare ti conduceva alle case di cura che promettevano sollievo dai sintomi della tubercolosi. Ci andarono Robert Louis Stevenson e nel 1895 Arthur Conan Doyle – e ancora Thomas Mann che accompagnava la moglie Katia, e che qui si prese il tempo per scrivere “La Montagna Incantata”.

Beh Sig. Andersson: grazie per i reportage… Non hai fatto che acuire il bisogno di ritornare a viaggiare e soprattutto hai stimolato il pensiero che viaggiare non è solo uno svago fine a sé stesso, perché anche in questo ci deve essere il giusto rispetto per il nostro mondo. Ecco, se c’è un appunto che mi sento di muovere a questo libro, è che ti fa scalpitare per partire. E soprattutto mi ha messa nuovamente davanti al tipo di viaggio che mi organizzavo in solitaria quando avevo vent’anni. Viaggi lunghi, organizzati sì ma con la possibilità di perdere tanto tempo che in realtà non era una perdita, ma un guadagno per mente, occhi e cuore.

A presto




 

4 commenti:

  1. Lo corteggio da qualche tempo, innamoratami della copertina e della trama quando lo vidi in libreria oramai qualche anno fa. Ma non l'ho ancora recuperato... vedremo al prossimo giro in libreria :)

    RispondiElimina
  2. Ciao Gresi,
    Lettura alquanto interessante, affatto didascalica e molto piacevole.
    Non ne rimarrai delusa!
    Buon fine settimana, ciao!

    RispondiElimina
  3. Il libri che parlano di viaggi sono stati una vera e propria salvezza in questo periodo! Non conoscevo questo libro ma sicuramente lo cercherò :)

    RispondiElimina
  4. Ciao Nicole,
    Per me si è rivelata una vera e propria sorpresa...
    Buon inizio di questa settimana infuocata, ciao!

    RispondiElimina