venerdì 3 dicembre 2021

Letture con Marina #156 - Recensione de Il club dei delitti del giovedì di Richard Osman

Buongiorno lettori, come state? Come ogni venerdì torna Marina con una delle sue recensioni.


Ma può mai essere che nel leggere letteratura gialla, ci si commuova al punto di piangere per l’ultimo quarto di libro…? E giusto il tempo di realizzare che mi piacerebbe leggere un seguito a questo romanzo e scopro che quest’anno l’autore ha già fatto uscire “L’Uomo che morì due volte”.

 

    Titolo: Il club dei delitti del giovedì
AutoreRichard Osman
Casa editrice: Sem, 2020
Traduzione: Roberta Corradin
Pagine: 384

Trama: Kent, Gran Bretagna. In una tranquilla e lussuosa casa di riposo quattro improbabili amici si incontrano una volta alla settimana per indagare sui casi di omicidi irrisolti. Elizabeth, Joyce, Ibrahim e Ron, tra calici di vino e torte alla vodka, studiano i fascicoli della polizia segretamente acquisiti dalla leader indiscussa del gruppo, Elizabeth. Ma quando un brutale omicidio ha luogo proprio sulla loro soglia di casa, "Il club dei delitti del giovedì" si ritrova nel bel mezzo del primo caso in diretta. I quattro protagonisti saranno pure degli ottantenni, tuttavia hanno ancora qualche asso nella manica. Sono persone vivaci, straordinariamente agili ed energiche, decise a esercitare la loro notevole elasticità mentale nella ricerca di un assassino a piede libero. Per trovarlo si immedesimeranno nel personaggio dell'anziano curioso e vagamente ingenuo, così da raccogliere informazioni e inserirsi nelle indagini ufficiali con stratagemmi sorprendenti, che superano spesso il confine della legalità.



 

RECENSIONE:   



Tanto per proseguire il discorso del desiderio di leggere un seguito all’avventura di questi quattro anziani, non mi stupisco che già quest’anno Richard Osman abbia fatto uscire un secondo libro con questi simpatici e particolari vecchietti. Leggo da qualche parte che a Dicembre 2020, anno di uscita di questa prima avventura di Elizabeth, Joyce, Ron e Ibrahim, nel Regno Unito questo stesso libro è rimasto in vetta alla classifica (inglese) per ben 22 settimane e ha battuto nelle vendite persino la scrittrice dalle mani d’oro, Mrs. J. K. Rowling, con il suo Ickabog. Risultato tanto più sorprendente, considerato che questo romanzo è l’opera prima di Osman, romanziere esordiente con diritti del libro venduti in decine di paesi, e l’opzione per una versione cinematografica richiesta da un regista molto famoso. Staremo a vedere… Del resto Osman, classe 1970, è innanzitutto presentatore televisivo, produttore e regista: quindi dialettica e idee non devono sicuramente difettargli!



Il romanzo è sostanzialmente suddiviso in due parti, dal titolo “Fai cose nuove, conosci gente nuova” e “Tutti quanti qui hanno una storia da raccontare”. All’interno di queste due parti ci sono capitoli molto brevi, in cui uno dei quattro vecchi protagonisti parla in prima persona, al presente. Ad intervallare queste chiacchierate, ci sono anche capitoli il cui sovra-titolo non riporta alcun nome, ed allora si passa alla terza persona e sono i due detective, Donna De Freitas e il suo capo Chris, a farla da padroni: peccato che con i loro ragionamenti, non riescano mai ad arrivare per primi a scoprire i tanti piccoli segreti che circondano Coopers Chase, il lussuoso centro residenziale per pensionati, in una contea immaginaria del Kent. Del resto, chi meglio dei nostri quattro amici, che hanno le mani in pasta un po’ dappertutto, potrebbe scoprire ciò che si nasconde in questo lussuoso residenze? Ma si sa, i segreti sarebbe sempre meglio rimanessero tali, anche quando le acque vengono smosse da un primo omicidio.

E’ proprio Elizabeth, ex investigatrice privata – o spia?, che insieme all’amica Penny, ex poliziotta ed ora in coma irreversibile nella struttura adiacente al residence di lusso, che aveva creato il Club dei Delitti del Giovedì, per svagarsi dalle tante ore libere e perché insieme all’amica e con i di lei dossier dei casi irrisolti della polizia, voleva cercare di risolvere qualcuno dei così detti “cold-case”.

Ci sono tante attività da fare in questo residence per pensionati: nuoto, zumba, pilates, cruciverba, puzzles e come detto, il Club dei delitti che si riunisce tutti i giovedì.

Oltre all’indiscussa capitana del gruppo Elizabeth, dell’allegra brigata fanno parte anche Ron, ex sindacalista d’assalto, con indiscusse capacità dialettiche che però stanno lentamente appassendo e gran conoscitore del mondo e Ibrahim, ex psichiatra, gran conoscitore dell’animo umano e dei dispositivi informatici.

“Sei libera di giovedì?”, è così che Elizabeth assolda l’ex infermiera Joyce, per rimpiazzare l’amica Penny ed avere di nuovo il quanrto, all’interno del loro Club. Apparentemente la più allegra ed anonima del gruppo, tanto che riesce ad essere presente nei posti “caldi”, senza dare nell’occhio.

Ciascuna di queste quattro persone ha un lungo passato, dolori e gioie, un po’ come tutti i residenti del residence per pensionati e degli abitanti del paese. Ma forse qualcuno ha più dolori e segreti di altri, tanto che quasi all’apertura del romanzo, dopo aver appena conosciuto i protagonisti del romanzo, Tony Curran, socio dell’odioso costruttore e proprietario del residence, Mr. Ian Ventham, viene ucciso.

A questo primo omicidio ne seguiranno altri, sia presenti che passati, ma non è questa la sede giusta per parlarne. Vogliamo lasciare ai lettori il piacere di scoprire questa vicenda che si dipana in un vero dedalo di segreti, congetture, possibilità, certezze, svolte e colpi di scena sorprendenti, quando non anche tristi.

Qualche personaggio tra i principali viene solo abbozzato all’inizio e l’autore Richard Osman si prende del tempo per farci capire qualcosa di più di questi quattro vecchietti e dell’agente di polizia Donna e del suo capo Chris. Ma poco male. Perché a tratti divertente, a tratti venato da humor inglese, a tratti triste e a tratti con un’impalcatura gialla molto ben congegnata, questo primo romanzo di Richard Osman a me è molto piaciuto. E se è vero che avrebbe potuto accorciare un po’ la parte iniziale, in realtà quando si arriva ad un certo punto della lettura si è contenti che non abbia tirato via sbrigativamente, incentrando la vicenda sulla mera esecuzione del giallo.

Da poco ho visto il film Jumanji 2,dove un sempre splendido Danny De Vito, che impersona il nonno di uno dei protagonisti, non fa che ripetere che la vecchiaia è solo brutta e non c’è nulla di bello nel diventare vecchi. E se pure questa è realmente la verità di fondo, Richard Osman ha trovato il modo di parlare in modo entusiasmante ma veritiero di questa parte della vita come se non fosse solo una più o meno lunga e triste attesa dell’evento finale, ma come un’esperienza che racchiude in sé esperimenti, memorie di eventi piccoli e grandi, competenze, amicizie di una vita e amicizie nuove, avventure cui i protagonisti in modo esilarante si traggono d’impaccio con exploit teneri ed esilaranti e giornate ancora impegnate in attività che finalmente possono essere portate avanti senza la fretta e la superficialità che in un periodo diverso della vita vengono vissute con una rapidità che non ti consente quasi la riflessione.

Un giallo che ripaga dell’attenzione che gli si dedica, perché, come più di qualche personaggio del romanzo ha dichiarato:

“Uccidere qualcuno è semplice. E’ quando si tratta di occultare la salma che viene il difficile…”

A Voi lettori, l’onore e l’onere di scoprire chi ha fatto seguire i fatti alle parole!









A presto,




 

2 commenti:

  1. Ma sembra stupendo! Adoro l'accoppiata vecchietti e delitti **

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  2. Buongiorno Nicole!
    Non ho ancora deciso se m'è piaciuta di più la parte gialla, con l'omicida da scoprire, oppure tutte le relazioni che via via si scoprono... e capitanate da questi 4 anziani così particolari.
    Leggerò anche il 2° romanzo, per scoprirlo! 😉

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