giovedì 7 marzo 2019

Recensione #286 - Divergent di Veronica Roth

Buongiorno lettori e buon giovedì. Come state? Come vanno le vostre letture? Io sono in totale relax, sono ormai nell'ultima settimana di gravidanza e sto cercando di rilassarmi il più possibile in attesa del grande giorno. Per questo sto leggendo molto anche se, devo ammetterlo, accendere il PC per poi scrivere le recensioni mi pesa non poco! Quindi concentro tutto in una giornata e programmo il programmabile. Oggi vi parlo di Divergent di Veronica Roth, edito da DeA, pag. 480.

Sinossi: Dopo la firma della Grande Pace, Chicago è suddivisa in cinque fazioni consacrate ognuna a un valore: la sapienza per gli Eruditi, il coraggio per gli Intrepidi, l'amicizia per i Pacifici, l'altruismo per gli Abneganti e l'onestà per i Candidi. Beatrice deve scegliere a quale unirsi, con il rischio di rinunciare alla propria famiglia. Prendere una decisione non è facile e il test che dovrebbe indirizzarla verso l'unica strada a lei adatta, escludendo tutte le altre, si rivela inconcludente: in lei non c'è un solo tratto dominante ma addirittura tre! Beatrice è una Divergente, e il suo segreto - se reso pubblico - le costerebbe la vita. Non sopportando più le rigide regole degli Abneganti, la ragazza sceglie gli Intrepidi: l'addestramento però si rivela duro e violento, e i posti disponibili per entrare davvero a far parte della nuova fazione bastano solo per la metà dei candidati. Come se non bastasse, Quattro, il suo tenebroso e protettivo istruttore, inizia ad avere dei sospetti sulla sua Divergenza...


Ho comprato questo libro lo scorso anno, dopo un giro al Libraccio con Baba del blog Desperate Bookswife. Se non fossi stata in sua compagnia, mai mi sarebbe passato neanche lontanamente in mente di acquistare questo libro ma, sapete come capita in questi casi, lei ha perorato la causa di questo libro e poi, senza mezzi termini, mi ha obbligato ad acquistarlo.
Se non stessi partecipando ad una reading challenge probabilmente non avrei letto questo libro in questo momento ma, si sa, in queste cose spesso il destino ci mette lo zampino quindi eccomi qui a raccontarvi il mio pensiero.


Per prima cosa devo ammetterlo: devo smetterla di dire che i distopici non sono il genere adatto a me perchè, ogni volta che ne inizio uno, mi ci appassiono e alla fine mi conquistano, quindi dovrei forse rivedere questa mia affermazione e buttarmi più spesso a leggere questo genere.
Primo volume di una serie distopica, Divergent si basa su un concetto molto semplice: un mondo in pace, suddiviso in cinque fazioni - Intrepidi, Eruditi, Abneganti, Pacifici, Candidi - ognuna votata ad un valore imprescindibile. Ogni ragazzo al raggiungimento del suo sedicesimo anno di età deve scegliere a quale fazione unirsi, decidendo così di rimanere nella fazione della propria famiglia oppure decidendo di abbandonarla per sempre.
La scelta è preceduta da un test computerizzato in cui ogni ragazzo dovrebbe essere indirizzato verso la sua fazione in base alla propria inclinazione. Dico dovrebbe perchè in alcuni casi, come quello di Beatrice, il computer indica una predominanza di tre fazioni, segnalandola come una Divergente.
Beatrice non capisce immediatamente cosa significhi quella parola, sa solo che è molto pericoloso farlo sapere in giro. La sua scelta deve essere fatta unicamente con le proprie forze: stanca del grigiume degli Abneganti - la fazione della sua famiglia - in cui i membri vivono per aiutare gli altri, vestiti tutti uguali, con i capelli tutti uguali, con rigide regole di comportamento, Beatrice sceglie la fazione in cui il brivido è il protagonista. La ragazza si unisce agli Intrepidi, senza sapere che l'addestramento sarà molto duro e competitivo, talmente rischiosa da farle più volte rischiare la vita.
Negli intrepidi alla ragazza si apre un mondo: cibi che non aveva mai conosciuto, libertà di esprimere le proprie emozioni, missioni adrenaliniche.
La Roth ha saputo delineare in modo perfetto il sentimento di libertà che da subito prende vita nella ragazza, lo stupore di poter coltivare amicizie, di potersi spingere al loro limite, di non dover essere necessariamente gentile verso gli altri. E allo stesso modo delinea in modo perfetto i personaggi, rendendoli vivi attreverso le loro emozioni, attreverso i loro gesti, attraverso la loro rinascita.
Da subito Beatrice appare come la protagonista assoluta del libro ed è proprio a lei che l'autrice lascia il compito di narrare la storia. Visto dai suoi occhi tutto diventa tangibile per il lettore che ha spesso l'impressione di partecipare attivamente alle sfide degli Intrepidi.
Anche i personaggi secondari sono però molto importanti nella storia. Da subito Beatrice - che dal momento della scelta della sua nuova fazione deciderà di chiamarsi Tris - sembra fare amicizia con alcuni degli altri ragazzi che, come lei, hanno abbandonato le loro fazioni d'origine per quella nuova avventura e da subito sembra particolarmente interessata a Quattro, un istruttore che sembra capirla più degli altri e che si rivelerà un personaggio di punta del romanzo.
Il ritmo di scrittura è incalzante, mai noioso. Il lettore sarà catapultato in un mondo apparentemente assurdo ma che si rivelerà da subito credibile grazie proprio allo stile dell'autrice e ai dettagli con cui la stessa ce lo dipinge, rendendolo vivo e reale, nonostante tutto.
Da subito, già dalle prime pagine lette, questo libro mi ha ricordato le atmosfere cupe delle ambientazioni di The Host di Stefanie Mayer e i personaggi di Flawed di Cecelia Ahern, due libri che ho amato molto e che sono rimasti nel mio cuore nonostante, lo sapete, io non sia un'esperta del genere.
Arrivata alla fine, con un finale così aperto e una storia ancora tutta da scoprire, non posso non desiderare di leggere i seguiti - che prima però devo acquistare - senza far passare troppo tempo.
Insomma, mi toccherà ringraziare Baba perchè senza la sua insistenza sarei stata alla larga da questo libro che invece mi è piaciuto veramente parecchio.
Che dire quindi? Io ve lo consiglio!!!
Lo avete letto? Vi va di dirmi il vostro pensiero?


VOTO:



18 commenti:

  1. In linea di massima preferisco la serie di Hunger Games a Divergent, odio Tris mentre amo Katniss. Resta però un libro parecchio interessante :D

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    1. Hunger games non l'ho letto ma chissà, magari prima o poi...
      Adesso voglio finire questa serie! Per ora non odio Triss ma non so se magari alla fine di tre libri io non possa cambiare pensiero ;)

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    2. Ciao, anche io sono una da Katniss e Triss proprio non mi è piaciuta, il susseguirsi di morti una dopo l'altra senza un minimo di shock da parte della protagonista mi hanno sempre innervosita parecchio

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    3. Io invece l'ho trovato un elemento coerente con la sua scelta di intrepida, di ribellione verso gli abneganti! ;)

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  2. Questo lo avevo adorato. Meno, purtroppo, i restanti due. :)

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    1. Lo dicono in tanti... E questo mi incuriosisce ancora di più! ;)

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    2. Io uguale a Mik. Divergent mi e piaciuto da impazzire i successivi non troppo.

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  3. Credo di essere una delle poche persone che non l'hanno ancora letto... Purtroppo tendo a procrastinare le serie perché l'idea di dover leggere tre o più libri già in partenza mi sconforta... Però in molti ne parlate bene, quindi forse mi sbaglio...

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    1. Guardiamo il lato positivo... Almeno sono già tutti pubblicati! Io devo solo sperare di trovare gli altri nella stessa edizione e possibilmente usati ahahahahahha

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  4. Sì mi è piaciuto molto ma non credo che si possa paragonare questo ad Hunger games. Poi io Katniss non la ho amata particolarmente, a volte mi dava sui nervi e preferisco Tris anche per le scelte che fa. Il secondo è il terzo non sono belli come il primo ma comunque fanno capire tanti perché che non si sapevano e anche il finale mi è piaciuto

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    1. Da quello che ho capito dai vari commenti chi ha adorato questo ha amato meno Hunger games e viceversa. A questo punto sono sempre più curiosa di finire questa serie e poi di provare a leggere l'altra! ;)

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  5. Eccoci, felice io che tu lo abbia letto e ancora più felice che tu lo abbia amato. A me sono piaciuti anche gli altri, ma a quanto pare sono una voce un po' fuori dal coro <3

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  6. Ciao, che bella trilogia. Essendo la scrittrice alle prese con un esperienza di scrittura creativa, con questa serie soprattutto col primo, la chiave di lettura sarebbe riconoscere beatrice (tris) in una normalissima adolescente, che sta per diventare donna,e deve scegliere che persona diventare.... alla fine di tutta la trilogia si capisce come non si può diventare qualcosa che non si è... una storia molto coinvolgente e mi dispiace paragonarla a Hungher Games perché sono entrambi belli!

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    1. Ciao Alessandra, grazie per la tua bella chiave di lettura! 😘

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