giovedì 5 novembre 2015

Recensione #93 - L'imprevedibile piano della scrittrice senza nome di Alice Basso

Buongiorno lettori e buon giovedì. Cosa mi raccontate di bello? Per me altra giornata particolare! Dopo la presentazione di ieri di Annarita Briganti e il suo L’amore è una favola oggi, nel tardo pomeriggio, andrò alla Libreria La Tramite di Milano dove Sara Rattaro festeggerà con lettori ed amici la recente vittoria del Premio Bancarella con il romanzo Niente è come te. Subito dopo con le mie amiche Federica ed Alessandra – quelle che mi hanno sopportato anche al Bookcity – andremo al cinema a vedere Io che amo solo te, film tratto dal bellissimo romanzo di Luca Bianchini. È ovvio che anche di questa giornata avrete un resoconto super dettagliato, spero il prima possibile. Anche oggi sono qui per lasciarvi una recensione – piano piano mi tiro in pari! -, quella di un libro che ho finito di leggere pochissimi giorni fa: L’imprevedibile piano della scrittrice senza nome di Alice Basso, pag. 271, edito da Garzanti

Trama: Dietro un ciuffo di capelli neri e vestiti altrettanto scuri, Vani nasconde un viso da ragazzina e una innata antipatia verso il resto del mondo. Eppure proprio la vita degli altri è il suo pane quotidiano. Perché Vani ha un dono speciale: coglie l'essenza di una persona da piccoli indizi e riesce a pensare e reagire come avrebbe fatto lei. Un'empatia profonda e un intuito raffinato sono le sue caratteristiche. E di queste caratteristiche ha fatto il suo mestiere: Vani è una ghostwriter per un'importante casa editrice. Scrive libri per altri. L'autore le consegna la sua idea, e lei riempie le pagine delle stesse parole che lui avrebbe utilizzato. Un lavoro svolto nell'ombra. E a Vani sta bene cosi. Anzi, preferisce non incontrare gli scrittori per cui lavora. Fino al giorno in cui il suo editore non la obbliga a fare due chiacchiere con Riccardo, autore di successo in preda a una crisi di ispirazione. I due si capiscono al volo e tra loro nasce una sintonia inaspettata fatta di citazioni tratte da Hemingway, Fitzgerald, Steinbeck. Una sintonia che Vani non credeva più possibile con nessuno. Per questo sa di doversi proteggere, perché, dopo aver creato insieme un libro che diventa un fenomeno editoriale senza paragoni, Riccardo sembra essersi dimenticato di lei. E quando il destino fa incrociare di nuovo le loro strade, Vani scopre che le relazioni, come i libri, spesso nascondono retroscena insospettabili.


Ho cominciato questo libro alla ricerca di qualcosa di divertente. Le mie carissime LGS ne hanno ardentemente perorato la causa ed io lo avevo sul kindle da quando è uscito; mi frenava tantissimo a causa di un titolo che non riusciva a rimanermi in mente e a causa di quel faccione in copertina che mi fissava. In più se mi seguite sapete che ultimamente tendo a tenermi alla larga da tutto ciò che nei libri è ambientato in una libreria, casa editrice o che ha come protagonisti scrittori, lettori o librai. So che è un atteggiamento che non è carino e che probabilmente in questo modo corro il rischio di perdermi dei capolavori ma di solito preferisco correre il rischio piuttosto che incappare in una colossale fregatura.
In questo caso non potevo tirarmi indietro, le LGS mi avrebbero staccato la pelle dalle ossa continuato a consigliare questo libro finchè non lo avessi letto, ora, fra un mese o fra un anno. Ad ogni mia domanda: cosa comincio? Loro avrebbero urlato a squarciagola: Aliceeeeee.
E va bene, ho cominciato Alice! Sotto minaccia per di più perché Laura La Libridinosa mi ha detto senza troppi mezzi termini che avremmo litigato se avessi stroncato questo libro. Ma come si fa a stroncare un libro così? Ma a Laura questo non basta, con me ci vuole litigare lo stesso perché non gli do 5… non è mai contenta!!! ;)
Ma veniamo al libro.
Vani – all’anagrafe Silvana Sarca – torinese, è una ghostwriter. Per dirla in parole povere una che scrive libri per gli altri assistendo nell’ombra ai loro successi e non venendo mai elogiata né ripagata adeguatamente per il proprio lavoro.
Uno stipendio ai minimi sindacali, un atteggiamento duro il cui motto è: “Se solo me ne fregasse qualcosa”, una capacità estrema nel mettersi nei panni degli altri cambiando ogni volta stile e metodo narrativo. Lei è quella che ha scritto il libro più bello del mondo ma non lo sa nessuno. E questa cosa, diciamocelo, nonostante lei dica il contrario, le interessa eccome!
Sin dalle prime righe lo stile appare subito fresco e divertente, capace di strappare più di un sorriso grazie all’atteggiamento impertinente della protagonista.
Caschetto nero, impermeabile nero, rossetto e smalto viola; una protagonista che difficilmente si dimentica sia per l’impatto fisico che per il suo essere così sempre sul pezzo e per la sua capacità di capire così bene le persone che incontra sulla sua strada.
Durante tutta la lettura però viene spontaneo chiederselo: Vani, così capace a capire gli altri, capisce veramente se stessa? Forse ci crede veramente a quella storiella del “se solo me ne fregasse qualcosa” ma tutto cambia quando qualcuno inizia ad interessarsi veramente a lei, non alla ghostwriter ma alla persona, quella rinchiusa così sapientemente dentro ad un involucro alla Lisbeth Salander – la protagonista dark del libro Uomini che odiano le donne -, apparentemente così cupa e imperscrutabile finché qualcuno non riesce ad andare oltre.
Una caratterizzazione sapiente quella che Alice Basso riesce a realizzare con i suoi personaggi. È vero, Vani è la protagonista indiscussa del romanzo, ma i personaggi di contorno non sono meno interessanti. Da Enrico, il capo di Vani; a Riccardo, lo scrittore sconclusionato cui la nostra protagonista ha “regalato” il libro più bello del mondo portandolo in vetta alle classifiche; al commissario Berganza, che rispecchia i canoni del commissario d’autore e proprio per questo fa subito simpatia; a Lara, la sorella piagnona che chiama Vani solo quando ha da chiederle un favore; a Bianca, la scrittrice medium in contatto con gli angeli; a Morgana, la vicina adolescente che rispecchia in tutto e per tutto la Vani ragazza. Per ognuno di loro Alice ha utilizzato un’attenzione al dettaglio per cui è facilissimo immaginarsi ogni loro sfaccettatura sia fisica che caratteriale.
Ma questo non è solo un libro divertente – che già non è facile da realizzare -, è un libro che denota una grandissima cultura letteraria e musicale che l’autrice dissemina sapientemente nei libri che Vani scrive e nei dialoghi tra i personaggi.
Una storia che ruota attorno alla vita della protagonista che, capitolo per capitolo ed in prima persona, ci racconta le sue peripezie da scrittrice di storie degli altri. Una vita abbastanza ordinaria – verrebbe da dire - ma che viene scombussolata da un mistero con cui la donna si trova suo malgrado a dover fare i conti: Bianca, la sua ultima committente, è scomparsa, presumibilmente rapita. Con la sua capacità di capire al volo le persone Vani darà una grossa mano alle indagini anche se diciamo che proprio la risoluzione del piccolo giallo l’ho trovata un po’ inverosimile.
Sicuramente un ottimo esordio quello di Alice Basso di cui attenderò con impazienza il seguito. Un libro che consiglio a chi ha voglia di una lettura divertente
Cosa ne pensate? Lo avete letto? Vi ispira?

VOTO: 


15 commenti:

  1. Evvaiiiiiii :-) finalmente ti sei decisa e lo hai letto, hai visto che ti è piaciuto? Ti conosciamo e non poteva essere altrimenti!! Un altro libro bello messo in saccoccia. Adesso attendiamo il prossimo

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  2. Piaciuto tanto anche a me. Davvero divertente :)

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  3. Alice!!! Hai letto Alice!! Bello, visto?! ^-^

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    1. Yesssss! Ora tu DEVI leggere il fungone!!! ;)

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    2. Lo leggerò a sorpresa, quando meno te lo aspetti... ihihihihhh

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  4. Anche io ho da un po' questo libro sull'ereader e da un po' rimando. E' la prima recensione che mi spinge a chiedermi se non sia ora di legegrlo. Complimentissimi per le belle parole ^^

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  5. Non l'ho ancora letto ma mi ispira eccome... verrà anche il suo momento! :-)

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  6. non l'avevo letto e non mi ispirava per i tuoi stessi motivi, titolo, cover... Mi dovrò ricredere

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