lunedì 13 gennaio 2020

Recensione #336 - Grossi guai per Miss Kopp di Amy Stewart

Buongiorno, eccomi di nuovo qui con il mio pensiero su un libro che ho concluso poco prima dell'inizio delle vacanze di Natale.
Si tratta del romanzo Grossi guai per Miss Kopp di Amy Stewart edito da Baldini+Castoldi  - che ringrazio per la copia - pag. 333. Secondo della serie dopo La ragazza con la pistola, recensito qui.

Sinossi: Nell'autunno del 1915, Constance Kopp, dopo aver scartato sdegnosa il mestiere di giardiniera e intagliatrice, per non parlare di quello di governante, si destreggia nel suo nuovo mondo: la prigione dello sceriffo Heath, ad Hackensack, in New Jersey. Il suo posto da vicesceriffa è in bilico, perché le ingessate leggi dello Stato ancora non prevedono che quella carica possa essere ricoperta da una donna. E così viene retrocessa a direttrice della sezione femminile, dove sorveglia le detenute o rincorre giovani ragazze in fuga sui treni, accudisce prostitute rinvenute mezze uccise dall'oppio, sottrae ragazzine ignare alle grinfie di qualche mascalzone, compila documenti per donne che vogliono divorziare. Ma è un vecchio tedesco scaltro, il barone von Matthesius, che, evadendo, minaccerà il suo distintivo. In questo sequel basato su una storia vera, Constance insegue l'evaso per le strade di New York e del New Jersey, dimostrando tutto il suo talento di detective. Le sue sorelle, Norma e Fleurette, sono d'aiuto e anche d'ostacolo al suo lavoro: Fleurette, frivola e spumeggiante, intende darsi all'amato teatro, con grande preoccupazione di Constance, mentre Norma, che addestra piccioni per il recapito urgente di messaggi e legge sei quotidiani al giorno, con il suo pragmatismo fornisce a Constance ottimi suggerimenti per risolvere il caso. "Grossi guai per Miss Kopp" fa entrare ancora una volta i lettori nella storia dimenticata di una delle prime donne vicesceriffo d'America, in anticipo non solo sul suo tempo, ma a volte anche sul nostro.

Miss Kopp è tornata, insieme alle sue sorelle e alla sua incapacità di tenersi fuori dai guai.

"La signorina Constance Kopp, che una notte è rimasta appostata per cinque ore dietro a un albero della sua casa a Wyckoff, New Jersey, nella speranza di catturare la gang di mafiosi che la tormentava, è diventata vicesceriffa della contea di Bergen, New Jersey, e spauracchio dei malfattori. <>, 20 dicembre 1915"
È passato un anno da quando Constance Kopp e le sue sorelle sono riuscite a scampare alla furia di Henry Kaufman e i suoi poco raccomandabili compari.
Alla ricerca di un lavoro per riuscire a garantire alle sue sorelle una vita dignitosa e non dover essere così obbligata a cercare un marito che lo faccia per lei a Constance viene addirittura offerto dallo sceriffo Heath di diventare viscesceriffo.
La donna ovviamente accetta immediatamente anche se nè lei, nè lo sceriffo avevano fatto i conti con la difficoltà burocratica della cosa. Per i tempi è infatti impensabile che una donna ricopra quel determinato ruolo. È così che in quattro e quattr'otto Constance ottiene il distintivo e poi subito le viene tolto. Resta però a lavorare in prigione, temporaneamente come direttrice della sezione femminile, in attesa che le faccende burocratiche abbiano una svolta a suo favore.
La donna prende molto sul serio il suo ruolo tanto da passare più tempo in prigione che nella casa che divide con  le sue sorelle.
In questo secondo capitolo della serie il lettore viene molto più a conoscenza delle vicende personale dello sceriffo Heath, la cui moglie non è particolermente felice che il marito abbia un occhio di riguardo per Constance. Si instaurano così dei meccanismi familiari che ci permettono di approfondire i ruoli e le caratteristiche caratteriali dei personaggi.
Se nel primo volume la vita era incentrata praticamente sulla casa delle sorelle Kopp e sulla loro vita, questo nuovo romanzo lascia invece un po' da parte le due sorelle - cui viene comunque dato un ruolo ma molto marginale rispetto a prima - concentrandosi sulla vita alla prigione e sulle attività dei detective.
Il caso ruota attorno ad un prigioniero fuggito - per colpa di Constance - che deve essere ritrovato pena l'onore dello sceriffo e della sua squadra.
Constance continua ad essere la donna forte, determinata ed assolutamente controtendenza rispetto al periodo storico che avevamo conosciuto. Il suo personaggio è fresco, determinato, a tratti divertente e incarna un tipo di donna forte e risoluto che è sicuramente precursore dei tempi.
Anche in questo secondo volume quello cui il lettore si trova davanti è un romanzo noir/giallo che racchiude però le atmosfere dei grandi classici della letteratura e questo non fa altro che aumentare la piacevolezza della lettura.
Le descrizioni dei personaggi e degli avvenimenti sono precise, mai eccessive, capaci di mostrare al lettore attraverso gli occhi di Constance - che anche in questo volume ci parla direttamente, in prima persona - un mondo tanto lontano ma apparentemente molto vicino e tangibile. 
Insomma un altro bel tassello si aggiunge alla storia di questa grande donna da cui l'autrice ha preso spunto per questa serie di romanzi. Una donna che non conoscevo ma di cui adesso intendo assolutamente approfondire le gesta. 
Speriamo che la casa editrice non ci faccia aspettare troppo per il prossimo volume!
Che ne dite? Vi ispira questo libro? Se invece lo avete letto fatemi sapere la vostra opinione.



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