venerdì 10 gennaio 2020

Letture con Marina #77 - La Ragazza che cuciva Lettere d’Amore di Liz Trenow

Buongiorno lettori, dop la pausa natalizia oggi torna Marina con una nuova recensione.

Benvenuti nel 2020! Inauguriamo questo nuovo anno di letture con un romance che è anche un piccolo giallo e che – nientemeno! - coinvolge la Famiglia Reale inglese.


Titolo: La ragazza che cuciva lettere d'amore (The forgotten Seamstress)
Autore:  Liz Trenow
Casa editrice: TRE60, TEA, 2015
Traduzione: Manuela Carozzi
Pagine: 348
Sinossi: Londra, 1910. Sembra una favola, l'amore nato tra Maria, che lavora come ricamatrice a Buckingham Palace, e David, il futuro principe di Galles. Una favola in cui un bacio è più forte di qualsiasi convenzione sociale, in cui una carezza è più importante dell'abisso che separa un umile ragazza del popolo e un membro della famiglia reale. Una favola troppo bella perché possa durare. E infatti Maria si ritrova ben presto sola, lungo una strada lastricata di dolore e di rimpianti... Londra oggi. La vita di Caroline non ha proprio nulla della favola: improvvisamente disoccupata, tristemente single, la giovane donna ha un disperato bisogno di qualcosa che le dia un po' di speranza. E, un giorno, mentre sta riordinando le cianfrusaglie di famiglia, trova in un vecchio baule una straordinaria trapunta, composta da stoffe diverse e da motivi tanto raffinati quanto insoliti. In breve, Caroline scopre che quella trapunta risale all'inizio del XX secolo e che è stata cucita nella Sartoria Reale. Ma soprattutto che, nei suoi ricami, si nasconde un messaggio toccante e misterioso: "In questa trapunta ho cucito il mio amore. Anche se te ne sei andato, io devo continuare a vivere, e questa mi terrà vicino a te..." Intrecciando i fili del passato e del presente, Liz Trenow crea un tessuto di emozioni indimenticabili, rivelandoci come, nella vita di ogni donna, ci siano segreti che soltanto altre donne possono capire, cogliendone tutte quelle sfumature che la rendono unica.




 RECENSIONE:


Il romanzo si apre con un’intervista in particolare che una studentessa sta facendo per conto del Professor Meadows ad una paziente del “Helena Hall Hospital” di Eastchester, in Gran Bretagna, nel 1970. La persona che viene intervistata è paziente di questa struttura,( che a breve sarà chiusa), da una quarantina d’anni circa. L’intervista a questa particolare donna, la Sig.ra Maria Romano, viene caldamente sconsigliata dall’allora Sovrintendente medico di tale struttura per la salute mentale. Ma la studentessa è talmente affascinata da questa donnina bionda oramai over settantenne, che decide di continuare l’intervista, anche se poi non dovesse essere inserita nella ricerca.

Inframmezzata a questo racconto, la vicenda della quasi quarantenne Caroline, ambientata tra Londra ed un paesino vicino ad Eastchester e che temporalmente si colloca nel Gennaio del 2008. Un anno non favorevole per questa donna moderna: in ordine, si lascia con il fidanzato, con il quale convive e dal quale dopo 5 anni sperava anche di avere un figlio, perde il lavoro in banca e per ultimo la madre over settantenne entra pesantemente nel tunnel della demenza senile.

Ma la vera protagonista di questo romanzo è una coperta patchwork costituita anche da broccati color crema, fili argentati e cotoni vari, oltre che da velluti. Le stoffe più importanti sono quelle intessute da Warner & Sons a fine del XIX secolo, secondo i disegni creati dal Silver Studio per la Duchessa di Teck (poi Regina consorte Mary, sposatasi nel 1910 con il Re George V). Questa coperta vedrà Maria Romano passare da un’infanzia in orfanotrofio al lavoro a Buckingham Palace come cucitrice e rammendatrice prima e responsabile del cucito poi, seppur per poco tempo. Come da triste e trita tragedia, la piccola cucitrice si invaghisce del principe Edward, ricambiata, se non altro in questo romanzo. Purtroppo però la Storia non consentirà a questa coppia così socialmente male assortita di vivere l’amore. Restata incinta del Principe, verrà internata segretamente nel Helen Hall Hospital, dove perderà il figlio e resterà reclusa per una quarantina d’anni, sentendosi chiamare “Reginetta” dal personale dell’ospedale e dai pazienti, che non crederanno mai a quanto lei va raccontando della sua vita. Nel frattempo invece il suo Edward, diventato Re nel 1936 con il nome di Edward VIII, abdicherà nello stesso anno per l’amore dell’americana Wallis Simpson, lasciando il trono al fratello George VI e poi nel 1952 alla di lui figlia Elizabeth.

Nel frattempo la coperta patchwork viene completata in anni più recenti, finisce nelle mani di Caroline dal lascito di sua nonna e grazie ai fiori della Rosa, del Porro, del Cardo e del Trifoglio innestati nel broccato in uno stesso gambo (simbolo di Inghilterra, Galles, Scozia ed Irlanda) e ai fogli cuciti all’interno della stessa coperta da Maria Romano, consentiranno alla stessa Caroline, dopo ricerche e peripezie varie, tra cui la ripresa dell’attività di creatrice di arredamenti che aveva abbandonato per una più sicura carriera in banca e l’incontro con un uomo, di fare delle scoperte sensazionali che la riguardano molto da vicino.

Un romanzo carino e che si legge volentieri, anche se non molto originale e che lascia indovinare gli intrighi e le connessioni familiari. L’intreccio fra le varie epoche è molto lineare e non essendoci molti personaggi protagonisti, si segue con facilità. Interessante la parte storica, pur se allacciata con parti di fantasia, che fa incuriosire i lettori quel tanto per andarsi a rileggere parti di una Storia che è ancora relativamente recente e vicina a noi. Assolutamente sconosciuta e quindi molto intrigante la parte sui tessuti creati appositamente per la Casa reale inglese, cui l’autrice ha attinto direttamente dalle tradizioni della sua famiglia, che da oltre trecento anni si dedica alla lavorazione della seta, anche per conto della Famiglia Reale.

Interessanti anche i libri che nell’infanzia venivano letti a Caroline (e la cui citazione da parte dell’autore a me incuriosisce sempre molto): il sempreverde “Alice nel Paese delle Meraviglie”, il classico "Storie proprio così" di Rudyard Kipling. E anche un libro in cui mi sono imbattuta oramai diverse volte – e che finirò per cercare seriamente e leggere: “Il vento tra i salici”, o “Il vento nei salici” (The Wind in the Willows), classico della letteratura per l'infanzia scritto da Kenneth Grahame, pubblicato per la prima volta nel 1908. La sua trama è incentrata su animali antropomorfi che rappresentano la società rurale inglese dell'epoca. Il romanzo è notevole per la sua mistura di misticismo, avventura, moralismo e cameratismo (il romanzo era già stato ristampato 31 volte nel 1929!).

Che dire?, sempre in Gran Bretagna resto – con la speranza di ritornarci fisicamente anche quest’anno.

A presto,





1 commento:

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