martedì 25 gennaio 2022

Recensione #423 - Le piume del Drago di Lorenzo Visconti

Buongiorno lettori come state? Io avevo tantissimi buoni propositi di cominciare l'anno seguendo il blog assiduamente ma, ahimè, in questo gennaio che sta quasi per concludersi ho letto molto ma non ho avuto una gran voglia di accendere il pc e scrivere quindi eccomi qui, nell'ultima settimana del mese, a riempirvi di recensioni che sto cercando di recuperare. 

Oggi torno con quella che è diventata una delle mie serie noir/poliziesche coccola; cosa significa? Che so che quando leggerò i libri di Lorenzo Visconti - pseudonimo di Paolo Roversi - per me saranno una coccola calda in una giornata grigia e nebbiosa! Vi parlo del secondo della serie e precisamente de Le piume del Drago di Lorenzo Visconti edito da Cairo, pag. 268. 

Primo libro della serie: La legge del Drago, recensione qui.


Trama:
Lorenzo Visconti detto il Drago continua a «non» essere un investigatore privato: non ha licenze ufficiali e nemmeno regole (tranne le sue). Ex sbirro che ha avuto qualche problema con la divisa e le istituzioni, il suo ufficio è un bar in via Gluck a Milano. Ed è lì che una mattina di luglio si presenta Valeria Zamperini chiedendogli di trovare la sorella scomparsa da cinque mesi. Iniziano così le indagini del Drago, aiutato dal socio Jamel, giovane francese mago dei computer, sulle tracce della ragazza. Nel frattempo un serial killer si aggira nella Bassa padana, lungo le sponde del Po, dove uccide le sue vittime con un macabro rituale. A indagare sugli omicidi ci sarà una vecchia conoscenza del Drago: il maresciallo Barillà, del Comando Carabinieri per la Tutela dell'Ambiente di Milano. Due casi in apparenza molto distanti, ma che si riveleranno intimamente collegati. Con "Le piume del Drago" Lorenzo Visconti ci riporta in una Milano rovente, violenta e sporca, alternando le luci della città ai paesaggi del grande fiume malato ― depredato e sfruttato dall'uomo ―e alle parole di un vecchio pescatore.

Secondo volume della serie dedicata a Lorenzo Visconti detto Drago. Che dire? Inizierò questa recensione in modo molto poco professionale e vi confesserò che in Drago ho trovato il mio uomo ideale letterario. Dimenticate i principi azzurri con cavallo bianco e immaginatevi un uomo che vive nell'illegalità ma solo per dare una lezione a chi se lo merita. Immaginate qualcuno che prova una grandissima gioia nel prendere a pugni delinquenti e sfruttatori ma che allo stesso modo cerca casa ad animali feriti. Immaginate un uomo che non è legato a nulla se non alla sua Ducati e al suo Fernet ma che allo stesso modo continua ad andare a trovare il padre malato di Alzheimer nella clinica dove è ricoverato perché è la persona più importante che gli sia rimasto (e, credetemi, non lo fa solo perché ha nascosto nell'armadietto della clinica la sua pistola!).
Ecco io LO AMO!


"Nella vita vera non è come nei film: se qualcuno scompare e nessuno chiede un riscatto, nove su dieci l'hanno fatto fuori. Fine della storia." 
E adesso passiamo alla recensione più "seria" (non che il mio amore per Drago non lo sia eh...).
In questo nuovo volume della serie ritroviamo, come nel volume precedente, due indagini parallele ma c'è una grande novità: se nel primo libro le due indagini erano entrambe portate avanti da Drago, in questo nuovo capitolo invece Lorenzo Visconti (Alias Paolo Roversi) lascia uno spazio enorme (praticamente la metà) a due nuove figure: il maresciallo dei carabinieri Rodrigo Barillà - che avevamo già incontrato nel libro precedente anche se in maniera marginale - e la Dottoressa Federica Della Lovere - magistrato -; i due, insieme, seguiranno le tracce di un serial killer che si muove lungo le rive del fiume Po. Drago invece si occuperà della sparizione di una ragazza, Marina Zamperini, per conto della sorella; come sempre questa indagine gli verrà segnalata dalla sua "amica" poliziotta Lara che, non avendo più possibilità di indagare sul caso in modo ufficiale, chiede a Drago di farlo alla sua maniera, un po' come era accaduto nel primo libro con un altro caso.
Le due indagini saranno portate avanti parallelamente per tutto il libro e il lettore non ne prediligerà una rispetto all'altra, talmente sono entrambe trattate in modo molto approfondito.
Lo stile dell'autore è, come nel libro precedente, graffiante, coinvolgente, capace di trascinare il lettore all'interno della storia e di renderlo partecipe degli avvenimenti.
La narrazione è alternata: in terza persona quando narra le vicende che riguardano Barillà e la Della Rovere e in prima persona quando invece si parla del Drago; e poi ci sono degli intermezzi con un narratore d'eccezione di cui scopriremo l'identità solo a storia inoltrata (questo espediente era stato usato anche nel primo libro per introdurci Jamel).
In questo nuovo lavoro ho trovato un po' di azione in più che ha aggiunto, a un lavoro già decisamente interessante, ancora più grinta e completezza. I personaggi su cui si rivolge l'attenzione sono aumentati ma non per questo è diminuita la precisione con cui questi personaggi sono stati raccontati al lettore, sia dal punto di vista fisico che mentale. I rapporti tra di loro evolveranno e ci aiuteranno a scoprire qualcosa in più rispetto a quello che già con parole e immagini l'autore riesce a raccontarci.
Anche l'ambientazione, così come il punto di vista narrativo, cambia in base alle indagini: una incentrata principalmente nella zona del lungo Po mantovano e l'altra che si snoda tra Milano e provincia. I luoghi che ci vengono mostrati in questa serie sono luoghi difficili e noir, tanto quanto le storie che ci vengono raccontate e questo aumenta l'amalgama dell'insieme perchè, lo si respira tra le righe, niente è lasciato al caso.
L'autore anche in questo libro ha dimostrato la sua enorme capacità narrativa creando una storia realistica, con un mistero intricato e ben sviluppato, con una corposità aggiunta da un'ambientazione che non fa solo da contorno e con dei personaggi assolutamente credibili e appassionanti.
Anche in questo caso Lorenzo Visconti mi ha convinto anzi, di più: mi ha anche fatto innamorare ahahahahah.
Ovviamente lo consiglio!
 


VOTO:




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