Buongiorno carissimi, come state? Io sono super emozionata – chi mi segue su facebook lo sa – perché questo pomeriggio, insieme ad un gruppo ristretto di blogger – parteciperò ad un incontro in case editrice Cairo, in cui Annarita Briganti ci parlerà del suo secondo romanzo: La vita è una favola pubblicato lo scorso 22 ottobre. Ovviamente seguirà dettagliato resoconto qui sul blog.
Per il momento sono qui per lasciarvi una nuova recensione, quella di un thriller che mi è molto piaciuto: L’amica pericolosa di Paula Daly, pag. 346, edito da Longanesi che ringrazio per la copia.
Trama: Natty è una donna felice: ha un marito che
ama, Sean, due figlie adolescenti che non le danno problemi, un piccolo
albergo di charme nel Lake District. Non è sempre tutto facile, ma
Natty ha dalla sua una determinazione fuori dal comune. Di una cosa sola
Natty sente la mancanza dell'amica di sempre, Eve, che conosce sin dai
tempi dell'università. Eve, la psicologa tanto brava a dare supporto
agli altri quanto incapace di trovare un proprio equilibrio,
specialmente sentimentale.
Per questo, quando Eve decide di farle visita, per Natty è occasione di festa. E quando si deve allontanare per un'emergenza di qualche giorno, la presenza di Eve in casa sua le sembra perfino provvidenziale. Ed è questo il suo errore. Eve si offre di dare una mano, fino al suo ritorno. E in pochi giorni la vita meravigliosa di Natty va in pezzi...
Per questo, quando Eve decide di farle visita, per Natty è occasione di festa. E quando si deve allontanare per un'emergenza di qualche giorno, la presenza di Eve in casa sua le sembra perfino provvidenziale. Ed è questo il suo errore. Eve si offre di dare una mano, fino al suo ritorno. E in pochi giorni la vita meravigliosa di Natty va in pezzi...
Quanto può contare, in un matrimonio un po’ annoiato, l’intrusione di una donna avvenente, sempre elegante e soprattutto immediatamente disponibile a soddisfare ogni più intimo – inteso proprio in quel senso – desiderio? Se per di più questa donna è un’amica di famiglia, quella che si chiamerebbe nel momento del bisogno, una persona che si è abituatati a considerare innocua e necessaria?
È proprio questo che secondo me cerca di sviscerare la Daly in questo thriller psicologico. Natty e Sean sono una coppia da moltissimi anni, da quando per un errore di gioventù lei rimane incinta durante gli anni dell’università. Un vita iniziata in salita per la coppia ma continuata in assoluta discesa grazie ad un’ottima riuscita nel lavoro – i due gestiscono infatti un albergo importante nel Lake Disctrict - che negli anni gli ha permesso sempre più agi.
Un lavoro appagante che porta però ad avere sempre meno tempo per se stessi. Non aiutano inoltre due figlie adolescenti sempre in lotta tra di loro.
È in questo contesto che si inserisce Eve – l’amica, se così la si può chiamare – che sembra essere la persona giusta al momento giusto. Arrivata dall’America per una serie di conferenze legate al suo lavoro di psicologa, ne approfitta per passare qualche giorno dall’amica di una vita.
È proprio in quei giorni che Felicity - la figlia minore della coppia in gita scolastica a Parigi - viene ricoverata con urgenza in fin di vita per una peritonite acuta. Come organizzarsi? Un solo volo è disponibile immediatamente. La madre decide di partire anticipando il marito che poi l'avrebbe raggiunta. La situazione migliora, le incombenze cui far fronte a casa sono tante, quindi Natty convince Sean a rimanere a casa; si occuperà lei della figlia fino alla totale ripresa e lui potrà assicurarsi che la loro vita e il loro lavoro non vada a rotoli e sopratutto potrà essere un sostegno per la figlia maggiore.
E da questa che può sembrare la decisione più ovvia che ha inizio la fine. Perché Eve approfittando della situazione si rende disponibile – apparentemente senza secondi fini – ad aiutare la famiglia sostenendo la figlia maggiore in questo momento difficile. In realtà il suo scopo è quello di insinuarsi nella vita della sua amica portandole via tutto quello che ha costruito negli anni.
E lui - il marito tontolone accalappiato grazie ad un perizoma che fa capolino dai pantaloni – ci casca in pieno facendoci – consentitemelo – una figura da cioccolataio.
Quando Natty fa ritorno a casa con la figlia si ritrova improvvisamente, da un giorno all’altro, senza un marito, senza un lavoro, senza un casa e con delle figlie che tendono a guardarla con disprezzo. Unica persona da cui rifugiarsi un padre che non si è mai tirato indietro a sostenerla nel momento del bisogno.
L’autrice è molto brava a creare un sorta di dipendenza tra il lettore ed i suoi personaggi. Lo stile è scorrevole e descrittivo al punto giusto. I personaggi ci vengono presentati con tutte le loro imperfezioni – dal marito tontolone, alla moglie troppo presa dalla vita quotidiana per dedicare il giusto spazio al suo rapporto – all’amica cinica e seduttrice ed è forse proprio questo che permette che il lettore si immedesimi con così tanta facilità nella situazione.
Una storia di base se vogliamo banale, che viene però arricchita in modo geniale da colpi di scena continui e tutt’altro che scontati; una storia che fa emergere le difficoltà nei rapporti tra genitori e figli, tra gli stessi coniugi ma anche tra amiche di lunghissima data. Perché ognuno ha qualche scheletro nell’armadio - più o meno grave - e quando questo scheletro fa la sua apparizione gli equilibri si sbilanciano anzi, a volte si spezzano proprio. E molte domande accompagnano il lettore durante tutta la lettura: possiamo veramente conoscere a fondo qualcuno? Le persone sono quelle che ci fanno credere di essere? Cosa si nasconde sotto alla maschera dietro cui spesso molti si nascondono?
Solo alcuni dettegli, per quanto mi riguarda un po’ inverosimili, mi hanno portato a storcere un po’ il naso e per questo non prenderà il voto massimo, ma mi sento di consigliarlo senza riserve perché è un libro che saprà farsi leggere senza interruzioni e saprà farvi rimanere a bocca aperta in più punti!
Lo avete letto? Vi ispira? Io ho già recuperato il lavoro di esordio di questa scrittrice e conto di leggerlo a breve.
Un lavoro appagante che porta però ad avere sempre meno tempo per se stessi. Non aiutano inoltre due figlie adolescenti sempre in lotta tra di loro.
È in questo contesto che si inserisce Eve – l’amica, se così la si può chiamare – che sembra essere la persona giusta al momento giusto. Arrivata dall’America per una serie di conferenze legate al suo lavoro di psicologa, ne approfitta per passare qualche giorno dall’amica di una vita.
È proprio in quei giorni che Felicity - la figlia minore della coppia in gita scolastica a Parigi - viene ricoverata con urgenza in fin di vita per una peritonite acuta. Come organizzarsi? Un solo volo è disponibile immediatamente. La madre decide di partire anticipando il marito che poi l'avrebbe raggiunta. La situazione migliora, le incombenze cui far fronte a casa sono tante, quindi Natty convince Sean a rimanere a casa; si occuperà lei della figlia fino alla totale ripresa e lui potrà assicurarsi che la loro vita e il loro lavoro non vada a rotoli e sopratutto potrà essere un sostegno per la figlia maggiore.
E da questa che può sembrare la decisione più ovvia che ha inizio la fine. Perché Eve approfittando della situazione si rende disponibile – apparentemente senza secondi fini – ad aiutare la famiglia sostenendo la figlia maggiore in questo momento difficile. In realtà il suo scopo è quello di insinuarsi nella vita della sua amica portandole via tutto quello che ha costruito negli anni.
E lui - il marito tontolone accalappiato grazie ad un perizoma che fa capolino dai pantaloni – ci casca in pieno facendoci – consentitemelo – una figura da cioccolataio.
Quando Natty fa ritorno a casa con la figlia si ritrova improvvisamente, da un giorno all’altro, senza un marito, senza un lavoro, senza un casa e con delle figlie che tendono a guardarla con disprezzo. Unica persona da cui rifugiarsi un padre che non si è mai tirato indietro a sostenerla nel momento del bisogno.
L’autrice è molto brava a creare un sorta di dipendenza tra il lettore ed i suoi personaggi. Lo stile è scorrevole e descrittivo al punto giusto. I personaggi ci vengono presentati con tutte le loro imperfezioni – dal marito tontolone, alla moglie troppo presa dalla vita quotidiana per dedicare il giusto spazio al suo rapporto – all’amica cinica e seduttrice ed è forse proprio questo che permette che il lettore si immedesimi con così tanta facilità nella situazione.
Una storia di base se vogliamo banale, che viene però arricchita in modo geniale da colpi di scena continui e tutt’altro che scontati; una storia che fa emergere le difficoltà nei rapporti tra genitori e figli, tra gli stessi coniugi ma anche tra amiche di lunghissima data. Perché ognuno ha qualche scheletro nell’armadio - più o meno grave - e quando questo scheletro fa la sua apparizione gli equilibri si sbilanciano anzi, a volte si spezzano proprio. E molte domande accompagnano il lettore durante tutta la lettura: possiamo veramente conoscere a fondo qualcuno? Le persone sono quelle che ci fanno credere di essere? Cosa si nasconde sotto alla maschera dietro cui spesso molti si nascondono?
Solo alcuni dettegli, per quanto mi riguarda un po’ inverosimili, mi hanno portato a storcere un po’ il naso e per questo non prenderà il voto massimo, ma mi sento di consigliarlo senza riserve perché è un libro che saprà farsi leggere senza interruzioni e saprà farvi rimanere a bocca aperta in più punti!
Lo avete letto? Vi ispira? Io ho già recuperato il lavoro di esordio di questa scrittrice e conto di leggerlo a breve.
Conoscevo di nome, ma non pensavo...
RispondiEliminaSembra imperdibile. :)
A me è piaciuto molto e lo consiglio! Poi sai, de gustibus...
EliminaDiciamo che ultimamente mi ritengo fortunata soprattutto in fatto di thriller che da un po' di tempo mi deludevano parecchio! ;)
Mmm...me lo appunto ;)
RispondiEliminaSe lo leggi fammi sapere! ;)
EliminaNon lo conoscevo ma mi hai incuriosita tantissimo. Bella recensione
RispondiEliminaGrazie!
EliminaSai che leggendo la trama l'avevo sottovalutato?! Mi sa invece che lo inserisco tra i miei prossimi acquisti!! ;)
RispondiEliminaAnche a me era capitato, ho dovuto aspettare che me lo consigliassero! ;)
Eliminaavevo visto questo libro e me lo ero segnato fra le prossime letture. Questa tua recensione mi ha convinto!Grazie
RispondiEliminaGrazie a te per la fiducia! ;)
Eliminaio l'ho appena appena finito. A me invece ha un pochino delusa. (il mio voto è 3*). Ad un certo punto all'inizio della lettura mi è venuta voglia di entrare nel libro e prendere a sberle tutti, nessuno escluso, prima fra tutti Natty. Hanno avuto delle reazioni che secondo me non sono normali nè logiche. Qualcosa di non verosimile, in un contesto così reale, mi ha infastidito. Il finale poi mi ha profondamente delusa, non per come finisce (era ora direi), ma perchè mi è sembrato troncato, non del tutto concluso, ho guardato più volte se avevo dimenticato qualche pagina.
RispondiEliminaComunque lo stile mi è piaciuto, ma credo di dovermi prendere una pausa dai thriller, soprattutto psicologici come questi, ne ho letti troppi di fila
Due sberloni qua e là li avrei tirati anche io ma questo per me è stato sinonimo di stile realistico e capacità di raccontare una storia ai limiti dell'incredibile in maniera assolutamente credibile. Il finale a me non ha turbato particolarmente.
EliminaIo non leggo mai troppi libri di fila di un solo genere, ho bisogno di staccare per apprezzare a fondo ogni lettura! ;)
Anch'io l'ho trovato ben congegnato ,anche se il marito è un vero cretino.Mi sono sufficientemente innervosita quando la protagonista vede il suo mondo andare a rotoli per colpa della sua migliore amica.
RispondiEliminaIl finale mi è sembrato troppo frettoloso, ad effetto,e mi sono chiesta anch'io se ci fossero altre pagine.
Comunque uno bel romanzo,anche se la tensione è un po' latitante.
Sì, il finale frettolosi rispetto ad altri momenti in cui magari si è dilungata un po' mi hanno infatti abbassare il voto di mezzo punto. Che dire di marito e amica? Purtroppo verosimile come accoppiata... Quante se ne sentono? ;)
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