mercoledì 14 giugno 2017

Recensione #190 - Tutta colpa del mare (e anche un po' di un mojito) di Chiara Parenti


Buongiorno a tutti, e buon mercoledì. Grazie ad un weekend proficuo, sono riuscita a completare delle letture e a portarmi avanti con le recensioni quindi eccomi di nuovo qui a lasciarvi il mio pensiero su un libro Tutta colpa del mare (e anche un po’ di un mojito) di Chiara Parenti, - che ringrazio per avermelo proposto - edito da BUR Biblioteca Univ. Rizzoli, pag. 319

Sinossi: Lettura consigliata agli astemi - perché cambino idea! La vita di Maia Marini procede a vele spiegate verso la felicità: un fidanzato appartenente a una prestigiosa famiglia, un lavoro presso una delle più rinomate agenzie di comunicazione di Milano, tre amiche splendide con cui trascorrere il weekend per festeggiare l'addio al nubilato di Diana, la futura cognata! Peccato che la meta prescelta sia la Versilia, dove Maia ha passato le vacanze fino all'estate dei 16 anni. Ritornare nei luoghi in cui ha lasciato il cuore e rivedere Marco, il primo amore, la manda in tilt. Così decide che qualche mojito non potrà farle male… e anzi l'aiuterà. Il mattino dopo, però, Maia non ricorda niente. Non ha idea di cosa abbia combinato durante quel folle venerdì notte. In compenso, però, lo sanno i suoi 768 amici di Facebook. Cercando di ricucire una situazione compromettente e compromessa in ogni settore della sua vita, Maia si troverà a porsi una domanda fondamentale: e se invece che la fine di tutto, fosse solo un nuovo inizio? Perché se è vero che l'alcol fa fare pazzie, è altrettanto vero che a volte aiuta a fare la cosa giusta! Mood: Ironico - YouFeel è un universo di romanzi digital only da leggere dove vuoi, quando vuoi, scegliendo in base al tuo stato d'animo il mood che fa per te: Romantico, Ironico, Erotico ed Emozionante.

Prendete quattro amiche – Gaia, Maia, Diana e Margherita – prendete un imminente matrimonio, un addio al nubilato in Versilia, un mojito di troppo – anzi in realtà più di uno - e shekerate bene insieme tutti questi ingredienti. Il risultato sarà un romanzo fresco, divertente, capace di farsi leggere in un soffio e di strapparvi non pochi sorrisi, nonché qualche lacrimuccia.
Sarà il periodo estivo che fa venire voglia di mare, saranno i mille impegni che ultimamente occupano prepotentemente le mie giornate, ma questo libro è proprio quello che mi ci voleva per staccare un po’ la spina.
Protagonista indiscussa non è la futura sposa Diana (come si potrebbe pensare) ma la sua futura cognata Maia. Maia è fidanzata con Lapo – fratello di Diana – è una pubblicitaria in uno degli studi più importanti di Milano – il suo lavoro è sullo stile di quello di Andy, la stagista de Il diavolo veste Prada –, è terrorizzata dalla futura suocera – che lei chiama in modo reverenziale Madre –, al dito porta un anello di fidanzamento da trentamila euro – Lapo è ricco, molto ricco – e da ragazzina passava le sue estati in Versilia a casa dei nonni.
La sua vita è caotica, sta sempre attaccata al telefono - da cui manda mail, scrive comunicati stampa, risponde alle telefonate del suo severissimo e pretenzioso capo Tancredi – ed è sempre sulle spine per come comportarsi, soprattutto quando Madre è nei paraggi. Ma anche con Lapo non le è dato da stare serena: lui le compra vestiti di due taglie più piccole – messaggio non troppo subliminale - e la fa rimpinzare di gallette di riso.
L’addio al nubilato di Diana è l’occasione per staccare un po’ dalla quotidianità. Le quattro amiche partono in macchina da Milano direzione Versilia, per un weekend nella casa della famiglia di Diana. Maia non conosce la destinazione del viaggio finchè non si ritrova lì, in quei posti che da ragazzina erano il suo porto sicuro, un porto da cui per tantissimo tempo ha guardato il mare e ne ha respirato il suo profumo. Ma in quel luogo Maia ha anche lasciato un pezzo di cuore, infranto da un ragazzo che ai tempi considerava l'Amore. Immaginatevi la sua reazione quando capisce di essere nel luogo in cui, dopo quell'estate di quindici anni prima, non aveva più voluto tornare.
Tutti abbiamo un posto che per la nostra adolescenza è stato speciale. Per molti di noi - soprattutto per chi come me ha sempre abitato in città e lontano dal mare - il luogo delle vacanze dei vecchi tempi occupa un posto particolare nei nostri ricordi. Ci sarà sicuramente chi ci avrà lasciato un pezzo di cuore, chi degli amici cari ma pur sempre "gli amici del mare". E se come me eravate ragazzini quando ancora il cellulare non esisteva, sapete bene che moltissimi di quegli amici che ai tempi sembravano insostituibili sono letteralmente spariti dalla nostra vita.
Immaginate di tornare lì e ritrovarli, dopo decenni, sempre loro, con negli occhi quella luce che riconoscereste tra mille. Immaginate lo sgomento, ma anche l'improvvisa voglia di tornare ad essere catapultati con la mente ad allora, a quell'estate magica in cui dall'alto della vostra adolescenza vi sentivate indistruttibili, capaci di qualsiasi cosa. 
Questo è quello che ci fa rivivere l'autrice con questa lettura. Il ricordo di quello che siamo stati, il ricordo del primo amore, il ricordo della bellezza di sentire il mare da dentro una conchiglia. Un messaggio positivo, che però può diventare a tratti anche doloroso.
Con un ritmo che cresce con lo scorrere delle pagine, ho letto con sempre più frenesia perchè la storia, seppur prevedibile, ha saputo tenere alta la mia attenzione. 
Ho fatto il tifo per Marco, così diverso dal freddo e cinico Lapo. Ho fatto il tifo per l'amicizia, quella tra donne adulte ma anche quella tra due ragazzine adolescenti che forse, ai tempi, non si erano capiti. Ho fatto il tifo per la serenità, per la capacità di staccare da una vita che ci rende schiavi e quasi "inumani" e riprendere a sognare con gli occhi di quei ragazzini che siamo stati e di cui ora abbiamo perso le sembianze.
Insomma, un libro divertente, irreiverente, che fa sognare, che fa riflettere e che fa anche emozionare.
Un libro che vi consiglio per staccare al spina!
Lo conoscete? Avete in programma di leggerlo?

VOTO: 



lunedì 12 giugno 2017

Recensione #189 - Non ditelo allo scrittore di Alice Basso

Buongiorno lettori, come va? Io esulto per la fine della scuola, anche se devo ancora ben realizzare la libertà dei weekend senza compiti! Ed ora spero di riuscire a recuperare un po’ di tempo per leggere grazie alla riduzione degli impegni di mio figlio.
Oggi, per cominciare in bellezza la settimana, sono qui per parlarvi di un libro che aspettavo con ansia: Non ditelo allo scrittore di Alice Basso, edito da Garzanti - che ringrazio per la copia - pag. 316, terzo libro dedicato alla ghostwriter Vani Sarca.
Libri precedenti:
  1. L'imprevedibile piano della scrittrice senza nome - Recensione qui
  2. Scrivere è un mestiere pericoloso - Recensione qui
Sinossi: A Vani basta notare un tic, una lieve flessione della voce, uno strano modo di camminare per sapere cosa c'è nella testa delle persone. Una empatia innata che lei mal sopporta, visto il suo odio per qualunque essere vivente le stia intorno, e che però è fondamentale nel suo mestiere. Perché Vani è una ghostwriter. Presta le sue parole ad autori che in realtà non hanno scritto i loro libri. Si mette nei loro panni. Un lavoro complicato di cui non può parlare con nessuno. Solo il suo capo sa bene qual è ruolo di Vani nella casa editrice. E sa bene che il compito che le ha affidato è più di una sfida: deve scovare un suo simile, un altro ghostwriter che si cela dietro uno dei più importanti romanzi della letteratura italiana. Solo Vani può farlo uscire dall'ombra. Ma per renderlo un comunicatore perfetto, lei che ama solo la compagnia dei suoi libri e veste sempre di nero, ha bisogno del fascino ammaliatore di Riccardo. Lo stesso scrittore che le ha spezzato il cuore, che ora è pronto a tutto per riconquistarla. Vani deve stare attenta a non lasciarsi incantare dai suoi gesti. Eppure ha ben altro a cui pensare. Il commissario Berganza, con cui collabora, è sicuro che lei sia l'unica a poter scoprire come un boss della malavita agli arresti domiciliari riesca comunque a guidare i suoi traffici. Come è sicuro che sia arrivato il momento di mettere tutte le carte in tavola con Vani. Con nessun'altra donna riuscirà mai a parlare di Chandler, Agatha Christie e Simenon come con lei. E quando la vita del commissario è in pericolo, Vani rischia tutto per salvarlo. Senza sapere come mai l'abbia fatto. Forse perché, come ha imparato leggendo La lettera scarlatta e Cyrano de Bergerac, ogni uomo aspira a qualcosa di più grande, che rompa ogni schema della razionalità e della logica. Vani è ormai uno dei personaggi più amati dai lettori italiani.



Adoro Vani. Adoro Romeo Berganza. Adoro Alice Basso.
Ho preso in mano questo libro con un’aspettativa altissima ma anche con la paura tipica di quando ci si accinge a leggere il terzo volume di una “serie”. Mi chiedevo come avrebbe fatto Alice a conquistarmi ancora. Bè, ora mi domando come io abbia fatto a dubitare che lei potesse farlo nuovamente.
Sono tornata a Torino, accompagnata per mano da Vani Sarca, la mia ghostwriter preferita, ed ho ritrovato tutte le certezze che vi avevo lasciato leggendo l’ultima parola del libro precedente. Ho ritrovato Vani alle prese con la sua vita di tutti i giorni e circondata dalle persone di sempre; quelle persone che, ormai, mi sembra di conoscere realmente. Ho ritrovato i personaggi che, oltre alla nostra protagonista, tanto ho amato: Romeo Berganza, Morgana e Laura, Ivano, Irma, Riccardo Randi – eh sì dai mettiamo anche lui in quelli amati – e ne ho conosciuti di nuovi come Olga, Ofelia e il mitico – anche se un po’ polemico - Marotta. Per quanto riguarda gli ultimi due, Alice ce l’ha messa tutta a farmeli odiare ma in realtà, per ragioni diverse, alla fine li ho apprezzati moltissimo.
Ma partiamo dalla storia.
Questa volta la nostra Vani è alle prese con due questioni delicate: la prima ha a che fare con la sua collaborazione con la polizia e con Berganza che sembra volerla tenere il più possibile lontana dai guai; la seconda ha a che fare con il suo lavoro in casa editrice infatti viene incastrata da Enrico a trattare le questioni di un tal Marotta, professore di letteratura nonché ghostwriter di un libro famosissimo della letteratura. Attorno a tutto questo ruotano un Riccardo Randi alle prese con un corteggiamento serrato e – lasciatemelo dire – spesso eccessivo, due ragazzine che vorrebbero aiutare ma spesso fanno danni, una Ofelia un po’ troppo ingombrante nel suo ruolo di sorella ed una stagista – Olga – che sembra già risucchiata dalla vita senza tempo di una casa editrice.
 Alice ha saputo riprendere le fila dove le avevamo lasciate, portandosi dietro dai libri precedenti dei gran personaggi che mi sarebbe dispiaciuto perdere – tipo Irma o Ivano – ma ha saputo anche dare un’aria nuova a questo terzo romanzo, grazie a dei capitoli che con un gran salto temporale ci fanno, qua e là, conoscere una Vani adolescente alle prese con una società non adatta ad una diciassettenne colta e con cervello.  È così che scopriamo di più sul rapporto tra Vani e sua madre, ma anche tra lei e sua sorella; facciamo la conoscenza con il primo amore della nostra protagonista e assistiamo alle sue prime imprese da “donna che capisce il mondo intero come le sue tasche. E ci azzecca sempre.”
E scopriamo qualcosa in più anche di quel gran figo – dite che sono di parte? – di Romeo Berganza e della sua vita “ante” Vani e… posso dirlo che era assolutamente triste? Bè, ormai l’ho detto! L’autrice ci mostra, anche in questo lavoro, la sua grande conoscenza sia a livello letterario che a livello musicale, pur mantenendo lo stile ironico e irreverente cui ci ha sempre abituati. Uno stile ironico che però non cade mai nella banalità e nella battuta facile, ma che anzi, è capace di divertire in modo sottile.
Vani non perde il suo smalto, anzi, secondo me lo rinfresca, dando un tocco di colore in più e lasciandoci ancor più con la voglia di scoprire cosa succederà nei prossimi capitoli!
Io ve la consiglio, soprattutto in questa stagione in cui spesso si cercano letture brillanti e non pesanti, ma ovviamente dovete partire dal primo per vivere a pieno l'evoluzione di questi splendidi personaggi!

VOTO: 




giovedì 8 giugno 2017

Leggendo SerialMente - Gruppo di Lettura #2 - Decima tappa - I racconti degli Speciali


Buongiorno lettori, penultima tappa del gruppo di lettura della saga di Miss Peregrine di Ransom Riggs edito da Rizzoli – il tempo è VOLATO! – ed ultima che ospiterò qui da me prima della nuova tappa della challenge e del nuovo gruppo di lettura ad essa collegata. Oggi commentiamo la prima metà del quarto libro uscito: I racconti degli speciali. Compito difficilissimo perché commentare dei racconti non è mai semplice quindi sarà un post stringatissimo. Ma prima voglio ricapitolare le tappe già pubblicate per chi volesse recuperare e spoiler are con noi tutti i libri precedenti.


LA CASA DEI RAGAZZI SPECIALI
06 aprile 2017 - Un libro per amico: commento da pag. 0 a pag. 150 (i primi 5 capitoli). - Link qui
13 aprile 2017 - Un libro per amico: commento da pag. 153 a pag. 263 (fino cap. 8 compreso). - Link qui
20 aprile 2017 - Desperate Bookswife: commento da pag. 267 a pag. 378, ovvero fino al termine del romanzo. - Link qui




HOLLOW CITY
Ci comportiamo come se la trilogia fosse raccolta in un unico volume, quindi abbiamo appena terminato il volume uno ma senza ulteriori presentazioni iniziamo a leggere il secondo.
27 aprile 2017 - Un libro per amico: commento da pag. 19 a pag. 168, (fino capitolo 5 compreso) - Link qui
04 maggio 2017 - Desperate Bookswife: commento da pag. 171 a pag 312 (fino capitolo 10 compreso) - Link qui
11 maggio 2017 - Desperate Bookswife: commento da pag. 315 a pag. 430 (fine libro). - Link qui

LA BIBLIOTECA DELLE ANIME
18 maggio 2017 - Un libro per amico: commento da pag. 17 a pag. 164 (fino al capitolo 3 compreso) - Link qui
25 maggio 2017- Un libro per amico: commento da pag. 167 a pag. 300 (fino al capitolo 6 compreso). - Link qui
01 giugno 2017 - Desperate Bookswife: commento da pag. 303 a pag. 488 (fino alla fine del libro). - Link qui





I RACCONTI DEGLI SPECIALI
08 giugno 2017 - Un libro per amico: commenteremo fino al capitolo intitolato Cocobolo escluso
15 giugno 2017 - Desperate Bookswife:  commenteremo insieme dal capitolo intitolato Cocobolo (incluso) a fine libro.






ATTENZIONE SPOILER!!!!!


Inzio conl dire che anche in questo caso dovete togliere la sovracopertina, perchè troverete una cover cartonata meravigliosa, che richiama quella esterna! 
Ma parliamo seriamente...
Nelle prime quasi cento pagine di questo libricino troviamo quattro racconti, legati al mondo degli speciali ma totalmente slegati tra loro e soprattutto slegati dai libri precedenti se non per l’introduzione in cui ci viene detto che è Millard, lo speciale invisibile, ad essere il curatore di questo libro. Non so voi, ma mi aspettavo che questo libro fosse un po' più collegato alla storia dei volumi precedenti...
Nonostante questo ho trovato questi quattro racconti molto godibili. Li ho letti con interesse anche se generalmente non sono un’amante dei racconti.
Riggs ha saputo mantenere, anche in questo libricino, lo stile scorrevole che ha caratterizzati i tre libri precedenti ed ha inventato per noi questi racconti che ci svelano un po’ la nascita degli Speciali, delle ymbryne e ci fa conoscere anche altre storie speciali molto interessanti.
Il morale della favola è una cosa che all'autore rende bene, visto che già nei romanzi cercavi di infilarcelo anche se in modo più velato.
Un libro che si può leggere anche tra una lettura e l’altra perché i racconti sono brevi e si prestano ad allietare qualche minuto di svago o di improvvisa libertà.
Quello che mi è piaciuto di più è quello della ragazza che parlava con i morti; un racconto dolce che mi ha conquistata.
E voi? quale avete amato tra i primi quattro racconti?
Capirete che non c'è molto da dire quindi evito di dilungarmi e vi do appuntamento alla prossima tappa - l'ultima - sul blog desperate bookswife.
Ed ora lascio a voi la parola.

venerdì 2 giugno 2017

Letture con Marina #15

Buon venerdì lettori, anche nei giorni festivi non ci fermiamo! Ecco una nuova puntata della rubrica Letture con Marina. Vi auguro un magnifico weekend lungo e lascio a lei la parola.


Ed eccoci al consueto appuntamento con la sestina di autori in lizza per il Premio Selezione Bancarella.
Oggi parliamo di: Matteo Strukul, in lizza con il suo libro I medici. Una dinastia al potere.
Io ho letto un altro dei libri della serie e per la precisione il secondo della trilogia:
I MEDICI - UN UOMO AL POTERE

Autore: Matteo Strukul
Titolo: I Medici - Un uomo al potere 
Casa editrice: Newton Compton Editori
Pagine: 376
Genere: Narrativa
Anno Pubblicazione: 2016

Sinossi: Fra omicidi, tradimenti e giochi di palazzo, seguiamo i Medici sin dagli inizi dell'ascesa alla Signoria fiorentina, in una ridda di intrighi e colpi di scena che vedono come protagonisti capitani di ventura senza scrupoli, fatali avvelenatrici, spietati mercenari svizzeri ma anche artisti geniali e ammalianti cortigiane. L'Uomo al potere di cui si raccontano le gesta nel secondo capitolo della saga è Lorenzo il Magnifico, abile politico, grande mecenate delle arti e poeta egli stesso: seguiremo il suo amore contrastato con Lucrezia Donati e le cospirazioni contro di lui, che sfociarono nel bagno di sangue della Congiura de' Pazzi.
RECENSIONE:
Secondo libro di una trilogia, romanzo che lo stesso autore definisce – e si augura sia: romanzo d’appendice, “macchiato” dalle tinte del noir. E veramente nel leggerlo, non fosse per i personaggi ed il periodo storico diversi, sembra veramente di leggere un Dumas, o un Salgari.

Interessante lettura che fornisce anche la scusa per una ricerca del periodo storico che in realtà non sospettavo fosse così violento. Si pensa al Rinascimento, a Lorenzo il Magnifico – e ci si raffigura un periodo storico pacifico, immerso nell’arte e nelle scoperte. Ed invece, come ben ci precisa l’autore nelle sue note, non dobbiamo scordarci che siamo nel decennio che va dal 1469 al 1479 – e lotte violente e sanguinose erano più o meno all’ordine del giorno… Molto bella la suddivisione del romanzo in “quadri”, che permettono di mantenere l’afflato drammatico e consentono al lettore una lettura snella, nonostante la mole dell’opera e gli argomenti trattati, seppur sempre con levità drammatica ove la scena lo esiga – e non disdegnando scene piccanti o di perversione. Il lettore dovrà tenere a mente che insieme ai protagonisti reali, l’autore ha inserito personaggi di fantasia, che sono presenti nel primo romanzo e ritroviamo anche qui in una sorta di continuità. Non ne sono sicura, non avendo letto il primo romanzo, ma credo che la cattivissima e depravata Laura Ricci – paragonabile alla Milady de Winter de I tre Moschettieri – sia a buon titolo un personaggio che il lettore avrebbe gradito ritrovare pure nel terzo volume. Fermo restando che i 3 volumi componenti la trilogia possono essere letti come libri a se stanti. I personaggi su cui è incentrato il romanzo sono naturalmente Lorenzo il Magnifico e, inaspettato, un giovine Leonardo da Vinci. In entrambi i casi, l’autore ne dà una visione – romanzata – stupefacente e stupenda. Un Leonardo da Vinci agli albori del suo genio, ragazzo ancora in cerca della sua strada nello studio del Verrocchio, in piena sperimentazione delle sue potenzialità e delle sua curiosità, tra cui soprattutto il corpo umano ed il sogno del genere umano: la possibilità di volare. Uomo di pace, che accetta di studiare ed inventare armi per Lorenzo de Medici e Firenze, a patto che vengano utilizzate solo in caso di difesa e non d’attacco. Amico taciturno e fedele, ma uomo di principi saldi e irrinunciabili. E poi eccolo, protagonista indiscusso, un giovane Lorenzo che alla morte del padre è costretto ad accettare la responsabilità di guidare la Signoria di Firenze. Un ragazzo sensibile ed intelligente, con un’idea della politica ancora innocente e non sporcata dalle decisioni che un governante è costretto a prendere, innamorato di Lucrezia Donati, che vede sparire ben presto l’innocenza del se’ appena ventenne per una serie di decisioni, via via che il tempo passa e gli eventi si succedono, che non avrebbe mai pensato di poter/dover prendere e che lo porteranno a perdere amore ed amicizie, perché la sua Signora Firenze tutto chiede e nulla lascia. Un uomo combattuto tra dovere di esercitare il potere ed amore. Un uomo che alla morte violenta e prematura del fratello Giuliano ha l’opportunità di fermarsi per un attimo nel dolore del lutto – e riconsiderare le priorità e soprattutto il modo di perseguirle. Un uomo che il romanzo di Strukul ci fa vedere anche sotto una luce diversa e non solo come Il Magnifico dei ricordi scolastici. Una figura con luci ed ombre e non solo un personaggio meramente storico. Un romanzo sorprendente, come dicevo poc’anzi, che sorprende per la linearità che l’autore ha perseguito, nonostante i tanti personaggi e gli avvenimenti che si susseguono nel decennio preso in esame. Un romanzo che verso il finale accelera l’andamento del racconto perché il lettore sia in grado di percepire quanto la storia della congiura della famiglia de’ Pazzi - ostile ai Medici – e la seguente orgia di violenza che si scatena in Firenze siano in sintonia con la vita dell’epoca, seppur nel periodo detto Rinascimento. Che è appunto il momento in cui l’autore decide di terminare questa sua seconda – e magistrale – prova.
Un arrivederci a presto per parlare del prossimo libro che spero sarà una gradita sorpresa.
Ciao Marina


MATTEO STRUKULpiccola biografia estratta da Ibs.it
Scoperto da Massimo Carlotto, ha pubblicato presso le Edizioni e/o La ballata di Mila (vincitore del Premio
speciale Valpolicella 2011 e semifinalista al Premio Scerbanenco 2011) e ha anche scritto la sceneggiatura del fumetto Red Dread (Lateral Publish 2012), basato sulle avventure dell'eroina del suo primo romanzo, Mila Zago, disegnato da Alessandro Vitti e vincitore del Premio Leone di Narnia 2012 come miglior fumetto seriale italiano.
Laureato in Giurisprudenza e dottore di ricerca in Diritti europeo dei contratti, collabora con "Il Mattino di Padova", "La nuova di Venezia e Mestre" e "La tribuna di Treviso". Ha inoltre ideato e fondato Sugarpulp, movimento letterario veneto che ha ricevuto la benedizione di Joe R. Lansdale e Victor Gischler, nonché direttoe artistico dello Sugarpulp Festival. Dirige Revolver, nuovo marchio editoriale di Edizioni BD dedicato al noir. Vive insieme a sua moglie fra Padova e Berlino. Fra i suoi libri ricordiamo: La giostra dei fiori spezzati. Il caso dell'angelo sterminatore, I cavalieri del Nord, Una famiglia al potere. I Medici.