mercoledì 13 marzo 2019

Recensione #289 - L'amore finchè resta di Giulio Perrone

Buongiorno amici, come va? Oggi vi lascio la recensione del libro L'amore finchè resta di Giulio Perrone - che ringrazio per la copia -, edito da Harper Collins, pag. 280.

Sinossi: Quartiere Parioli. Tommaso è in mezzo alla strada, una valigia fatta alla bell'e meglio, l'immancabile abbonamento per la Roma in tasca e nient'altro. Ha quarant'anni e non avrebbe mai pensato di trovarsi improvvisamente senza moglie, casa e lavoro. La vita che Tommaso ha attentamente costruito negli anni, in equilibrio su un lavoro poco impegnativo e poco redditizio (psicoterapeuta per un ristretto numero di scombinati pazienti) e sulla rendita elargita dai facoltosi suoceri, crolla nei pochi minuti in cui sua moglie Lucrezia liquida il loro matrimonio come un completo fallimento. Adesso si ritrova solo, schiacciato da quello che ha fatto, ma soprattutto da quello che non ha fatto. Costretto a tornare ad abitare a casa della madre, in un quartiere popolare, inseguito dai creditori, Tommaso prova a reinventarsi in un saliscendi di equivoci, opportunità mancate e idee geniali non coltivate fino all'ultima, incredibile idea...


Non sapevo bene cosa aspettarmi da questo libro. Un libro che parla d'amore scritto da un uomo? Di certo una caratteristica non usuale e che mi ha subito incuriosito.
Perrone ci regala un punto di vista diverso in una fine di un matrimonio: quella dell'uomo, e lo fa senza riserve.

"Non si era trattato di un matrimonio d'amore. Io volevo una donna bella e non particolarmente impegnativa con cui sistemarmi, lei, in quel momento, un ragazzo che non venisse dal suo ambiente e fosse sufficientemente spiantato da destabilizzare i suoi genitori.

Un'unione perfetta."

Tommaso, il protagonista del libro, viene lasciato dalla moglie Lucrezia, una donna scelta più per convenienza che per amore. Ma non chiamatelo cinico, lei ha fatto più o meno la stessa cosa, scegliendo lui per fare un dispetto ai genitori mettendosi con uno spiantato.
11 anni è durato questo matrimonio, già tanto per quelle che erano le prerogative! Un figlio con cui Tommaso ha in comune una grande passione: lo stadio, la Roma. Forse l'unica cosa che riesce a tenerli uniti e a fargli avere un rapporto padre/figlio.
La fine del matrimonio è per Tommaso anche la fine della sua vita agiata, del suo lavoro come psicologo che esercita grazie al suocero notaio, della sua vita, per come fino a quel momento l'aveva impostata: una casa in un quartiere agiato, una macchina sportiva, tante belle donne con cui passare il tempo che non trascorreva con la famiglia, nessun legame. 

Essere messo da parte per un altro uomo è una bella botta per un maschio alfa come lui, soprattutto se a quello si aggiunge la totale mancanza di un posto dove stare ed una moglie che, grazie ai suoi soldi, vuole farlo rimanere "in mutande" pur di avere l'affidamento totale del figlio.
Tommaso ci mostrerà quindi il suo lato più fragile. Vedremo un uomo che non avrà più certezze e che dovrà provare a reinventarsi, per il suo amor proprio ma soprattutto per non perdere suo figlio.

Tornerà a vivere da sua madre, in quel quartiere popolare di Roma dove suo padre era riuscito a comprare un appartamento e dove sua madre stava ancora pagando un mutuo, metterà da parte la sua laurea in psicologia e si metterà a fare il barista, come quando era ragazzo.
Ma i problemi non sono finiti. Tommaso si troverà a dover convivere con sua madre - da parecchio finita nel tunnel del gioco d'azzardo - e con la zia, che lo tratta come se ancora fosse il ragazzino che occupava un tempo quella cameretta con i poster alle pareti. Quindi, non solo Tommaso dovrà trovare un modo per guadagnare dei soldi per non perdere il figlio, ma si dovrà anche sobbarcare i problemi economici della madre - non pochi - cercando di risolverli.
Un libro che parla di sentimenti, di tradimenti, di amicizia, di contraddizioni, di gioco d'azzardo ma anche di editoria, di modernità e che fa riflettere attraverso una scrittura molto semplice che però arriva al dunque! Tommaso non ha paura di mostrarsi al lettore con i propri difetti, mettendosi a nudo raccontado i propri errori - tanti - ma facendo anche emergere la propria forza di volontà al momento giusto, non mollando mai, nonostante tutto.

I personaggi sono molti, caratterizzati in modo dettagliato e rispecchiano la vita vera. Ognuno ha un ruolo ben preciso nella storia, nessuno è una mera comparsa. Il lettore si ritroverà a voler sapere come Tommaso riuscirà a restare a galla, cosa si inventerà per sopperire al baratro in cui la separazione lo ha fatto crollare, se e come riuscirà a mantenere un rapporto vivo con il figlio.
Ho letto questo libro in due pomeriggi perchè, nonostante la sua semplicità, mi ha conquistato a livello di sentimenti, mi ha fatto vivere la vita del protagonista e, in alcuni frangenti, mi ha anche fatto ridere molto. Eh già, perchè in alcuni momenti l'autore inserisce dei siparietti divertenti che alleggeriscono le situazioni, pur lasciando la storia su un piano molto profondo.
All'interno del romanzo Perrone - probabilmente grazie alla sua esperienza di editore - ci regala anche un excursus sul mondo dell'editoria, sulle scelte editoriali, sul mondo degli youtuber e sul circolo mediatico che si crea attorno a questi personaggi. 
Insomma, un mix di leggerezza, di riflessioni, di sorrisi, capaci di accompagnare per mano il lettore alla parola fine e lasciandolo con un senso di appagamento grazie anche al messaggio positivo che questo libro vuole lanciare.
Una bella scoperta!!!


VOTO:



2 commenti:

  1. E tu lo sai che lo devo leggere e non vedo l'ora :-) devo solo incastrare tutto! Mi è piaciuta questa recensione!!

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