Buongiorno lettori e buon luned.... opsss giovedì! Ma quanto è bello ricominciare la settimana dopo un giorno di festa e sapere che si avranno davanti solo due giorni prima di un bel ponte rigenerante? Io non vedo l'ora anche perchè ieri ero invitata ad una comunione quindi sono uscita di casa alle 10 del mattino e ci ho rimesso piede alle 20 la sera... bellissimo ma parecchio stancante! Ma torniamo a noi o meglio a voi...
Cosa ci fate seduti davanti allo schermo? Perchè non siete in libreria? Ora da bravi leggete questo post e poi correte in quella più vicina e comprate il libro di cui sono qui a parlare, perchè esce proprio oggi. E se leggendo questo post vi renderete conto di non aver mai letto nulla di questa autrice, andate in libreria e comprate oltre a questo i tre precedenti della serie, che non si può proprio stare senza. Ok, cercherò di essere più chiara. Ecco di cosa sto parlando!
Cosa ci fate seduti davanti allo schermo? Perchè non siete in libreria? Ora da bravi leggete questo post e poi correte in quella più vicina e comprate il libro di cui sono qui a parlare, perchè esce proprio oggi. E se leggendo questo post vi renderete conto di non aver mai letto nulla di questa autrice, andate in libreria e comprate oltre a questo i tre precedenti della serie, che non si può proprio stare senza. Ok, cercherò di essere più chiara. Ecco di cosa sto parlando!
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Titolo: La scrittrice del mistero
Autore: Alice Basso
Genere: Narrativa
Pagine: 320
Costo: 17.90 €
Pubblicazione: 26 aprile 2018 - Garzanti
Descrizione:
Per Vani fare la ghostwriter è il lavoro ideale. Non solo perché le permette di restarsene chiusa in casa a scrivere, incompagnia dei suoi libri e lontano dal resto dell’umanità, per la quale non prova grande simpatia. Ma soprattutto perché così può sfruttare al meglio il suo dono di capire al volo le persone, di emulare i loro gesti, di anticipare i loro pensieri, di ricreare perfettamente il loro stile di scrittura. Un’empatia innata dalla quale trae puntualmente vantaggio il capo della casa editrice per cui Vani lavora. Lui sa che solo la sua ghostwriter d’eccezione è in grado di mettersi nei panni di uno dei più famosi autori di thriller del mondo; perché adora i padri del genere giallo, da Dashiell Hammett a Ian Fleming passando per Patricia Highsmith. Del resto Vani è la migliore e, se deve scrivere di misteri, lo è ancora di più. Persino la polizia si è accorta delle sue doti intuitive e ha chiesto la sua collaborazione. E non è un commissario qualsiasi ad averlo fatto, bensì Berganza, la copia vivente dei detective di Raymond Chandler: fascino da vendere, impermeabile beige e sigaretta sempre in bocca. Sono mesi ormai che Vani e Berganza indagano a braccetto. Ma tra un interrogatorio e l’altro, tra un colpo di genio e l’altro, qualcosa dipiù profondo sembra unirli: altrimenti Vani non saprebbe come spiegare i crampi allo stomaco che sente ogni volta che sono insieme. Eppure la vita di una ghostwriter non ha nulla a che fare con un romanzo rosa, l’happy ending va conquistato, agognato, sospirato. E il nuovo caso su cui Vani si trova a lavorare è molto più personale di altri: qualcuno minaccia di morte Riccardo, il suo ex fidanzato. Superare l’astio che prova per lui e decidere di aiutarlo è difficile, ma Vani sta per scoprire che la mente umana ha abissi oscuri e può tessere trame più ordite del più fantasioso degli scrittori.
Grazie a una protagonista unica nel suo genere, Alice Basso si è fatta amare da lettori e librai. Le sue storie a tinte gialle, costellate di citazioni letterarie, creano dipendenza. Dopo il successo di L’imprevedibile piano della scrittrice senza nome, Scrivere è un mestiere pericoloso e Non ditelo allo scrittore, un nuovo imperdibile romanzo in cui dare vita a un libro, risolvere un caso e accettare di essere innamorati sono tre passi complicati ma insolitamente legati tra di loro.
L'autrice: Alice Basso è nata nel 1979 a Milano e ora vive in un ridente borgo medievale fuori Torino. Lavora perdiverse case editrici come redattrice, traduttrice, valutatrice di proposte editoriali. Nel tempo libero finge di avere ancora vent’anni, canta e scrive canzoni per un paio di rock band. Suona il sassofono, ama disegnare, cucina male, guida ancora peggio e di sport nemmeno a parlarne. Con Garzanti ha pubblicato le altre avventure della ghostwriter Vani, L’imprevedibile piano della scrittrice senza nome, Scrivere è un mestiere pericoloso e Non ditelo allo scrittore.
Incipit:
Una voce che gira riguardo alla carta è che sia sincera.
«Lo metto per iscritto.» «È nero su bianco.» «Verba volant, scripta manent.» Sembra quasi che qualcosa sia più vero per il solo fatto di comparire su un foglio. «È così, l’ho letto.» «Carta canta.» «Guarda che ti leggo dentro, per me sei come un libro aperto.» «Ma dove sta scritto?» Se vuoi che qualcosa assuma i contorni della verità – che io per qualche ragione immagino spessi e marcati come in Uniposca nero, o come i profili della Chiesa di Auvers di Van Gogh – devi scriverlo da qualche parte.
E vale ovunque, eh. Sul lavoro: «Chiamalo o fissaci un appuntamento, sai, il rapporto umano, è sempre meglio parlarsi di persona», dice il capo di nuova generazione, però poi aggiunge: «Ma dopo ricordati di mandare un’e-mail per riassumere quello che vi siete detti» (l’e-mail vale come carta, oggi, facciamocene una ragione: è sempre parola scritta che lascia traccia, i pixel sono la nuova cellulosa).
Nei rapporti privati: «La nonna di Angelo è morta», «Mandagli un telegramma»; «Anna e Gerardo si sposano», «Cerco un biglietto d’auguri». Come se tre parole di circostanza, ma per iscritto, levassero il dubbio che ci rammarichiamo o rallegriamo più di quanto farebbe una telefonata o l’espressione della nostra stupida faccia.
Per non parlare delle relazioni sentimentali: dal «Volevo mettere le cose in chiaro, così gli ho scritto una lettera», fino al famigerato: «Mi ha lasciato con un Post-it (o con un messaggio via WhatsApp): diceva semplicemente è finita.»
Barbaro perché brutale. Brutale perché sincero.
Nero su bianco. Bam.
_____________________________________________________«Lo metto per iscritto.» «È nero su bianco.» «Verba volant, scripta manent.» Sembra quasi che qualcosa sia più vero per il solo fatto di comparire su un foglio. «È così, l’ho letto.» «Carta canta.» «Guarda che ti leggo dentro, per me sei come un libro aperto.» «Ma dove sta scritto?» Se vuoi che qualcosa assuma i contorni della verità – che io per qualche ragione immagino spessi e marcati come in Uniposca nero, o come i profili della Chiesa di Auvers di Van Gogh – devi scriverlo da qualche parte.
E vale ovunque, eh. Sul lavoro: «Chiamalo o fissaci un appuntamento, sai, il rapporto umano, è sempre meglio parlarsi di persona», dice il capo di nuova generazione, però poi aggiunge: «Ma dopo ricordati di mandare un’e-mail per riassumere quello che vi siete detti» (l’e-mail vale come carta, oggi, facciamocene una ragione: è sempre parola scritta che lascia traccia, i pixel sono la nuova cellulosa).
Nei rapporti privati: «La nonna di Angelo è morta», «Mandagli un telegramma»; «Anna e Gerardo si sposano», «Cerco un biglietto d’auguri». Come se tre parole di circostanza, ma per iscritto, levassero il dubbio che ci rammarichiamo o rallegriamo più di quanto farebbe una telefonata o l’espressione della nostra stupida faccia.
Per non parlare delle relazioni sentimentali: dal «Volevo mettere le cose in chiaro, così gli ho scritto una lettera», fino al famigerato: «Mi ha lasciato con un Post-it (o con un messaggio via WhatsApp): diceva semplicemente è finita.»
Barbaro perché brutale. Brutale perché sincero.
Nero su bianco. Bam.
Se vi siete persi le mie recensioni dei libri precedenti potete recuperarle cliccando sui titoli qui sotto:
1. L'imprevedibile piano della scrittrice senza nome
2. Scrivere è un mestiere pericoloso
3. Non ditelo allo scrittore
Non vedo l'ora di leggerlo!
RispondiEliminaGià, che c'è una certa questione che mi sta a cuore... In realtà avrei voluto cominciarlo già nei giorni scorsi ma ho troppi impegni che mi stanno assorbendo non poco! ;)
EliminaCiao, non vedo l'ora di leggere questo nuovo libro: la serie mi piace davvero molto :-)
RispondiEliminaCredo fosse atteso da molti! ;)
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