venerdì 6 ottobre 2017

Letture con Marina #22

Buon venerdì lettori! Eccoci di nuovo all'appuntamento con Marina e con la sua rubrica Letture con Marina. Oggi ci lascia la recensione di un libro che io ho adocchiato da un po', quindi lascio subito la parola a lei.

 
Buongiorno e ben ritrovati in questo Settembre che onestamente avrebbe potuto essere un po’ più mite e non entrare subito in modalità AUTUNNO.

E giusto per entrare nel clima stagionale, sospendiamo per un po’ i nostri discorsi sugli autori incontrati a PordenoneLegge e viriamo completamente per parlare di un bel thriller…
 
Titolo: La ragazza di prima (The girl before)Autore: J.P. Delaney  
Casa editrice: Mondadori
Traduzione: M. Castagnone
Pagine: 389
Genere: Thriller
Anno di pubblicazione: 2017

Sinossi: Con quest'uomo ci andrei a letto. Gli ho detto poco più che buongiorno, eppure la parte più segreta di me, quella che sfugge al mio controllo, ha già espresso il suo giudizio. Lui mi tiene aperta la porta della sala riunioni e persino questo piccolo gesto di cortesia mi sembra carico di significato.
Non posso credere di essere a un passo, un solo piccolo passo, dall'aggiudicarmi la casa che lui, Edward Monkford – un innovatore, un architetto riservato e profondo –, ha progettato e realizzato in Folgate Street, civico 1, Londra.
Una casa straordinaria. Un edificio che coniuga l'avanguardia europea ad antichi rituali giapponesi. Design minimalista di pietra chiara, lastre di vetro insonorizzate e sensibili alla luce, soffitti immensi. Nessun soprammobile, niente armadi, niente cornici alle finestre, nessun interruttore, nessuna presa elettrica. Un gioiello della domotica, dove tutta la tecnologia è nascosta.
Una casa che però ha le sue regole, il Regolamento come lo chiamo: se diventerà mia non dovrò soltanto rinunciare a tappeti, fotografie alle pareti, piante ornamentali, animali domestici o feste con gli amici, ma dovrò plasmare il mio carattere, accettare una concezione della vita in cui il meno è il più, in cui l'austerità e l'ordine sono la purezza, e la sobrietà la ricompensa.
Perché lui vuole così, perché lui è così. Ha voluto sapere tutto di me, mi ha chiesto un elenco di tutte le cose che considero essenziali per la mia vita. Dicono che quest'uomo, dai capelli di un biondo indefinito e dall'aspetto poco appariscente, con gli occhi di un azzurro chiaro e luminoso, sia un architetto eccezionale perché non cede a nessuna tentazione.
Tuttavia, la casa è già stata abitata, una volta. Da una ragazza della mia stessa età, quasi una mia gemella, mi hanno detto. Anche lei, come me, non insensibile al fascino di quest'uomo.
Una ragazza che tre anni fa è morta. In questa casa.

RECENSIONE:
Parte subito alla grande questo thriller: suddiviso in brevi capitoli che si alternano tra le domande che l’architetto Edward Monkford impone ai suoi probabili e fortunati inquilini – e quindi anche a noi lettori – e i capitoli intitolati a “Ieri: Emma” e “Oggi: Jane”, le due protagoniste femminili di questo thriller psicologico che fa della ripetitività e dei temi trattati il punto focale e cardine di una sceneggiatura ossessiva. Emma prima e Jane tre anni dopo sono le due fortunate inquiline che si aggiudicano l’appartamento in Folgate Street nr. 1 a Londra e che non si incontreranno mai. Gioiello innovatore ed innovativo della domotica domestica, un appartamento dove tutti i congegni sono nascosti e che risponde al nome di Governante. Tutto strettamente computerizzato e programmato. Un braccialetto al polso e il nuovo inquilino non dovrà preoccuparsi più di nulla, se non di rispettare le tante e rigide regole imposte dall’Architetto. Ed ogni tot tempo, dovrà rispondere al questionario che Governante propone, pena il non funzionamento di alcune parti della casa (doccia, luci…). Con i piani sequenza intervallati tra le due inquiline ma interdipendenti per dare continuità e fluidità alle scene, piano piano anche noi conosceremo entrambe, intimamente. Emma, che inizialmente si trasferisce nel nuovo e tecnologico appartamento con il fidanzato Simon, è stata vittima di una rapina in casa con relativo stupro. Jane invece va ad abitare nell’appartamento da sola, dopo aver perso la sua bimba, nata morta. Per entrambe, prima per Emma e poi per Jane, fatidico è l’incontro con l’affascinante quanto enigmatico ed ossessivo Architetto, che le sedurrà senza scrupoli. Un tocco di sesso audace e trasgressivo, sempre accennato e mai didascalicamente riportato, rende piccante e piacevole il prosieguo della storia. Due ragazze che in tempi diversi si innamorano dello stesso uomo: ed un uomo che in tempi diversi si innamora di due ragazze caratterialmente molto diverse, ma fisicamente tanto simili da sembrare sorelle. Così simili da sembrare le sosia della prima moglie dell’Architetto, morta in circostanze mai del tutto chiarite.
C’è carne al fuoco e l’autore sa trarre il massimo da questi ingredienti preziosi. Come dicevamo, oltre alla trama ben congegnata e che ci tiene con il fiato sospeso fino al doppio epilogo, l’ultimo più spiazzante del precedente, l’autore ne approfitta per mettere in rilievo determinati argomenti: la violenza sulle donne, la depressione post-lutto, il problema della robotizzazione spinta fino agli estremi ad uso di una vita sempre più facile e “protetta” – fino ad oltrepassare l’etica di uno sviluppo a misura o a controllo d’uomo (domotica è una parola che da sola rende un racconto thriller ancor più ansiogeno) e soprattutto la reiterata ripetitività di comportamenti e situazioni che si trasformano via via fino ad indulgere in ossessivi momenti di lucida follia.
Non ne siete convinti? Eppure lo stesso Andy Warhol ci mette in guardia all’inizio del romanzo, con queste poche parole: “La mia attrazione per le immagini che si ripetono nasce dalla convinzione che passiamo gran parte del tempo a vedere senza osservare”. Leggere per credere!

A presto,
                             

6 commenti:

  1. Devo dire Marina che la tua recensione mi ha trasmesso tanto interesse ma anche tanta inquietudine! Il tema portante è originale e attuale, credo proprio che andrò a cercare presto questo libro!

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    Risposte
    1. Ciao Nadia,
      Ogni tanto un thriller x interrompere le letture preferite, ci vuole! 😉
      Mi è piaciuto.
      Niente squartamenti o scene truculente che a me non piacciono, ma tanta tensione e parecchi argomenti trattati a mio parere molto bene.
      Bello!

      Buon fin settimana, ciao!, Marina

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