giovedì 11 giugno 2015

Recensione #66 - Qualcosa di vero di Barbara Fiorio

Buongiorno carissimi!! Scusatemi se in questi giorni sono un po' assente qui ed anche sui social ma tra i miei casini e una connessione che non vuole saperne di funzionare  tutto gira a mio sfavore...
Io comunque ce la metto tutta!
Sono qui oggi per parlarvi di un libro che mi ha totalmente conquistata: Qualcosa di vero di Barbara Fiorio edito da Feltrinelli, pag. 249.

Trama: A rincasare ubriachi nel cuore della notte si rischia di inciampare in qualsiasi cosa: un gradino, i lacci delle scarpe, uno stuoino fuori posto. Ma se ti chiami Giulia, sei una pubblicitaria di successo e per te l'infanzia è solo una nicchia di mercato, puoi anche inciampare in una camicia da notte con una bambina dentro: Rebecca, la figlia della nuova vicina. Allora, tra i fumi dell'alcol, puoi persino decidere di ospitarla per una notte sul tuo divano. Salvo poi rimanere invischiata in sessioni di fiabe da raccontarle ogni volta che la madre, misteriosamente, non c'è. Da Cenerentola a Pollicino, da Raperonzolo alla Sirenetta, purché siano sempre le versioni originali: quelle di Perrault, dei Grimm e di Andersen, dove i ranocchi si trasformano in principi soltanto se li lanci contro un muro, e non sono certo i baci a risvegliare le più belle del reame. Se invece ti chiami Rebecca e sei arrivata da poco in città, puoi provare a conquistare i compagni di classe con le "fiabe vere". Salvo poi imbatterti nelle temibili bimbe della Gilda del cerchietto, pronte a screditarti con le versioni edulcorate della Disney. E forse, nonostante i tuoi nove anni, cercherai di far capire a Giulia, la tua amica del pianerottolo, che, anche se i principi azzurri nella realtà non esistono, l'uomo giusto a volte è più vicino di quanto si pensi. Ciò che ancora non sai è che la verità costa cara. E non solo perché certe cose è meglio non raccontarle, specie quando ci sono di mezzo i segreti degli adulti.

Il fungone raffigurato su questa cover mi ha conquistato immediatamente, da quando per la prima volta l'ho visto su una famosissima riviesta di settore. Avevo già deciso che lo avrei letto ancora prima di conoscerne la trama. Chiamatelo come volete: istinto, follia, rischio. Ora, col senno di poi, posso dire di essere felicissima di aver seguito l'istinto, di essere stata folle, di aver rischiato.
Con questo romanzo ho provato di tutto: risate, tenerezza, dolcezza, ansia, paura e - verso il finale - una tremendissima sensazione di vuoto e di mancanza che perdura ancora adesso.
Con una trama apparentemente semplice che racchiude invece un'attenzione profonda, la Fiorio è riuscita ad analizzare e far interagire il mondo degli adulti con quello dei bambini in modo perfetto, emozionante e divertente.
Giulia - pubblicitaria quarantenne di successo senza un particolare interesse verso i bambini, dedita al lavoro e con una vita solitaria - e Rebecca - "novenne" tenera, arguta, sensibile come solo i bambini a volte sanno essere - sono le protagoniste di questa storia. Si incontrano sul pianerottolo di casa una notte in cui Giulia rientra, un po' brilla, da una serata di bagordi e Rebecca, sola in casa, resta chiusa fuori dal suo appartamento.
Non usuale trovarsi una bambina su un pianerottolo di notte, anche per una come Giulia che nel suo lavoro di persone strane ne incontra a bizzeffe; impossibile lasciarla lì senza avere dei rimorsi di coscienza, quindi la ospita per una notte lasciando un bigliettino incomprensibile alla madre.
Comincia così un'amicizia strana, fatta di un divario di età enorme ma di una serenità che spesso manca anche nei migliori rapporti.
Giulia diventa un punto di riferimento per quella bambina che, ogni notte che si ritrova sola in casa perchè la madre la lascia per andare al lavoro, prende l'abitudine di bussare al muro della vicina con lo scopo di averla accanto per addormentarsi.
E' così che Giulia inizia a Raccontare a Rebecca delle fiabe, ma non fiabe qualunque: fiabe vere, non farcite di principesse bellissime, di carrozze incantate, di "e vissero per sempre felici e contenti" ma piene di vita vera, con personaggi che possono morire, persone che vengono punite in modo brutale, principesse belle ma stupide e ranocchi che per diventare principi devono essere lanciati contro il muro.
In un crescendo di ironia l'autrice ci porta quindi nel mondo delle fiabe dei Fratelli Grimm, quelle dove spesso il finale è diverso da quello che tutti conosciamo grazie alle fiabe recenti o a film Disney e nello stesso tempo ci porta nel mondo di Giulia - con la sua ricerca di un amore vero, le sue scadenze lavorative, la sua solitudine ed il suo lento ed inesorabile attaccamento alla bambine - e nel mondo di Rebecca- una casa nuova, una nuova scuola, una mamma affettuosa ma spesso assente di notte, un papa di cui in un primo momento conosciamo poco, una necessità di capire cosa le stia accadendo intorno e soprattutto un bisogno impellente di capire il mondo spesso incomprensibile degli adulti.
Per tutta la lettura ci accompagneranno quindi favole e fumetti. Fumetti, sì! Perchè oltre a questa meravigliosa coppia di protagoniste un ruolo predominante l'autrice l'ha dato anche agli uomini: Lorenzo, braccio destro di Giulia, amico, confidente, che con i suoi disegni rende reali le idee pubblicitarie della donna e che con la sua presenza riempie un vuoto che Giulia stessa non si rende conto di avere; Daniele, compagno di banco di Rebecca, amante del disegno attraverso cui sfoga la sua rabbia e la sua tristezza per un abbandono che nel suo cuore sa di non meritare; Leone, il vicino di casa delle due protagoniste, attore in pensione che comunica con gli altri in versi, un po' burbero e lamentoso.
Tutti personaggi caratterizzati in modo splendido che sanno entrare nel cuore del lettore.
Ma, come dicevo, questo romanzo è anche sinonimo di profondità, e porta a riflettere su temi importanti.
Conoscendo la storia di Anna, madre di Rebecca mi sono ritrovata con il fiato sospeso, con le lacrime agli occhi, con una rabbia interiore che non mi permetteva in alcuni momenti neanche di respirare. Avrei voluto a volte aiutarla, a volte scuoterla, a volte abbracciarla. 
Ho finito la lettura un giorno fa, a mezzanotte, nell'oscurità della mia camera da letto e nel momento stesso in cui ho letto l'ultima parola e ho spento la luce sono rimasta, per un tempo che mi è sembrato interminabile, senza voglia di dormire, con l'unica sensazione di impotenza  e di vuoto.
Un libro promosso a pieni voti che consiglio a tutti e che - sono sicura - oltre a farvi sorridere saprà anche farvi riflettere.

VOTO: 




mercoledì 10 giugno 2015

BibliOmaggi #3

Buongiorno lettori, come va? Io sto passando un momento abbastanza difficile, ma la mia passione per i libri riesce almeno un pochino a migliorare le mie giornate.
Questa mattina sono qui con un nuova puntata di questa rubrica dedicata agli omaggi delle case editrici, in cui vi presenterò gli arrivi degli ultimi giorni.
  • Il bambino ombra di Vallgren Carl-Johan edito da Marsilio, 352 pagine. Data pubblicazione: 04 giugno 2015. Ringrazio la casa editrice per avermi spedito l'ebook. Autore di cui non ho mai letto nulla ma che a quanto pare è famosissimo in Svezia. Questo è il primo Thriller a cui si dedica, primo anche di una serie.
Trama: In una calda giornata estiva, un bambino di sette anni scompare misteriosamente in un'affollata stazione della metropolitana di Stoccolma. Una donna sconosciuta dal sorriso gentile lo prende per mano e sale con lui le scale che portano al treno, ma quando il padre raggiunge il binario, della donna e di suo figlio non c'è più traccia. Molti anni più tardi, ormai adulto, anche il fratello di quel bambino, Joel Klingberg, sembra essersi improvvisamente dissolto nel nulla. In cerca di un aiuto che la polizia non le vuole dare, la moglie decide di rivolgersi a Danny Katz, un vecchio amico di Joel dei tempi del servizio militare. Danny - quarantaquattro anni, ex interprete al ministero degli Esteri, ex traduttore e programmatore di software alla Difesa, ed ex tossicodipendente - è una sorta di nerd delle lingue e dell'informatica che gestisce una modesta agenzia di traduzione. Pur ritenendo che per cercare un imprenditore scomparso la sua competenza in fatto di lingue slave e siti russi pirata non sia poi così fondamentale, in nome della vecchia amicizia decide di accettare l'incarico. Ma la strada che porta a Joel è piena di insidie e scavare tra i segreti della ricchissima famiglia Klingberg, potente dinastia d'industriali, potrebbe costargli la vita.

  • L'invito di Ruth Ware edito da Corbaccio, 336 pagine. Data pubblicazione: 11 giugno 2015. Ringrazio la casa editrice per avermi spedito in anteprima l'ebook.
Trama: Dieci anni cambiano una persona. A dieci anni dalla fine del liceo Leonora Shaw, Nora, ne ha fatta di strada: è diventata una scrittrice, la sua vita è scandita dal lavoro alla scrivania nel suo monolocale dell’East End londinese, dalle tazze di caffè e dalle corse nel parco. Della vecchia Leonora non resta più nulla, nemmeno il nomignolo di allora, Lee. Tutti possono avere mille buoni motivi per non frequentare gli amici di un tempo, per troncare con il passato, per incominciare una nuova vita. E Nora ha un ottimo motivo. Eppure, quando riceve l’invito all’addio al nubilato della sua ex amica del cuore, si fa strada in lei un assurdo senso di colpa unito a un assurdo sentimento di riconoscenza verso Clare per essersi fatta viva dopo dieci anni. Sebbene con riluttanza, accetta di trascorrere un weekend in una villa nei boschi del Northumberland insieme ai vecchi amici, e di colpo si trova catapultata indietro nel tempo di dieci anni, in quel passato che ha meticolosamente cercato di cancellare. E capisce di aver commesso un errore.
Il peggior errore della sua vita.


  • Dov'è finita Audrey di Sophie Kinsella edito da Mondadori, 180 pagine. Data pubblicazione: 09 giugno 2015. Ringrazio la casa editrice per avermi spedito l'ebook.
Trama: Audrey ha 14 anni ed è da tempo che non esce più di casa. Qualcosa di brutto è successo a scuola, un episodio di bullismo che l'ha profondamente segnata e ora lei è in terapia per rimettersi da gravi attacchi d'ansia e panico che non le permettono di avere contatti con il mondo esterno. Per questo indossa perennemente dei grandi occhiali scuri, il suo modo di proteggersi e sfuggire al rapporto con gli altri. Il fratello invece è un simpatico ragazzino ossessionato dai videogiochi che, con grande disperazione della madre nevrotica, non si stacca un attimo dal suo computer e dal suo amico Linus che condivide la sua stessa mania. Ma quando Audrey incontra Linus nasce in lei qualcosa di diverso... deve poter trovare un modo per comunicargli le sue emozioni e le sue paure. Sarà questa scintilla romantica ad aiutare non solo lei, ma la sua intera famiglia scombinata. Dov'è finita Audrey? è un romanzo caratterizzato da una grande empatia in cui si ride tanto e ci si commuove e in cui Sophie Kinsella riesce magistralmente a alternare momenti di puro humour a momenti più seri e teneri con grandissima sensibilità.

  • Il confine del silenzio di C.L. Taylor edito da Longanesi, 320 pagine. Data pubblicazione: 28 maggio 2015. Ringrazio la casa editrice per avermi spedito l'ebook.
Trama: Sue Jackson è una donna realizzata: ha una famiglia felice, un marito con una solida carriera politica, una bella casa. Ma quando la figlia quindicenne Charlotte entra in coma in seguito a un grave incidente con un autobus, tutta la sua felicità va in pezzi. Eppure, se possibile, il ricovero della ragazzina in terapia intensiva non è l'incubo peggiore che Sue deve affrontare. C'è infatti il terribile sospetto che non si tratti di un incidente, ma di un tentativo di suicidio... Sue, disperata e in contrasto con il marito che nega qualsiasi ipotesi di suicidio, fa quello che solo una madre disperata può fare: apre il diario di Charlotte. "Nascondere questo segreto mi sta uccidendo" è la spaventosa frase che spunta dai meandri della vita di una ragazza inquieta. Sue scoprirà aspetti della vita della figlia, e della propria, che aveva disperatamente cercato di rimuovere, in un processo di discesa agli inferi che coincide con la scoperta di un male sempre più oscuro, sempre più difficile da arginare, che sta inghiottendo la vita di tutti...
  • Il ladro di nebbia di Lavinia Petti edito da Longanesi, 420 pagine. Data pubblicazione: 21 maggio 2015. Ringrazio la casa editrice per avermi spedito l'ebook.
Trama: Antonio M. Fonte è uno scrittore di enorme successo, ma per lui fama e ricchezza non hanno alcun significato. Stralunato e sociopatico, vive in una vecchia casa dei Quartieri Spagnoli di Napoli con la gatta Calliope, e se non ci fosse il suo agente letterario a ricordargli scadenze e doveri sarebbe incapace di distinguere ciò che è reale da ciò che forse non lo è. Ma un giorno, in mezzo alle migliaia di lettere dei suoi ammiratori, Antonio ne riceve una che non può ignorare. Datata quindici anni prima, è indirizzata a una donna che Antonio non crede di avere mai conosciuto. Solo il nome del mittente gli è familiare, perché è il suo. Quella lettera l'ha scritta lui, senza alcun dubbio. Quelle parole accennano a un ricordo smarrito e a un uomo che è stato ucciso, forse da lui stesso. Ma Antonio di tutto questo non ricorda nulla. Il giorno del suo cinquantesimo compleanno, si perde nei vicoli di Napoli e in un palazzo mai visto prima incontra uno strano personaggio che ha la mania di raccogliere tutto ciò che gli uomini perdono: nel suo Ufficio Oggetti Smarriti non si trovano solo mazzi di chiavi, libri o calzini spaiati, ma anche ricordi di giochi infantili, amori giovanili, speranze e sogni dimenticati. Antonio intuisce che è da lì che deve partire per ritrovare il filo del suo passato e risolvere l'enigma della lettera. Ma quell'enigma nasconde arcani ancora più insondabili: il segreto di una città che cambia forma e aspetto, l'avventura di un viaggio imprevedibile...

Cosa ve ne pare? Vi piacciono? Io sono affascinata da ognuno di questi libri per motivi diversi e non vedo l'ora di cominciare a leggerli anche se questo vosrrà dire far attendere ancora tutte quelle letture che già attendono da anni. Come farò a leggere tutto quello che vorrei??? Se conoscete un metodo infallibile fatemi sapere! Voi come fate a scegliere le vostre letture? Riuscite a non accumulare libri o siete malati e irrecuperabili come me?

lunedì 8 giugno 2015

Chi bussa? #25

Buongiorno lettori e buon lunedì! Speriamo che questa settimana voli... Non potete immaginare quanto io stia invidiando gli studenti che oggi dicono addio ai banchi di scuola e per ben tre mesi saranno liberi! Beati voi!!!!!
Oggi torno con una nuova puntata di Chi bussa?, la rubrica dedicata alle segnalazioni di autori emergenti e dei loro lavori.
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Titolo: Sole e Luna: L'inizio
Autore: Dylan Berro

Genere: Distopico/Fantasy/Narrativa per ragazzi/Avventura
Pagine: 137 pagine
Costoebook 0.99€ su amazon
Pubblicazione: autopubblicato

Trama: "Sole e Luna: due opposti indivisibili, due volti della stessa essenza."
Daniel ed Amily ci riportano alla nostra adolescenza e a sognare. Hanno vissuto insieme fino al compimento dei tredici anni, quando scoprono che la loro esistenza si è sempre basata sulla menzogna, sulla slealtà e sui tradimenti e che esiste un mondo parallelo al loro, misterioso e anche un po' affascinante.
A un certo punto l'oscuro passato dei genitori inciderà sulla loro routine quotidiana costringendoli a dividersi. Riusciranno a vivere separati, sebbene siano uniti da un legame che appare indissolubile? In quale misura il passato può incidere sul loro presente?

Una potente storia di amicizia, amore e incomprensioni, in cui il reale si mescola all'irreale e dove lo stile fresco e accattivante dell'autore trova spazio anche a un'azione dura e serrata, che ci porta, pagina dopo pagina, alla inevitabile conclusione.



Autore: Dylan Berro possiede la maturità scientifica, la Laurea breve in Scienze internazionali e diplomatiche, sta frequentando la magistrale di Relazioni internazionali ed è stato selezionato per una Scuola di Alta Specializzazione nelle Politiche pubbliche organizzata dal Ministero. Ha in attivo due libri e un racconto pubblicati, coltiva la passione per la lettura e la scrittura sin da quando aveva dodici anni, quando ereditò un forum di scrittori esordienti che diventò per lui e tanti altri una palestra per la scrittura e tra i più importanti del circuito Forumfree. I generi che preferisce sono: il thriller, l'horror, il fantasy, il distopico, l'avventura.

Link utili: 
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Un libro che sta ricevendo recensioni super positive su amazon e che potrà appassionare chi tra voi ama fantasy e distopici. Cosa ne pensate? Vi incuriosisce?

venerdì 5 giugno 2015

Chi ben comincia #87 - Finchè sarò tua figlia di Elizabeth Little

Buon venerdì lettori, anche oggi vi lascio con un nuovo appuntamento della rubrica Chi ben comincia, ideata dalla mia amica Alessia del blog Il profumo dei libri.
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Per la puntata di oggi ho scelto l'ìncipit di un libro che mi ha incuriosito dopo la recensione fattane dal blog La biblioteca di Eliza quindi ho pensato di leggerne con voi l'incipit per decidere se metterlo in lista oppure no. Si tratta di Finchè sarò tua figlia di Elizabeth Little edito da Garzanti.
 
REGOLE:

- Prendete un libro qualsiasi contenuto nella vostra libreria
- Copiate le prime righe del libro (possono essere 10, 15, 20 righe)
- Scrivete titolo e autore per chi fosse interessato
- Aspettate i commenti


Non appena decisero il mio rilascio, Noah e io entrammo subito in azione. Cambio d'abiti. Parrucca. Auto poco appariscente. Tornammo un paio di volte sui nostri passi, poi ci dirigemmo verso sud quando in realtà intendevamo andare ad est. Una ragazza che mi assomigliava avrebbe preso un aereo a San Francisco diretta alle Hawaii.
Oh, pensavo di essere un sacco furba. 
Ma probabilmente hai già capito che non lo sono affatto. 
 
Su, dai, non avrai creduto che mi sarei limitata a sparire, vero? Pensavi che mi sarei rintanata da qualche parte a vivere nell'ombra? Che mi sarei trovata un'isola remota, un chirurgo plastico, una mezza maschera di ceramica bianca e un laccio del Punjab? Metti i piedi per terra, non sono il Fantasma dell'Opera!
Non avrei mai pensato che le cose sarebbero arrivate fino a questo punto. C'è un tipo di attenzione e poi ce n'è un altro, e quest'altro ti procura fama, soldi e scarpe griffate gratuite, ma io non sono Lindsay Lohan. Capisco il concetto di "rendimenti decrescenti". Non sapere: ecco la cosa che mi scocciava. Ecco perchè sono qui.
Lo sapevi che quanto più dettagliati sono i ricordi tanto più si estende la propria percezione del tempo? Sul serio. Sono stati fatti studi e pallosità simili al riguardo. Anche se non possiamo correre più veloci della morte, almeno, se rimpolpiamo i ricordi, la vita sembrerà un pochino più lunga. Cioè: moriremo comunque, ma avremo vissuto di più. Dà un po' di conforto, non ti pare?
A meno che, naturalmente, tu non sia me.
Immagina come ti sentiresti se, da un momento all'altro, ti porgessero una medaglia d'oro e ti dicessero che è tua. "Diavolo", penseresti, "sono fenomenale! Ho vinto le Olimpiadi. Ma, un attimo... che cosa ho vinto? Quando l'ho vinta? Quando mi sono allenata? I miei bicipiti non dovrebbero essere sviluppati come quelli di Madonna? Come potrei dimenticare il momento più importante della mia vita? E nel caso, perchè l'ho dimenticato?"
Adesso immagina che invece di una medagli d'oro ti abbiano dato una confanna per omicidio, e ti farai un'idea della mia situazione.
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Ma quanto è bello questo incipit? Il fatto che la protagonista si rivolga direttamente al lettore dà tutta un'altra prospettiva rispetto ai soliti stili di narrazione. E poi mi ha messo addosso una curiosità tremenda, su quello che ha fatto, non ha fatto e su quello che farà! Deciso, metto in lista senza alcun dubbio!!!
E voi, cosa ne dite? Vi piace questo incipit? Leggerete questo libro?
Vi auguro un buon week end!

mercoledì 3 giugno 2015

Recensione #65 - La ruga del cretino di Andrea vitali e Massimo Picozzi

Buongiorno amici miei e buonmercoledì!! Un mercoledì che ha un po' il sapore di un lunedì! Dopo quattro giorni a casa è durissima rientrare in ufficio...stamattina avrei lanciato la sveglia fuori dalla finestra!!
Per allietare questo strano inizio di settimana sempre ho deciso di lasciarvi una recensione, sperando di fare cosa gradita, quella del libro La ruga del cretino di Andrea Vitali e Massimo Picozzi edito da Garzanti, pag. 368.

Trama: La terza figlia di Serpe e Arcadio si chiama Birce, ed è nata storta. Ha una macchia sulla guancia sinistra e ogni tanto si perde via e dice e fa cose strane. Chi la vuole una così? Chi la prende anche solo come servetta di casa? E l'agosto del 1893 e per i due coniugi, lavoranti presso il rettorato del santuario di Lezzeno, poco sopra Bellano, è arrivata l'occasione giusta. Perché una devota, Giuditta Carvasana, venuta ad abitare da poco a villa Alba, è intenzionata a fare del bene, per esempio aiutare una giovane senza futuro. Per Birce non sarebbe cosa da poco, perché la vita non pare riservarle un destino felice. Come a quella povera fioraia di Torino massacrata per strada. Che a dire il vero, in quell'estate lontana, non è la prima vittima. I loro corpi sono a disposizione della sala anatomica dell'università torinese, dove il dottor Ottolenghi, assistente del noto alienista Cesare Lombroso, li analizza con cura, convinto che dalla medicina possa venire un aiuto alle indagini. Oltretutto, dalle tasche delle sventurate salta fuori un biglietto con incomprensibili segni matematici. Indicano un collegamento tra quelle morti? E nel mirino dell'omicida può essere finito lo stesso Lombroso, che già aveva ricevuto un analogo foglietto insidiosamente anonimo? Trovare la soluzione non è cosa per cui possa bastare il rigore della scienza. Forse, fantastica il Lombroso, lo spiritismo potrebbe dare un contributo. Per quanto a praticarlo siano persone fuori dall'ordinario.

Era da un bel po' di tempo che non leggevo un libro di Vitali; ne sforna così tanti in un anno che al mio ritmo per stargli dietro e leggerli tutti dovrei leggere praticamente solo i suoi e non posso farcela. Ho bisogno di variare. Le mie letture seguono il mio istinto, i miei stati d'animo e il mio essere volubile.
Dopo tanto tempo però ho deciso di tornare a prendere in mano un suo libro, spinta soprattutto dalla curiosità di questa nuova accoppiata letteraria con Massimo Picozzi. Vitali, lo scrittore medico e Picozzi, lo scrittore psichiatra/criminologo. Cosa poteva venir fuori da due penne così?
Sicuramente quello che ne è uscito è un bel lavoro, che unisce l'ironia e la capacità di Vitali di parlare di personaggi improponibili quanto reali con la capacità di Picozzi di aggiungere quel lato noir che lo contraddistingue.
Ed anche l'ambientazione viene favorita dall'unione dei due scrittori: i fatti si svolgono infatti tra Bellano e Torino alla fine del 1800; un mistero che tocca le due città.
E' in quest'ottica che ci immergiamo in una storia che ha il sapore tipico di quelle di Vitali ma che ci stupisce per il taglio investigativo che aggiunge intrigo, particolarità e mistero.
A Torino avvengono degli omicidi inspiegabili, accompagnati da foglietti con strani simboli  matematici. A dover venire a capo del mistero l'alienista Cesare Lombroso ed il suo assistente dottor Ottolenghi. E dove la scienza non arriva perchè non provare con lo spiritismo?
Serve quindi rintracciare la Palladino per provare a risolvere la questione; ma la Palladino - maga? medium? spiritista? sensitiva? pazza? - al momento è in Svizzera e nei paraggi del lago di Como per alcune "consulenze". Finito il tour di consulenze ha intenzione di fermarsi a Bellano per fare visita alla cara amica Giuditta Carvasana, da poco abitante del ridente paesello.
Il Lombroso non si perde d'animo: avvisato dal suo assistente del ritrovamento del secondo cadavere mentre è in viaggio tra Pavia e Milano per partecipare ad alcune conferenze, molla tutto e parte per Bellano. 
E' in questo modo che Torino e Bellano si intrecciano.
Anche i personaggi pur essendo i tipici "paesanotti" cui Vitali ci ha abituato acquistano in questo romanzo un un tratto più cupo e misterioso.
Oltre a quelli già citati spicca tra tutti la Birce, terza figlia di Serpe ed Arcadio, non brutta ma strana, che spesso, persa nei suoi pensieri, comincia a parlare una lingua incomprensibile. In più ha una strana voglia sulla faccia che in quei momenti si colora di un rosso acceso.
La capacità degli autori di caratterizzare i personaggi ed intrecciarli nella trama riesce a creare un ritmo perfetto che ci riporta proprio lì, in quei luoghi e in quegli anni, spettatori increduli davanti ad un giallo da manuale. Ecco, forse l'unica cosa che mi ha lasciata un po' con l'amaro in bocca è che il giallo sia un po' troppo da manuale, visto che la scoperta dell'assassino non stupisce, troppo banale e prevedibile rispetto ad una trama che aveva cercato di essere contorta. Il tutto buttato lì un po'troppo di fretta e lasciando aperte le porte ad un possibile seguito...bohhh.
Durante la lettura mi sono chiesta spesso come i due scrittori si siano divisi il lavoro; chi abbia scritto cosa. A parte le nozioni più da criminologia che credo siano da attribuire al contributo di Picozzi ho quasi avuto l'impressione che i capitoli torinesi fossero meno briosi, meno simili alla mano del Vitali che conosco mentre in quelli Bellanesi ho proprio ritrovato il suo stile classico. Chissà, questa rimarrà una mia curiosità.
E voi avete letto questo libro? Che ne dite dell'accoppiata di autori?

VOTO: 


martedì 2 giugno 2015

Coming soon #13 - Dov'è finita Audrey di Sophie Kinsella

Buongiorno carissimi e buon 2 giugno! Cosa farete di bello oggi? Gita fuori porta? Relax casalingo? Spero comunque che a qualsiasi cosa vi dedichiate possiate trovare cinque minuti di tempo per leggere quello che ho da dirvi. In questo giorno di festa vi voglio parlare di una prossima uscita, un nuovissimo romanzo di Sophie Kinsella che si intitolerà Dov'è finita Audrey edito da Mondadori. Non è passato molto tempo - meno di un anno - da quando ho dedicato una puntata di questa rubrica a questa autrice - qui - parlandovi dell'uscita di I love shopping a Hollywood - che avevo poi letto e recensito qui - un libro che mi aveva totalmente delusa. Nonostante tutto ho letto molto di questa autrice ed ho adorato molti suoi lavori anche non legati alla serie I love shopping. E' proprio per questo che questa nuova uscita mi incuriosisce, visto che oltretutto la Kinsella si metterà alla prova con un genere nuovo per lei: lo young adult, un genere che non amo particolarmente, ma le nuove sfide non mi spaventano!!! Ecco tutti i particolari!
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Titolo: Dov'è finita Audrey
Autore: Sophie Kinsella
Genere: Narrativa moderna e contemporanea
Pagine: 180
Costo: 16.00 €
Pubblicazione: 9 Giugno 2015 - Mondadori

Trama: Audrey ha 14 anni ed è da tempo che non esce più di casa. Qualcosa di brutto è successo a scuola, un episodio di bullismo che l'ha profondamente segnata e ora lei è in terapia per rimettersi da gravi attacchi d'ansia e panico che non le permettono di avere contatti con il mondo esterno. Per questo indossa perennemente dei grandi occhiali scuri, il suo modo di proteggersi e sfuggire al rapporto con gli altri. Il fratello invece è un simpatico ragazzino ossessionato dai videogiochi che, con grande disperazione della madre nevrotica, non si stacca un attimo dal suo computer e dal suo amico Linus che condivide la sua stessa mania. Ma quando Audrey incontra Linus nasce in lei qualcosa di diverso... deve poter trovare un modo per comunicargli le sue emozioni e le sue paure. Sarà questa scintilla romantica ad aiutare non solo lei, ma la sua intera famiglia scombinata. Dov'è finita Audrey? è un romanzo caratterizzato da una grande empatia in cui si ride tanto e ci si commuove e in cui Sophie Kinsella riesce magistralmente a alternare momenti di puro humour a momenti più seri e teneri con grandissima sensibilità.

L'autrice ha voluto scrivere una lettera ai lettori per spiegare questa sua nuova avventura. 


Racconta come è nata questa idea con queste parole:
"Avendo io stessa dei figli adolescenti, mi rendo ben conto delle difficoltà che devono affrontare – dal bullismo, alla dipendenza da smartphone e computer, alle prime relazioni sentimentali. Ho mescolato tutto ciò nella storia di una famiglia alle prese con queste problematiche che si dà da fare come meglio può. Forse è proprio questo uno dei messaggi del libro: nella vita ci sono sempre difficoltà e imprevisti, e tutto ciò che possiamo fare è mettercela tutta, tenere la testa alta e continuare a guardare avanti." 
Condivide inoltre con il lettore il suo stato d'animo in questo modo: 
"Per me scrivere in uno stile nuovo e per un pubblico nuovo  èstata un’esperienza meravigliosa. Mi sono proprio innamorata della famiglia Turner! Una parte della terapia di Audrey comporta il filmare la sua famiglia in presa diretta, e il lettore “vede” il documentario attraverso i frammenti della sceneggiatura del film: questo è stato un espediente narrativo che mi è piaciuto molto."
 Ecco come lei stessa racconta questo libro

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Che ne pensate? Vi piace questa autrice? Leggerete questo libro? Io cercherò di procurarmelo non appena uscirà perchè la mia curiosità è tantissima.

lunedì 1 giugno 2015

Ritratto di Signora #16 - Whoopi Goldberg

Buongiorno lettori e buon lunedì! Come state? Al lavoro oppure in totale relax grazie al mega ponte? Io leggo, leggo e leggo in totale relax... cosa potrei volere di più?!?!?
Come ogni primo lunedì del mese sono qui per lasciarvi all'appuntamento con la rubrica Ritratto di signora. Oggi è il turno di Francesca del blog Franci lettrice sognatrice che ha dedicato il suo ritratto ad una donna che sicuramente tutti conoscerete: Whoopi Goldberg.

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Per questo ritratto ho deciso di parlare di una donna che nel corso degli anni è riuscita a farmi ridere di gusto: Caryn Elaine Johnson, in arte Whoopi Goldberg.


La nascita del suo nome è già un programma e fa capire già il suo senso dell'umorismo, perché deriva dai cuscini che emettono il suono della flatulenza. Una donna le aveva detto: "se fossi tua madre ti chiamerei Whoopi perché quando sei triste emetti un suono simile a quello di un whoopee cushion" e così chi aveva ascoltato queste parole cominciò a chiamarla così, mentre il cognome Goldberg, perché lo portavano i suoi lontani antenati.
A 17 anni capisce che la sua strada è la recitazione, così inizia la sua lunga carriera.
Alcuni dei film con i quali ha vinto dei premi sono anche i miei preferiti, partendo nel 1991 con l'Oscar e il Golden Globe come miglior attrice non protagonista vinti con “Ghost – Fantasma”, un film che ho guardato e riguardato quando ero piccola, che mi faceva ridere quando Patrick Swayze andava a chiederle aiuto e lei credeva di essere diventata pazza perché sentiva davvero gli spiriti o quando Patrick la sfiniva con quella canzoncina per convincerla ad aiutarlo e che mi faceva paura quando arrivavano le anime cattive; continuando poi nel 1994 con il premio Image Award per la miglior attrice protagonista, vinto con “Sister Act – Una svitata in abito da suora”, un film divertente che riguardo sempre volentieri: adoro quando Whoopi comincia le prove con le suore e quando stravolge il loro modo di avvicinarsi alla gente; e poi il premio sempre come migliore attrice con il seguito, il cui finale mi fa sempre commuovere.
Ovviamente la lista delle nomination e dei premi è molto più lunga, ma io ho voluto parlarvi solo dei miei preferiti in assoluto.
La sua vita privata invece non è così costellata di eventi positivi...
All'età di 7 anni il padre abbandona la famiglia e a scuola le viene diagnosticata la dislessia, che è un altro motivo per cui abbandonerà la scuola. Passerà un periodo difficile in cui abuserà di sostanze stupefacenti che smetterà di assumere grazie all'aiuto dell'assistente sociale Alvin Martin con il quale si sposerà nel 1973 e avrà la sua unica figlia: Alex Martin. Il matrimonio purtroppo finirà, così Whoopi per mantenere lei e la figlia svolgerà i più disparati lavori: muratore, lavapiatti e truccatrice per un'azienda di pompe funebri, oltre a lavorare per il San Diego Repertory Theatre.
Successivamente si sposerà e divorzierà altre tre volte.
Alcuni eventi positivi però sono presenti: molto giovane diventerà nonna e con gli anni avrà tre bei nipotini.
Tornando all'ambito lavorativo sarà la prima donna nel 1994 a presentare la notte degli Oscar e negli anni oltre ad essere attrice, sarà doppiatrice e produttrice cinematografica.
Ciò che non sapevo di Whoopi riguarda l'ambito sociale e quello che ho scoperto la rende ancora più grande ai miei occhi. Organizza raccolte fondi per i senzatetto e si batte per il riconoscimento dei diritti delle coppie omosessuali e proprio per questo obiettivo ha partecipato nel 1996 con altri colleghi al documentario “Lo schermo velato”, che racconta l'omosessualità nel cinema.

Whoopi secondo me è una bellissima persona, perché è riuscita a superare tante difficoltà, ha fatto i
lavori più umili o pesanti, si occupa delle persone più deboli, si batte per ciò in cui crede e poi è
riuscita e riesce tuttora a far emozionare intere generazioni.
 




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Grazie mille a tutti per l'attenzione.

Daniela, Monica, Miki, Francesca e Federica