giovedì 30 dicembre 2021

Recensione #421 - Il giardino dei segreti di Kate Morton

Buongiorno lettori! Eccoci con una delle ultime recensioni dell'anno. Non sono riuscita a portarmi a pari con le recensioni di quest'anno quindi probabilmente ci penserò a gennaio. 

Oggi vi parlo di un libro di un'autrice che amo molto. Si tratta de Il giardino dei segreti di Kate Morton edito da Pickwick, pag. 600. 


Trama:
È il 1913 e sulla costa dell'Inghilterra una nave è pronta a salpare per l'Australia: a bordo, tra i passeggeri in cerca di fortuna e i rudi marinai intenti alle manovre, una bambina di quattro anni, Neil, stringe il prezioso libro di favole che le ha regalato la misteriosa Autrice, Eliza Makepeace. Che dovrebbe prendersi cura di lei, ma l'abbandona sul ponte. Distratta dalle attenzioni di un bimbo più grande che la invita a giocare, Neil non si accorge che il rombo dei motori si fa più incalzante, e la nave lascia il molo diretta verso il mare aperto. Dopo una traversata che sembra infinita, quando il transatlantico arriva a destinazione, la piccola si ritrova sperduta nel porto di Maryborough: è smarrita, non ricorda il suo nome e tutto ciò che le è rimasto è una valigina bianca che contiene qualche vestito e quel bellissimo libro di fiabe. Per Hugh, il capitano del porto, quella delicata creatura pare piovuta dal cielo, a consolare lui e la moglie della loro sterilità. Da quel momento sarà sua figlia. Solo la sera del suo ventunesimo compleanno Neil apprende dal padre il segreto delle sue origini e la sua vita cambia per sempre.

Come vi dicevo, la Morton è una delle mie autrici preferite, una di quelle che fino ad ora, leggendo quasi tutto quello che ha pubblicato, non mi ha mai deluso e devo dire che non lo ha fatto neanche questa volta!

"Quello che sto per raccontarti è il grande segreto della nostra famiglia. Grandi o piccoli, tutte le famiglie ne hanno uno, di questo puoi star certa." 
Per prima cosa devo avvisarvi, nel caso voi non conosciate l'autrice: non potete pensare di leggere i suoi libri nei tempi morti. Ci vuole tempo e concentrazione, non tanto per la difficoltà lessicali che non esistono quanto perché la sua estrema capacità è quella di i costruire storie intricate nello spazio e nel tempo che quindi, almeno all'inizio, possono confondere se non ci si dedica il giusto tempo e con la giusta concentrazione.
Questa storia, ad esempio, è costruita su tre filoni temporali. Tre generazioni, tre donne, un'unica famiglia e, alla fine, un'unica grande storia.
Tutto comincia nel 1913, su una nave che da Londra attraversa l'oceano per raggiungere l'Australia. Sulla nave una bambina è nascosta in mezzo ad alcuni barili sul ponte. La sua accompagnatrice, quella che lei chiama "l'Autrice" le ha detto di non muoversi da lì e soprattutto di non farsi vedere da nessuno, lei tornerà appena possibile. Ma l'Autrice non torna e la piccola, iniziando a patire la fame, si unisce a un gruppo di fratellini riuscendo così a non sentirsi troppo sola.
Quando la nave arriva in Australia la bambina resta sola, sulla banchina, finché un portuale non la vede e non riesce a lasciarla lì. La porta a casa con se, pensando di darle un riparo per la notte finchè un genitore non torni a chiedere di lei. Ma i giorni passano e nessuno reclama la bambina. La coppia che la ha accolta la tratta come una figlia e decide di tenerla con sé.
La storia continua nel 2005, quando Nell è in un letto di ospedale, in punto di morte e la nipote Cassandra sta vegliando i suoi ultimi momenti. Nell le parla di cose incomprensibili, come fanno molti in punti di morte. Solo alla cerimonia funebre Cassandra scopre che la nonna non stava delirando ma che, invece, stava cercando di raccontarle un grande segreto, quello della sua famiglia.
Ma il romanzo ci porta anche nel 1975, quando una Nell adulta cercherà di tirare le fila della sua vita, partendo da qualcosa che suo padre le raccontò quando era solo una ragazza, devastandogli il futuro.
Cosa hanno in comune queste tre storie? Chi è l'Autrice che accompagna la bambina sulla nave e perchè sparisce senza mai più tornare.
Kate Morton ci fa viaggiare nel tempo ma anche nello spazio, sulle tracce di un segreto che parte da Londra e che si snoda in Cornovaglia ma che arriva anche sulle coste dell'Australia.
La scrittura è quella che l'autrice ci ha insegnato a conoscere: fluida e scorrevole ma anche dettagliata, capace di mostrarci con la mente quello che gli occhi leggono. È una grande capacità, la sua, che tiene il lettore incollato alle pagine nella necessità di scoprire quale sarà l'epilogo della vicenda. E il bello è che l'epilogo non è mai scontato, anzi! C'è sempre un finale un po' a sorpresa nelle sue storie, anche quando il lettore crede di aver capito tutto lei riesce a stupire e dare ancora più corposità a delle storie già di per sé intricate e non banali.
I personaggi sono sempre completi, descritti nella loro interezza sia fisica che caratteriale e permettono al lettore di affezionarsi a loro e alle loro vicende. Anche l'ambientazione non è mai utilizzata a caso ed ha sempre una grande importanza all'interno delle storie raccontate.
Un'appunto lo farei a chi decide le copertine dei suoi libri... sembrano sempre un po' troppo Harmony ad un primo impatto - me lo hanno detto più persone vedendomi con il romanzo in mano - e questo sicuramente non credo aiuti in libreria. In realtà le sue sono sempre storie che di Harmony non hanno nulla - neanche un amore, per dire - e che non sono per niente banali. 
Vi consiglio questo libro se amate le storie intricate e coinvolgenti, che vi facciano viaggiare con la fantasia.

 


VOTO:




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